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Kiev: Piazza
indipendenza |
WebCam
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A tre giorni dalle elezioni, il primo ministro non riconosce la sconfitta
e prepara anzi un ricorso contro i presunti brogli elettorali
Timoshenko non si dimette
e accusa Yanukivich di mentire
KIEV - Il primo ministro ucraino Yulia Timoshenko a tre giorni dalle elezioni che hanno sancito la sua sconfitta elettorale di misura nel ballottaggio presidenziale contro Viktor Yanukovich, ha dichiarato che non intende riconoscere tali risultati, né tantomeno dimettersi - come richiesto ieri dal nuovo presidente. Presiedendo il Consiglio dei ministri ha accusato il vincitore di aver fatto al Paese promesse "menzognere".
"Ormai è chiaro che nessuno della squadra di Yanukovich intende innalzare gli standard sociali", ha dichiarato il premier ucraino, "quelle erano solo trovate propagandistiche". "Già dopo le elezioni, gli inganni della campagna elettorale si cominciano a vedere e la gente ne deve tenere conto nelle future scelte politiche", ha avvertito al Tymoshenko. Il riferimento è a un progetto di Yanukovich di aumentare le "norme di carattere sociale" che non è stato approvato dal parlamento perché è mancato l'appoggio del partito dello stesso Yanukovich.
Il primo ministro nei giorni precedenti aveva inoltre presentato ricorso per presunti brogli. Il vicepremier, Oleksander Turchynov, ha ribadito che il governo "non si dimetterà volontariamente". Mercoledì Yanukovich aveva esortato la Tymoshenko ad ammettere la sconfitta e a lasciare la guida del governo.
Ma la risposta della Tymoshenko, protagonista con Viktor Yushenko della "Rivoluzione arancione" del 2004, è stata di rifiuto. Il suo staff elettorale ha fatto sapere di star preparando tutta la documentazione necessaria per contestare il voto. La commissione elettorale ieri ha reso noti i risultati definitivi, assegnando a Ianukovich il 48,95% (12.481.268 voti) e alla Timoshenko il 45,47% (11.593.340 voti), con uno scarto del 3,48%.
Il
divario
tra
Yanukovich
e
Tymoshenko
è del
3,20%
Secondo
i dati
della
Commissione
elettorale
centrale,
i
risultati
del
99,44%
delle
schede
scrutinate
affermano
che il
candidato
presidenziale
Viktor
Yanukovych
ha
ottenuto
il
48,81% e
Yulia
Tymoshenko
ha
ottenuto
45,61%.
Di
conseguenza,
il
divario
tra i
due
candidati
è 3,20%.
4,37%
degli
elettori
non ha
alcun
sostegno
dei
candidati.
Affluenza
alle
urne è
69,07%
Yanukovich: la priorità è la lotta contro la povertà
Viktor Yanukovich ha fatto una grande rimonta. Prima di queste elezioni ha esposto la sua bancarella in stile quando ha attraversato una guardia cerimoniale d'onore per la raccolta della carta il suo candidato da parte della Commissione elettorale. Il leader del ucraina "Partito delle Regioni" è stata stigmatizzata in quanto troppo vicino a Mosca, durante la "rivoluzione arancione", nel 2004, quando perse le elezioni a Viktor Yushchenko .
Ma ne ha mantenuto il sostegno popolare tra gli elettori ad est e di lingua russa a sud del paese. Ha anche cambiato il suo atteggiamento durante la sua campagna per la presidenza.
"Prima di tutto, il mio obiettivo è quello di stabilire un ordine nel paese e per sconfiggere la povertà", ha detto. "Ho anche intenzione di vincere e il mio obiettivo è quello di sconfiggere la povertà in Ucraina e per costruire uno Stato forte. Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo un programma specifico - l'Ucraina per la gente. E abbiamo una squadra che è in grado di attuare questo programma. "
Egli rimane contraria all'idea di adesione dell'Ucraina alla NATO. A suo parere, la Russia è il partner naturale del paese. Egli, tuttavia, è aperto all'idea di avvicinamento all'UE - per la soddisfazione dei suoi sostenitori, con gli interessi delle grandi imprese.
Tradizionalmente considerato come un autoritario, Yanukovich ha cambiato la sua linea durante questa campagna, sottolineando il suo impegno a favore della democrazia.
