INCHIESTA DI MORGAN REYNOLDS SUL PERCHE' LE TORRI GEMELLE SONO CROLLATE
|
PERCHE' LE TORRI DEL WORLD TRADE CENTER
SONO CROLLATE?
Di Morgan
Reynolds.
"Non mi sembrava vero… c’erano migliaia di
quelle travi d’acciaio che cadevano come fossero stuzzicadenti."
John Albanese,
vigile del fuoco volontario e appassionato di fotografia.
"Quello che ci ha sbalordito - gente come Warren Jennings e me stesso, che
abbiamo passato praticamente tutta la nostra vita nel settore della rottamazione
- è che non avevamo mai visto una massa di acciaio così pesante, immensa,
colossale. Era assolutamente incredibile."
Michael Henderson (p. 93), General Manager, Marine Terminals, Metal
Management NE.
Per spiegare l’imprevedibile crollo verticale delle torri gemelle del World
Trade Center, il giorno 11 Settembre 2001,
gli esperti ufficiali (vedi anche The American Professional Constructor,
October 2004, pp. 12–18) proposero una spiegazione in tre punti:
1) l’impatto di due aeroplani ha indebolito entrambe le strutture,
2) un intenso incendio ha indebolito termicamente i componenti strutturali che
potrebbero aver subito danni a materiali refrattari, causando deformazioni
strutturali che, a loro volta,
3) hanno consentito ai piani superiori di schiantarsi sui piani sottostanti,
riducendo in briciole entrambe le Torri.
Molti concorderanno: "OK, questo è ciò che successe", e torneranno a guardarsi
le finali NBA o qualsiasi altra cosa, ma personalmente trovo questa teoria
soddisfacente tanto quella secondo cui "19
giovani Arabi operanti agli ordini di un quartier generale nel remoto
Afghanistan" hanno causato il disastro del 9/11. La teoria governativa del
crollo è altamente contestabile nei suoi termini, la sua limitatezza e mancanza
di argomenti è il suo difetto principale, al contrario del suo principale rivale
scientifico: la demolizione controllata. Solo una demolizione professionale
sembra poter spiegare in pieno i fatti associati al crollo della WTC 1 (Torre
Nord), WTC 2 (Torre Sud), e del quasi dimenticato crollo dell’edificio di 47
piani WTC 7 alle 17:21 di quel giorno fatale.
Ecco una piccola animazione del crollo verticale del WTC 7:
La controversia scientifica
sull’indebolimento iniziale della struttura pone due quesiti:
1- Cosa ha causato il danneggiamento delle torri?
2- Questo danneggiamento ha “seriamente” indebolito le strutture?
Le foto mostrano una Torre Nord (WTC1) stabile, immobile dopo il danno sofferto
alle 8:46, come la Torre Sud dopo l’impatto delle 9:03. se ci concentriamo sulla
Torre Nord, un attento esame delle
foto rivela chiaramente danni "leggeri" piuttosto che "pesanti" alla torre
Nord e alle sue colonne perimetrali.
All’incirca 45 colonne esterne tra i piani 94 e 98 sul lato nord-est (impattato)
della Torre Nord erano spezzate – separate le une dalle altre – eppure non vi è
traccia diretta di "pesanti" indebolimenti strutturali. Nessuna delle sezioni
superiori delle colonne perimetrali spezzate era visibilmente piegata o
inclinata verso la sua corrispondente colonna sottostante. Questo lo possiamo
dedurre dalle coperture in alluminio delle colonne: ciascuna colonna si allinea
uniformemente in senso trasversale rispetto alla Torre, formando una “linea
tratteggiata” orizzontale nella facciata, da uno smusso all’altro. Nonostante il
foro dovuto all’impatto, i vuoti nelle colonne perimetrali e le parti mancanti
dei piani 95–98 presso l’apertura, la facciata in alluminio non mostra segni di
spostamento verticale delle colonne, suggerendo una minima o nulla deformazione
perimetrale a livello del pavimento.
Le coperture in alluminio fissate alle colonne erano allineate verticalmente
dopo l’impatto, vale a dire che le colonne separate continuavano a rimanere
visivamente a piombo (in verticale), contornando da cima a fondo l’apertura,
indicando perciò che non vi fu alcuno spostamento orizzontale percettibile da
parte delle colonne. Le testimonianze fotografiche del lato nordest della Torre
Nord non hanno mostrato alcun danno strutturale rilevante oltre l’apertura
stessa. Naturalmente c’era il fumo che usciva dai piani superiori.
