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Allegato 4
CRITERI GENERALI PER LA REDAZIONE DEL PROGETTO DI BONIFICA
Questo Allegato definisce: la metodologia di investigazione e caratterizzazione
del sito da adottare per corrispondere ai criteri forniti per la redazione del
progetto; i criteri da adottare e gli elaborati da produrre per la redazione del
progetto.
I criteri stabiliti in questo Allegato si applicano a tutte le tipologie di
progetto indicate nel Regolamento, precisamente:
Progetto di bonifica e ripristino ambientale
Progetto di bonifica con misure di sicurezza e ripristino ambientale
Progetto della Messa in Sicurezza Permanente e ripristino ambientale
Di seguito, quando non ulteriormente specificato, il termine Progetto è riferito
a tutte e tre le tipologie progettuali.
Il Progetto, contenente le eventuali misure di sicurezza, è articolato secondo i
seguenti tre livelli di successivi approfondimenti tecnici:
I. Piano della caratterizzazione
II. Progetto preliminare
III. Progetto definitivo
Ognuno di questi livelli progettuali si conclude con la presentazione
all’autorità competente di una Relazione Tecnica Descrittiva, corredata dai
relativi Elaborati tecnici.
Data la complessità degli interventi da adottare e l’importanza della
valutazione del rischio da condurre nel corso della redazione del progetto,
l'istruttoria da attivare per l’impostazione e lo svolgimento dei diversi
livelli progettuali richiede la costante concertazione tra i responsabili della
progettazione e i tecnici delle autorità competenti. La concertazione è inoltre
garanzia di snellimento delle procedure e di riduzione dei tempi per
l’approvazione dei livelli progettuali.
I. Piano della caratterizzazione
Il Piano della caratterizzazione descrive dettagliatamente il sito e tutte le
attività che si sono svolte o che ancora si svolgono; individua le correlazioni
tra le attività svolte e tipo, localizzazione ed estensione della possibile
contaminazione; descrive le caratteristiche delle componenti ambientali sia
all’interno del sito che nell’area da questo influenzata; descrive le condizioni
necessarie alla protezione ambientale e alla tutela della salute pubblica;
presenta un piano delle indagini da attuare per definire tipo, grado ed
estensione dell’inquinamento.
Si articola nelle seguenti sezioni:
1. Raccolta e sistematizzazione dei dati esistenti
2. Caratterizzazione del sito e formulazione preliminare del Modello Concettuale
3. Piano di investigazione iniziale
II. Progetto Preliminare:
Il Progetto preliminare presenta e valuta le investigazioni e analisi svolte per
caratterizzare il sito e l’ambiente da questo influenzato; definisce
qualitativamente gli obiettivi per la bonifica e ripristino ambientale o per la
messa in sicurezza permanente da raggiungere nella specifica situazione
ambientale e territoriale con esplicito riferimento ai vincoli normativi e alla
destinazione d’uso prevista per il sito dagli strumenti urbanistici; analizza e
seleziona le migliori tecnologie di bonifica che possono essere adottate per il
sito in esame; indica compiutamente gli interventi e i lavori da realizzare in
base alla tecnologia individuata per: i) la bonifica, al fine di raggiungere i
valori di concentrazione limite accettabili o le concentrazioni residue
specifiche per il sito in funzione della destinazione d’uso prevista dagli
strumenti urbanistici, ii) la messa in sicurezza permanente; definisce
compiutamente gli interventi e i lavori da realizzare per eseguire e garantire
la manutenzione delle misure di sicurezza e degli strumenti di controllo;
contiene, ove previsto, lo studio per la valutazione di impatto ambientale. Le
indagini, i prelievi e i sondaggi sono condotti fino ad un livello tale da
consentire i calcoli preliminari delle strutture e degli impianti e lo sviluppo
del computo metrico estimativo.
Nel caso che l’autorità competente autorizzi la presentazione della
progettazione definitiva per Fasi, il Progetto preliminare deve presentare le
suddette caratteristiche per ogni singola Fase per cui verrà presentato un
Progetto definitivo. In particolare deve individuare compiutamente per ogni Fase
gli interventi e i lavori da realizzare in base alla tecnologia selezionata per:
i) raggiungere i valori di concentrazione limite accettabili o le concentrazioni
residue specifiche per il sito relative alla destinazione d’uso prevista dagli
strumenti urbanistici, ii) garantire l’efficienza della messa in sicurezza
permanente. Il Progetto preliminare deve descrivere dettagliatamente le
relazioni tra le diverse sezioni progettuali, sia in termini tecnologici che
temporali e spaziali.
Si articola nelle seguenti sezioni:
1. Analisi dei livelli di inquinamento
2. Eventuale investigazione di dettaglio
3. Analisi delle possibili tecnologie adottabili e delle concentrazioni residue
raggiungibili
4. Analisi del rischio specifica per il sito
5. Descrizione delle tecnologie di bonifica e ripristino ambientale e delle
misure di sicurezza da adottare e dei relativi interventi
6. Test per verificare nel sito specifico l’efficacia degli interventi di
bonifica proposti
7. Compatibilità di impatto ambientale degli interventi
8. Progettazione per Fasi
III. Progetto Definitivo:
Il progetto definitivo determina in ogni dettaglio i lavori da realizzare ed il
relativo costo previsto, deve essere sviluppato ad un livello di definizione
tale da consentire che ogni elemento sia identificabile in forma, tipologia,
qualità, dimensione e prezzo; è corredato da un piano di manutenzione delle
opere di bonifica, di messa in sicurezza permanente, di ripristino ambientale,
di un piano di manutenzione delle misure di sicurezza e degli strumenti di
controllo. Definisce inoltre gli interventi necessari ad attuare le eventuali
prescrizioni e limitazioni all’uso del sito richieste dall’autorità competente.
Si articola nelle seguenti sezioni:
1. Descrizione di dettaglio della tecnologia scelta e degli interventi proposti
2. Interventi da realizzare per l’attuazione delle prescrizioni e delle
limitazioni all’uso del sito
3. Piano dei controlli e monitoraggi post-operam
I. Piano della caratterizzazione
I. 1) Raccolta e sistematizzazione dei dati esistenti
In questa sezione, al fine di ricostruire un’accurata descrizione del sito in
esame e raccogliere la documentazione necessaria ad impostare ulteriori
indagini, devono essere svolti accertamenti documentali, ispezioni sul sito e
sull'area esterna possibilmente interessata dalla contaminazione.
Per avviare lo studio delle caratteristiche del sito e della possibile
contaminazione devono essere raccolti tutti i dati e le informazioni già
esistenti: la documentazione deve essere raccolta a carico del responsabile
della progettazione, organizzata ed analizzata in accordo con i tecnici delle
autorità competenti, in modo da corrispondere ai criteri e agli elaborati
richiesti per la redazione del piano della caratterizzazione.