Nato nel 1950, e orfano da bambino, il nuovo presidente ucraino ha un passato a scacchi. Condannati per vari reati tra cui rapina e aggressione, è un devoto cristiano ortodosso e gode di tennis e piccioni di allevamento. |
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Da Repubblica.it
L'ex premier
Ianukovich guida
il primo turno
delle elezioni
Segue la premier
Timoshenko,
fuori gioco
Viktor Iushenko
Presidenziali
Ucraina, è
ballottaggio
fra Ianukovich e
la Timoshenko
Un
poster
di Yulia
Tymoshenko |
|
Il
leader
dell'opposizione
Viktor
Yanukovych |
KIEV
- L'ex
premier
Viktor
Ianukovich,
leader
dell'opposizione
filorussa,
sfiderà al
ballottaggio
la premier
Iulia
Timoshenko
per le
presidenziali
in Ucraina.
Almeno
stando ai
primi exit
poll, dopo
la chiusura
dei seggi,
con circa 37
milioni di
persone
chiamate a
scegliere,
fra diciotto
candidati,
il
successore
di Victor
Iushenko,
l'ex
protagonista
della
rivoluzione
arancione
filo-occidentale
del 2004.
Seggi
frequentati
nonostante
la neve, la
temperatura
polare
(intorno a
meno dieci
gradi sotto
lo zero) e
il cima di
generale
sfiducia.
Janukovic e
la
Timoshenko
sono stati i
più votati
tra i 18
candidati
alla guida
dello Stato,
ma nessuno
ha ottenuto
la
maggioranza
assoluta
necessaria
per vincere
al primo
turno.
Secondo i
primi exit
poll,
Janukovich
ha ottenuto
il 36,7%,
Timoschenko
si è fermata
al 26,4%,
Sergej
Tigipko al
12,5% e
Juschenko al
5,5%. Il
secondo
turno è
fissato per
il 7
febbraio
prossimo.
Erano
d'altronde
loro i
favoriti,
Ianukovich e
l'ex alleata
del
presidente
uscente,
quella Iulia
Timoshenko
che ha
inaugurato
una politica
pragmatica
con Mosca e
con il suo
collega
russo
Vladimir
Putin. Dato
da subito
fuori gioco
Iushenko.
Tra gli
outsider
l'ex
banchiere
Serghiei
Tighipko,
l'ex
presidente
del
parlamento
Arseni
Iatseniuk,
il suo
successore
centrista
Volodimir
Litvin.
Tutti i
candidati
principali
hanno votato
in
mattinata.
La
Timoshenko
ha deposto
la scheda
nella sua
città natale
di
Dnipropetrovsk,
nell'Ucraina
suo-orientale.
"Non è solo
l'elezione
di un
candidato,
oggi
l'Ucraina
sta
eleggendo il
suo fututo
per
decenni", ha
commentato
al seggio.
"Sento che
il popolo
ucraino
vuole
cambiare e
che presto
comincerà
una nuova
fase nella
vita del
nostro
Paese", ha
detto invece
Ianukovich,
che ha
votato a
Kiev in un
distretto
dove la
commissione
elettorale
locale è
presieduta -
ironia della
sorte - da
Iulia
Timoshenko,
una omonima
della
premier.
"Non dubito
che
l'Ucraina
dimostrerà
di nuovo che
è un Paese
europeo
democratico,
con un
popolo
libero e una
scelta
libera", ha
osservato
Iushenko,
che ha
votato
insieme a
tutta la
famiglia.
Alla domanda
su cosa farà
se non sarà
eletto ha
risposto:
"Lo sarò".
(17
gennaio 2010
|
fonte: Ansa.it
KIEV
- Si
sono
aperti
stamane
alle
08.00
ora
locale
(le
07.00
in
Italia),
i
seggi
per
il
primo
turno
delle
elezioni
presidenziali
in
Ucraina,
le
prime
dopo
la
rivoluzione
arancione
filo
occidentale
del
2004.
Dei
18
candidati
(di
cui
tre
donne),
i
favoriti
sono
il
leader
dell'opposizione
filo
russa
Viktor
Ianukovich
(oltre
il
35%)
e
l'ex
alleata
del
presidente
uscente
Viktor
Iushenko,
la
premier
Iulia
Timoshenko
(intorno
al
20%),
che
ha
inaugurato
una
politica
pragmatica
con
Mosca
e
con
il
suo
collega
russo
Vladimir
Putin.