Il fatto che le colonne perimetrali non fossero spostate suggeriva che i piani
dei pavimenti non si fossero inclinati o accartocciati. Nonostante le parti
mancanti dei piani 95–98, le foto non mostrano deformazioni o inclinazione su
altri piani. Stando così le cose, diventa molto alta la probabilità che i danni
al nucleo centrale fossero molto limitati. Le foto non documentano cosa è
successo alla struttura interna e a nessuno fu consentito di ispezionare e
prelevare detriti importanti prima che le autorità governative – prima fra tutti
la FEMA (Federal Emergency Management Agency) – le rimuovessero rapidamente. Le
testimonianze visive da parte degli scampati dall’interno della Torre Nord sulle
probabilità di danneggiamento del nucleo centrale non sono disponibili.
Le foto non ci consentono di vedere bene l’interno dell’edificio; infatti il
varco è scuro, senza fiamme visibili. Noi sappiamo che il nucleo strutturale e
il suo acciaio erano incredibilmente
resistenti (progettati per reggere tranquillamente 6 volte il peso massimo
dell'intero edificio) rendendo poco probabile l’ipotesi che il nucleo centrale
fosse stato “seriamente” danneggiato dall’impatto. C’erano 47 colonne portanti
collegate le une alle altre da travi in acciaio all’interno di un’area
rettangolare di circa 26.5 m x 41.8 m. ciascuna colonna aveva una sezione
rettangolare di circa 91 x 41 cm alla base, con acciaio spesso 100 mm sul
perimetro, assottigliato fino a uno spessore di 6 mm sulla sommità.
Ciascun piano era estremamente
resistente (p. 26),
una gabbia
di acciaio, al contrario di quanti parlano si un sistema
leggero a “reticolo”.
Lo stesso manager del progetto delle Torri Gemelle,
Frank de Martini, spiega in
questa intervista che le Torri erano state costruite per reggere con ampi
margini multipli
impatti di aerei commerciali delle dimensioni dei Boeing 767 che le hanno
colpite l'11 settembre 2001. Erano progettate per resistere tranquillamente a
ben più di
un singolo schianto aereo.
Quanti sostengono la versione ufficiale, come
Thomas Eagar (p. 14), professore di ingegneria dei materiali e sistemi
costruttivi al MIT, solitamente indicano che il crollo deve essere spiegato dal
calore degli incendi, dato che la perdita di portanza dovuta ai fori nelle torri
era insignificante. Il trasferimento di carico avrebbe dovuto essere ampiamente
sopportato dalla struttura delle torri. Dato che l’acciaio utilizzato negli
edifici deve essere in grado di sostenere sei volte il suo carico normale, Eagar
puntualizza che l’acciaio delle torri potrebbe aver collassato solo se
riscaldato al punto di “perdere l’80 percento della sua resistenza, attorno ai
700° C. Eagar crede che questo sia quello che successe, sebbene gli incendi non
sembrarono essere abbastanza intensi ed estesi, rilasciando brevemente fumo nero
e relativamente poche fiamme.
Ci sono serissimi dubbi che ci fosse davvero un
calore di 700° o anche solo 500° C.
Sebbene alcuni esperti affermino che l’impatto dell’aereo di linea abbia
seriamente indebolito l’intero sistema strutturale, non vi sono prove di ciò. I perimetri dei piani 94–98 non sembravano seriamente danneggiati, men
che meno l’intero sistema strutturale. Il codice di investigazione criminale
richiede che le prove provenienti dalla scena del crimine vengano preservate per
l’analisi forense, ma la
FEMA le ha
distrutte prima che chiunque potesse seriamente eseguire indagini su di esse. La
FEMA si trovava nella posizione di comando delle operazioni perché era arrivata
il giorno prima degli attacchi al molo 29 di New York per eseguire delle
esercitazioni di guerra, denominate "Tripod II," per una singolare
coincidenza... Sembra che le autorità considerarono le macerie come merce
molto
preziosa: i funzionari di New York City tracciarono con il GPS ogni camion
che trasportava detriti e un autista fu licenziato in tronco perché si prese una
pausa pranzo non autorizzata di un’ora e mezza.
