USA: GIA' OPERATIVO L'ESERCITO SEGRETO
USA: già operativo l’esercito segreto
Di Maurizio Blondet. 03/05/2006. Tratto da
www.effedieffe.com.
WASHINGTON
- Può accadere dovunque: in Indonesia o in Venezuela, ma anche in Italia.
Notte.
Berretti Verdi con visori notturni e pesantemente armati irrompono nella casa di
un imam sospetto, di un giornalista ritenuto ostile, di un parlamentare, di un
ufficiale delle nostre forze armate; ne sterminano la famiglia, incendiano
l’appartamento, portano via l’uomo legato e con un sacco in testa.
Tutto questo è possibile.
Perché Donald Rumsfeld ha attuato il suo piano più ambizioso: un esercito
segreto da lanciare in «rappresaglie rapide» e azioni di commando
«antiterrorismo» in ogni paese del mondo, «al di là delle zone di guerra», e
anche nel territorio di Paesi alleati.
Senza alcun limite legale.
L’esercito segreto, che è stato preparato negli ultimi tre anni, si chiama
«Special Operations Command» (SOCOM) ed ha sede a Tampa.
Consta di 53 mila uomini, tutti dei corpi speciali, che saranno presto aumentati
di altri 13 mila.
La nuova arma decreta e rivela il potere del Pentagono, ossia di Rumsfeld e dei
suoi consiglieri israeliani (da Richard Perle a Michael Leeden), su ogni altra
istituzione americana.
Il segno più chiaro che gli Stati Uniti sono dominati dagli autori di un colpo
di Stato.
Infatti, rivela
il Washington Post (1), non solo già diverse cellule
operative del SOCOM, Berretti Verdi, Delta Forces e Navy Seals, sono state
distaccate presso le ambasciate USA di oltre venti paesi in Africa, America
Latina, Medio Oriente ed Asia, pronte a sferrare operazioni clandestine in quei
Paesi; ma per agire non dovranno chiedere l’autorizzazione dell’ambasciatore
americano in carica nel Paese straniero, che sarà invece semplicemente
«informato» - probabilmente a cose fatte.
Ciò significa che il Dipartimento di Stato è stato completamente esautorato a
vantaggio del Pentagono.
Ormai non è il ministero degli Esteri, ma il ministero della Guerra a fare la
politica estera: con le truppe speciali.
Ciò implica anche lo svuotamento della CIA, l’organo che prima aveva il mandato
e la responsabilità esclusiva di condurre operazioni clandestine all’estero,
sotto un qualche controllo del Congresso, essendo dopotutto un’istituzione
civile.
Ormai le attività di «caccia all’uomo, raccolta di informazioni sulle reti
terroristiche, gli attacchi ai campi d’addestramento terroristici, e la
cooperazione con forze militari estere per eliminare i ‘santuari’ di terroristi»
diventano esclusiva del Pentagono.
E ovviamente, senza alcun dovere di risponderne ai deputati e senatori eletti.
Il Washington Post ha ottenuto le confidenze di un alto ufficiale anonimo, che
ha letto «i tre documenti» che specificano le caratteristiche di questo nuovo
corpo armato e le sue missioni.
Il primo
documento riguarda l’allocazione delle risorse umane e finanziarie, e
coordina le operazioni tra i comandi militari USA nei vari teatri del mondo.
Esso elenca anche dieci «scopi» della nuova armata segreta, dall’eliminazione
dei «santuari» alle comunicazioni, al supporto logistico.
Sintomo sinistro, fra questi scopi c’è il «contrasto delle ideologie
estremiste», senza alcuna precisazione: dunque ad essere presi di mira non sono
solo i musulmani, ma anche altri «estremisti» che, a giudizio di Rumsfeld e dei
neocon, ostacolano gli «interessi nazionali» USA.
Putin è un tale tipo di «estremista»?
O forse tutti coloro che la lobby definirà «anti-americani» e «antisemiti»?
Il secondo documento contiene piani
particolareggiati per l’eliminazione di «Al Qaeda e dei movimenti associati»,
fra cui vengono nominati espressamente la Jihad Islamica in Egitto, la Jemaah
Islamiya in Indonesia, il Gruppo Salafita per la predicazione e il combattimento
nell’Africa Sahariana, l’Ansar al-Islam in tutto il Medio Oriente.
Il terzo documento è il più
allarmante.
Esso delinea le tattiche per «rispondere a un altro attacco terroristico negli
Stati Uniti» come quello dell’11 settembre.