Iushenko
è
dato
invece
fuori
gioco
(sotto
il
5%).
Tra
gli
outsider,
tutti
sotto
il
10%
secondo
gli
ultimi
sondaggi,
figurano
l'ex
banchiere
Serghiei
Tighipko,
l'ex
presidente
del
parlamento
Arseni
Iatseniuk,
il
suo
successore
centrista
Volodimir
Litvin.
Le
urne
chiuderanno
alle
20.00
(le
19.00
in
Italia),
subito
dopo
sono
previsti
i
primi
exit
poll.
Oltre
3000
gli
osservatori
internazionali,
mobilitati
in
particolare
contro
i
ripetuti
timori
di
brogli,
e
circa
300.000
gli
agenti
dispiegati
per
garantire
la
sicurezza.
L'eventuale
ballottaggio
è
previsto
il 7
febbraio.
EXIT
POLL,
BALLOTTAGGIO
IANUKOVICH-'IULIA'
-
Secondo
un
primo
exit
poll
delle
elezioni
presidenziali
in
Ucraina
al
ballottaggio
del
7
febbraio
si
sfideranno
il
leader
dell'opposizione
Viktor
Ianukovich
e la
premier
Iulia
Timoshenko.
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Da Repubblica.it
Domenica le
elezioni
presidenziali.
Yushenko, che
guidò la rivolta
del 2004,
è fermo al 5%.
La premier
Tymoshenko punta
al ballottaggio
Ucraina, la
rivoluzione
dimenticata
favorito il
filo-russo
Yanukovich
dal nostro
inviato NICOLA
LOMBARDOZZI
Un
poster
di Yulia
Tymoshenko |
|
Il
leader
dell'opposizione
Viktor
Yanukovych |
KIEV
- Sarà la
nebbia, ma
l'arancione
sembra
sparito
dalle strade
di Kiev.
Sulla Majdan
Nezalezhnosti,
la piazza
che vide le
feste e le
bandiere
della
rivoluzione
del 2004,
adesso
domina il
viola di un
cioccolato
svizzero che
ha
sponsorizzato
le
bancarelle
del Natale
ortodosso. A
tre giorni
dalle
elezioni
presidenziali
qualche
traccia,
sbiadita,
del colore
della
rivoluzione
resta appena
sullo sfondo
dei
manifesti
del
presidente
Viktor
Yushenko che
augura buon
anno,
promette di
costruire
migliaia di
chilometri
di
autostrade,
e ha un
sorriso
spento di
chi ha
smesso di
crederci.
L'uomo che
nel novembre
del 2004
scatenò una
clamorosa
protesta
popolare
costringendo
il governo
ad annullare
l'esito di
un voto
palesemente
truccato,
sembra già
tagliato
fuori dalla
corsa. I
sondaggi gli
danno meno
del 5% nelle
preferenze.
Un mito
distrutto in
quattro anni
di
fallimenti
in materia
economica,
di litigate
astiose tra
i
protagonisti
della
rivoluzione,
ma
soprattutto
dalla lenta,
inesorabile,
vendetta del
Cremlino che
sembra ormai
a un passo
da
restituire
con gli
interessi lo
sgarbo
subito.
Non a caso
le agenzie
demoscopiche
danno almeno
il 30% a
Viktor
Yanukovich,
il grigio
burocrate
filo russo,
entusiastico
sostenitore
del partito
di Putin
"Russia
Unita" che
quattro anni
fa aveva
beneficiato
dei brogli,
aveva vinto
le elezioni
e si sarebbe
insediato
alla
presidenza
se la
protesta non
lo avesse
travolto
costringendolo
a rinviare
l'appuntamento.
Gli esperti
dicono che,
alla fine,
Yanukovich
appare più
rassicurante
agli ucraini
e
soprattutto
garantirebbe
la fine
delle
pressioni
che Mosca
continua a
fare su Kiev
chiudendo e
aprendo
quando le
pare i
rubinetti
delle
forniture di
gas. In ogni
caso, per
assaporare
la rivincita
Yanukovich
dovrà
probabilmente
aspettare il
ballottaggio
del 7
febbraio. La
sua
sfidante,
ultimo
baluardo di
quello che
fu il fronte
arancione,
sarà
l'attuale
premier
Yiulia
Tymoshenko,
accreditata
del 20%.
