NEL NOME DELL'11 SETTEMBRE


Nel nome di 9/11.
Di Sofia Basso. Tratto dalla rivista Left.

A cinque anni dall’11 settembre 2001, manca ancora una ricostruzione coerente dell’accaduto. Sull’onda dei tanti interrogativi lasciati irrisolti dalla commissione d’inchiesta, si sono moltiplicate le versioni alternative. Ecco i punti più controversi.

1- Il crollo del World Trade Center.
Costruite per resistere all’impatto di più aerei, le Torri Gemelle sarebbero crollate perché il calore delle fiamme ha sciolto l’intelaiatura in acciaio. Alcuni ingegneri sostengono, però, che la temperatura necessaria per fondere l’acciaio [1535° C] è più alta di quella raggiunta all’interno del WTC [ufficialmente 800° C, ma probabilmente persino inferiore] e fanno notare che l’implosione ha invece seguito la dinamica della demolizione con esplosivo.

Ancora più controverso è il crollo del cosiddetto edificio 7, venuto giù senza essere stato colpito dagli aerei. Secondo la ricostruzione del Federal emergency management agency, è caduto perché «indebolito dalle fiamme al quinto e al sesto piano». Ma in un documentario della Pbs, il proprietario dell’edificio ha raccontato che i pompieri hanno deciso di tirarlo giù.

2- Malgrado l’ora e mezza di tempo, le autorità non hanno bloccato i voli dirottati.
Le procedure standard prevedono un intervento dell’aviazione militare 20 minuti dopo che i controllori di terra perdono contatto con un volo e infatti nei mesi precedenti i caccia erano intervenuti 67 volte. Secondo la versione ufficiale, la Federal aviation administration non ha comunicato i dirottamenti e quindi non ha permesso all’esercito di agire. Un ricercatore di Berkeley, inoltre, sostiene che gli aerei moderni siano dotati di un dispositivo autopilota che può essere riprogrammato da terra per disattivare i comandi di un dirottatore.

3- Nessuna prova che i 19 musulmani sotto accusa fossero sui voli dirottati
Lo studioso dell’11 settembre David Ray Griffin sostiene che le liste dei passeggeri dei quattro voli dirottati non includevano nomi arabi. La Bbc e la Cnn hanno scoperto che almeno dieci [in realtà ora tredici] dei 19 “dirottatori” sono ancora in vita. Il comportamento della vigilia ricostruito dagli investigatori (una notte consumata tra donne e alcol), del resto, non è compatibile con le pratiche dei musulmani integralisti pronti al martirio. La stessa Fbi non cita l’11 settembre tra i crimini commessi da Osama bin Laden per mancanza di prove.

4- La reazione delle autorità
Invece di portare subito il presidente degli Stati Uniti in un luogo sicuro e segreto, i servizi di sicurezza lo hanno lasciato nella scuola della Florida anche dopo che il secondo aereo aveva colpito le Torri Gemelle rendendo evidente che il paese era sotto attacco. Quasi le autorità sapessero che George W. Bush non era un obiettivo dell’attentato.

 

 

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