E' ormai storia vecchia, Minolta è stata acquisita da Konica e il nuovo marchio mostra chiaramente il "fattaccio".
Per chi, come me, è appassionato del glorioso marchio giapponese, non è certo bello vedere "sporcato" così il logo Minolta, pur con tutto il rispetto che merita una grande azienda come Konica: è questione di cuore, ve lo immaginate il Cavallino con la dicitura Fiat-Ferrari?
La mia passione per Minolta nasce durante l'infanzia, quando mio padre scattava le classiche foto delle vacanze con una Srt 101, e si è poi sviluppata attraverso la 7xi di mio fratello, splendido esempio dell'integrazione elettronica dei primi anni '90.
Oggi la mia passione si è trasformata in collezionismo, al limite del feticismo: provo un piacere immenso anche semplicemente guardando e toccando il mio MD 85mm f:1.7.
Nella mia collezione c'è posto per una Autocord biottica, una Srt 101 modificata dal sottoscritto (schermo di messa a fuoco della 303b), una XG-M e una X-570, sulle quali monto ottiche di altissimo livello, tra le quali il 24mm f:2.8, il 50mm f:1.4, l'85mm f:1.7, il 135mm f:2.8 ed il 200mm f:2.8.
Per quanto riguarda il corredo autofocus, il mio corpo Dynax 7 è affiancato da un Tokina AT-X Pro 20-35mm f:3.5-4.5 e dai Minolta 50mm f:1.4, 24-85mm f:3.5-4.5, 100mm f:2.8 Macro, 100-300mm f:4.5-5.6, oltre al moltiplicatore di focale Kenko MC7.
Naturalmente ho anche il raro adattatore che consente di montare ottiche manual focus sui corpi autofocus. In proposito, a breve tenterò di abilitare la conferma della messa a fuoco con le ottiche manual focus: gli esperimenti promettono bene!!!
Da qualche settimana il corredo autofocus ha visto l'ingresso di un nuovo corpo: la Dynax 7D.
A voi la prova.
Seconda parte
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