PRIMO CONTATTO |
Il nostro grande interesse per la Skyline è nato quando l’abbiamo
vista per la prima volta in un videogioco. Siamo rimasti molto colpiti dalle
sue forme di ispirazione americana e alquanto aggressive. Questa coupè tre porte ha fatto la sua prima apparizione in Giappone
nel 1959, ma solamente più tardi è diventata famosa.
Non sarà la macchina più potente o affascinante al mondo,
però il cocktail di prestazione e di tecnologia continuamente
aggiornata la mantiene al passo dei tempi,
rendendola ancora oggi competitiva con le più agguerrite auto sportive mondiali. |
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LA NASCITA
DI UN MITO |
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La prima serie è stata la R 30, presentata nel
1959 come risposta alle auto europee ed alla ormai famosa BMW serie
3, che in quegli anni possedeva una grande fama di buona auto sportiva
su strada e ottima auto da gara. La Skyline è diventata famosa solo nel 1989, quando la casa nipponica Nissan, schierando la
R 32 (evoluzione della R 31 derivata dalla R30) nelle corse, si è
affermata nel Campionato Turismo giapponese. Sfruttando il successo
di quest’auto e considerando la dotazione tecnica non aggiornatissima,
si decise di immettere sul mercato una seconda serie, la R 33, aggiornata
tecnicamente e dalle forme più aggressive. Quest’auto
è stata la prima a fregiarsi del mitico stemma rosso GT-R che
contraddistinguerà anche le serie successive. A differenza
della vecchia serie, la R 33 ha partecipato a più gare, sempre
però a livello nazionale, guadagnandosi comunque molti titoli
e premi nelle diverse tipologie di gare in cui si è cimentata.
Purtroppo la Skyline è stata vittima di una singolare strategia di
mercato: non è mai stata prodotta una versione occidentale
con la guida a sinistra, di conseguenza
l’esportazione di quest’auto è avvenuta solo nei Paesi che
adottano una guida a destra, come quelli anglofoni,Stati Uniti esclusi,
o dove è possibile importare auto con questo allestimento. Inoltre l’elevato ma congruo prezzo (75.000 €
circa) e la scarsa pubblicità hanno diminuito moltissimo la possibilità
che potesse definitivamente sfondare e quindi avere un grande impatto
nel difficile mercato occidentale. Questi fattori hanno fatto sì
che la Skyline diventasse così un auto mito, custodita gelosamente
dal Giappone ed oggetto del desiderio di molti appassionati “autofili” |
LA TECNICA |
Il motore che ha mosso le varie versioni della Skyline
è sempre stato un poderoso 16 DOHC (Double Over Head Cams)
da 2568 centimetri cubici, a 6 cilindri, sovralimentato mediante due
turbocompressori ed un intercooler. La Skyline nasce con una coppia
motore di 40 kgm (392 Nm) a 4400 giri/min ed una potenza di 300 CV
a circa 6800 giri/min., i quali però si riducono a 280 CV in
ragione del settaggio del software della centralina elettronica.
Questa limitazione è imposta dal rigido codice stradale giapponese
che ammette 280 CV
come potenza massima sulle strade nipponiche. Come si deduce dal simbolo GT-R, l’auto ha una
chiara vocazione racing, difatti il propulsore, originariamente nato
per la guida in pista, presenta innovazioni tecniche all’avanguardia
quali:
- computer di bordo;
- differenziale a slittamento limitato;
- trazione integrale e quattro ruote sterzanti (solo versione R-34);
- freni a disco autoventilati con sistema ABS e pinze BREMBO (solo
versione R-34).
Per quanto riguarda il computer di bordo, questo è un’innovativa
unità centrale la quale registra e memorizza costantemente
in una memoria interna i dati riguardanti accelerazioni, velocità
di punta, pressione della sovralimentazione e pressione dell’olio.
Grazie a una porta di connessione, è possibile scaricare questi
dati direttamente in un computer portatile e successivamente rielaborarli,
formando un grafico che dimostra visivamente l’andamento ed
il rendimento del motore e della vettura.
Il differenziale a slittamento limitato è una recente introduzione
che permette di limitare lo slittamento delle ruote in fasi delicate
durante la guida, quali: partenze,frenate e percorrenza di curve o
possibile perdita di aderenza su fondo stradale scivoloso.
