IN  RICORDO  DI  ANTONIO  RUSSO  

Curiosità  




Nota: ai medici in genere, e probabilmente a noi patologi clinici in particolare, può accadere di tutto. Compreso l'approccio indiretto col paziente, mediato dal materiale biologico. Mi è accaduto diverse volte: in questo modo inconsueto ho fatto, qualche anno addietro, conoscenza con Antonio Russo. La dott. Rosaria Pellegrini mi consegnò un paio di provette contenenti un campione del suo sangue, pregandomi di analizzarlo. Avrei preferito incontrarlo, parlargli ed avere l'onore di stringergli la mano, ma non fu possibile. Peccato: attraverso ciò che scrivevano di lui i giornali, avevo avuto l'impressione che fosse una persona fondamentalmente onesta, tesa a dare ai lettori informazioni reali, oggettive e controllabili. Spesso la verità ha un costo, che alcune volte si paga con il bene più importante che possediamo: la vita. Russo lo sapeva ma se n'è altamente fregato, andando con coraggio fino all'estremo sacrificio: un esempio di coerenza e di pulizia morale e professionale da tenere a mente.

Pubblico con commozione i discorsi tenuti a Semproniano 1l 19 agosto 2001, in occasione della dedica della Biblioteca Comunale al giornalista scomparso, ed una mia breve conclusione.





L'intervento  del  Sindaco  dott.  Luciano  Petrucci

Il primo a prendere la parola, in termini amichevoli, garbati e sempre entro le righe, è stato il Sindaco. Erano presenti giornalisti ed operatori di Radio Radicale, che hanno ripreso il breve discorso.
"La decisione di dedicare la biblioteca comunale ad Antonio Russo - ha detto il dott. Petrucci - è nata quando mi recai a Francavilla in occasione dei funerali, accompagnato da una delegazione del Comune. La proposta fu poi presentata dall'Amministrazione ed approvata all'unanimità da tutti i gruppi. Lapide situata all'ingresso dei locali, da scoprire il 19 agosto nel corso di una cerimonia semplice ed informale, per pochi intimi, con la mamma e la gente del posto. Ci siamo visti per due estati, lui veniva qui a Semproniano, si tratteneva un paio di settimane poi ripartiva. Non amava le ostentazioni, e noi abbiamo inteso rispettare questo aspetto del suo carattere per ricordarlo in forma riservata e modesta, cercando di restare nell'anonimato".
Come ha fatto presente l'emittente radicale, la biblioteca ospita anche una completa rassegna stampa in memoria di Antonio Russo, ed una raccolta di alcuni suoi scritti.


Il  discorso  della  dott.ssa  Rosaria  Pellegrini

A nome di tutti gli amici che hanno conosciuto ed apprezzato Antonio in occasione dei suoi brevi soggiorni qui a Semproniano desidero rivolgere doveroso ringraziamento all'Amministrazione Comunale di Semproniano, che ha voluto legare il nome di questo "eroe del nostro tempo alla biblioteca.
Tracciare un ricordo di "Antonio", vittima predestinata di un mondo di ordinari orrori che, come acuto ed esperto osservatore di guerra, andava scoprendo da anni, sarebbe un'impresa impossibile a quest'ora ed in questo momento, sia per il caldo opprimente che sta caratterizzando questo scorcio d'estate, sia per il poco tempo a disposizione, sia e soprattutto perché, come quasi sempre capita in certi momenti, le parole lascerebbero spazio alle emozioni e si potrebbe fatalmente scivolare nella retorica.
E Antonio detestava la "retorica", i "falsi pudori", l'ipocrisia, i facili "sentimentalismi" che speculano sulle disgrazie degli altri, le parole roboanti e prive di significato concreto. Antonio è stato uno che amava i fatti e non le chiacchiere, uno che non ha usato i suoi réportages di guerra per acquisire notorietà o, peggio ancora, per arricchirsi, ma per additare al mondo come, troppo spesso, vengono calpestati i più elementari diritti dell'uomo. Antonio ha pagato con la vita questa "libertà d'informazione"; è morto nell'esercizio del proprio lavoro o, per meglio dire, nell'espletamento della propria "missione>, perché ha sacrificato se stesso per gli ideali in cui credeva.
Ai numerosi riconoscimenti nazionali ed internazionali che sono andati alla sua memoria si aggiunge questo piccolo contributo di Semproniano. Ci sembra "significativo" che al suo nome sia stata dedicata proprio la nostra "Biblioteca". Una biblioteca intesa non già come un "deposito" di libr, ma come un "volano" della vita culturale del nostro Comuna. Una Biblioteca che non deve essere un centro culturale qualsiasi, ma il simbolo di un'educazione permanente senza confini, senza pregiudizi politici, di religione o di razza.
Auguriamo a tutti coloro che si recheranno nella BIBLIOTECA COMUNALE "ANTONIO RUSSO" di soddisfare la propria sete di conoscenza, di coltivare la propria "libertà di pensiaro" traducendola nella pratica del vivere quotidiano. Perché se è vero che "pensare" significa "esistere", agire conformemente alla proprie idee fa sentire liberi e forti.
Che, agli albori del Terzo Millennio, tutti i popoli della Terra sappiano finalmente trovare la strada per la civile convivenza e il rispetto reciproco! Finchè esisteranno l'indifferenza e la "congiura del silenzio", sarà tutta l'umanità a dichiararsi sconfitta. Ogni volta che, in difesa dei diritti dell'uomo, saranno necessari sacrifici come quello di Antonio, esisteranno sfruttatori e sfruttati, persone sopraffatte p perseguitate da altri.
La dedica della BIBLIOTECA COMUNALE ad ANTONIO RUSSO vuole essere un modo per perpetuarne non solo il ricordo fra noi, ma anche per tramandare il suo insegnamento alle future generazioni, un'occasione per ricordare che alla cultura della violenza deve sostituirsi una vera "cultura di pace". Una cultura che può essere coltivata anche fra le mura di questa biblioteca.


Conclusione  del  dott.  Elio   Rossi

Come era orientato politicamente Russo? Un radicale, non si discute. E la sua ideologia, che spesso è tutt'altra cosa della politica? Colpito alle gambe dalle Brigate Rosse, Indro Montanelli ebbe la forza di tenersi aggrappato ad una cancellata, di non inginocchiarsi di fronte all'avversario, di morire in piedi come in piedi era sempre vissuto, fedele (come egli stesso ha scritto in varie occasioni) alla morale fascista esemplificata da Mussolini. Per assassinare Russo è stata necessaria una violenta coercizione fisica: schiacciarlo letteralmente con una pressa per opprimerlo oltre l'immaginabile, ostruirgli la bocca per impedirgli di parlare. Non solo da vivo ma anche dopo, visto che i documenti che aveva raccolto e che si proponeva di pubblicare sono scomparsi: from a flat in the house along on Nicoladze street in Tbilisi where the journalist lived was stolen the computer satellite radio phone, video-camera and records. Non sembrerebbe il caso di strumentalizzare un morto, di orientare le sue idee dalla nostra parte senza che egli possa risponderci, magari contestando punto per punto ciò che stiamo ipotizzando. Ma qualche illazione è lecito farla, basandoci sul comportamento da lui costantemente tenuto. "The only thing that consoles me is it was a death consistent with his life", dichiarò la madre del giornalista, in occasione dei funerali. Come commentò Antonio Russo le estrenazioni di Montanelli? Mi sa tanto, per come ha sempre agito, che le abbia condivise in pieno.

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