Sulla base della tipologia del sito, le informazioni e la documentazione da
raccogliere per la successiva progettazione comprendono:
tipologia del sito, ad esempio area industriale dismessa, discarica illegale,
area industriale in attività, sversamento
mappatura dettagliata dell'area e localizzazione del sito
cartografia storica
uso del sito attuale e destinazione d'uso prevista dagli strumenti urbanistici
atti amministrativi e giudiziari riguardanti il sito
planimetria degli edifici, impianti produttivi e infrastrutture, sia presenti
che smantellati
tipologia ed elenco completo di materiali e sostanze utilizzati per le
lavorazioni, riferita al periodo completo delle attività che hanno avuto luogo
sull'area, ed in particolare: zone di accumulo dei materiali (liquidi e solidi)
sia superficiali che interrate; impianti e infrastrutture sotterranee (quali
fognature, tubature, reti di distribuzione)
discariche presenti nell'area, con presentazione dettagliata di dati quali: tipo
e volume di rifiuti, condizioni di impermeabilizzazione e ricoprimento, presenza
di percolato, di emissioni gassose, danni alla vegetazione
descrizione dettagliata di tutte le attività (produttive, di stoccaggio,
raccolta rifiuti, militari, minerarie,..) svolte sull'area e degli impianti
annessi
descrizione e mappatura delle attività di trasporto e delle zone di carico e
scarico prodotti e merci
descrizione e mappatura di eventuali accumuli di rifiuti; con presentazione
dettagliata di dati quali: tipo e volume di rifiuti, condizioni di
impermeabilizzazione e ricoprimento, presenza di percolato, di emissioni
gassose, danni alla vegetazione
elenco dei materiali impiegati nelle diverse attività e classificazione della
loro pericolosità e tossicità
indicazione dell'intervallo temporale di uso degli impianti destinati alle
diverse attività o delle attività di discarica
tempi di dismissione dei singoli impianti e/o fabbricati presenti
elenco del tipo e quantità dei rifiuti e materiali da dismettere; valutazione
del fatto che la dismissione comporti produzione di rifiuti pericolosi
materiale integrativo relativo al sito e all'area circostante interessata
consultazione della letteratura scientifica rilevante per lo specifico problema
di contaminazione ipotizzato
Le informazioni riferite al sito devono essere corredate dalla caratterizzazione
dell’ambiente circostante e del territorio mediante:
caratterizzazione dettagliata geologico-stratigrafica, idrogeologica del sito e
dell’area influenzata dal sito
analisi della presenza di pozzi e prelievi di acque sotterranee e relativa
cartografia
descrizione dei corpi idrici superficiali
descrizione degli ambienti naturali
analisi delle serie storiche di rilievi aereofotogrammetrici
analisi delle cartografie storiche
analisi della distribuzione della popolazione residente e delle altre attività
antropiche
descrizione delle reti viarie, ferroviarie, principali vie di trasporto
risultati di analisi svolte sulle acque sotterranee, superficiali, sugli
ecosistemi dell’area influenzata dalle caratteristiche del sito
In riferimento ai campionamenti e alle analisi chimico-fisiche, o di altro tipo,
svolte sul sito precedentemente alla presentazione del piano della
caratterizzazione che hanno portato all’accertamento del superamento dei valori
di concentrazione limite accettabili indicati nell’Allegato 1, tra cui anche le
analisi a carico dell’autorità competente che hanno portato all’inserimento del
sito nell’Anagrafe dei siti da bonificare, dovranno anche essere fornite le
seguenti informazioni:
descrizione del metodo di campionamento, localizzazione dei punti e descrizione
sintetica delle metodiche analitiche
risultati delle analisi chimico-fisiche e di ogni altro tipo già effettuate sul
sito
mappatura dei punti di prelievo e delle concentrazioni rilevate
La conoscenza dettagliata della tipologia produttiva deve essere fornita per
definire la lista sia delle sostanze che sono state impiegate nei cicli
produttivi o che hanno accompagnato la produzione che dei rifiuti prodotti; la
precisa definizione degli impianti presenti o che hanno insistito sull'area è
necessaria per formulare ipotesi sulla localizzazione di possibili perdite,
sversamenti, rotture che possono avere generato l'accumulo sul/nel suolo di
sostanze contaminanti.
Nel caso di aree di discarica dovranno essere definiti o stimati: la
composizione dei rifiuti, il volume dei materiali, le condizioni di stoccaggio e
ogni altro elemento necessario a definire le sostanze possibilmente presenti nel
sito e le possibili vie di migrazione nell'ambiente e di esposizione per la
popolazione.
Le informazioni raccolte in questa sezione costituiscono la base per definire i
requisiti della successiva investigazione, il piano delle analisi
chimico-fisiche e l'analisi del rischio di contaminazione.
Questi elementi sono indispensabili per impostare un piano di monitoraggio che
orienti la selezione dei punti di campionamento nei luoghi a maggior probabilità
di inquinamento e un piano di analisi che si concentri sulle sostanze che più
probabilmente costituiscono nel caso specifico un rischio.
I. 2) Caratterizzazione del sito e formulazione preliminare del Modello
Concettuale
Ai fini di una progettazione che rispetti i criteri di qualità è fondamentale la
definizione del Modello Concettuale del sito: con questo vengono infatti
descritte le caratteristiche specifiche del sito in termini di fonti della
contaminazione; grado ed estensione della contaminazione del suolo, del
sottosuolo, delle acque superficiali e sotterranee del sito e dell’ambiente da
questo influenzato; percorsi di migrazione dalle sorgenti di contaminazione ai
bersagli ambientali e alla popolazione.
Il modello concettuale deve permettere di individuare nel dettaglio le
caratteristiche di impianti e strutture presenti sul sito, le caratteristiche
dei rifiuti e le modalità dello stoccaggio e definire in che misura possono aver
generato inquinamento di suolo, sottosuolo, materiali inerti, acque sotterranee
e superficiali.
Questa schematizzazione del sito è la base per: la definizione degli obiettivi
di bonifica, la formulazione del Progetto, la valutazione del rischio e la
selezione delle eventuali misure di sicurezza permanente. In questa sezione si
richiede la formulazione preliminare del modello concettuale sulla base dei dati
raccolti nella sezione precedente. In seguito con l’integrazione dei risultati
delle analisi chimico-fisiche e di altro tipo realizzate durante il
campionamento, le indagini e le analisi verrà formulato un modello concettuale
definitivo.
Il sito deve essere descritto dettagliatamente, organizzando le informazioni
raccolte nella sezione precedente, in modo da stabilire i possibili effetti
dell’attività svolta sul sito o dei rifiuti stoccati e permettere quindi di
individuare:
le possibili fonti della contaminazione, presenti o passate, quali ad esempio
suolo contaminato, rifiuti interrati, accumuli di rifiuti, perdite da tubature,
serbatoi perdenti, polveri,
le sostanze contaminanti probabilmente presenti nelle diverse componenti
ambientali influenzate dal sito
la tossicità delle sostanze presenti, le loro caratteristiche chimico-fisiche
rilevanti, quali solubilità, volatilità, biodegradabilità, biodisponibilità
le caratteristiche dominanti dell'ambiente con cui il sito interagisce, quali
tipo di acquifero superficiale, profondità dell'acquifero principale, vicinanza
di corsi d'acqua, caratteristiche meteoclimatiche
la presenza di pozzi nel sito o nell'area circostante, e gli usi delle acque
prelevate
gli elementi territoriali rilevanti, quali distribuzione e densità di
popolazione nell'area circostante, vicinanza di elementi sensibili quali scuole
ed ospedali
le possibili vie di esposizione dei bersagli possibili
L’obiettivo è quello di raccogliere tutti gli elementi che servono a definire:
l’estensione dell’area da bonificare; i volumi di suolo contaminato; le
caratteristiche rilevanti dell’ambiente naturale e costruito; il grado di
inquinamento delle diverse matrici ambientali; le vie di esposizione e le
caratteristiche della popolazione su cui possono manifestarsi gli effetti
dell’inquinamento.
Parte integrante del modello concettuale del sito è la definizione delle
caratteristiche idrogeologiche degli acquiferi superficiali e profondi in quanto
possibili veicoli della contaminazione (direzione e velocità dei flussi,
conducibilità idraulica, permeabilità...).
Nel caso di rifiuti stoccati il Piano della caratterizzazione deve definire
precisamente quali sono le indagini necessarie a definire la tipologia, la
tossicità, l’estensione dei rifiuti stoccati e a ricostruire la storia delle
attività svolte sul sito; questa descrizione è la base per definire, nel
progetto preliminare, della necessità di procedere con interventi di Messa in
sicurezza permanente.