La sua
treccia
bionda
campeggia
sui
manifesti
senza alcun
riferimento
alle gesta
dei giorni
che crearono
il mito. Lo
slogan è
freddino:
"L'Ucraina
sei tu". Il
resto della
campagna
gioca sul
fascino
personale di
quella che
fu pure
votata come
la leader
politica più
sexy del
mondo e che
nelle foto
sorride
accanto a un
cuoricino
stilizzato,
simbolo del
suo
schieramento.
Il suo staff
è convinto
di
agganciare
Yanukovich
al primo
turno e di
batterlo
dopo, grazie
alle
convergenze
degli altri
sedici
candidati.
Ma anche la
bellissima
Yiulia ha
perso punti
nel cuore
della gente.
Un governo
tentennante
su tutto,
dall'adesione
nella Nato
alla
politica
verso la Ue,
e avvolto da
una sapiente
politica del
premier
russo
Vladimir
Putin
abilissimo
nel negarle
vantaggi
economici ma
nel
manifestare
ad ogni
occasione
un'eccessiva
simpatia
personale.
Risultato: a
molti la
Tymoshenko
sembra più
russofila di
quello che
è, mentre ad
altri sembra
incapace di
trattare con
il
prepotente
vicino. Pur
di
costruirsi
una fama di
leader
pragmatica
ed
efficiente,
Yiulia ha
praticamente
rinnegato
l'esperienza
della
rivoluzione
arancione,
quando
incantava i
giornalisti
di tutto il
mondo
infilando
garofani
nelle canne
dei fucili
della
milizia
schierata a
protezione
dell'ufficio
di
presidenza.
Una scelta
che per i
sondaggi non
paga.
Proprio per
questo nelle
ultime ore
la signora
si è
lasciata
tentare da
un ennesimo
ricorso alla
protesta
popolare. Ha
cominciato a
denunciare
brogli in
atto da
parte del
partito di
Yanukovich,
ad alludere
a possibili
nuove
rivolte
"davanti a
nuove
ingiustizie".
Ma intanto
dalle parti
della piazza
della
rivoluzione,
bandiere non
ce n'è più.
da
"sabatoseraonline"14
gennaio
2010 |
Elezioni
Ucraina:
Tymoshenko
promette
l'entrata
nell'Unione
Europea
Kiev.
Il primo
ministro
ucraino
Yulia
Tymoshenko,
candidato
alle
elezioni
presidenziali
che si
terranno
domenica
prossima,
ha
garantito
che, nel
caso di
una sua
vittoria,
farà "di
tutto"
affinché
il suo
paese
venga
integrato
nell'Unione
europea.
"L'Ucraina
sarà
senza
dubbio
membro
dell'Ue.
Per me è
una
priorità
-, ha
detto
durante
la
conferenza
stampa
-. Farò
di tutto
affinché
l'Ucraina
diventi
membro
dell'Ue
durante
la mia
presidenza".
Tymoshenko
ha anche
affermato
che
combatterà
gli
"oligarchi",
cioè i
potenti
uomini
d'affari
che
hanno un
ruolo
cruciale
nella
vita
politica
ed
economica
del
paese.
"La
politica
sarà una
volta
per
tutte
depurata
dall'influenza
degli
oligarchi.
Noi
rimetteremo
l'oligarchia
al posto
suo".
L'attuale
primo
ministro,
secondo
i
sondaggi
dovrebbe
riuscire
ad
arrivare
al
ballottaggio
contro
il
candidato
filo-russo
Viktor
Yanukovich,
considerato
il
favorito,
anche se
la
vittoria
di
quest'ultimo
non
appare
scontata.
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News
UCRAINA: CRISI POLITICA SUPERATA, SI VA ALLE
ELEZIONI
KIEV - Si è fermata sull'orlo di una guerra civile
la crisi politica e istituzionale in Ucraina, dove da mesi ormai il
presidente Viktor Iushenko era ai ferri corti con il suo avversario
politico, il primo ministro Viktor Ianukovic.