Corposi allegati specificano «una lista di opzioni di rappresaglia militare
contro specifici gruppi terroristi, individui o Stati, secondo chi sia ritenuto
mandante dell'attacco».
Commenta il Washington Post citando l’anonimo alto ufficiale del Pentagono:
«un altro attentato [come l’11 settembre] può creare sia la
giustificazione, sia l’opportunità ora mancante, per rappresaglie militari
contro alcuni noti bersagli».
Più esplicitamente, dice l’anonimo, «il piano specifica i cattivi che
dobbiamo attaccare se si arriva ai pugni. E ancora non ci si è arrivati».
Un’allusione trasparente all’Iran.
E al fatto che l’attentato dell’11 settembre è stato «un’opportunità» per
invadere Iraq e Afghanistan. Quante altre «opportunità» possono essere create da
un esercito clandestino di 60-70 mila uomini, tutti specializzati in operazioni
di commando eventualmente «false flag», è facile immaginare.
Il comandante del SOCOM è il generale Doug Brown, che ha ricevuto un
finanziamento di 8 miliardi di dollari per l’anno fiscale 2007, con un aumento
del 60 % rispetto al 2006.
«SOCOM è al comando della guerra globale al terrorismo», ha
testimoniato il generale Brown davanti alla Camera bassa.
Il Socom, ha spiegato, dirige e coordina le azioni di combattimento dei comandi
regionali, e comanda sue proprie operazioni
«contro
il terrorismo».
In quella sede, si è saputo che il SOCOM ha già spiegato all’estero 7 mila
uomini, che operano anche «nell’Asia centrale e nel Corno d’Africa».
Ossia nelle ex-repubbliche sovietiche asiatiche, tra l’altro.
Risulta anche
che il personale diplomatico e lo stesso Dipartimento di Stato hanno
provato a resistere a quest’intrusione di teste di cuoio nella politica estera.
Ma invano.
Ricapitoliamo.
Dopo Israele, esiste oggi un altro Stato-canaglia che si è dato la libertà e i
mezzi di condurre assassinii mirati e operazioni di snidamento e rappresaglia in
tutto il mondo, anche negli Stati che non gli hanno dichiarato guerra, e perfino
negli Stati di cui è formalmente alleato, e ciò senza informare
l’alleato-vittima, e senza autorizzazione politica del Dipartimento di Stato.
Questo Stato è entrato in guerra in Iraq sulla base di accuse menzognere,
riguardo alle mai esistite «armi di distruzione di massa» di Saddam.
E questo Stato detiene senza controllo, e tortura, centinaia e forse migliaia di
sospetti.
E come hanno segnalato vari giornalisti addentro alle cose militari, da Seymour
Hersh a William Arkins (2), tra i compiti che il Pentagono ha
affidato al suo esercito clandestino SOCOM c’è quello di «infiltrare gruppi
terroristici e spingerli ad agire», cioè a commettere stragi e distruzioni, onde
costituire una scusa per «rappresaglie» da condurre negli Stati presi a
bersaglio. O anche per condurre qualunque genere di «false flag operations» per
qualunque motivo, azioni criminali e atrocità, con l’autorizzazione preventiva
ad infrangere la legalità in ogni Paese del pianeta.
Il
giornalista Chris Floyd si domanda ad esempio se
fra i «cattivi che hanno colpito Dahab in Egitto non ci siano stati degli
infiltrati di Rumsfeld».
E’un dubbio a cui autorizza la stessa esistenza del SOCOM, l’esercito
clandestino di Rumsfeld, il vero padrone degli Stati Uniti d’America.
Ogni «attentato islamico», ogni «video di Al Zarkawi», ogni proclama di «Osama
bin Laden», cade sotto questo dubbio radicale.
L’America ha instaurato nel mondo un vero dominio della violenza e della
menzogna senza limiti, sotto la maschera della«democrazia» e della «civiltà
occidentale».
Non si può immaginare nulla di più simile al regno profetizzato dell’Anticristo
(3).
Maurizio Blondet.
NOTE E FONTI:
1) Ann Scott Tyson, «New plans foresee fighting terrorism beyond
war zones», Washington Post, 23 aprile 2006.
2) Citati da Chris Floyd, «Hideous kinky: moral nullity as
normality in Pentagon plans», Counterpunch, 27 aprile 2006.