I rapporti esistenti tra l’inquinamento presente sul sito e le caratteristiche
dell’ambiente naturale o costruito devono essere dettagliatamente esplicitati
nella relazione che accompagna il piano della caratterizzazione, per individuare
tutti i percorsi di migrazione delle sostanze inquinanti. A tal fine si richiede
la rappresentazione in mappe tematiche, infatti questa elaborazione costituisce
la base per la definizione di un accurato piano di monitoraggio e per la
valutazione del rischio posto alla salute pubblica e all'ambiente
dall’inquinamento del sito.
I. 3) Piano di Investigazione iniziale
Ai fini della completa valutazione del rischio di inquinamento per l'ambiente
naturale, il territorio urbanizzato e del danno per la salute pubblica, dovranno
essere condotte analisi del suolo, sottosuolo, acque sotterranee e superficiali
e delle componenti ambientali che possono essere state interessate dalla
migrazione delle sostanze presenti nella sorgente di contaminazione.
Il piano di investigazione iniziale è mirato a:
verificare, sulla base delle ipotesi formulate nelle sezioni I.1 e I.2,
l’effettivo inquinamento generato da singoli impianti, strutture e rifiuti
stoccati alle diverse matrici ambientali
individuare le fonti di ogni inquinamento, tra cui impianti dismessi, impianti
in attività, rifiuti stoccati o suolo contaminato
definire, confermare e integrare i dati relativi alle caratteristiche
geologiche, idrogeologiche, pedologiche, idrologiche del sito e ad ogni altra
componente ambientale rilevante per l’area interessata
definire accuratamente l’estensione e le caratteristiche dell’inquinamento del
suolo, del sottosuolo, dei materiali di riporto, delle acque sotterranee e
superficiali e delle altre matrici ambientali rilevanti
Nel piano di investigazione devono essere definiti:
la localizzazione dei punti e i metodi di campionamenti di suolo, sottosuolo,
materiali inerti o di riporto, acque sotterranee e superficiali per l’area del
sito e l’area circostante che si ritiene interessata dall’inquinamento presente
nel sito; la profondità di perforazioni e prelievi; eventuali altre componenti
ambientali analizzate
la lista delle sostanze da analizzare; le metodologie delle analisi
chimico-fisiche e di tutte le altre indagini e analisi che siano ritenute
necessarie a caratterizzare la presenza e la diffusione dei contaminanti e il
loro impatto sull’ambiente circostante e sulla popolazione
punti e metodologie di campionamento adottate per confermare la
caratterizzazione ambientale, in particolare geologica, idrogeologica e
idrologica del sito e dell’area esterna interessata dai fenomeni di
contaminazione.
La scelta dell’area oggetto dell’investigazione deve comprendere il sito
inquinato ed una porzione di territorio esterna definita, sulla base del modello
concettuale del sito, in funzione della mobilità degli inquinanti nelle matrici
ambientali interessate, delle caratteristiche idrogeologiche e meteoclimatiche
del territorio e delle possibili vie di esposizione per i bersagli della
contaminazione.
La scelta dei punti e delle modalità di campionamento dipende strettamente dalle
valutazioni espresse in merito alla possibile contaminazione generata dal sito e
all'estensione dei fenomeni di migrazione verso altre componenti ambientali o
bersagli.
Come indicato nell’Allegato 2, non è possibile ipotizzare che il campionamento
segua rigidamente metodi statistici, poiché può risultare più accurato ed
economicamente conveniente localizzare i punti di campionamento del monitoraggio
iniziale nelle zone che presentano criticità in dipendenza dell'organizzazione
delle attività produttive, quali ad esempio accumuli di rifiuti, zone di
carico/scarico, percorsi delle tubature, serbatoi interrati, o delle modalità di
stoccaggio, discariche non impermeabilizzate, accumuli non coperti.
Analogamente la lista delle sostanze da analizzare, e la possibile selezione di
sostanze indicatrici, dipende dalla completezza raggiunta nella descrizione
delle attività svolte sul sito.
Relazione tecnica descrittiva
Per dimostrate l’adeguato svolgimento delle sezioni progettuali precedentemente
descritte, la relazione descrittiva del Piano della caratterizzazione contenere
almeno:
1. Relazione di sintesi, contenente una valutazione dei dati e delle
informazioni fornite
2. Individuazione dei soggetti obbligati agli interventi di bonifica, messa in
sicurezza permanente e ripristino ambientale
3. Indagine storica dettagliata, di attività, processi produttivi, incidenti che
hanno interessato l’area e prodotto l’inquinamento del sito. Definizione delle
possibili sostanze presenti, definizione delle aree a maggiore possibilità di
inquinamento e dei possibili percorsi di migrazione
4. Descrizione della destinazione d’uso attuale e prevista dagli strumenti
urbanistici vigenti; certificato di destinazione urbanistica
5. Descrizione delle eventuali azioni di messa in sicurezza d’emergenza già
attuate, quali rimozione di rifiuti e/o sostanze pericolose, divieto di accesso
al sito, svuotamento vasche perdenti, e descrizione dei sistemi di monitoraggio
adottati per verificare l’efficacia delle azioni di messa in sicurezza in attesa
degli interventi di bonifica e ripristino ambientale.
6. Descrizione dettagliata del sito e dell’area possibilmente interessata
dall’inquinamento e dalla migrazione delle sostanze inquinanti. In particolare:
descrizione geologica ed idrogeologica del sito e dell’ambiente circostante;
descrizione degli eventuali corpi d’acqua superficiali; descrizione delle
componenti ambientali rilevanti, descrizione del territorio circostante,
naturale e urbanizzato; descrizione delle caratteristiche meteoclimatiche.
7. Caratterizzazione generale del sito e presentazione preliminare del modello
concettuale: in particolare definizione del possibile contributo
all’inquinamento generato, all’interno e all’esterno del sito, da ogni singolo
impianto o struttura industriale, quali fognature, serbatoi, vasche, o dai
rifiuti stoccati.
8. Risultati delle analisi chimico-fisiche o di altro tipo svolte
preliminarmente sul sito, specificazione dei laboratori impegnati nelle indagini
già eseguite. Definizione preliminare di eventuali aree di contaminazione
rilevate con la analisi.
9. Descrizione di eventuali indagini geognostiche, geofisiche, geologiche ed
idrogeologiche da svolgere ad integrazione e conferma dei dati esistenti.
10. Piano di dettaglio del campionamento e delle analisi chimico-fisiche e di
altro tipo ritenute necessarie a verificare le ipotesi formulate al punto 7
11. Descrizione di azioni di messa in sicurezza d’emergenza da attuare prima
degli interventi di bonifica.
12. Interazione e congruenza delle attività di indagine con l’ambiente
circostante e/o attività o processi industriali in atto.
13. Preliminare verifica di rispondenza alla normativa vigente degli interventi
svolti e degli obiettivi di bonifica.
Elaborati di progetto del Piano della Caratterizzazione:
a) Planimetria (preferibilmente scala 1: 5.000) dell’area del sito e
dell’ambiente circostante.
b) Planimetria scala almeno 1:1.000 del sito; delle strutture impiantistiche in
uso o in disuso; delle reti tecnologiche, fognature, punti di stoccaggio, aree
di carico/scarico; delle discariche; degli accumuli di rifiuti, ecc.
c) Individuazione preliminare della estensione della contaminazione e
dell’inquinamento e delle aree omogenee per tipo e grado di inquinamento.
d) Risultati delle analisi chimiche già attuate sul sito e sulle componenti
ambientali circostanti e relativa mappatura, (preferibilmente 1:500-1:5.000).
e) Cartografia tematica relativa a idrologia ed idrogeologia dell’area,
(preferibilmente 1:5.000). Livelli piezometrici degli acquiferi principali;
direzioni di flusso e gradienti; permeabilità, conducibilità idraulica.
f) Cartografia relativa a pozzi e piezometri presenti nel sito, (preferibilmente
1:500-1:1.000), e nell’area, (preferibilmente 1:5.000).
g) Risultati delle eventuali indagini geognostiche e geofisiche già attuate.
h) Mappatura dei punti di campionamento proposti nel piano di investigazione,
con specificazione del tipo di analisi da condurre, (preferibilmente 1:500 o
1:1.000).
i) Schemi delle azioni di messa in sicurezza d’emergenza già attuate e/o da
utilizzare nel corso delle attività di campionamento.
j) Procedura per la gestione delle varianti del piano di campionamento ed
analisi proposto.