Nella notte i due hanno trovato un accordo: indire le elezioni politiche
anticipate per il 30 settembre. " La crisi politica in Ucraina è finita.
abbiamo trovato una soluzione, un compromesso", ha dichiarato il
presidente con a fianco il premier dopo una notte di estenuanti
trattative. "L'Ucraina esce più forte da questa crisi. Abbiamo trovato
una via democratica l'uno verso l'altro" ha aggiunto soddisfatto.
Ianukovic ha da parte sua sottolineato la necessità di non ripetere gli
errori del passato. "Faremo di tutto perché questo non avvenga ancora,
non ripeteremo i nostri errori né le nostre emozioni", ha dichiarato.
Martedì e mercoledì il parlamento si esprimerà con un voto sull'accordo
e metterà fine definitivamente alla crisi varando gli atti necessari
allo svolgimento delle consultazioni. Lo scorso mese, il presidente
aveva sciolto il parlamento per due volte, chiamando le Camere a nuove
elezioni. Ne era nata una battaglia sulla divisione dei poteri che ha
trascinato l'ex stato sovietico in una lunga crisi. |
Oltre la news
by gedil:
per ora la crisi è sì
scongiurata ma scusate se mi ripeto, per ora.
non dimentichiamo
l'autunno del 2004 lo'anno della famosa rivoluzione arancione dove
migliaia di persone scesero in piazza a manifestare contro quello
che fu definito un imbroglio elettorale che dava la vittoria all'uno
invece che l'altro e furono rifatte le elezioni. Quelle del 30
settembre sono elezioni governative e parlamentari e non
Presidenziali quindi Yuscenko vada come vada rimarrà in carica come
Presidente e questo significa che se vince Yanukovic L'Ucraina
assisterà di nuovo all'ennesimo scontro tra "poteri". La coalizione
filorussa può contare su molte regioni (la maggioranza) ma
numericamente(popolazione) un pò al disotto ma quanto basta affinchè
questa elezione possa finire in un pareggio.
La popolazione è
scontenta di quanto stà accadendo e della politica difatti poche
persone sono scese in piazza a manifestare contro le centinaia di
migliaia del 2004 e questo la dice lunga. Costretti ad emigrare,
l'agricoltura che non è incentivata e abbandonata ai pochi mal
attrezzati contadini volenterosi e in più un terreno contaminato che
ora si aggiunge la siccità e il gran caldo. L'americanismo diffuso
che nella capitale Kiev ostenta un benessere di facciata incomincia
a dare fastidio perche devono fare i conti con la vita reale che è
ben diversa. il caro vita inizia a farsi sentire e quel che è peggio
è l'allontanamento sempre più evidente di una parte del paese che
ostenta ricchezza(in facciata) che poi è la sola Kiev rispetto a
quella che è la periferia e citta comunque non meno importanti della
capitale stessa. Qualcuno è arrivato a dire (per non dire tanti) che
stavano meglio prima e che prima si era arrivati anche ad avere un
conticino in banca e che all'improvviso se li son visti portare via
per il giusto prezzo da pagare per la democrazia ed è accaduto più
di una volta.
L'Ucraina è un a nazione
antica ma allo stesso tempo giovanissima, una nazione rifatta su un
modello dittatoriale sovietico forzando le migrazioni in massa dalla
Russia verso l'Ucraina e se andava bene gli ucraini verso la siberia
in alterativa genocidii ( ecco perchè nella maggioranza delle
regioni che compongono l'Ucraina sono filorussi e ancora sono restii
al linguaggio ucraina mantenendo quello russo). L'ucraina ha pagato
lo scotto che i suoi abitanti furono contro la "rivoluzione di
ottobre" difendendo il potere dello Zar e non mancò occasione per
sbarazzarsi della forza militare allorquando Stalin fece schierare
in malomodo i militari che avrebbero dovuto contrastare l'avanzata
tedesca nell'ultimo conflitto mondiale e se non ci pensarono i
tedeschi a completare l'opera ci pensò lo stesso Stalin a far
fucilare tutti gli ufficiali e militare che secondo lui erano
colpevoli di tradimento. Quello che rimaneva dell'armata dei
cosacchi dopo gli eccidi staliniani riparava verso i nostri paesi e
fu un loro errore(dovuto al fatto che erano ormai senza patria)
allearsi con chi gli faceva credere che un giorno l'Ucraina sarebbe
stata di nuovo uno stato libero, ma così non fù. costretti dopo il
conflitto a non poter rientrare in Patria rimasero sparpagliati per
l'europa e più in Italia dove avevano un accampamento nel nord
italia sulle Alpi.
