NISSAN SKYLINE GT-R R-34 V-SPEC II
 
Stefano Gaffarelli & Riccardo Brumat 2^DIM
web design: Fabio Mansutti 4^BM  ITC Zanon Udine Italy
PRIMO CONTATTO
Il nostro grande interesse per la Skyline è nato quando l’abbiamo vista per la prima volta in un videogioco. Siamo rimasti molto colpiti dalle sue forme di ispirazione americana e alquanto aggressive. Questa coupè tre porte ha fatto la sua prima apparizione in Giappone nel 1959, ma solamente più tardi è diventata famosa. Non sarà la macchina più potente o affascinante al mondo, però il cocktail di prestazione e di tecnologia continuamente aggiornata la mantiene al passo dei tempi,
rendendola ancora oggi competitiva con le più agguerrite auto sportive mondiali.
LA NASCITA DI UN MITO

La prima serie è stata la R 30, presentata nel 1959 come risposta alle auto europee ed alla ormai famosa BMW serie 3, che in quegli anni possedeva una grande fama di buona auto sportiva su strada e ottima auto da gara. La Skyline è diventata famosa solo nel 1989, quando la casa nipponica Nissan, schierando la R 32 (evoluzione della R 31 derivata dalla R30) nelle corse, si è affermata nel Campionato Turismo giapponese. Sfruttando il successo di quest’auto e considerando la dotazione tecnica non aggiornatissima, si decise di immettere sul mercato una seconda serie, la R 33, aggiornata tecnicamente e dalle forme più aggressive. Quest’auto è stata la prima a fregiarsi del mitico stemma rosso GT-R che contraddistinguerà anche le serie successive. A differenza della vecchia serie, la R 33 ha partecipato a più gare, sempre però a livello nazionale, guadagnandosi comunque molti titoli e premi nelle diverse tipologie di gare in cui si è cimentata. Purtroppo la Skyline è stata vittima di una singolare strategia di mercato:  non è mai stata prodotta una versione occidentale con la guida a sinistra, di conseguenza l’esportazione di quest’auto è avvenuta solo nei Paesi che adottano una guida a destra, come quelli anglofoni,Stati Uniti esclusi, o dove è possibile importare auto con questo allestimento. Inoltre l’elevato ma congruo prezzo (75.000 € circa) e la scarsa pubblicità   hanno diminuito moltissimo la possibilità che potesse definitivamente sfondare e quindi avere un grande impatto nel difficile mercato occidentale. Questi fattori hanno fatto sì che la Skyline diventasse così un auto mito, custodita gelosamente dal Giappone ed oggetto del desiderio di molti appassionati “autofili”
LA TECNICA
Il motore che ha mosso le varie versioni della Skyline è sempre stato un poderoso 16 DOHC (Double Over Head Cams) da 2568 centimetri cubici, a 6 cilindri, sovralimentato mediante due turbocompressori ed un intercooler. La Skyline nasce con una coppia motore di 40 kgm (392 Nm) a 4400 giri/min ed una potenza di 300 CV a circa 6800 giri/min., i quali però si riducono a 280 CV in ragione del settaggio del software della centralina elettronica. Questa limitazione è imposta dal rigido codice stradale giapponese che ammette 280 CV come potenza massima  sulle strade nipponiche. Come si deduce dal simbolo GT-R, l’auto ha una chiara vocazione racing, difatti il propulsore, originariamente nato per la guida in pista, presenta innovazioni tecniche all’avanguardia quali:
- computer di bordo;
- differenziale a slittamento limitato;
- trazione integrale e quattro ruote sterzanti (solo versione R-34);
- freni a disco autoventilati con sistema ABS e pinze BREMBO (solo versione R-34).
Per quanto riguarda il computer di bordo, questo è un’innovativa unità centrale la quale registra e memorizza costantemente in una memoria interna i dati riguardanti accelerazioni, velocità di punta, pressione della sovralimentazione e pressione dell’olio.
Grazie a una porta di connessione, è possibile scaricare questi dati direttamente in un computer portatile e successivamente rielaborarli, formando un grafico che dimostra visivamente l’andamento ed il rendimento del motore e della vettura.