Al fine dell’approvazione del Piano della caratterizzazione l’autorità
competente valuta la qualità delle informazioni e dei dati relativi al sito.
Questa valutazione si basa su analisi, elaborazione e valutazione delle
informazioni e dei dati presentati nel Piano, sintetizzati nella formulazione
del modello concettuale del sito e deve definire:
la completezza di materiali, cartografia, dati, fatti e conoscenze raccolti
se, in base alle informazioni messe a disposizione, è stato fornito un adeguato
modello concettuale del sito
il potenziale di contaminazione derivante dagli usi che hanno insistito sul sito
la necessità di integrare le informazioni specifiche per il sito con la
descrizione del territorio in termini di componenti ambientali e caratteristiche
urbanistiche, ai fini di stabilire la possibilità di migrazione della
contaminazione, le vie di esposizione, per la popolazione la vicinanza dei
bersagli e l'urgenza degli interventi di bonifica
se il piano di monitoraggio e analisi proposto è adeguato agli obiettivi di
caratterizzazione della contaminazione necessaria a stabilire tutti gli
interventi atti a proteggere l’ambiente e la salute pubblica
Questa valutazione preliminare si conclude con la decisione dell'autorità
competente in merito alla necessità di i) approfondire le indagini, per quanto
riguarda la raccolta di ulteriori informazioni, documenti o materiali, o di un
approfondimento nella descrizione del sito in esame o dell’area da esso
influenzata, ii) attuare ulteriori interventi di messa in sicurezza d’emergenza
per limitare l'impatto del sito sull'ambiente e il rischio per la salute
pubblica.
A seguito dell’approvazione del Piano della caratterizzazione, il responsabile
esegue le indagini, i campionamenti e le analisi approvate per l’investigazione
iniziale.
Investigazione Iniziale
Nel rispetto dei criteri, dei vincoli, delle integrazioni e delle indicazioni
stabilite dall’autorità competente con l’approvazione del Piano della
caratterizzazione, il responsabile dovrà:
eseguire il campionamento, le indagini previste, e le analisi
valutare i risultati delle analisi e di ogni tipo di indagine
realizzare la mappatura dell’estensione e del grado della contaminazione per le
principali sostanze contaminanti o per rifiuti eventualmente interrati, con la
indicazione dei ricettori potenziali od attuali dell’inquinamento
evidenziare le vie di migrazione degli inquinanti dal sito alle diverse matrici
ambientali e le vie di esposizione attraverso le quali i bersagli possono essere
raggiunti
La Relazione Descrittiva delle attività di investigazione iniziale deve
contenere almeno:
1. Risultati delle attività del piano di campionamento ed analisi, con
indicazione delle eventuali non conformità ed azioni correttive effettuate
rispetto a quanto approvato dall’autorità competente.
2. Descrizione dei risultati delle eventuali indagini geognostiche, geofisiche e
delle stratigrafie dei carotaggi prelevati durante il campionamento e verifica
di congruenza con la descrizione idrogeologica del sito.
3. Descrizione dei risultati di ogni altra indagine, di tipo diretto o
indiretto, svolta su altre componenti ambientali del sito e dell’area
interessata
4. Descrizione del tipo e grado di inquinamento, per ognuna delle sostanze
analizzate, per ogni componente ambientale rilevante. Descrizione dei metodi
adottati per definire estensione e grado dell’inquinamento.
Gli Elaborati da allegare alla relazione delle attività di investigazione
iniziale comprendono:
a) Risultati delle indagini geognostiche, geofisiche e di ogni altro tipo di
indagine o campionamento svolti sul sito e nell’area interessata
(preferibilmente 1:500-1:1.000)
b) Risultati delle analisi di laboratorio
c) Mappatura dell’inquinamento di suolo, sottosuolo, materiali inerti o di
riporto e acque di falda, con individuazione del pennacchio di contaminazione e
dei punti a maggior concentrazione (preferibilmente 1:500-1:1.000), per tutta la
profondità interessata dai fenomeni di inquinamento.
d) Mappatura dell’inquinamento di ogni altra componente ambientale, quali acque
superficiali, polveri (preferibilmente 1:500 - 1:1.000).
II. PROGETTO PRELIMINARE
II. 1)Analisi dei livelli di inquinamento
La comparazione delle concentrazioni rilevate nel sito con i valori di
concentrazione limite accettabili per la specifica destinazione d'uso prevista,
stabiliti nell’Allegato 1, deve permettere di definire nel dettaglio
l'estensione e il grado dell’inquinamento ed individuare le aree e i volumi di
suolo, di sottosuolo, le porzioni di acque sotterranee e superficiali o i volumi
di altri materiali a cui applicare i trattamenti di bonifica o gli interventi di
messa in sicurezza permanente. Tale comparazione deve inoltre: individuare
l'estensione dei volumi di suolo a maggiore contaminazione (focolai), per
permettere di proporre interventi di bonifica diversificati in dipendenza del
tipo e del grado di inquinamento; definire quali sono gli acquiferi interessati
direttamente dalla contaminazione delle acque sotterranee; definire l’estensione
della migrazione e gli effetti sulle acque sotterranee e superficiali e sulle
matrici ambientali interessate.
Sulla base di:
tipo, grado ed estensione della contaminazione
vie di migrazione individuate e dei percorsi di esposizione effettivamente
definiti per il sito e l’area in esame
presenza e localizzazione dei bersagli
è formulato il progetto preliminare nel quale, in base alla tipologia di
intervento, sono definiti:
a) i volumi di suolo, sottosuolo e altri materiali inquinati sui cui procedere
con i diversi interventi di bonifica al fine di raggiungere i valori di
concentrazione limite accettabili
b) i volumi di suolo, sottosuolo e altri materiali inquinati sui cui procedere
con i diversi interventi di bonifica al fine di raggiungere i valori di
concentrazione residui accettabili e le misure di sicurezza da adottare nel caso
specifico
c) i volumi dei rifiuti stoccati a cui applicare le misure di sicurezza
permanente e l’estensione delle matrici ambientali (in particolare suolo,
sottosuolo, acque sotterranee e acque superficiali, atmosfera) influenzate
dall’inquinamento prodotto dai rifiuti stoccati a cui applicare gli interventi
di bonifica e le eventuali misure di sicurezza
II. 2) Eventuale investigazione di dettaglio
L’investigazione di dettaglio si rende necessaria nel caso in cui, per stimare
esaurientemente il rischio all’ambiente e alla salute pubblica posto dal sito in
esame, l'autorità competente ritenga necessario un approfondimento relativo alla
estensione e migrazione della contaminazione. In questo caso vengono richiesti
al responsabile del progetto ulteriori campionamenti, analisi o indagini, per
quantificare con maggior precisione il grado e l'estensione dell’inquinamento
del suolo e di tutte le altre componenti ambientali rilevanti e definire
l’effettiva migrazione degli inquinanti. La localizzazione dei punti di prelievo
potrà variare, il numero dei punti di campionamento essere intensificato, la
lista delle sostanze da analizzare essere modificata ed estesa.
