Eisenman ha detto di Terragni "ha spostato l'architettura fuori dall'egemonia del visibile, fuori dalla metafisica della presenza". |
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HOUSE II, 1970 |
Le case che realizza e progetta sono riflessioni sui meccanismi generativi della forma. Eisenman è molto interessato all'architettura razionalista di Terragni. Studia con attenzione la Casa del Fascio, fa una operazione di estrazione delle parti da un volume unitario e la casa Giuliani Frigerio nella quale realizza una operazione di esplosione dall'interno verso l'esterno.Nel progetto per la HOUSE II realizza entrambe le operazioni; ne deriva l'implosione (cioè lo slittamento dei volumi verso l'interno).Le proporzioni sono dimensionate sulla Casa del Fascio. |
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HOUSE
X, 1975 |
.E' divisa dal paesaggio naturale in quattro quadranti che costituiscono degli elementi individuali rinunciando così all'unità compositiva. |
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HOUSE XI |
E'
formata dalla concatenazione di 3 elementi tridimensionali. |
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IBA
a Berlino |
Eisenman lavora nel contesto delle tracce stratificate e nascoste nel tempo. Un suo metodo architettonico è lo strumento del palinsesto che asocia il sito all'idea di una carta sulla quale si può cancellare e scivere all'infinito, ma con la limitazione di non riuscire a cancellare mai completamente tutto, rimane sempre qualche traccia della quale si deve tenere conto. Nascono secondo questa linea metodologica alcuni progetti: gli edifici per abitazione dell'IBA a Berlino, Parc de la Villette a Parigi. Questi progetti si basano sulla sovrapposizione di carte storiche che mostrano analogie e relazioni tra differenti epoche: presenti, passate e a volte future. | ||||
Parc
de la Villette, Parigi |
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Biocentro
a Francoforte sul Meno, 1987 |
La tecnica del dislocamento consiste nel far interagire sistemi divergenti del pensiero per allargare le possibilità percettive e progettuali. In questo lavoro si hanno molteplici possibilità di flessibilità e di espansione. | ||||
Wexener
Center University dell'Ohio |
La tecnica del betwenn, consiste nell'iserire il progetto in contesti preesistenti per vedere cosa succede nei punti di contatto. | ||||
Concorso
per Cannareggio a Venezia, 1987 |
In questo lavoro è anticipato il concetto di stratificazione, di layer per inserire il progetto in un sistema che tenga conto di vari fattori. | ||||
gehry
Guggenheim Museum of Bilbao
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La
prima cosa che colpisce è il centro formativo dell'opera di Gehry,
è fare una scultura di ambiente: "urbatettura". Egli
capisce fino in fondo la parola "traiettoria". Le direttrici protese nello spazio, sono sì rettilinee, ma nella tensione a fendere l'aria si deformano. La retta diventa arco, parabola, appunto traiettoria. La sua opera è tanto forte all'esterno quanto all'interno; è uno spazio assolutamente incredibili, aperto alla luce e ai flussi. Da queto si dipartono i corpi: spazi per la gente tanto fuori che dentro. |
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