Ottenuta, con la caduta
del comunismo sovietico, l'indipendenza ha sofferto molto la
dipendenza dalla Russia che comunque rimaneva stato dominante e
tuttore quella terra fa gola alla Russia sia per gli sbocchi che ha
sul mare ( qualche anno fa ci fù un quasi conflitto militare tra
l'esercito ucraino e quello russo per via di alcuni isolotti basi
russe) che per le strade del gas ( ultimamente ne abbiamo avuto a
che fare anche noi esagerando e portando acqua a Putin). Una Ucraina
europea occidentalizzata che si distacchi dal cordone ombelicale
,quindi,non è ben vista dalla Russia. Un paese instabile ( aggiungo
: e mantenerlo) alle frontiere e che appartiene ancora al blocco
delle alleanze cui fa parte la Russia e avendo in seno molte regioni
con popolazioni russofone è l'ideale affinche un giorno si possa
sperare in un intervento ed allo spezzettamento dello stato Ucraino.
Putin , in questa crisi
ultima,aveva convocato i suoi generali attenti all'evolversi della
crisi e spostando le proprie truppe in basi già esistenti ai confini
e via mare nelle basi che territorialmente sono Ucraine ma per
accordi sono russe.
Un'ultima analisi,
L'Ucraina ha dovuto subire anche di essere schiava militare della
Unione sovietica negli ultimi conflitti e guerre tra stati
impiegando la maggiorparte delle truppe formate da giovani che non
erano russi ma di altri paesi dell'alleanza e per la maggiore
dall'Ucraina.
L'Ucraina è Uno stato che
ha bisogno di fiducia perche stà dimostrando di essere uno stato non
violento ( quello che è accaduto ieri e quello di due anno fa se
fosse accaduto da noi...)che vuole credere nella democrazia e nella
vita dei suoi abitanti ,vedi le tantissime mamme accorse fuori le
caserme per fermare i propri figli e che hanno trovato i figli già
coscienti e decisi a non intervenire con la forza.
un abbraccio
all'Ucraina mio Stato di adozione
Gedil
|
UCRAINA: CRISI PRECIPITA, TRUPPE ANTIGOVERNATIVE VERSO KIEV
di Beatrice Ottaviano fonte ansa
MOSCA - Diviene sempre più caotica la situazione in Ucraina, al
centro di una gravissima crisi istituzionale che vede in lotta il
presidente, Viktor Iushenko, da un lato e il premier, Viktor Ianukovic,
con la sua maggioranza parlamentare dall'altro: i protagonisti stanno
trattando in queste ore una via d'uscita, ma intanto la spaccatura si
allarga alle forze dell'ordine e minaccia Kiev. Il ministro degli
interni, Vassili Tsushko, cui ieri Iushenko aveva tolto il comando delle
truppe attribuendolo a sé, ha dichiarato oggi che il suo dicastero "non
controlla più le sue forze" e che diversi contingenti hanno preso la via
della capitale, su ordine del comandante Oleksandr Kikhtenko.
Tsushko é un fedele del premier, e ieri aveva respinto come
incostituzionale la decisione del capo dello stato, ordinando ai suoi
uomini di non lasciare le proprie caserme. Kikhtenko ha per parte sua
confermato il movimento verso la capitale: "Come comandante, devo
obbedire ora agli ordini del presidente", ha detto ai giornalisti,
lasciando intendere che la disposizione veniva da Iushenko. Ma i suoi
uomini, ha aggiunto "non applicheranno nessun ordine criminale", e
comunque l'invio delle forze è dovuto alla necessità di garantire la
sicurezza "durante la celebrazione della giornata di Kiev", che si
festeggia oggi e domani.