3) Come conclusione, si noti che, nonostante i media dipingano
Rumsfeld come «in difficoltà» e criticato da generali che ne chiedono le
dimissioni, Rumsfeld è più saldo che mai, e sicuro di sè tanto da poter attuare
il programma sopra descritto, senza alcun controllo parlamentare e senza limiti
legali. E’ la prova che l’11 settembre è stato in realtà la mascheratura di un
golpe, e che a governare oggi in USA non è la Casa Bianca, ma i golpisti
annidati al Pentagono, ossia i neocon israeliti alleati al complesso
militare-industriale, che Rumsfeld rappresenta.
IL PENTAGONO SVILUPPA LA POLIZIA MILITARE
GLOBALE
Di Michael Chossudovsky.
Un secondo 11 Settembre fornirà una “opportunità di intervenire”
Il seguente articolo solleva alcune gravi preoccupazioni. Indica il
coinvolgimento di forze speciali USA in paesi che non rappresentano una minaccia
agli USA e con cui gli USA non sono in guerra. Il programma SOCOM essenzialmente
svolge il compito del Project for a New American Century
del 2000, che contemplava l’invio di Forze Speciali in situazioni “non teatro di
guerra”. Queste operazioni erano descritte nel PNAC come parte delle cosiddette
“funzioni di polizia”.
Funzioni di polizia
Distinte dagli scenari di guerra, le “funzioni di polizia” implicano una forma
di servizio di polizia globale militare con l’uso di vari strumenti di
intervento militare inclusi bombardamenti punitivi e l’invio di Forze Speciali
USA, ecc. Va oltre la “dottrina della guerra preventiva”: le operazioni di
polizia sono basate su interventi militari USA in paesi che si riconosce non
costituiscono una minaccia alla sicurezza nazionale USA.
Il PNAC delinea una rotta di conquista. Il piano PNAC delinea anche una
consistente struttura di propaganda di guerra. Un anno prima dell’ 11-9, il PNAC
domandava “un qualche evento catastrofico e catalizzatore, simile ad una nuova
Pearl Harbour,” che servisse a scuotere l’ opinione pubblica USA in appoggio ad
un’ agenda di guerra.
(Vedere:
http://www.globalresearch.ca/articles/NAC304A.html)
Gli architetti del PNAC sembrano avere anticipato con cinica accuratezza,
l’uso degli attacchi dell’ 11 Settembre come “un incidente-pretesto per la
guerra”
Il Comando per le Operazioni Speciali svolge il compito indicato dal PNAC
riguardante le funzioni di polizia. Il SOCOM seguirebbe ad un Secondo 11-9, che
potrebbe essere usato per giustificare l’intervento militare USA nella “guerra
globale al terrorismo”. La sua legittimità si poggia sul traballante consenso
che la “guerra al terrorismo” è autentica a che al-Qaeda è un nemico esterno
degli USA. L’iniziativa va oltre il pretesto o la giustificazione. Un secondo
11-9 ora costituisce un’ opportunità d’oro per intervenire militarmente: “Un
altro attacco potrebbe creare sia la giustificazione che l’opportunità che
mancano oggi per compiere rappresaglie contro alcuni soggetti noti”
Sovranità Nazionale
Il programma è coerente con la Strategia di Sicurezza Nazionale del 2005. Mentre
la dottrina della guerra preventiva concepisce l’ azione militare come un mezzo
di “autodifesa” contro paesi classificati “ostili” agli USA, la nuova dottrina
del Pentagono concepisce la possibilità di interventi militari contro paesi che
non costituiscono una visibile minaccia alla sicurezza della patria Americana.
La condotta del programma del Comando per le Operazioni Speciali solleva serie
questioni di sovranità nazionale. E’ un progetto imperiale basato sull’
intervento militare USA ovunque nel mondo, usando come unico pretesto la guerra
al terrorismo. Fornisce legittimità all’ intervento militare USA nei cosiddetti
“stati falliti” o in paesi che non condividono il concetto americano di una
economia di “libero mercato”.
Il programma SOCOM è caratterizzato da un budget plurimiliardario e da circa
53000 uomini delle forze speciali. Come tale il programma oscura le più discrete
operazioni segrete CIA. Segna anche la militarizzazione della politica estera
USA, oscurando le funzioni di diplomazia/intelligence delle ambasciate USA nel
mondo.
Michael Chossudovsky.
(Fonte:
http://www.globalresearch.ca/index.php?context=viewArticle&code=20060424&articleId=2323)
NUOVI PIANI PREVEDONO DI COMBATTERE IL
TERRORISMO FUORI DALLE ZONE DI GUERRA - IL PENTAGONO SI AFFIDERA' AD OPERAZIONI
SPECIALI
Di Ann Scott Tyson. Washington Post.