Il responso preliminare del
NIST
(National Institute for Standards and Technologies) affermava che "la sezione di
muro sopra la zona dell’impatto crollò verso il piano sottostante" (pdf, p. 36)
su WTC 1 ma non offre alcuna prova di ciò. In ogni caso viene offerta la prova
fotografica di un “lastrone di pavimento in bilico” all’ottantaduesimo piano
della torre Sud alle ore 9:55.
Questo tuttavia sembra un fatto irrilevante, dato che non ci sono curvature sui
pavimenti adiacenti e l’integrità della struttura sembra assolutamente intatta.
Anche l’incendio sembra debole, sebbene la Torre Sud sia destinata a crollare
pochi minuti più tardi. Questo sarebbe un fatto piuttosto misterioso, se non si
prendesse in considerazione la teoria della demolizione.
Circa una dozzina delle sommità frammentate delle colonne esterne nel foro della
Torre Nord erano piegate, ma le piegature erano nella “direzione sbagliata”,
perché puntavano verso l’esterno della torre. Questo fatto è in contraddizione
con la teoria ufficiale che afferma che l’urto di un aeroplano creò l’apertura e
la susseguente esplosione tra i piani 94 e 98. Le leggi della fisica implicano
che un aeroplano ad alta velocità con le ali piene di carburante che vada ad
urtare le sottili colonne esterne pieghi queste ultime e le loro sommità
spezzate verso l’interno, nel caso si dovessero piegare, e certamente non verso
l’esterno dell’edificio.
Una possibile risposta sarebbe che, si, effettivamente l’impatto di un aereo di
linea avrebbe dovuto piegare le colonne verso l’interno piuttosto che verso
l’esterno, ma la susseguente forza di un’esplosione dovuta al carburante del jet
avrebbe agito in direzione opposta: qualsiasi piegatura verso l’interno causata
dall’impatto di un aeroplano avrebbe dovuto essere raddrizzata o addirittura
invertita verso l’esterno sotto la pressione dell’esplosione. In ogni caso, tale
proposta teoria “di inversione” (prima piegatura interna dovuta alla collisione,
poi piegatura esterna dovuta all’esplosione) contiene due grandi contraddizioni:
1. Nessuna “colonna piegata verso l’interno” è stata osservata e sarebbe molto
improbabile che tutte, nessuna esclusa, siano state rivoltate nello stesso modo
dalla susseguente esplosione e
2. l’ipotesi è ad hoc e manca di verosimiglianza, rendendole entrambe poco
credibili scientificamente.
Il rasoio di Occam (1) suggerirebbe che le piegature verso l’esterno delle
colonne perimetrali siano state causate dalle esplosioni dall’interno della
torre, piuttosto che dall’impatto di un aereo di linea avvenuto dall’esterno. A
supporto di questa teoria vi è anche il fatto che le sommità uniformemente
tagliate delle colonne perimetrali scardinate siano compatibili con le cariche
di forma lineare che gli esperti di demolizioni usano per
affettare acciaio spesso fino a 25 cm. L’ipotesi di cariche di forma lineare
spiega inoltre le croci perfettamente formate ritrovate tra i detriti,
(frammenti a forma di crocefisso delle strutture della colonna portante), come
pure
acciaio tagliato quasi perfettamente ritrovato ovunque.
La teoria ingegneristica ufficiale contiene ulteriori contraddizioni. È risaputo
che l’apertura nell’ala ovest del Pentagono, meno di 6 metri di diametro, era
troppo piccola per accogliere un Boeing 757, ma l’apertura nella Torre Nord non
era grande abbastanza da accogliere nemmeno un Boeing 767, il presunto massiccio
aereo di linea utilizzato per il volo AA 11 (ufficialmente telaio numero N334AA,
che la FAA ha classificato come "distrutto"). Un
Boeing 767 ha un’apertura alare
di 47.6 m, eppure la massima apertura nella facciata della Torre Nord era di
circa 35 m, un foro sottodimensionato di un buon 26 percento.
