Lettera agli Efesini
 
Non partecipate alle opere delle tenebre: condannatele apertamente! Ef. 5,11
Scampaci, Signore, dalla connivenza con i cori del consenso organizzato. Rendici consapevoli che la nota “stonata”, proprio perché è l’unica giusta, andrà zittita: sullo spartito del palcoscenico di questo mondo c’è scritto che la melodia deve addormentare.

Fammi già pronto a constatare che la parola “profetica”, quando non assicura il “benessere”, infastidisce i “benpensanti”, reca molestia ai capi, viene considerata sovversiva e si tenta di soffocarla con ogni mezzo, come il tuo Geremia scaraventato in una cisterna di fango.

Dammi, Signore, la forza di non tacere, a prezzo di qualunque emarginazione e di qualunque solitudine. Non resterò solo: ci sarà sempre, come in Israele, e come nel “filo rosso” che attraversa i 20 secoli della tua Chiesa, ci sarà sempre un “piccolo resto”. Ma quand’anche restassi solo nel mio ambiente a urlare la tua verità, non sarei mai solo, perché sarei con Te!

Voglio urlare che questo mondo è vampiro perché, come ci ha ricordato il Papa, tutto il nostro benessere, dagli abiti firmati e confezionati dalle bambine schiave di Taiwan, fino ai computer che costano sempre meno, assemblati da padri di famiglia nel terzo mondo mantenuti con assai meno che un nostro cane da passeggio, tutto il nostro benessere si alimenta succhiando il sangue dei Poveri.

Trafiggi il cuore, Signore, dei nostri sposini “cattolici” che se ne vanno in viaggio di nozze nei più deliziosi villaggi turistici, a un passo dalle bidonvilles: ormai in tempo di globalizzazione nessuno può più dire: “Io non sapevo”.

Fammi vivere in serio e “pagante”, fedele, pacifico ma efficace “complotto” con quanti si sentono estranei e militanti contro questo mondo del quale l’Apostolo Giacomo disse che “amare questo mondo è odiare Dio” (Gc 4,4).

Smascherami tu questo mondo dei “sette s”: “soldi, salute, sesso, successo, sportismo, sembianza, solitudine”, nascosto dietro la facciata del gaudente, omicida, suicida e sciocco che cerca la felicità all’indirizzo sbagliato del piacere. Cancellano dagli schermi piatti al plasma delle TV satellitari e dai cuori, tutti i “guastafeste”: i Crocifissi di questo mondo.

(Da “Pane quotidiano alfabetico per la vita cristiana” Novembre2004 www.qumran2.net)
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