II. 3) Analisi delle possibili tecnologie adottabili per la bonifica, la messa
in sicurezza permanente, il raggiungimento delle concentrazioni residue nel sito
e nell’area interessata dall’inquinamento del sito
In base a tipo, grado ed estensione dell’inquinamento rilevato per il sito, del
tipo e volume dei rifiuti stoccati, delle caratteristiche dell’ambiente naturale
e costruito influenzato dall’inquinamento viene formulato il Modello Concettuale
Definitivo del sito in esame.
Sulla base di questa formulazione vengono prese in esame:
a) le diverse tecniche di bonifica che possono essere adottate per ridurre le
concentrazioni nel suolo, nel sottosuolo, nei materiali inerti o di riporto,
nelle acque sotterranee e superficiali ai valori di concentrazione limite
accettabili per la destinazione d’uso prevista per il sito
b) le tecniche adottabili per raggiungere nel suolo, nel sottosuolo, nei
materiali inerti o di riporto, nelle acque sotterranee o superficiali
concentrazioni residue definite con le metodologie di analisi del rischio
c) le tecniche adottabili per realizzare la messa in sicurezza permanente
d) le diverse misure di sicurezza adottabili nel sito in esame
e) i controlli da effettuare durante e al termine degli interventi per
proteggere l’ambiente e la salute pubblica
L’analisi delle tecnologie deve essere basata su una esaustiva rassegna delle
soluzioni adottate in casi simili sia a livello nazionale che internazionale per
definire in che modo possono essere rispettati i criteri stabiliti nell’Allegato
3.
Questa sezione, non si configura come una rassegna della letteratura
internazionale e nazionale, ma deve permettere di stabilire l’efficacia delle
diverse tecnologie applicate nelle condizioni specifiche del sito, in
particolare termini di caratteristiche ambientali, geologiche e idrogeologiche,
urbanistiche e territoriali.
Il progetto preliminare deve illustrare nel dettaglio:
a) le possibilità di disinquinamento presentate dalla diverse tecniche e
metodologie di bonifica, analizzandone specificamente la validità per le
caratteristiche pedologiche, geologiche, idrogeologiche, ambientali e
chimico-fisiche proprie del sito in esame
b) il grado di protezione della salute pubblica e dell’ambiente ottenuto con le
diverse tecniche di messa in sicurezza permanente
Il progetto preliminare deve definire nel dettaglio in che modo la tecnica
proposta è fattibile nelle condizioni specifiche del sito.
Nel caso il progetto preliminare dimostri che non è possibile con le migliori
tecnologie di bonifica disponibili raggiungere per le matrici ambientali i
valori di concentrazione limite accettabili per l'uso specifico del sito, è
necessario dichiarare esplicitamente quali sono i valori di concentrazione
residui in suolo, sottosuolo, acque sotterranee e superficiali che gli
interventi garantiscono di raggiungere.
Nel caso il progetto preliminare dimostri che non è possibile con le migliori
tecnologie di messa in sicurezza permanente disponibili raggiungere per le
matrici ambientali influenzate dall’inquinamento del sito i valori di
concentrazione limite accettabili per l'uso specifico dell’area, è necessario
dichiarare esplicitamente quali sono i valori di concentrazione residui in
suolo, sottosuolo, acque sotterranee e superficiali che gli interventi di
bonifica per l’area circostante garantiscono di raggiungere.
La rassegna delle tecniche di bonifica/messa in sicurezza permanente adottabili
nel caso specifico deve essere corredata da una analisi dei costi degli
interventi, comprensiva dei costi delle misure di sicurezza e dei controlli da
adottare durante gli interventi di bonifica, che permetta di valutare la
fattibilità economica dei diversi interventi.
I valori di concentrazione residui proposti per ogni sostanza al termine sia
degli interventi di bonifica con misure di sicurezza che degli interventi di
messa in sicurezza permanente devono essere sottoposti a valutazione mediante
una metodologia di analisi del rischio che dimostri che le concentrazioni
residue al termine degli interventi non costituiscono un rischio per la salute
pubblica e le diverse matrici ambientali, considerate tutte le possibili vie di
esposizione attive per il sito in esame.
II. 4) Analisi di rischio specifica
Con il termine Analisi di Rischio si riassumono tutte le indagini e le
valutazioni necessarie a stabilire il rischio posto da uno specifico sito
sospetto di inquinamento alla salute pubblica e all'ambiente naturale e
costruito; la stima deve essere condotta sia per le condizioni attuali che per
le variazioni più probabili di tali condizioni nel futuro.
Per ogni specifico sito questa metodologia consiste nella previsione dei modi e
tempi in cui l’inquinamento presente nel sito potrà raggiungere la popolazione e
le componenti ambientali dell’area interessata, cioè nella specifica
individuazione:
1. dei ricettori che possono essere raggiunti dalla contaminazione
2. dei percorsi di migrazione attivi per le sostanze contaminanti
3. delle vie di esposizione attive per il sito in esame.
Qualunque metodologia di analisi del rischio adottata nella redazione del
progetto definitivo dovrà portare all'esplicitazione di:
i) Sorgenti della contaminazione, tra cui: lista e concentrazione dei
contaminanti presenti nel suolo; caratteristiche chimico-fisiche, biologiche,
degradabilità chimica e biologica e tossicità delle sostanze presenti; volume di
suolo contaminato; volume di materiali di altro tipo contaminati; tipologia e
volume di rifiuti presenti, in superficie o interrati. L'analisi del rischio
dovrà essere condotta almeno per tutte le sostanze che per concentrazione o
caratteristiche chimico-fisiche e biologiche presentano il maggior rischio.
ii) Veicoli: le componenti ambientali attraverso le quali avviene la migrazione
della contaminazione, quali acque sotterranee e superficiali, atmosfera, vapori
nel suolo, polveri; definizione dei fattori che influenzano la migrazione degli
inquinanti (litologia, idrogeologia, idrologia)
iii) Modalità di esposizione, tra cui: inquinamento acque sotterranee e
superficiali, inalazione di vapori dal suolo, contatto diretto con le sorgenti
di contaminazione presenti nel sito, ingestione di polveri; ingestione di cibo
contaminato; inalazioni di vapori da acque contaminate
iv) tutti i Bersagli interessati dal sito: popolazione, soggetti sensibili
(quali scuole, ospedali), lavoratori, operatori temporanei, componenti
ambientali, vegetazione, animali, altri organismi viventi
v) Stima della concentrazione e delle dosi di assunzione nei punti di
esposizione per la popolazione, per bersagli sensibili e calcolo
dell'esposizione per i bersagli ambientali individuati; valutazione dell’impatto
relativamente ad altre fonti di contaminazione
vi) Calcolo del rischio
La metodologia di analisi del rischio adottata deve essere chiaramente
esplicitata nel Progetto preliminare; ogni assunto effettuato nella stima del
rischio, ad esempio tossicità delle sostanze considerate, e nella migrazione
delle contaminazione (quali permeabilità del suolo, caratteristiche
idrogeologiche) deve essere indicato esplicitamente, in modo da permettere ai
tecnici dell'autorità competente di valutare indipendentemente i risultati
proposti.
In considerazione dell’estensione dell’inquinamento, del volume dei rifiuti
stoccati, dei fenomeni di migrazione degli inquinanti, della rilevanza del danno
ambientale e del rischio per la salute pubblica, l’autorità competente potrà
richiedere, per l'analisi del rischio di contaminazione delle componenti
ambientali rilevanti per l'area in esame, l'utilizzazione di modelli matematici
(approvati o validati da organismi/enti riconosciuti), che permettano di stimare
le modalità del trasporto di sostanze contaminanti e gli andamenti temporali
della migrazione nel suolo, sottosuolo e negli acquiferi interessati, e
l’efficacia degli interventi di bonifica e ripristino ambientale e delle misure
di sicurezza nel modificare i fenomeni di trasporto e migrazione.