"Gli ultimi metri delle punte delle ali non
riuscirono a penetrare attraverso le colonne esterne," commenta
Hufschmid (p. 27). Mancano 6 metri per ogni ala? Io la definirei una
differenza sostanziale, non “gli ultimi pochi metri”, specialmente tenendo conto
che le aperture causate da impatto di aeromobili tendono ad essere tre volte le
dimensioni del velivolo, riflettendo il fatto che gli aerei di linea carichi di
carburante che impattano contro degli edifici proiettano oggetti a grande
velocità in ogni direzione. Le piccole dimensioni delle aperture in entrambe le
torri gettano delle ombre sulle ipotesi dell’impatto di aerei di linea e
favoriscono ancora di più l’ipotesi di demolizione professionale. Non esistono
resoconti del recupero di parti di aerei, specialmente di ali, distaccatesi
durante la collisione e rimbalzate al suolo sul lato nordest della Torre, per
quanto ne sappia, sebbene la FEMA abbia riferito di alcuni piccoli pezzi
ritrovati a sud di
Church street (pp. 68–9) e sulla sommità della torre
WTC-5 ad
est della torre WTC-1.
Ad aggiungere sospetto sulla piccola apertura sulla torre WTC 1 è il fatto che
alcuni vuoti verticali nelle colonne sul lato sinistro dell’apertura a nordest
fossero molto brevi, probabilmente meno di
un
metro (p. 105)
in altezza (p. 27). Non molte parti di un jumbo jet possono passare
attraverso una così piccola apertura, specialmente perché un aeromobile con il
pieno di carburante non diminuirebbe la sua area frontale. I motori sono un
problema a parte, perché ognuno è enorme e pesante, essendo composto
principalmente da acciaio temperato pesante da 24 a 28.5 tonnellate, a seconda
del modello. Nessun motore è stato ritrovato tra le macerie e non vi è alcuna
possibilità che una combustione di idrocarburi lo possa vaporizzare. L’apertura
nella Torre Nord è inoltre sospetta perché non ha nemmeno una completa
continuità sul perimetro, ma contiene una notevole massa di
materiale appartenente al WTC (p. 27) appena
a
sinistra della zona centrale (pp. 62, 105). Questo materiale appare essere
appartenente a tale area, perciò non si sarebbe spostato di molto, suggerendo
uno spostamento minimo e non una chiara penetrazione da parte di un jumbo jet.
Questi enormi velivoli pesano 82 tonnellate a vuoto ed hanno un peso massimo
ammesso per il decollo di
193 tonnellate.
Nel caso della Torre Sud, nessun motore dal volo UA 175 (numero telaio N612UA e
registrato dalla FAA
come ancora valido!) è stato recuperato, nonostante il fatto che la traiettoria
dell’aereo immortalata dai video abbia chiaramente indicato che il motore destro
dell’aereo avrebbe mancato completamente la Torre Sud. Le foto che mostrano
parti minori del motore al suolo sono
poco
convincenti, per usare un eufemismo. Forse degli esperti di motori di jet
indipendenti (meglio pensionati?) potrebbero testimoniare il contrario.
Ulteriore contraddizione del racconto ufficiale, il bordo smussato del lato
sudest della Torre Sud era completamente intatto dopo l’impatto
iniziale. Il Governo non è mai stato in grado di mostrare un motore di un
jet recuperato, eppure ha dichiarato di aver miracolosamente ritrovato il
passaporto del presunto dirottatore
Satam al
Suqami, intatto dopo un immane urto e il catastrofico crollo della Torre
Nord! Il governo non ha mai mostrato i registratori vocali (CVR) o dei dati di
volo (FDR) negli attacchi di New York, le cosiddette scatole nere, un fatto
senza precedenti nella storia degli incidenti aerei di voli civili interni.
Ad aggiungere ombre sulla teoria ufficiale è il fatto che le foto della apertura
nella Torre Nord non mostrano in alcun modo la presenza di un aereo. Non si vede
alcun relitto o parte di aereo riconoscibile nell’esatto luogo dell’impatto.
Probabilmente questo argomento ci porterebbe troppo lontano, il carrello di
atterraggio che presumibilmente è volato via dalla Torre Nord ed è stato
ritrovato alcuni isolati più avanti potrebbe essere stato facilmente
collocato
dalla FEMA o altri agenti governativi. Personalmente non ho mai visto alcuna
analisi obiettiva di questo carrello, sebbene sarebbe senz’altro auspicabile.
Infatti, il governo si è rifiutato di fornire un qualsiasi reperto proveniente
da uno dei quattro presunti velivoli caduti in quel giorno fatale. La foto
conosciute del luogo di impatto dal Volo 93 in Pennsylvania (The
9/11 Commission Report, Ch. 9) non mostrano
alcuna fusoliera, motore o
qualsiasi parte riconoscibile come un aeroplano, bensì un semplice
buco
fumante nel suolo. Secondo quanto riferito, non fu permesso ai fotografi di
avvicinarsi al cratere. Né la FBI, né la National Transportation Safety Board
hanno investigato o prodotto qualsiasi rapporto sui presunti incidenti aerei.