Secondo ufficiali della difesa, il Segretario alla Difesa Donald H. Rumsfeld ha
approvato il sin qui più ambizioso piano militare per combattere il terrorismo
nel mondo e compiere rappresaglie più rapidamente e decisivamente nel caso di un
altro grande attacco terroristico contro gli Stati Uniti.
Il tanto atteso piano di azione per la guerra globale al terrorismo, così come
due piani subordinati approvati nel mese scorso da Rumsfeld, sono considerati la
più alta priorità del Pentagono, secondo ufficiali familiari con i tre documenti
ma che parlano in condizioni di anonimato perchè non hanno l’autorizzazione a
parlarne pubblicamente.
I dettagli del piano sono segreti, ma in generale prevedono un ruolo
significativamente esteso per le forze armate – e, in particolare, una crescente
forza delle truppe di elite per Operazioni Speciali – in continue operazioni per
combattere il terrorismo fuori da zone di guerra come l’ Iraq e l’ Afghanistan.
Sviluppato in circa tre anni dal Comando per le Operazioni Speciali (SOCOM) a
Tampa, il piano riflette un rinforzo del coinvolgimento del Pentagono in campi
tradizionalmente gestiti dalla Central Intelligence Agency e dal Dipartimento di
Stato.
Per esempio il SOCOM ha inviato piccole squadre di Berretti Verdi dell’ Esercito
e di altre truppe per Operazioni Speciali alle ambasciate USA in circa 20 paesi
in Medioriente, Asia, Africa, e America Latina, dove compiono pianificazione
operativa e raccolta di intelligence per aumentare l’abilità di condurre
operazioni militari dove gli Stati Uniti non sono in guerra.
E in un sottile ma importante cambiamento contenuto lo scorso anno in un ordine
classificato, il Pentagono ha acquisito il margine di manovra per informare –
più che per richiederne l’approvazione – gli ambasciatori USA prima di condurre
operazioni militari in un paese straniero, secondo diversi ufficiali dell’
amministrazione. “Non abbiamo bisogno di un approvazione al livello degli
ambasciatori” ha detto un ufficiale della difesa familiare con tale ordine.
In generale, i piani evidenziano la convinzione di Rumsfeld sin dagli attacchi
terroristici del Settembre 2001 che le forze armate USA devono espandere la loro
missione dal tipo di guerra del 20esimo secolo con fanteria, carri armati, navi
e aerei da caccia al combattere gruppi non statali che sono, soprattutto,
difficili da scovare.
Ognuno dei piani è lungo più di 100 pagine e copre un ampia gamma di attività
militari aperte o clandestine – come la caccia all’ uomo e la raccolta di
informazioni sulle reti terroristiche; attacchi a campi di addestramento
terroristici e sforzi nel reclutamento; e collaborazione con militari stranieri
per eliminare rifugi dei terroristi. Insieme, costituiscono un’ assegnazione di
responsabilità a diversi comandi militari per condurre ciò che il Pentagono
immagina come una “lunga guerra” contro il terrorismo.
Il maggiore piano di azione assegna priorità, colloca risorse come fondi e
manodopera, e coordina le operazioni tra i comandi militari regionali per
implementare il più ampio Piano Militare Strategico per la Guerra al Terrorismo
del Pentagono, pubblicato in forma declassificata in Febbraio. Espone nove
obiettivi chiave, come prendere di mira leader terroristi, rifugi, comunicazioni
e altri appoggi logistici e combattere l’ ideologia estremista.
Un secondo dettagliato piano è centrato specificatamente su al-Qaeda e movimenti
associati, inclusi più di una dozzina di gruppi diffusi in Medioriente, Asia
Centrale, Asia Sudorientale e Africa. Tali gruppi includono la Jihad Islamica
Egiziana e Ansar al-Islam nel Medioriente, Jemaah Islamiya in Indonesia e il
Gruppo Salafita per la Predicazione e il Combattimento nell’ Africa Sahariana.
Un terzo piano dispone il modo in cui i militari possono sia fermare che
rispondere ad un altro grosso attacco terroristico sugli Stati Uniti. Include
lunghe appendici che offrono un menu di opzioni per le forze armate per compiere
una veloce rappresaglia contro specifici gruppi terroristici, individui o
stati-sponsor a seconda di chi viene ritenuto essere dietro all’ attacco.
