Fondaco dei Turchi e Museo di Storia naturale, Chiesa di San Stae con la Chiesa e la Scoletta del Tiraorobattioro,
Palazzo Mocenigo ,
 Ca' Pesaro ,
 Ca' Corner della Regina,
Mercato di Rialto
Chiesa di San Giacometto



Rialto
"Il centro economico-finanziario di Venezia è Rialto". E questa affermazione è valida oggi come lo era mille anni orsono.
Infatti da più di mille anni il mercato (diviso ancora secondo le strade in Erbaria - mercato delle verzure, Pescaria - mercato del pesce, calle dei Beccheri - dove c'erano i venditori di carni di becco, caprone, agnello...) si svolge in questa zona e così attorno ai magazzéni e alle boteghe si svilupparono attività finanziarie, giudiziarie e servizi di nolo della grande flotta mercantile di Venezia. Il massimo splendore si può far coincidere con l'inaugurazione a Rialto della Zecca che andava a surrogare quella esistente in area Marciana.
Anche oggi l'area Rialtina viene limitata tra Calle dei Botteri, la chiesa di san Mattia, Ruga Rialto e riva del vin, Ponte di Rialto e palazzo dei Camerlenghi, tribunale, erbaria e pescaria...
Pur avendo perso gran parte del fascino di mercato generale dopo lo spostamento della sede al Tronchetto, il Mercato di Rialto mantiene fortissime attrattive legate soprattutto alle tradizioni culinarie veneziane.
Moléche, castraure, fondi, schìe, e le verdure salate che provengono dagli orti di sant'Erasmo sono tutt'oggi il cardine del mercato, verdure e pesce che hanno provenienza e consumo prettamente locale e ancora resistono all'avvento dei prodotti da cucina internazionale.
Sorte peggiore è capitata negli anni ai negozi di prestigio che si trovavano sotto le procuratie e ai lati del ponte di Rialto. Al prestigio dei gioielli orafi o delle produzioni più sofisticate dell'industria veneziana sono andati via via sostituendosi negozi dal taglio fast e dall'impronta aggressiva. Votati alla soddisfazione delle esigenze del turista ben più che alle regole tradizionali del commercio stanziale.





Un po' di storia del ponte
Come si conviene ad ogni ponte importante corrispondono inesattezze, leggende e discussioni senza fine. Il ponte di Rialto non rifugge a questa regola. Le storie raccontano di un  primo ponte realizzato nell’anno 1252; si trattava di una struttura in legno. Era detto Ponte della Moneta. Questo ponte per sua stessa struttura pretendeva numerose e frequenti riparazioni e restauri.  Fu quasi completamente rifatto “tre volte in men di tre secoli”: nel 1401, nel 1431, nel 1524.
Venne pure in parte rifatto dopo la strage di cui fu teatro al tempo dell’ingresso dell’imperatore Federico III a Venezia. Le rampe di ferro che lo circondavano avevano subito una rottura strutturale e un gran numero di persone era caduto nel canale perdendovi la vita.
Nel 1458 il Ponte della Moneta fu ampliato, corredato di botteghe e “il nome fu cambiato in quello di Rialto”.


Sul finire del Quattrocento iniziò il dibattito sulla costruzione in pietra, viste le gravi condizioni di degrado in cui si trovava, ma la ricostruzione del 1524 vide ancora presentare una struttura in legno, con la parte centrale apribile “per dar passaggio al Bucintoro ed altri grandi navigli.


Un po' di storia di Rialto
Il caso segna spesso la storia dell’evoluzione umana. Un esempio? Uno dei centri di potere del mondo della prima metà del secondo millennio si sviluppò perché la famiglia Orio, potentissima e ricchissima rimase senza eredi. Correva l’anno
1097: Pietro e Tiso Orio, con munifico atto di donazione rimettevano alla “podestà dominicale e al popolo tutto” le botteghe e il mercato di loro proprietà, ubicati in Rialto.
Un atto casuale. Un gesto giuridico che si trasformò nella creazione di un polo leader del mercato, divenuto di pubblica proprietà. Questa “statalizzazione” consentì l’immediato sfruttamento da parte dei commercianti più avveduti che spostarono a Rialto molte delle attività sino ad allora svolte nella ristretta sede di San Bartolomeo, o al più disperse tra questo campo e San Marco.


La creazione di una massa critica senza pari in Europa e nel mondo fece “volare le azioni” del mercato di Rialto. Appena quindici anni più tardi si arrivò a collocare nell’isola persino una Zecca…

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