Non solo le aperture provocate sulla WTC 1 e sul Pentagono risultano essere
troppo piccole. Le foto dimostrano che anche l’apertura nella torre WTC 2 era
troppo
piccola per essere stata causata dall’impatto di un Boeing 767. Infatti, il
foro nella Torre Sud è sostanzialmente più piccolo del foro nella Torre Nord.
La domanda che segue è se gli incendi siano stati così forti da causare il
crollo degli edifici del WTC. Nel difendere la versione ufficiale e i suoi cloni
che tentano di spiegare il crollo senza precedenti di tre grattacieli con
struttura in acciaio senza una demolizione, il calore è senza dubbio più
importante dell’impatto strutturale. Questo è vero senza ombra di dubbio per
l’edificio WTC 7, perché non vi è stato nessun impatto con nessun aeroplano.
Primo: nessun grattacielo con struttura in acciaio è mai crollato prima, neppure
dopo essere stato in balia delle fiamme per ore e ore. Improvvisamente, tre
stupefacenti crolli si verificano nello stesso quartiere nello stesso giorno,
due presumibilmente colpiti da aeromobili, il terzo no. Questi crolli
straordinari, avvenuti dopo piccoli incendi di breve durata, avrebbero reso
ancora più determinante la preservazione delle prove, in primo luogo delle travi
di acciaio, per studiare cosa fosse avvenuto. Per l’intensità degli incendi,
considerate questo esempio come riferimento: un rapporto FEMA del 1991
sull’incendio del Philadelphia’s Meridian Plaza affermò che l’incendio fu così
energico che "travi e putrelle si piegarono e torsero" ma "nonostante la
straordinaria esposizione, le colonne continuarono a supportare il loro carico
senza danni evidenti " (citato da
Griffin, p. 15). Un incendio di tale intensità, con conseguente piegatura e
torsione delle travi di acciaio non ha nessuna rassomiglianza con quello
osservato presso le torri del WTC.
Secondo: danni strutturali gravi alle torri del WTC avrebbero richiesto incendi
non solo enormi, ma estesi a tutto l’edificio e attivi per un considerevole
lasso di tempo. Nessuna di queste condizioni si realizzò. "La mancanza di fiamme
è un’indicazione che gli incendi erano piccoli e il fumo nero è un’indicazione
che questi incendi si stavano soffocando," fa notare
Hufschmid (p. 35). Testimoni oculari nelle torri, come pure poliziotti e
vigili del fuoco,
riportarono (pp. 199–200)
la stessa cosa.
Terzo: la zona di impatto fu 15 piani più in basso nella Torre Sud rispetto alla
Torre Nord, dove le colonne portanti erano più spesse, perciò l’incendio nella
Torre Sud avrebbe dovuto produrre più calore per innalzare la temperatura delle
colonne di acciaio fino ad ammorbidirle (indebolimento termico). Eppure il fuoco
fu considerevolmente più debole, e durò 30 minuti di meno. La torre crollò dopo
aver bruciato per soli 56 minuti. Una prima spiegazione del perché “la torre
sbagliata crollò per prima” potrebbe essere il piccolo incendio in via di
estinzione, che forzò la mano degli assassini, che decisero di avviare la
demolizione prima del previsto, al fine di sostenere la bugia del crollo dovuto
all’incendio. La torre Nord resistette per altri 29 minuti e il suo cuore
strutturale era più sottile, dato che ci si trovava ai piani più elevati.
L’incendio del 1991 al Meridian Plaza bruciò per 19 ore e il fuoco fu così
devastante che le fiamme uscivano da dozzine di finestre a diversi piani.
L’edificio non crollò.