Secondo ex o attuali ufficiali della difesa familiari con il piano, un altro
attacco potrebbe creare sia la giustificazione che l’opportunità oggi mancante
per compiere rappresaglie contro alcuni obiettivi noti.
Questo piano mostra in dettaglio “quali terroristi o cattivi personaggi
colpiremmo se ci togliessimo i guanti. I guanti non sono tolti,” ha detto un
ufficiale, che ha chiesto di non essere identificato a causa della delicatezza
della questione. Il Pentagono ha evitato di commentare i piani di antiterrorismo
o la loro approvazione, citando una linea di condotta di vecchia data. “Non
discutiamo possibili piani o future operazioni,” ha detto il Comandante Greg
Hicks, un portavoce del Dipartimento della Difesa. Il vice comandante del SOCOM,
il Vice Ammiraglio Eric T. Olson, ha precedentemente detto questo mese in una
testimonianza al Senato che i piani erano stati approvati.
Il Comando per le Operazioni Speciali, guidato dal Generale Doug Brown, è andato
costruendo il suo quartier generale e scrivendo i piani sin dal 2003, quando
Rumsfeld lo ha per la prima volta designato come il comando guida per la guerra
al terrorismo. Il suo budget è cresciuto del 60 per cento dal 2003 sino agli 8
miliardi di dollari nella anno fiscale 2007. Il Presidente Bush ha dato il
potere al comando forte di 53000 uomini di coordinare l’intero sforzo militare
antiterrorismo nel 2004.
“Il SOCOM è, in effetti, incaricato della guerra globale al terrorismo,” ha
detto Brown in una testimonianza al Congresso il mese scorso. In questo ruolo,
il SOCOM dirige e coordina le azioni dei comandi militari regionali di
combattimento. Il SOCOM, se ordinato, può anche dirigere le sue stesse
operazioni antiterrorismo – come quando una minaccia attraversa i confini
regionali o la missione è altamente sensibile – ma non lo ha ancora fatto,
secondo Olson, e altri ufficiali dicono che sarebbe probabilmente l’eccezione
alla regola.
Per estendere il suo raggio d’azione a più paesi, il SOCOM sta accrescendo di
13000 il numero delle truppe per le Operazioni Speciali, compresi soldati delle
Forze Speciali esperti nelle lingue e nel lavoro con militari locali, e
operativi di squadre della Delta Force e dei Navy Seals che formano “unità per
missioni speciali” clandestine incaricate della ricognizione, della raccolta di
informazioni e della caccia all’ uomo. Il SOCOM contempla già il più grande
spiegamento nella storia, con 7000 uomini oltremare oggi, ma la maggioranza sono
stati concentrati in Iraq e Afghanistan, con l’ 85 per cento lo scorso anno in
Medioriente, Asia Centrale e Corno d’ Africa.
Ma il più forte ruolo del SOCOM – oltre ad aggiungere manodopera, abilità
specialistiche e organizzazione alla lotta contro il terrorismo – ha anche
portato ad alcune tensioni burocratiche, sia all’ interno delle forze armate con
il Consiglio di Stato Maggiore e i comandi regionali, sia con la CIA e il
Dipartimento di Stato. Tali tensioni sono una delle ragioni del perchè i piani
del SOCOM hanno richiesto anni.
Quando il SOCOM ha per la prima volta mandato squadre di collegamento militare
all’ estero a partire dal 2003, esse erano chiamate “Elementi di Controllo
Operativo” un termine cambiato l’anno scorso perché “sollevava la rabbia dei
comandanti regionali e degli ambasciatori. Era una cattiva scelta di termini,”
ha detto un ufficiale della difesa, aggiungendo: “Chi può prendersela con
Elementi di Collegamento Militare ?”
Gli ufficiali del Dipartimento di Stato, nel frattempo, hanno detto che sebbene,
per la maggior parte dei casi, la cooperazione con le squadre militari è stata
buona, rimangono preoccupati su permanenti “aree grigie” riguardanti il loro
status. “Le Operazioni Speciali vogliono la flessibilità e la velocità per
entrare in azione … ma c’è comprensibilmente la questione di come fare ciò e di
come avere chiari canali di comando,” ha detto un ufficiale USA. Rimane “una
continua discussione, per dirla educatamente, sui termini di come ciò potrà
funzionare”, ha detto l’ufficiale. Il SOCOM afferma che le squadre lavorano per
i comandanti regionali.
Ann Scott Tyson.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Fonte:
http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2006/04/22/AR2006042201124_pf.html
Traduzione di ALCENERO (Marcoc) per
www.comedonchisciotte.org
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------