In particolare, nel caso di adozione di tecnologie di Messa in sicurezza
permanente, l’utilizzazione di modelli matematici che definiscano nel dettaglio
le caratteristiche geologiche e idrogeologiche del sito e dell’area interessata
diviene un requisito essenziale di qualità della progettazione.
Il fine di questa sezione è la stima dettagliata del rischio posto alla salute
pubblica e all’ambiente dalle concentrazioni residue in suolo e sottosuolo
proposte per gli interventi di bonifica e ripristino ambientale con misure di
sicurezza e per gli interventi di Messa in sicurezza permanente. Questa stima
deve essere effettuata considerando tutti i possibili effetti sulla salute
pubblica, sull'ambiente naturale e costruito ed esplicitando i rischi posti in
essere dall’inquinamento presente nel sito.
Criteri per lo svolgimento dell'Analisi di rischio
a) l'analisi di rischio è basata sulla caratterizzazione e sul Modello
Concettuale del sito definiti nelle sezioni precedenti; la migrazione degli
inquinanti è stimata sulla base dei risultati delle indagini e delle analisi
condotte nell'indagine iniziale e nell'eventuale indagine di dettaglio;
b) durante la caratterizzazione del sito potrà rendersi necessario ottenere i
valori, specifici per il sito in esame, dei seguenti parametri:
contenuto d'acqua dei diversi livelli litologici incontrati
porosità efficace
densità secca
spessore della copertura di suolo e dello strato non saturo; pedologia
frazione di carbonio organico dello strato insaturo
capacità di scambio cationico, pH dei terreni
distribuzione granulometrica degli strati principali dal punto di vista
idrogeologico
permeabilità, dispersività e conducibilità idraulica delle zone sature;
gradiente idraulico; direzione del flusso
infiltrazione efficace
spessore dei diversi acquiferi
velocità e frequenza dei venti
Qualora non fosse possibile ottenere misure dirette, questi valori dovranno
essere assunti sulla basi dei valori ricavati per aree limitrofe o valori di
letteratura rappresentativi di situazioni omologhe.
c) dati importanti (ottenibili in banche dati riconosciute dall'autorità
competente) nella definizione del comportamento nell'ambiente delle sostanze
investigate sono:
solubilità; coefficiente di diffusione in aria e acqua; peso molecolare
costante della legge di Henry; pressione di vapore
coefficente di ripartizione ottanolo/acqua, coefficiente di ripartizione nella
sostanza organica (Koc) e coefficiente di assorbimento alle superfici solide
(Kd)
coefficienti di degradabilità chimica e biologica
densità e viscosità per i contaminanti presenti in fase separata da quella
acquosa
d) l'analisi del rischio dovrà essere svolta considerando gli usi attuali e
possibili nel futuro, delle diverse componenti ambientali, sulla base della
destinazione d'uso prevista per il sito;
e) assieme all’identificazione delle vie di migrazione ed esposizione dei
bersagli realmente attive nel sito e nell'area circostante devono essere
definiti la frequenza (gg/anno) dell'esposizione all'inquinamento per ciascun
ricettore individuato e i parametri specifici per il sito, quali frazioni
corporee esposte e tempi di esposizione;
f) l'obiettivo della valutazione delle concentrazioni nei punti di esposizione è
la stima conservativa della concentrazione aritmetica media a cui è esposto un
ricettore, per un preciso punto di esposizione e per un determinato periodo di
esposizione. Tale identificazione potrà essere di tipo probabilistico, usando ad
esempio la distribuzione (95° percentile, anche lognormale) delle concentrazioni
nei punti di esposizione, invece della media aritmetica, in funzione dei dati
disponibili.
g) Le concentrazioni nei punti di esposizione saranno valutate con appositi
modelli di trasporto e degradazione degli inquinanti, validati e ampiamente
utilizzati per tali elaborazioni; i modelli utilizzati dovranno essere
chiaramente documentati. Si sottolinea che, nell’esecuzione dell'analisi del
rischio, al momento di assegnare un valore ai diversi parametri che intervengono
nel calcolo dovrà essere adottato il principio del caso peggiore, che assicura
una scelta cautelativa, a favore dell'ambiente e della salute umana;
h) la stima delle concentrazioni di esposizione dei ricettori permette di
definire il rischio posto per essi dal sito e di valutare l'accettabilità dei
valori di concentrazione residui proposti per il sito, sulla base della
individuazione delle migliori tecnologie disponibili applicabili per il
disinquinamento del sito.
i) Gli effetti potenziali posti dalle diverse sostanze sono suddivisi in
carcinogeni e non-carcinogeni; i primi sono quantificati mediante la stima della
probabilità (o rischio) di contrarre il cancro, mentre gli effetti
non-cancerogeni (cronici, sub-cronici o acuti) sono quantificati attraverso la
stima dell'indice di pericolo (“hazard index”). I rischi carcinogenici vengono
definiti come la probabilità incrementale che un individuo contragga il cancro
durante la vita a causa dell'esposizione ad un potenziale agente carcinogeno; il
rischio calcolato è basato sul concetto di "massima esposizione possibile",
conservativo e protettivo per la salute. Vengono di seguito fornite tra fasce di
giudizio relative al rischio carcinogenico, derivate da valori forniti in
letteratura per casi reali di applicazione dell'analisi del rischio: i) rischio
R < 1x 10-6 (il rischio incrementale è per un individuo su un 1.000.000) viene
considerato nullo o insignificante e non viene intrapresa alcuna azione di
bonifica; ii) rischio compreso tra 1x10-6 e 10-4 (da 1/1.000.000 a 1/10.000)
necessità di azioni di bonifica da valutare caso per caso; iii) rischio R >
1x10-4 (1/10.000), azione di bonifica sicuramente necessaria, per riportare il
valore di rischio entro l'intervallo di accettabilità.
j) I potenziali effetti non-carcinogenici vengono valutati con il calcolo
dell'indice di Rischio cronico; per ciascun composto di interesse e via di
esposizione, l'indice di rischio cronico viene espresso come il rapporto tra
l'immissione e la dose di riferimento. La dose di riferimento costituisce il
valore limite di immissione conservativamente indicato e deve risultare
superiore alla dose effettivamente immessa (infatti l'indice di rischio deve
essere < 1), in modo da non avere possibilità di effetti avversi per la salute
umana; la dose di riferimento è un valore limite e non quantifica direttamente
il rapporto tra dose immessa ed effetto sulla salute.
k) Quando si considera più di un composto di interesse e più di un mezzo di
immissione, l'indice di rischio è espresso come sommatoria dei rapporti tra
immissione e dose di riferimento; il rischio risultante deve essere <1.
II. 6) Descrizione delle tecnologie di bonifica e ripristino ambientale, delle
tecnologie per la Messa in sicurezza permanente e delle misure di sicurezza da
adottare
In questa sezione vengono riassunti gli elementi tecnici ed economici su cui si
basa la selezione della tecnologia, o tecnologie, più adatta alla bonifica del
sito o alla mesa in sicurezza permanente.
In particolare sono individuate le specificità e caratteristiche del sito che
hanno portato a definire la più elevata efficacia di una tecnologia rispetto ad
altre, così come indicato in sezione II.3.
Il progetto preliminare dovrà dimostrare per il sito in esame e per l’area
influenzata dall’inquinamento l'efficacia della tecnologia proposta per il
raggiungimento dei valori di concentrazione limite accettabili indicati nelle
tabelle di Allegato 1, in caso di bonifica e ripristino ambientale, o dei valori
di concentrazione residui valutati sulla base della metodologia di analisi del
rischio nel caso in cui gli interventi di bonifica e ripristino ambientale o di
Messa in sicurezza permanente siano accompagnati da misure di sicurezza.