Quarto: cercando di spiegare in modo semplicistico per spazzare via queste
perplessità, l’attuale
inchiesta NIST, condotta da un “esteso team investigativo composto da 236
persone," indica "la rimozione degli antincendio" come chiave di volta per
spiegare il crollo. Presumibilmente, "la probabile sequenza di crollo delle
torri del WTC è basata sul (sic) comportamento di componenti strutturali
indeboliti termicamente che hanno avuto danni ai pannelli ignifughi protettivi o
ai pannelli di gesso a causa dei detriti sparati dall’impatto degli aeromobili "
(p. 111). "Se i dispositivi ignifughi non fossero stati spostati dal lancio dei
detriti," afferma questo team di esperti pagati dal governo, "la crescita della
temperatura dei componenti strutturali sarebbe stata probabilmente insufficiente
a causare un crollo totale " (p. 108). Forse ammettendo la mancanza di prove
dirette per le sue congetture, il NIST ammette che "un crollo totale delle torri
del WTC non avrebbe potuto verificarsi anche se ci fosse stato un certo numero
di travi o collegamenti difettosi " e "riconosce che ci sono molte incertezza al
riguardo" (pp. 110 e 112). Il NIST dovrà migliorare la sua creatività per
spiegare in modo plausibile il crollo della torre WTC 7, perché per quella non
avranno il beneficio di storie di aerei e di detriti sparati contro protezioni
ignifughe.
A parte gli specifici difetti della teoria del crollo dovuto agli incendi, una
grande varietà di fatti ne indebolisce la credibilità:
· Alcune foto mostrano persone che camminano nei pressi del foro della Torre
Nord “dove 10.000 galloni di combustibile per jet stavano presumibilmente
bruciando. Le
donne (p. 27) sembrano (sic) guardare giù verso il suolo" (il “resoconto
NIST
" pdf, p. 62, mostra una foto simile della stessa donna bionda con pantaloni
chiari che guarda giù dal bordo del 94° piano).
· Nel momento in cui veniva colpita la Torre Sud, la maggior parte delle fiamme
della Torre Nord erano già svanite, avendo bruciato per soli 16 minuti.
· L’incendio non aumentò con il passare dei minuti, probabilmente perché il
carburante si esaurì rapidamente e stava soffocando oppure l’impianto
antincendio stava regolando le fiamme.
· I vigili del fuoco del FDNY furono obbligati al
silenzio stampa
(Rodriguezvs-1.Bush.pdf, p. 10) per non riferire dell’esplosione che sentirono,
videro e provarono direttamente. Anche il personale della FAA è obbligato al
silenzio stampa per quanto riguarda il 9/11.
· Perfino la
Commissione 9/11 (Kean-Zelikow) nel suo Rapporto ammette che "nessuno dei
capisquadra presenti riteneva possibile il crollo totale di una qualsiasi delle
torri " (Ch. 9, p. 302). Quel fatto traumatizzò chiunque quel giorno, volontari
e professionisti, sebbene alcuni vigili del fuoco avessero realizzato che c’era
un possibile rischio di cosiddetti dispositivi esplosivi secondari.
Griffin (pp. 25–7) identifica succintamente i principali difetti della
versione ufficiale dei crolli del WTC e delle teorie allineate. Queste questioni
furono completamente ignorate dal The 9/11 Commission Report (2004), perciò gli
incaricati governativi avrebbero trovato estremamente difficile giustificare i
seguenti fatti:
1. Un incendio
non aveva mai causato il crollo di edifici con struttura in acciaio, eccetto
i tre edifici crollati il 9/11, e nessun edificio con struttura in acciaio è
crollato a causa del fuoco dopo tale data.
2. Gli incendi, specialmente nella Torre Sud e nel WTC-7, erano ridotti.
3. Il WTC-7 non fu colpito da alcun aeromobile ed ebbe solo alcuni piccoli
incendi al settimo e dodicesimo piano della sua struttura di 47 piani in
acciaio, eppure crollò in 6 secondi.
4. WTC-5 e WTC-6 subirono alcuni incendi eppure non crollarono nonostante le
travi di acciaio fossero notevolmente più sottili (pp.
68–9).
5. In un documentario PBS, Larry Silverstein, l’amministratore del WTC ricordò
di aver parlato al comandante dei vigili del fuoco il 9/11 a riguardo della
WTC-7 e di aver detto, "…forse la cosa migliore è tirarlo giù" slang usato per
indicare la demolizione.
6. La FEMA, avendo l’ingrato compito di spiegare il crollo dell’edificio 7 con
l’esplicita proibizione di menzionare la parola demolizione, ammise, il massimo
che poteva uscire, che “c’era una bassa probabilità che (il crollo) si
verificasse."
7. è difficile se non impossibile per incendi di idrocarburi come quelli
scaturiti da combustibile per jet (kerosene) alzare la temperatura dell’acciaio
fino a valori prossimi alla fusione.
La demolizione professionale, al contrario, può spiegare tutti questi fatti e
anche altro.
