Esistono dei tratti, nel lavoro di Ammar Eloueini, che continuano a sorprendere per la forza e l'immediatezza con cui esprimono la felicità del rapporto con le tecnologie digitali.

 

 

 
AMMAR ELOUEINI
DIAGRAMMA
  La ricerca di Eloueini parte dal movimento per rivelare le inaspettate possibilità architettoniche elaborabili a partire dalle tecnologie digitali. Il progetto si concentra su nuove funzionalità ed il digitale offre, in questo senso, l'occasione per riscattare l'architettura da un esausto processo di autoreferenzialità.
(Ammar Eloueini. Concert Hall a Saraievo di M.B.)
 


prototype for information ex. center chicago/paris 1999-2000

Essendo la flessibilità della maglia che costituisce ciascun tubo favorevole alle deformazioni generate dall'applicazione di forze durante la modellizzazione..., ogni tubo è in grado di ridursi a propri elementi programmatici ... pur ricevendo dati dall'insieme degli altri tubi posizionati. Da questa elaborazione derivano due tipi di volumi, che danno luogo ai tubi medesimi ed agli spazi tra tubo e tubo,... determinando così da una parte la striatura dei volumi, e dall'altra degli interstizi prodotti dall'intreccio dei tubi. (Ammar Eloueini. Concert Hall a Saraievo di M.B.)

 
cultural information exchange center wall street, new york 1997 -
  L'edificio è considerato come un flusso di corpi e informazioni attraverso lo spazio nel tempo. Gli elementi programmatici nel sito sono modellati come attrattori: utenti, informazioni e scambi sono condiderati come particelle. Quando il sito le attrae queste iniziano a formare vari gradi di concentrazione e a fluttuarvi all'interno, suggerendo uno spazio architettonico come se fosse una nuvola nel cielo. Le particelle formano un edificio virtuale, un campo spaziale interattivo: il nuovo cultural information exchange center.
 
new space concept for issey miyake paris, france 2002 -
  Miyake cosidera gli abiti andando oltre la materia stilistica, interrogandone la materialità, la fabbricazione e la struttura.
Il new space concept è stato immaginato come uno spazio di sovrapposizioni
di strisce che piegano dal solaio , al muro, al pavimento. I vuoti tra le strisce contensentono il filtrare della luce. Queste racchiudono lo spazio e a loro volta si possono deformare a generare ulteriori spazi. Adagiandosi ad ogni situazione e contesto le strisce possono essere realizzate con differenti materiali opachi o traslucidi.
 

GREG LYNN

  L'architettura di Greg Lynn si sviluppa in stretta aderenza con i sistemi di produzione digitale, e tende attraverso questi all'individuazione e all'organizzazione del progetto. La sua ricerca ha portato alla definizione di un'architettura capace di contollare sistemi di forze e realizzare spazi progettuali che mettono in discussione la staticità dell'architettura conosciuta fino ai giorni nostri. Siamo giunti alla variabilità e alla naturalezza del digitale.
 
Greg Lynn esposizione relizzata per il pittore
FABIAN MARCACCIO
"the tingler"

1999 indoor and outdoor installation at the Secession, Viena
  Lynn nei suoi progetti è riuscito a corrompere la stereometria dell'edificio. Egli pone l'accento sulla dimensione dinamica contenuta nell'interno del percorso progettuale, e che coinvolge l'intero intervento. "
Il movimento è dato dalla possibilità di generare dinamicamente progetti sulla base di interazioni con forze e gradienti di infuenza, di cui il progettista guida lo sviluppo imprevedibile e mutevole attraverso l'uso di geometrie topologiche. (IN A BIT-marco brizzi.)
 
   
 
Greg Lynn - Korean Presbiterian Chuch of New York
  "Greg Lynn...distorce la visione del reale, rivelandone la implicazioni costruttive e la pieghe nascoste dell'interno della forma complessa. La matrice numerica comincia a rivelare la propria presenza all'interno dell'architettura. E come nella migliore tradizione fantascientifica, il corpo al cui interno nasce e cresce segretamente l'organismo alieno, subisce esso stesso dei condizionamenti che portano ad una mutazione non soltanto formale ma anche costruttiva."
"L'architettura contemporanea è chiamata a riflettere su se stessa, a guardareal proprio interno per scoprire la presenza di elementi di elementi di trasformazione capaci di ricombinare le dinamiche progettuali e costruttive. Non sarà facile liberarsene e gridare non servirà a nulla."
   
 

Marcos Novak
paraSurfSk 1998
  Novak sviluppa algoritmi matematici per costruire spazi virtuali, ibridi e intelligenti.
I suoi studi, radicati tanto nell’architettura quanto nella musica e, soprattutto, nella computer science, portano Novak sin dalla fine degli anni ’70 a ragionare sul nascente rapporto tra computer e architettura non semplicemente da utente di programmi per la progettazione architettonica assistita, ma da programmatore, ovvero da esploratore e formalizzatore della logica che sta dietro lo schermo, la logica cioè che fonda il rapporto tra la linea e la cifra, o tra strumenti di analisi e configurazione dello spazio geometrico analogici (la linea) e matematico digitali (la cifra).
   
 
paraCubes
  Ciò che si era soliti disegnare nello spazio fisico ora viene assorbito nella virtalità; in essa si chiarisce il ruolo del design del futuro: fornire i sensi al virtuale come oggi i designer forniscono sensi al fisico, significa quindi inventare corpi virtuali dotati di sensi virtuali. Questo implica una nuova operatività: si deve imparare a curvare la Matrice spaziale sottostante.
Gli architetti sono chiamati a disegnare lo spazio, i suoi abitanti ma anche i loro sensi e le loro capacità.
Il pittore deve disegnare gli occhi dell'osservatore
 
MOBIUS HOUSE
BEN VAN BERKEL
e Caroline Bos 1993-98
  Il lavoro di VAn Berkel si basa su una architettura libera di muoversi in un campo privo di ordine e in continua trasformazione, dove le interferenze tra le varie componenti non costituiscono incidenti occasionali bensì valori. Compito dellìarchitetto è fissare un ordine temporaneo all'interno dell'incessante mutare degli eventi. L'ipotesi progettuale viene portata avanti..., servendosi di un elemento astratto come il diagramma. Quest'ultimo non rappresenta una soluzione, ma un momento di stabilità all'interno del processo di progettazione in grado di lasciare spazio a diverse interpretazione...

 

Mobius house

Quando la MATRICE DIAGRAMMATICA riesce a genarare un insieme di immagini tra loro interrelate, ma svincolate dal dato di pertenza, viene raggiunto..."un progetto inclusivo", cioè un sistema complesso entro il quale un "ordine emergente ne consente l'interpretazione". La simulazione virtuale è parte fondamentale di questo iter progettuale in quanto non identifica un esito preciso ma permette di avvicinarsi alla soluzione senza annullarne le possibilità di sviluppi diversi,consentendo di operare all'interno di un sistema aperto, modificabile in base alle istanze dei vari soggetti coinvolti nella costruzione dell'opera architettonica. (Ben Van Berkel di Laura NEgrini)