Il progetto preliminare dovrà descrivere compiutamente le tecnologie di bonifica
e ripristino ambientale, le tecnologie di messa in sicurezza permanente, le
misure di sicurezza e i relativi interventi da adottare nel sito e nell'area
interessata dall’inquinamento affinché il sito venga destinato all'uso previsto,
in particolare:
selezione della tecnologia di bonifica da adottare sulla base di diversi
criteri: obiettivi fissati per la bonifica e ripristino ambientale; obiettivi
degli interventi di messa in sicurezza permanente; interventi e lavori da
eseguire; realizzabilità tecnica degli interventi in generale e nel sito in
esame; tempi degli interventi; impatto sull'ambiente circostante; analisi
costi/benefici
come e in che grado, in riferimento alle norme in vigore o alle conoscenze
tecnico- scientifiche, il rischio posto per l'uso previsto del sito
dall’inquinamento residuo deve essere ridotto con l’adozione di misure di
sicurezza; interventi e lavori da eseguire per mettere in opera le misure di
sicurezza; tempi degli interventi; piano di manutenzione delle opere
piano di monitoraggio e controllo per la verifica delle previsioni dell’analisi
del rischio relativamente agli effetti sulla salute pubblica e sull’ambiente
delle concentrazioni residue nel sito e nell’area interessata dall’inquinamento
del sito
II. 7) Test per verificare nel sito specifico l’efficacia degli interventi di
bonifica e di messa in sicurezza permanente proposti
A giudizio dell’autorità competente potrà rendersi necessario verificare
l’efficacia delle tecnologie di bonifica di suolo, sottosuolo, acque sotterranee
e superficiali da adottare nel caso in esame. Il giudizio su di una particolare
tecnologia di bonifica potrà richiedere, oltre alla valutazione della
letteratura tecnico-scientifica a riguardo, la realizzazione di sperimentazioni
di laboratorio, in condizioni simili a quelle definite per il sito, che
permettano di valutare l’efficacia del disinquinamento e di stimare i tempi di
realizzazione degli interventi nel caso in esame.
Nel caso di messa in sicurezza permanente possono venire richiesti dall’autorità
competente test di laboratorio o di campo che permettano di verificare le
caratteristiche chimiche e fisiche dei materiali e delle strutture impiegati per
il contenimento dei rifiuti stoccati, quali: test di permeabilità dei materiali
impiegati; test di resistenza dei materiali alle sostanze contaminanti presenti
nei rifiuti stoccati.
La sperimentazione potrà continuare anche durante la redazione del progetto
definitivo e i suoi risultati dovranno essere resi disponibili per l’autorità
competente, per le successive sezioni di progettazione e realizzazione degli
interventi.
II.8) Compatibilità ambientale degli interventi
Il progetto preliminare deve contenere la definizione dell’impatto che gli
interventi di bonifica e ripristino ambientale, di messa in sicurezza e le
misure di sicurezza hanno sull’ambiente circostante e sulla salute pubblica;
questa analisi deve comprendere gli effetti generati dal trasporto dei materiali
prelevati del sito e dalle attività impiantistiche di supporto agli interventi
di bonifica svolti sul sito.
II.9) Progettazione per Fasi
Al fine dell’approvazione da parte dell’autorità competente della presentazione
per Fasi dei progetti definitivi, il Progetto preliminare deve motivare
dettagliatamente dal punto di vista tecnico, di sicurezza ambientale e di tutela
della salute pubblica la richiesta di modifica progettuale. Le sezioni
progettuali precedentemente definite (II.1-8) devono a tal fine individuare le
tecnologie proposte per ogni Progetto Definitivo di Fase, approfondendo
singolarmente le sezioni progettuali II.4, II.5, II.6.
La tecnologie proposte per ogni singolo Progetto definitivo di Fase devono
essere valutate in considerazione degli interventi svolti nelle aree adiacenti;
l’analisi del rischio deve essere condotta sia per ogni subarea progettuale che
per l’assieme degli interventi proposti.
La progettazione per fasi può riguardare interventi di bonifica che si succedono
temporalmente sulla medesima area. In tale caso a seguito della realizzazione
degli interventi di bonifica previsti da una fase deve essere presentato ed
approvato un ulteriore progetto definitivo per la fase successiva che dettagli
gli interventi integrativi da realizzare per il raggiungimento degli obiettivi
di bonifica.
La progettazione deve chiaramente esplicitare la tempistica complessiva, le
relazioni tra i diversi interventi e i piani gestionale dell’assieme degli
interventi.
Relazione tecnica descrittiva
La relazione descrittiva del progetto preliminare deve contenere almeno:
1. Risultati delle attività del piano di campionamento ed analisi con
indicazione delle non conformità ed azioni correttive attuate in rapporto a
quanto approvato dall’autorità competente.
2. Descrizione di eventuali indagini geofisiche, geognostiche e delle
stratigrafie dei carotaggi prelevati durante il campionamento e verifica di
congruenza con la descrizione idrogeologica del sito.
3. Descrizione di ogni altra indagine, di tipo diretto o indiretto, svolta su
altre componenti ambientali del sito e dell’area interessata
4. Descrizione del tipo e grado di inquinamento, per ognuna delle principali
sostanze rilevate. Descrizione dei metodi adottati per definire estensione e
grado dell’inquinamento.
5. Aggiornamento della indagine storica concernente le attività e/o cause che
hanno prodotto l’inquinamento.
6. Obiettivi generali degli interventi di bonifica e ripristino ambientale in
relazione alle caratteristiche del sito, dell’ambiente e del territorio
circostanti
7. Rassegna delle tecnologie di bonifica e di messa in sicurezza permanente
adottate a livello nazionale o internazionale per tipologie di inquinamento
simili a quelle del caso in esame; rassegna della letteratura
tecnico-scientifica
8. Definizione della validità ed efficacia delle medesime tecnologie se
applicate nel sito in esame
9. Normativa di riferimento in relazione alle varie attività previste per gli
interventi di bonifica e ripristino ambientale.
10. Risultati di una eventuale sperimentazione di laboratorio.
11. Descrizione di eventuali altre tecnologie innovative e verifica di
applicabilità al caso specifico e descrizione di eventuale impianto pilota o
test di laboratorio
12. Definizione delle concentrazioni residue raggiungibili nel suolo e
sottosuolo con le diverse tecnologie applicabili per il sito e per l’area
influenzata dall’inquinamento del sito.
13. Descrizione dettagliata della metodologia di analisi del rischio adottata
per il sito. Valutazione delle concentrazioni residue e risultati dell’analisi
di rischio in termini di protezione della salute pubblica e dell’ambiente
14. Scelta e descrizione dettagliata della/e tecnologia/e da applicare al sito
in esame, descrizione degli specifici obiettivi di bonifica e di messa in
sicurezza permanente e dei criteri utilizzati per le scelte progettuali. Nel
caso in cui le concentrazioni residue risultino superiori ai limiti di
accettabilità previsti per la specifica destinazione d’uso, è necessario
descrivere le misure di sicurezza da adottare nel sito e nell’area da questo
influenzata.
15. Descrizione dettagliata degli interventi da eseguire per la bonifica e
ripristino ambientale, la messa in sicurezza permanente e l’adozione delle
misure di sicurezza (quali: attività di cantiere, macchinari impiegati; impianti
previsti, disposizione pozzi o piezometri, …..); calcoli preliminari delle
strutture e degli impianti previsti; computo metrico estimativo, programma
generale e temporale degli interventi durante gli interventi e al termine degli
stessi.
16. Descrizione dei flussi di materiali contaminati prodotti dagli interventi di
bonifica e di messa in sicurezza permanente: volumi, tipologie del trattamento,
necessità di trasporto, località e impianti di smaltimento o trattamento
17. Definizione dei criteri di garanzia della qualità degli interventi e delle
misure da attuare.