Demolizione significa piazzare esplosivi all’interno di un edificio e farli
detonare in sequenza per indebolire "la struttura in modo che crolli o si
ripieghi su se stessa " (p.
44). Nelle demolizioni convenzionali la gravità esegue la maggior parte del
lavoro, sebbene questa ebbe una minima parte nel disastro del 9/11, visto quanto
pesantemente erano state imbottite con
esplosivi.
1. Ciascun crollo degli edifici del WTC si verificò ad una velocità praticamente
da caduta libera (circa 10 secondi o meno).
2. Ciascun edificio crollò, per la maggior parte, all’interno della sua area di
base.
3. Virtualmente tutto il calcestruzzo (stimato in 100,000 tonnellate per ogni
torre) su ogni soletta fu polverizzato in particelle finissime, un fenomeno che
richiede una enorme energia e non può essere causato dalla sola gravità ("…gli
operai non trovarono calcestruzzo.
‘è tutta polvere,’ riferì (il funzionario)").
4. La polvere esplose orizzontalmente per alcune centinaia di piedi, come pure i
detriti, all’inizio del crollo di ciascuna torre.
5. I crolli furono completi, nessuna delle massicce colonne portanti centrali
rimase in piedi, neppure per qualche decina di metri.
6. Gli esperti in soccorsi furono meravigliati da quanto fossero fini i pezzi
dei detriti.
7. Le travi e le colonne di acciaio vennero giù in sezioni più corte di 30 piedi
e non avevano segni di “ammorbidimento”: non rimase molto più di qualche sezione
ritorta di acciaio e pezzetti di calcestruzzo.
8. Foto e video dei crolli mostrano tutti “onde di demolizione," che indicano
"onde confluenti di piccole esplosioni" sui vari piani (sequenze di esplosioni).
9. Secondo molti testimoni, ci furono
esplosioni all’interno degli edifici. 10. Ciascun crollo provocò vibrazioni
sismiche rilevabili, che suggeriscono esplosioni sotterranee, simili al
terremoto di magnitudine 2.3 risultante da una demolizione come quella del
Seattle Kingdome (p.
108).
11. Ciascun crollo ha prodotto acciaio fuso identico a quello generato da
esplosivi, che causano “punti caldi” che persistono per dei mesi (i due punti
caldi del WTC-2 e WTC-7 arrivarono circa a 730° C dopo cinque giorni che erano
continuamente irrorati con acqua, una temperatura alta abbastanza da fondere
l’alluminio (p.
70).
La demolizione controllata avrebbe richiesto il libero accesso alle torri del
WTC, disponibilità di esplosivi, capacità di evitare i controlli e la capacità
di orchestrare la mortale distruzione da una postazione sicura nei paraggi. Tale
accesso prima del 9/11 probabilmente dipese dalla complicità di una o più
agenzie di sicurezza dal WTC. Queste agenzie si concentrano sul “controllo degli
accessi” e uno specialista di sicurezza
Wayne Black dice: "quando
hai un contratto per la sicurezza, tu sai i movimenti di chiunque all’interno."
Stratesec, una ora defunta agenzia che aveva dei contratti presso il World Trade
Center e l’aeroporto Dulles International Airport, dovrebbe essere messa sotto
inchiesta, assieme ad altre, per la strana coincidenza che il fratello del
presidente Bush, Marvin P. Bush, e suo cugino, Wirt D. Walker III, erano i
titolari dell’agenzia, con Walker in carica come CEO dal 1999 al Gennaio 2002 e
Marvin fu visto a New York il 9/11. Almeno un resoconto afferma che una
condizione di “mancanza di energia” si verificò nei giorni
8-9 Settembre (pdf, p. 45) al WTC
per completare un "upgrade del cablaggio," rappresentando una buona opportunità
di installare esplosivi con basso rischio di essere scoperti.
Un punto importante è che le compagnie di demolizione hanno delle enormi spese
quando si tratta di cablare grattacieli in acciaio con esplosivi per produrre
implosioni controllate e farebbero volentieri a meno di queste enormi spese se
per abbatterli bastasse semplicemente appiccare due piccoli incendi come quelli
(presunti) che si svilupparono nell’edificio 7. Sembra che i
terroristi-inventori abbiano tenuta nascosta questa nuova tecnologia segreta!