Il differenziale a slittamento limitato è una recente introduzione che permette di limitare lo slittamento delle ruote in fasi delicate durante la guida, quali: partenze,frenate e percorrenza di curve o possibile perdita di aderenza su fondo stradale scivoloso.
La trazione 4x4 non è inusuale per le auto da gara in quanto garantisce un’ottima tenuta di strada e un’equilibrata distribuzione della potenza. Inoltre ciò che la rende innovativa sono le quattro ruote sterzanti, le quali aiutano la perfetta esecuzione delle traiettorie in curva, rendendo possibile alla Skyline velocità di percorrenza molto alte e maggiori rispetto ad auto sportive sprovviste di questa soluzione. Tra l’altro, l’abbinamento di questi due sistemi contribuisce ad una alta sicurezza di guida ed un alto “feeling” con la macchina.I freni a disco autoventilati con sistema ABS e pinze Brembo sono un valido aiuto nella guida estrema. I dischi autoventilati sono stati dapprima installati sulla R-32, in seguito sono state aggiunte le pinze Brembo nella R-33, e per finire si è deciso di incrementare ancora la sicurezza e la qualità della frenata, aggiungendo un sistema ABS sulla R-34.
Il grafico evidenzia come viene mosso l’imponente compressore della Nissan Skyline. I fumi di scarico prodotti dal motore (elisse giallo) entrano nelle prime due turbine le quali azionano un albero (linee nere) che muove, grazie a delle coppie coniche, l’imponente turbocompressore a monte delle camere di scoppio, assicurando una pressione costante di circa 1.5 bar. È ovvio che per alcuni secondi l’aria non sarà turbocompressa, dato che le due turbine sullo scarico impiegano alcuni secondi per mettere in moto l’albero e le coppie coniche; questo lasso di tempo in cui il motore non è sovralimentato, ma aspirato, genera un forte calo di potenza detto turbolag ( dall’inglese “ritardo del turbo”).
FULMINE BLU
Tra le varie auto da gara della Nissan quella che ha attirato maggiormente l’attenzione su di sé è stata la CALSONIC, ovvero una Nissan Skyline R-34 preparata da gara e sponsorizzata dalla marca CALSONIC, dalla quale sono derivate la PENNZOIL e la ZEXEL che hanno preso il loro nome dalle rispettive sponsorizzazioni. I dati riguardanti le modifiche applicate alla CALSONIC sono difficilmente reperibili, ma siamo certi che i cambiamenti apportati siano tanti. Le modifiche più visibili sono quelle che interessano la carrozzeria (spoiler, alettoni), gli interni (rollbar, sedili sportivi, volante, consol e l’asportazione di tutti quei componenti che con il loro peso limitano l’agilità della macchina) ma sicuramente anche il motore è stato notevolmente manipolato tanto da erogare un minimo di 700 cavalli che, molto probabilmente, sono molti di più.
MISSILE DAL CIELO
Una altra grande interpretazione della Skyline è stata realizzata da un famoso preparatore (tuner) nipponico. Questi, HKS, produttore di componenti per motori da competizione, è riuscito a sfruttare la solida impostazione di base della vettura raggiungendo perfomances di tutto rispetto. Basti pensare che viene considerata l’auto più veloce al mondo, questa R-33, accreditata di ben 1280 CV che utilizza per umiliare la concorrenza nelle gare mondiali di accelerazione! Di auto così potenti non si incontrano tutti i giorni, e vederne almeno una rappresenta un desiderio cui molti ambiscono. Per farvi meglio partecipare la vera potenza di quest’auto da record, vi elenchiamo le sue prestazioni:
- “vola” da 0 a 320 Km/h in 7.67 sec;
- accelera da 0 a 100 Km/h in 2.5 sec;
- è capace di percorrere i 400 metri in 7.67 secondi senza l’ausilio di nessuna sovralimentazione chimica (NOS).
Il costo della realizzazione di quest’auto è di €180’000 (si consideri che il solo cambio sequenziale a 6 rapporti incide per circa € 37'000).
L’abitacolo: è decisamente spartano. Il posto guida è progettato per avere sempre sotto controllo gli strumenti di primaria necessità che possono indicare fattori che potrebbero influenzare il corretto funzionamento del motore. La loro disposizione, nel complesso, non disturba la concentrazione durante la guida ad alta velocità.