18. Eseguibilità di eventuali interventi di messa in sicurezza da attuare nel
corso delle attività di bonifica
19. Controlli e analisi da effettuare nel corso degli interventi di bonifica e
ripristino ambientale e di messa in sicurezza permanente e al termine degli
interventi
20. Criteri di accettazione dei risultati degli interventi di bonifica e
ripristino ambientale e di messa in sicurezza permanente
21. Analisi della compatibilità ambientale e definizione degli interventi da
adottare per la protezione dell’ambiente e della popolazione
22. Qualora richiesta, relazione di Valutazione di Impatto Ambientale degli
interventi
23. Nel caso di progettazione per Fasi come, la tempistica relativa degli
interventi, i piani gestionali dell’assieme degli interventi.
Elaborati di progetto:
a) Risultati delle indagini geofisiche e geognostiche (preferibilmente
1:500-1:1.000)
b) Risultati delle analisi di laboratorio, (preferibilmente 1:500-1:1.000)
c) Mappatura dell’inquinamento presente nel suolo, nel sottosuolo e nelle acque
di falda, con individuazione del pennacchio di contaminazione e delle aree a
maggior concentrazione (focolai), (preferibilmente 1:500-1:1.000), per tutta la
profondità interessata dai fenomeni di inquinamento.
d) Mappatura dell’inquinamento di ogni altra componente ambientale, quali acque
superficiali, polveri, (preferibilmente 1:500 - 1:1.000)
e) Schema degli interventi di messa in sicurezza temporanei da attuare nel corso
delle attività di bonifica.
f) Schemi preliminari di sistemazione cantiere, (preferibilmente 1:500)
g) Schemi preliminari di tutti gli interventi ed impianti di bonifica, di
ripristino ambientale, di messa in sicurezza permanente e delle misure di
sicurezza, (preferibilmente 1:1.000)
h) Schemi preliminari del trattamento dei materiali contaminati prodotti dagli
interventi
i) Piano preliminare di gestione degli interventi
j) Computo metrico estimativo
k) Norme di qualità adottate per gli interventi
III: PROGETTO DEFINITIVO
(si applica anche ad ogni Progetto definitivo per Fasi)
III. 1) Descrizione di dettaglio della tecnologia scelta e dei requisiti da
adottare per gli interventi proposti
Il progetto definitivo determina in ogni dettaglio gli interventi da realizzare
per le tecnologie di bonifica e ripristino ambientale e la messa in sicurezza
permanente adottate nel sito e le eventuali misure di sicurezza ed il relativo
costo previsto.
Il progetto definitivo definisce nel dettaglio anche il piano di investigazione
post-operam, gli interventi necessari per verificare le stime dell'analisi del
rischio e garantire la protezione della salute pubblica, dell'ambiente naturale
e del territorio urbanizzato su cui potrebbe esercitarsi l'impatto del sito.
Il progetto definitivo dovrà indicare nel dettaglio le misure e azioni con cui
verrà verificata l'efficacia degli interventi proposti. L'efficacia degli
interventi potrà essere verificata mediante i seguenti criteri:
raggiungimento nel suolo dei valori di concentrazione limite accettabili
indicati nell'Allegato 1
raggiungimento nel suolo delle concentrazioni residue indicate mediante analisi
di rischio come obiettivo dei progetti accompagnati da misure di sicurezza
isolamento dei rifiuti stoccati dalle matrici ambientali e contenimento della
migrazione dell’inquinamento
controllo delle stime effettuate con l’analisi di rischio per quanto riguarda la
migrazione delle sostanze inquinanti e la protezione dei bersagli individuati
campionamento, analisi e controllo nel tempo della qualità delle altre
componenti ambientali, quali acque sotterranee
stabilità nel tempo e qualità degli interventi realizzati di bonifica e
ripristino ambientale e di messa in sicurezza permanente e delle misure di
sicurezza
II.2) Interventi da realizzare per l’attuazione delle prescrizioni e delle
limitazioni all’uso del sito
Il progetto definitivo deve descrivere nel dettaglio gli interventi che si
rendono necessari per attuare le prescrizioni definite dall’autorità competente
qualora siano state approvate per suolo e sottosuolo concentrazioni residue
superiori ai valori di concentrazione limite accettabili stabili dall’Allegato 1
e si debbano adottare misure di sicurezza
Devono inoltre essere riportate le limitazioni d’uso richieste per la
destinazione d’uso prevista dagli strumenti urbanistici per il sito; queste
indicazioni devono essere mantenute nei successivi progetti di edificabilità.
III. 3) Piano dei controlli post-operam
Il collaudo dell'intervento dovrà valutare la rispondenza tra il progetto
definitivo e la sua realizzazione in termini di sistemi, tecnologie, strumenti e
mezzi utilizzati per la bonifica e il ripristino ambientale, per la messa in
sicurezza permanente e per le misure di sicurezza, sia durante la loro
esecuzione che al termine delle attività mediante un monitoraggio post-operam.
I controlli da eseguire per la verifica dei risultati dell’intervento di
bonifica dovranno riguardare tutte le diverse matrici ambientali interessate dal
fenomeno di inquinamento.
Le procedure di controllo dovranno essere incluse nella progettazione
dell’intervento e dovranno indicare le modalità ed i tempi di esecuzione dei
controlli, gli standard analitici da utilizzare, le modalità di rappresentazione
dei risultati.
Come elemento di giudizio finale verrà prodotta dalla Provincia una
certificazione di avvenuta bonifica e ripristino ambientale o di avvenuta messa
in sicurezza permanente. La certificazione conterrà anche i risultati del
controllo delle misure di sicurezza, mediante osservazione dei risultati
ottenuti dal monitoraggio e controllo, in termini di concentrazioni degli
inquinanti utilizzati, degli obiettivi della bonifica e ripristino ambientale e
di protezione della salute pubblica e dell’ambiente.
Relazione tecnica descrittiva
La relazione descrittiva del progetto definitivo deve contenere almeno:
1. Definizione in ogni dettaglio degli interventi di bonifica e ripristino
ambientale, degli interventi di messa in sicurezza permanente e delle misure di
sicurezza, e congruenza con le eventuali attività e/o processi in corso
nell’area
2. Piano temporale e piano di gestione degli interventi
3. Calcoli e dimensionamento dei principali impianti e strutture
4. Costo previsto per gli interventi; computo metrico estimativo ed elenco dei
prezzi unitari
5. Criteri di protezione dei lavoratori e della popolazione.
6. Dettaglio dei controlli da attivare post-operam per verificare il
raggiungimento degli obiettivi di bonifica
7. Dettaglio delle azioni e degli interventi da eseguire per garantire il
raggiungimento dei risultati degli interventi di bonifica e ripristino
ambientale, di messa in sicurezza permanente e delle misure di sicurezza
8. Piano dettagliato di manutenzione delle opere e delle misure di sicurezza
Elaborati di progetto:
a) Schemi di dettaglio degli interventi e degli impianti per gli interventi di
bonifica e ripristino ambientale e di messa in sicurezza permanente,
(preferibilmente 1:500-1.000)
b) Schemi di dettaglio di sistemazione cantiere,
(preferibilmente 1:500-1.000)
c) Schemi di dettaglio degli interventi e degli impianti per le misure di
sicurezza, (preferibilmente 1:500-1.000)
d) Schemi costruttivi di dettaglio dei sistemi di messa in sicurezza da
realizzare durante gli interventi, (preferibilmente 1:500-1.000)
e) Risultati delle analisi di laboratorio condotte durante gli interventi o al
termine delle esecuzione degli interventi di bonifica e ripristino ambientale.
f) Schemi dei controlli da attuare nel corso delle attività di bonifica e/o
durante l’installazione delle misure di sicurezza.
g) Piano di gestione dei materiali, suolo, acqua, rifiuti, prodotti durante le
attività di bonifica e ripristino ambientale.
h) Schemi dei controlli post-operam
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