Numerosi contingenti provenienti dalle regioni di Poltava,
Odessa, Dnepropetrovsk, Donetsk, Nikolaiev, sono stati bloccati in vari
punti del Paese dalla polizia stradale. Uno è fermo da ore all'ingresso
di Kiev, e la scena, a detta dei testimoni, è surreale: gli ufficiali si
rifiutano di rispondere alle domande, fatte del capopattuglia, da dove
vengano, con quale scopo e se siano armati, ma per ora non tentano di
forzare la situazione. Secondo il viceministro degli interni Mikhail
Kornienko, che ha confermato il viaggio verso la capitale di circa 2.000
effettivi, "le truppe si fermano perché non sanno quali ordini seguire,
a chi debbano obbedire". E il ministro dei trasporti, Nikolai Rudkovski,
aggiunge un suo veto alla generale confusione, intimando ai treni di non
trasportare "formazioni armate". Iushenko e Ianukovic oggi sono rimasti
per oltre due ore faccia a faccia per cercare una soluzione incruenta al
vicolo cieco nel quale si sono infilati. Il colloquio è stato sospeso a
metà pomeriggio per riprendere in serata, e si prevede che possa andare
avanti per buona parte della notte. Nulla al momento è trapelato di
quanto si siano detti i due, ma alcuni fatti, secondo i media ucraini,
appaiono sempre più chiari: né il presidente, né il premier hanno una
precisa idea di come potrebbero schierarsi forze armate e polizia in
caso di conflitto.
Il Paese rischia una spaccatura difficilmente sanabile se il
confronto coinvolgerà i serbatoi elettorali dell'una e dell'altra parte,
l'ovest più nazionalista e le grandi città per gli 'arancioni' di
Iushenko, l'est industrializzato e filo-russo per Ianukovic. Fra la
gente, infine, si diffonde sempre più un senso di estraneità al braccio
di ferro in corso, visto come una battaglia puramente verticistica per
il potere. Con l'eccezione degli attivisti dei partiti, i cittadini
disertano ormai da giorni le piazze. Riassume la disaffezione popolare
verso la classe politica la dichiarazione della madre di un soldato di
una caserma della regione di Poltava, che sta dimostrando assieme ad
altre donne di fronte ai cancelli della base: "Ci hanno telefonato per
dirci che i nostri figli verranno mandati oggi a Kiev, ma loro hanno
giurato di servire il Paese, non questo o quel partito". |
Kiev 30 aprile 2007Rada
decide di programmare le elezioni presidenziali e parlamentari in
simultanea entro il 9 dicembre
nel caso della necessità per emendare la costituzione e le leggi sulle
elezioni (12: 55, lunedì 30 aprile 2007) Il Verkhovna Rada8Parlamento)
ha deciso di programmare le elezioni presidenziali e parlamentari
simultanee entro il 9 dicembre nel caso della necessità per emendare la
costituzione e le leggi sulle elezioni. Un totale di 235 delegati con i
226 voti necessari ha sostenuto questa proposta. Con la relativa
risoluzione, il Parlamento lo ha trovato necessario giudicare
presidenziale e le elezioni parlamentari simultaneamente in 90 giorni
dopo le correzioni e modifiche nella costituzione e nelle leggi sulle
elezioni entrano in vigore non più successivamente, ma prima del 9
dicembre. Inoltre, il Parlamento ha invitato la commissione di interim
speciale a lavorare per le correzioni e modifiche nella costituzione
a risolvere entro il 15 giugno le correzioni della brutta copia nella
costituzione che considera le proposte del presidente Viktor Yuschenko.
Le correzioni dovranno prevedere la possibilità per tenere le elezioni
presidenziali e parlamentari simultanee. Inoltre, il Verkhovna Rada ha
sollecitato il comitato sopra dichiara la costruzione per risolvere e
presentare entro il 10 giugno il nuovo wording della legge “sulle
elezioni dei delegati di Verkhovna Rada,„ che prevedrebbero “le liste
aperte dei candidati del delegato.„ Secondo il presidente Oleksandr
Moroz, di Verkhovna Rada sarà possibile introdurre le correzioni
necessarie nella legislazione e nella costituzione all'inizio di
settembre. In questo, se la situazione politica richiede la tenuta tali
elezioni, sarà possibile tenerlo verso la fine di novembre - l'inizio di
dicembre. Il delegato Vasyl Kyseliov di Verkhovna Rada del partito
delle regioni prevedono il sabotaggio delle elezioni del Parlamento ai
distretti controllati dal partito delle regioni. Con il suo decreto del
26 aprile, il presidente Viktor Yuschenko ha dichiarato il suo decreto
del 2 aprile su dissoluzione di Verkhovna Rada non valida ed ancora ha
disperso il Parlamento della quinta convocazione ed ha programmato le
elezioni iniziali per il 24 giugno. Yuschenko è sicuro che i partiti
correnti di coalizione parteciperanno alle elezioni
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Il
presidente pospone le elezioni per il 24 giugno
Il Victor
Yushchenko ha firmato un decreto per posporre le elezioni iniziali. In
un indirizzo teletrasmesso alla nazione, ha detto:
Cari cittadini ,
Il 2 aprile, ho pubblicato un decreto
per dissolvere il Parlamento. Ho spiegato a quel tempo,
il motivo dietro la mia decisione era chiaro e semplice
- la coalizione parlamentare dell'Ucraina è stata
formata con mezzi incostituzionali. I mandati dei
legislatori sono stati maneggiati in base alla
corruzione politica, che ha condotto alla manipolazione
dei vostri voti e della vostra scelta. Ciò era, infatti,
una revisione dei risultati politici delle elezioni e
una violazione brutale della costituzione fondamentale.