La trazione 4x4 non è inusuale per le auto da gara in quanto
garantisce un’ottima tenuta di strada e un’equilibrata
distribuzione della potenza. Inoltre ciò che la rende innovativa sono
le quattro ruote sterzanti, le quali aiutano la perfetta esecuzione
delle traiettorie in curva, rendendo possibile alla Skyline velocità
di percorrenza molto alte e maggiori rispetto ad auto sportive sprovviste
di questa soluzione. Tra l’altro, l’abbinamento di questi
due sistemi contribuisce ad una alta sicurezza di guida ed un alto
“feeling” con la macchina.I freni a disco autoventilati
con sistema ABS e pinze Brembo sono un valido aiuto nella guida estrema.
I dischi autoventilati sono stati dapprima installati sulla R-32,
in seguito sono state aggiunte le pinze Brembo nella R-33, e per finire
si è deciso di incrementare ancora la sicurezza e la qualità
della frenata, aggiungendo un sistema ABS sulla R-34.
Il grafico evidenzia come viene mosso l’imponente compressore
della Nissan Skyline. I fumi di scarico prodotti dal motore (elisse
giallo) entrano nelle prime due turbine le quali azionano un albero
(linee nere) che muove, grazie a delle coppie coniche, l’imponente
turbocompressore a monte delle camere di scoppio, assicurando una pressione
costante di circa 1.5 bar. È ovvio che per alcuni secondi l’aria
non sarà turbocompressa, dato che le due turbine sullo scarico
impiegano alcuni secondi per mettere in moto l’albero e le coppie
coniche; questo lasso di tempo in cui il motore non è sovralimentato,
ma aspirato, genera un forte calo di potenza detto turbolag ( dall’inglese
“ritardo del turbo”). |
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FULMINE BLU |
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Tra le varie auto da gara della Nissan quella che ha attirato maggiormente
l’attenzione su di sé è stata la CALSONIC, ovvero
una Nissan Skyline R-34 preparata da gara e sponsorizzata dalla marca
CALSONIC, dalla quale sono derivate la PENNZOIL e la ZEXEL che hanno
preso il loro nome dalle rispettive sponsorizzazioni. I dati riguardanti
le modifiche applicate alla CALSONIC sono difficilmente reperibili,
ma siamo certi che i cambiamenti apportati siano tanti. Le modifiche
più visibili sono quelle che interessano la carrozzeria (spoiler,
alettoni), gli interni (rollbar, sedili sportivi, volante, consol
e l’asportazione di tutti quei componenti che con il loro peso
limitano l’agilità della macchina) ma sicuramente anche
il motore è stato notevolmente manipolato tanto da erogare
un minimo di 700 cavalli che, molto probabilmente, sono molti di più. |
MISSILE DAL CIELO |
Una altra grande interpretazione della Skyline è stata realizzata
da un famoso preparatore (tuner) nipponico. Questi, HKS, produttore
di componenti per motori da competizione, è riuscito a sfruttare
la solida impostazione di base della vettura raggiungendo perfomances
di tutto rispetto. Basti pensare che viene considerata l’auto
più veloce al mondo, questa R-33, accreditata di ben 1280 CV
che utilizza per umiliare la concorrenza nelle gare mondiali di accelerazione!
Di auto così potenti non si incontrano tutti i giorni, e vederne
almeno una rappresenta un desiderio cui molti ambiscono. Per farvi
meglio partecipare la vera potenza di quest’auto da record,
vi elenchiamo le sue prestazioni:
- “vola” da 0 a 320 Km/h in 7.67 sec;
- accelera da 0 a 100 Km/h in 2.5 sec;
- è capace di percorrere i 400 metri in 7.67 secondi senza
l’ausilio di nessuna sovralimentazione chimica (NOS).
Il costo della realizzazione di quest’auto è di €180’000
(si consideri che il solo cambio sequenziale a 6 rapporti incide per
circa € 37'000).
L’abitacolo: è decisamente spartano. Il posto guida è
progettato per avere sempre sotto controllo gli strumenti di primaria
necessità che possono indicare fattori che potrebbero influenzare
il corretto funzionamento del motore. La loro disposizione, nel complesso,
non disturba la concentrazione durante la guida ad alta velocità.