Perché i killers avrebbero distrutto l’edificio
WTC-7, specialmente se si pensa che un suo crollo avrebbe fatto sorgere più
di un sospetto in molti ambienti? Una teoria logica quanto non provata
suggerisce che gli autori del crimine abbiano utilizzato il “bunker” a prova di
bomba del sindaco Giuliani al 23° piano della torre WTC-7 per portare a termine
le implosioni e poi abbiano distrutto l’edificio per coprire ogni prova del loro
crimine, proprio come un comune assassino mette a fuoco l’abitazione della sua
vittima per coprire il crimine (un incendio su quattro è doloso). La “postazione
segreta di Giuliani” era perfetta, perché fu evacuata alle ore 9:45 a.m. del
9/11, avrebbe consentito di lavorare tranquillamente, con un posto in prima
fila, era a prova di bomba e di proiettile, aveva riserve di aria e acqua e
poteva resistere a venti da 160 mph, protezione necessaria contro le folate
generate dai grattacieli crollati.
Vi è un’altra implicazione importante nel crollo a caduta libera (punto uno
della lista immediatamente sopra), se siamo d’accordo che le torri caddero a
velocità da caduta libera. Questo rende il crollo da sovraccarico, con un piano
che crolla sul piano sottostante, una spiegazione poco soddisfacente. Il
sovraccarico progressivo non può avvenire a velocità di caduta libera ("g" o 9.8
m/s2). La caduta libera implica la rimozione degli ostacoli sottostanti, prima
che possano impedire (rallentare) l’accelerazione di oggetti che cadono
dall’alto. Esplosioni sequenziali, d’altro canto, spiegano perché i piani
inferiori non interferirono con la progressione degli oggetti che cadevano
dall’alto. La teoria del sovraccarico causato dai solai che si appoggiano uno
sull’altro fallisce questa prova. Se mettiamo momentaneamente da parte
l’assassinio di 2,749 vittime innocenti, il solo fatto tecnico inusuale nei
crolli delle due torri fu che le esplosioni iniziarono dalla cima,
immediatamente seguite da esplosioni dal basso. Il WTC-7, al contrario, fu
interamente convenzionale, implodendo dal basso verso l’alto.
È difficile esagerare l’importanza di un dibattito scientifico sulle cause del
crollo delle torri gemelle e dell’edificio 7. Se la versione ufficiale dei
crolli è errata, come io credo che sia, allora le politiche basate su tali
analisi ingegneristiche errate è probabile che non siano attendibili. Delle
pratiche di progettazione e costruzione riviste, per esempio, sulla base delle
deduzioni che affermano che il crollo sia stato dovuto all’impatto di un
aeromobile e dagli incendi conseguenti, sono premature, come minimo.
Ancora più importante, le momentanee conseguenze politiche e sociali sarebbero
enormi se dei professionisti indipendenti concludessero che le implosioni delle
torri del WTC furono opera di ditte specializzate. Se dei demolitori distrussero
tre grattacieli in acciaio del World Trade Center il 9/11, l’ipotesi di un
"inside job" e di un attacco all’America da parte del suo governo sarebbe molto
convincente. Nel frattempo, il lavoro di scienziati, ingegneri e ricercatori
imparziali ovunque sta portando sulla giusta via l’analisi scientifica ed
ingegneristica del 9/11, "anche se questo facesse cadere il cielo."
Sfortunatamente, la ricerca della verità nell’odierno “stato di sicurezza”
richiede coraggio, perché
esperti di
esplosivi e strutturali
sono stati intimiditi nel corso delle loro analisi dei fatti che portarono ai
crolli del 9/11.
Morgan Reynolds.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Fonte:
www.lewrockwell.com/reynolds/reynolds12.html
09/06/2005.
Morgan Reynolds, Ph.D. [mandagli
una e-mail], è professore emerito alla Texas A&M University ed ex direttore
del Criminal Justice Center presso il quartier generale del National Center for
Policy Analysis di Dallas, TX. Ha prestato la sua opera come capo economista al
Dipartimento per il Lavoro degli US nel periodo 2001–2, durante il primo mandato
di George W. Bush.
Copyright © 2005 LewRockwell.com
Traduzione per
www.comedonchisciotte.org a cura di MILHO
(1) Il rasoio di Occam: Nella sua forma più semplice, la teoria chiamata Rasoio
di Occam afferma che non è produttivo fare più ipotesi di quanto sia necessario.
Quando per un singolo fenomeno sono disponibili più spiegazioni, la versione più
semplice è preferibile.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------