La coalizione di governo stava espandendo
deliberatamente la relativa maggioranza per renderla
incontrollabile, proponendo una minaccia alla sovranità
della nazione ed all'ordine costituzionale dell'Ucraina.
L'11 luglio 2006, le regole per la
formazione delle coalizioni sono state violate anche,
quando i diversi delegati la hanno unita, ma tutti i
partecipanti del processo politico, compreso me,
presidente dell'Ucraina, pensiero che era un episodio.
Abbiamo pensato che fosse necessario da passare questo
episodio, per la stabilità politica stata necessaria
paese dopo le due campagne elettorali. Tuttavia, in
marzo di 2007, la pratica di passare dalla opposizione
nella maggioranza è diventato diffusa e corrente. Ciò ha
condotto alle violazioni voluminose della costituzione.
Voi, la vostra scelta, la nostra libertà ed il nostro
paese, la relativa sovranità e l'unità eravate in
pericolo grave. Come garante di legge suprema e del
rispetto dell'Ucraina dei vostri diritti e libertà, ho
messo fine a questo assalto ed ho dovuto interferire
nella situazione nel Parlamento dell'Ucraina
sciogliendolo.
Ho protetto la costituzione
nazionale e, infatti, ho compiuto quanto ho giurato al
mio insediamento.
Così oggi desidero dichiarare
saldamente: ci sarà un'elezione parlamentare in Ucraina.
Ciò è l'unico modo per ripulire dai politici corrotti il
pese in modo che rimangano solo politici ucraini con il
senso della responsabilità verso ciascuno di voi, perché
siete il pese reale. La mia posizione
è intransigente: Richiedo saldamente lo le elezioni.
Vorrei dire che la dichiarazione di I dalla Commissione
di elezione centrale, che era stata fatta due giorni fa,
che non ha avuto quorum, generante ostacoli
molto seri e rendere impossibile tenere elezioni
per il 27 maggio 2007. Questi
impedimenti inoltre sono stati elencati ieri dalla
corte amministrativa suprema dell'Ucraina. Ho espresso
le mie preoccupazioni al ministro principale
dell'Ucraina dopo il rifiuto dei ministri a
finanziare il vostro voto. Questa azione è criminale.
Allo stesso tempo, un mese è passato da quando il
Verkhovna Rada (Parlamento) ha riformattato la
coalizione incostituzionalmente. Ora il presidente
dell'Ucraina può completamente esercitare il suo diritto
di dissolvere l'articolo 90 del Parlamento
della costituzione dell'Ucraina.
Sono sicuro nella legalità di tale
decisione. Sono convinto che la società ucraina la
capirà, così come tutti i politici ucraini responsabili.
Così avremo l'elezione. La terremo
pacificamente, ragionevolmente ed in un modo
democratico, come dovrebbe essere fatto in un
democratico dichiarare. Per risolvere i problemi nella
vita del paese e guidati dall'articolo 5 della
costituzione dell'Ucraina, sto firmando un decreto per
denominare un'elezione per il 24 giugno
2007. Il mio punto è sobrio e riflette il politico per
una politica costruttiva. Cambiamenti per i bisogni
dell'Ucraina. La gente dell'Ucraina merita un destino
migliore e una politica migliore. Sono determinato e
desideroso di realizzare questo.
Grazie per la vostra attenzione.
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