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MARIA PASQUINELLI 

Qui di seguito il testo della lettera-testamento che aveva con se durante l’attentato, e che sarebbe stato trovato in caso di sua morte, lo consegno’ Lei stessa alle autorita’ militari che l’arrestarono.

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 Seguendo l'esempio dei 600.000 caduti nella guerra di redenzione 1915-18 , sensibile come Loro all'appello di Oberdan , cui si aggiungono le invocazioni strazianti di migliaia di Giuliani infoibati dagli Jugoslavi , al settembre 1943 a tutt'oggi solo perche' rei d'italianita',

a Pola

irrorata del sangue di Sauro , capitale dell'Istria martire, riconfermo l'indissolubilita' del vincolo che lega la Madre-Patria alle italianissime terre di Zara,di Fiume della Venezia Giulia , eroici nostri baluardi contro il panslavismo minacciante tutta la civilta' occidentale.

Mi ribello

-col proposito fermo di colpire a morte chi ha la sventura di rappresentarli-ai quattro Grandi , i quali,alla Conferenza di Parigi , in oltraggio ai sensi di giustizia , di umanita' e di saggezza politica , hanno deciso di strappare una volta ancora dal grembo materno le terre piu' sacre all'Italia , condannandole o agli esperimenti di una novella Danzica o - con la piu' fredda consapevolezza che e' correita'-al giogo jugoslavo , oggi sinonimo per le nostre genti , indomabilmente italiane , di morte in foiba, di deportazione , di esilio.

Maria Pasquinelli

Pola , 10 febbraio 1947

Qui sotto le foto del testo originale.