Strumentazione principale: il pilota deve controllare costantemente il contagiri e la pressione del circuito dei freni, per essere sicuro che il propulsore non vada oltre il limite strutturale e che i freni siano sempre pronti in caso di necessità. Una grossa luce a lato del contagiri indica il momento ottimale per cambiare marcia.
Elettronica: il lato del passeggero è occupato interamente da sofisticate centraline elettroniche, compresa quella per il controllo della trazione che assicura una partenza bruciante, facendola passare da una trazione integrale a quella esclusivamente posteriore.
Paracadute: azionato dal pilota alla fine della corsa. Rappresenta, di i fatto, il freno principale per fermare la vettura.
Pompe del carburante: tre pompe ad alta pressione Bosch situate nel bagagliaio posteriore, accuratamente alleggerito e trasformato per ospitarle, forniscono benzina in quantità sufficiente per dissetare questo mostro in ogni gara.
Strutture di rinforzo: i rollbar rendono il retrotreno, e l’intera auto, solida come una roccia. D’altronde con oltre 1000 CV, che in partenza schiacciano letteralmente a terra tutta la parte posteriore, una carrozzeria standard si sarebbe accartocciata come una lattina!
Gruppo di alimentazione: il gigantesco elemento di alimentazione è realizzato su specifiche della HKS. C’è anche un enorme corpo farallato sotto il cofano studiato apposta per non frenare il flusso d’aria d’ingresso.
Dodici iniettori: due set ciascuno di 6 iniettori da 550 cc pompano il carburante all’interno dei condotti d’aspirazione. Questi iniettori più piccoli, rispetto i 6 da 1000 cc della versione originale, garantiscono una migliore rendimento e messa a punto della carburazione. Da notare anche il fatto che la quantità totale di carburante iniettata è maggiore rispetto alla versione standard: 550cc x 12 = 6600 cc che superano abbondantemente i 6000 cc dell’allestimento originale del motore.
Presa d’aria in fibra di carbonio: anche questo elemento è realizzato su specifiche dalla HKS ed è sviluppato con il duplice scopo di far giungere la maggior quantità d’aria possibile sull’intercooler, ed espellere, nel contempo, il calore prodotto dal motore.
Pistoni: realizzati con un materiale segreto, sono incredibilmente leggeri e resistenti. Il monoblocco è stato adeguatamente lavorato dalla HKS e quindi battezzato “High Deck”. Ciò significa che sulla testata è stata applicata una guarnizione a doppio spessore per aumentare la corsa dei pistoni e quindi la cilindrata del motore.
Turbo: due enormi turbocompressori GT3540, montati uno sopra l’altro vicino al monoblocco, sono in grado di produrre 2,50 bar di pressione e dispongono di una soluzione segreta per una maggiore prestazione. Gigantesche wastegate (valvole di scarico posizionate dopo la turbina di scarico) esterne controllano il livello della pressione. Da notare come non siano stati adottati condotti di aspirazione: infatti l’aria viene risucchiata direttamente dalle giranti dei turbocompressori!
 
LE RIVALI
Le rivali più temute dalla Skyline dentro e fuori le piste sono state: la Toyota Supra, Honda NSX type R e S2000, la Mitsubishi 3000GT, Mazda RX-7 e RX-8, Ford Mustang SVT COBRA R, ovviamente BMW M3, Subaru Impreza WRX STi version, Mitsubishi EVO 7 e EVO 8, Nissan 350Z, varie versioni di Porsche. Chi più, chi meno hanno fronteggiato la Skyline nei circuiti con grande competizione. La più leggendaria tra le rivali è la Toyota Supra nata specificatamente per combattere espressamente la Skyline, come anche la 3000GT, dotata pure lei delle quattro ruote sterzanti, ma che non ha mai intrapreso una seria e continuativa carriera agonistica, ed è stata dirottata alla sola circolazione turistica.
A parer nostro, comunque, la Skyline rimane la più bella e potente tra tutte le auto!


disegno di Stefano Gaffarelli

Le informazioni e le foto presenti in questo articolo sono state tratte da:
- MENSILE ELABORARE GT TUNING & SPORT MAGAZINE N° 86-87-69-79-73-78-83-80-81-76
- VIDEOGIOCO GRAN TURISMO 2 PER PLAY STATION 1