LETTERA DELL'AEA AL MINISTRO DEL DEL LAVORO ON CESARE SALVI ED AL DIRETTORE GENERALE DELL'INPS DOTT. FABIO TRIZZINO
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Alla Cortese attenzione di
On. Cesare Salvi
Ministro del Lavoro
e della Previdenza Sociale
Via Flavia, 6 ROMA
Dott. Fabio Trizzino
Direttore generale INPS
Via Ciro il Grande, 21
ROMA
Oggetto:
comportamento dell’Inps
e del Servizio Personale FS di Verona I
FATTI PREMESSA Dopo oltre 4 anni di peripezie giudiziarie ed un rinvio alla Corte Costituzionale, il Tribunale di Vicenza, Sezione Lavoro, il 20 luglio scorso, per la prima volta in Italia, a distanza di 7 anni dell’entrata in vigore delle leggi 257/92 e 271/93 ha finalmente riconosciuto anche ai ferrovieri dell’Officina Grande Riparazione di Vicenza, i diritti previdenziali previsti dal comma 8, art. 13 l, 257/92 (legge contro l’amianto). LA SENTENZA Seppure parziale e riguardante solo una trentina di ferrovieri ancora in attività lavorativa (per i pensionati è stata fissata un’ulteriore udienza per la fine dell’anno), che hanno subito una esposizione alle fibre di amianto ultradecennale con una concentrazione lavorativa superiore alle 100 fibre per litro (limite questo pacificamente riconosciuto dall’INAIL e dall’INPS) condanna l’INPS, l’attuale gestore del Fondo Speciale Pensioni Ferrovieri, ad erogare le prestazioni pensionistiche, con le maggiorazioni riconosciute dalla sentenza, riferite all’esposizione subite. Dall’inizio di ottobre, circa 17 ferrovieri fiduciosi della certezza del diritto sancita da una sentenza esecutiva, ma affatto sprovveduti, dopo aver chiesto ed avuto assicurazione scritta dall’Ente pensionistico che immediatamente dopo la cessazione dell’attività lavorativa,le pensioni sarebbero state liquidate con le maggiorazioni contributive sancite dalla sentenza, procedevano al dimissionamento, vantando una contribuzione complessiva variante dai 38 ai 45 anni. LE REAZIONI Successivamente a tale data sia la Direzione INPS Area Provinciale di Verona, competente per i ferrovieri, che la Direzione delle Ferrovie hanno messo in atto una serie di iniziative, a volte francamente meschine, tendente a boicottare ed a ritardare il pagamento della pensione, giocando cinicamente con il futuro di soggetti sociali ed umani infinitamente più deboli di loro che hanno avuto il torto di credere nella giustizia ed in una legge che seppure tardivamente, li risarciva per aver subito per anni una esposizione all’amianto che pregiudicherà la loro aspettativa di vita atteso che purtroppo, per molti dei loro compagni non vi è stato scampo. I comportamenti dell’Inps di Verona sono inqualificabili poiché tentando di punire e penalizzare questi ormai ex ferrovieri hanno l’evidente scopo di scoraggiare altri lavoratori delle ferrovie, che hanno subito esposizioni all’amianto a percorrere la stessa strada e quindi a rinunciare ai propri diritti. L’ALTERNATIVA A questi ferrovieri
che si sono dimissionati, per ottenere la pensione
resta solo
l’alternativa di procedere all’esecuzione coatta
della sentenza attivando verso l’Inps
atto di precetto, pignoramento e relativa esecuzione;
Sul
comportamento dell’Inps, data l’importanza ed il
ruolo sociale di tale Istituto, ci è sembrato un atto
doveroso che le S.V. ILL. ne fossero a conoscenza. Nella speranza e nell’attesa di un Vs. riscontro distinti saluti
Per l’Associazione Esposti Amianto C. Mandosio Vicenza 28 novembre 2000
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