Strumentazione principale: il pilota deve controllare costantemente
il contagiri e la pressione del circuito dei freni, per essere sicuro
che il propulsore non vada oltre il limite strutturale e che i freni
siano sempre pronti in caso di necessità. Una grossa luce a
lato del contagiri indica il momento ottimale per cambiare marcia.
Elettronica: il lato del passeggero è occupato interamente
da sofisticate centraline elettroniche, compresa quella per il controllo
della trazione che assicura una partenza bruciante, facendola passare
da una trazione integrale a quella esclusivamente posteriore.
Paracadute: azionato dal pilota alla fine della corsa. Rappresenta,
di i fatto, il freno principale per fermare la vettura.
Pompe del carburante: tre pompe ad alta pressione Bosch situate nel
bagagliaio posteriore, accuratamente alleggerito e trasformato per
ospitarle, forniscono benzina in quantità sufficiente per dissetare
questo mostro in ogni gara.
Strutture di rinforzo: i rollbar rendono il retrotreno, e l’intera
auto, solida come una roccia. D’altronde con oltre 1000 CV,
che in partenza schiacciano letteralmente a terra tutta la parte posteriore,
una carrozzeria standard si sarebbe accartocciata come una lattina!
Gruppo di alimentazione: il gigantesco elemento di alimentazione è
realizzato su specifiche della HKS. C’è anche un enorme
corpo farallato sotto il cofano studiato apposta per non frenare il
flusso d’aria d’ingresso.
Dodici iniettori: due set ciascuno di 6 iniettori da 550 cc pompano
il carburante all’interno dei condotti d’aspirazione.
Questi iniettori più piccoli, rispetto i 6 da 1000 cc della
versione originale, garantiscono una migliore rendimento e messa a
punto della carburazione. Da notare anche il fatto che la quantità
totale di carburante iniettata è maggiore rispetto alla versione
standard: 550cc x 12 = 6600 cc che superano abbondantemente i 6000
cc dell’allestimento originale del motore.
Presa d’aria in fibra di carbonio: anche questo elemento è
realizzato su specifiche dalla HKS ed è sviluppato con il duplice
scopo di far giungere la maggior quantità d’aria possibile
sull’intercooler, ed espellere, nel contempo, il calore prodotto
dal motore.
Pistoni: realizzati con un materiale segreto, sono incredibilmente
leggeri e resistenti. Il monoblocco è stato adeguatamente lavorato
dalla HKS e quindi battezzato “High Deck”. Ciò
significa che sulla testata è stata applicata una guarnizione
a doppio spessore per aumentare la corsa dei pistoni e quindi la cilindrata
del motore.
Turbo: due enormi turbocompressori GT3540, montati uno sopra l’altro
vicino al monoblocco, sono in grado di produrre 2,50 bar di pressione
e dispongono di una soluzione segreta per una maggiore prestazione.
Gigantesche wastegate (valvole di scarico posizionate dopo la turbina
di scarico) esterne controllano il livello della pressione. Da notare
come non siano stati adottati condotti di aspirazione: infatti l’aria
viene risucchiata direttamente dalle giranti dei turbocompressori! |
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LE RIVALI |
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Le rivali più temute dalla Skyline dentro e fuori
le piste sono state: la Toyota Supra, Honda NSX type R e S2000, la
Mitsubishi 3000GT, Mazda RX-7 e RX-8, Ford Mustang SVT COBRA R, ovviamente
BMW M3, Subaru Impreza WRX STi version, Mitsubishi EVO 7 e EVO 8,
Nissan 350Z, varie versioni di Porsche. Chi più, chi meno hanno
fronteggiato la Skyline nei circuiti con grande competizione. La più
leggendaria tra le rivali è la Toyota Supra nata specificatamente
per combattere espressamente la Skyline, come anche la 3000GT, dotata
pure lei delle quattro ruote sterzanti, ma che non ha mai intrapreso
una seria e continuativa carriera agonistica, ed è stata dirottata
alla sola circolazione turistica. |
A parer nostro, comunque,
la Skyline rimane la più bella e potente tra tutte le auto! |
disegno di Stefano Gaffarelli
Le informazioni e le foto presenti in
questo articolo sono state tratte da:
- MENSILE ELABORARE GT TUNING & SPORT MAGAZINE N° 86-87-69-79-73-78-83-80-81-76
- VIDEOGIOCO GRAN TURISMO 2 PER PLAY STATION 1 |
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