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"Regolamento per la realizzazione di una mappatura delle
zone del territorio nazionale interessate dalla presenza di amianto, ai sensi
dell'articolo 20 della legge 23 marzo 2001, n. 93."
Pubblicato sulla Gazzetta
Uffciale n. 106 del 9 maggio
2003.
Testo in vigore dal
24 maggio 2003.
IL MINISTRO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL
TERRITORIO
di concerto con
IL MINISTRO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Vista la legge 23 marzo 2001, n. 93, concernente
disposizioni in campo ambientale e, in particolare, l'articolo 20 che prevede la
realizzazione di una mappatura completa delle zone del territorio nazionale
interessate dalla presenza di amianto e la realizzazione degli interventi di
bonifica di particolare urgenza;
Visto l'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400;
Vista la legge 27 marzo 1992, n. 257, concernente disposizioni relative alla
cessazione dell'impiego dell'amianto e norme attuative;
Visto l'articolo 1 della legge 23 dicembre 1996, n. 662;
Visto l'articolo 17 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e successive
modificazioni e integrazioni;
Ritenuto necessario procedere alla individuazione dei soggetti competenti, alla
determinazione dei criteri e delle modalita' per l'accesso al finanziamento;
Sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le
province autonome di Trento e di Bolzano;
Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla sezione consultiva per
gli atti normativi nell'adunanza del 13 gennaio 2003;
Vista la comunicazione al Presidente del Consiglio dei Ministri effettuata ai
sensi della legge 23 agosto 1988, n. 400;
Adotta il seguente regolamento:
Art. 1
Realizzazione della mappatura
1. Le regioni e le province autonome di Trento e
Bolzano procedono all'effettuazione della mappatura, anche sulla base dei dati
raccolti nelle attivita' di monitoraggio ai sensi della legge 27 marzo 1992, n.
257, secondo i criteri e con gli strumenti di cui agli articoli 2 e 3.
2. Le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, anche avvalendosi,
mediante convenzione, della collaborazione dell'Agenzia per la protezione
dell'ambiente ed i servizi tecnici (APAT), dell'Istituto superiore di sanita' (ISS)
e dell'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro (ISPESL),
definiscono, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente
regolamento, sulla base dei criteri di cui all'allegato B, la procedura per la
determinazione degli interventi di bonifica urgenti.
3. I risultati della mappatura, i dati analitici relativi agli interventi da
effettuare e le relative priorita', nonche' i dati relativi agli interventi
effettuati sono trasmessi annualmente, entro il 30 giugno, dalle regioni e dalle
province autonome di Trento e Bolzano al Ministero dell'ambiente e della tutela
del territorio.
4. Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio procede con proprio
decreto all'attribuzione delle risorse per la mappatura a favore delle regioni e
delle province autonome di Trento e di Bolzano. Al finanziamento delle attivita'
di mappatura e' destinato, secondo quanto indicato nell'allegato C, il 50% della
disponibilita' totale delle somme di cui all'articolo 20 della legge 23 marzo
2001, n. 93.
Avvertenza:
Il testo delle note qui pubblicato e' stato redatto dall'amministrazione
competente per materia, ai sensi dell'art. 10, comma 3, del testo unico delle
disposizioni sulla promulgazione delle leggi, sull'emanazione dei decreti del
Presidente della Repubblica e sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica
italiana, approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n. 1092, al solo fine di
facilitare la lettura delle disposizioni di legge alle quali e' operato il
rinvio. Restano invariati il valore e l'efficacia degli atti legislativi qui
trascritti.
Nota al titolo:
- L'art. 20 della legge 23 marzo 2001, n. 93, e' riportato nelle note alle
premesse. Note alle premesse: - L'art. 20 della legge 23 marzo 2001, n. 93,
recante «Disposizioni in campo ambientale», pubblicata nella Gazzetta Ufficiale
n. 79 del 4 aprile 2001, e' il seguente: «Art. 20 (Censimento dell'amianto e
interventi di bonfica).
- 1. Per la realizzazione di una mappatura completa della presenza di amianto
sul territorio nazionale e degli interventi di bonifica urgente, e' autorizzata
la spesa di lire 6.000 milioni per l'anno 2000 e di lire 8.000 milioni per gli
anni 2001 e 2002. 2. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della
presente legge, ai sensi dell'art. 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n.
400, con decreto del Ministro dell'ambiente, e' emanato, di concerto con il
Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, sentita la
Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province
autonome di Trento e di Bolzano, il regolamento di attuazione del comma 1,
contenente:
a) i criteri per l'attribuzione del carattere di urgenza agli interventi di
bonifica;
b) i soggetti e gli strumenti che realizzano la mappatura, prevedendo il
coinvolgimento delle regioni e delle strutture periferiche del Ministero
dell'ambiente e dei servizi territoriali regionali;
c) le fasi e la progressione della realizzazione della mappatura.».
- L'art. 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, recante «Disciplina
dell'attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei
Ministri», pubblicata nel supplemento ordinario n. 86 alla Gazzetta Ufficiale n.
214 del 12 settembre 1988, e' il seguente: «3. Con decreto ministeriale possono
essere adottati regolamenti nelle materie di competenza del Ministro o di
autorita' sottordinate al Ministro, quando la legge espressamente conferisca
tale potere. Tali regolamenti, per materie di competenza di piu' Ministri,
possono essere adottati con decreti interministeriali, ferma restando la
necessita' di apposita autorizzazione da parte della legge. I regolamenti
ministeriali ed interministeriali non possono dettare norme contrarie a quelle
dei regolamenti emanati dal Governo. Essi debbono essere comunicati al
Presidente del Consiglio dei Ministri prima della loro emanazione.».
- La legge 27 marzo 1992, n. 257, recante: «Norme relative alla cessazione
dell'impiego dell'amianto», e' pubblicata nel supplemento ordinario alla
Gazzetta Ufficiale - serie generale - n. 87 del 13 aprile 1992. - L'art. 1 della
legge 23 dicembre 1996, n. 662, recante: «Misure di razionalizzazione della
finanza pubblica» e' pubblicato nel supplemento ordinario n. 233 alla Gazzetta
Ufficiale n. 303 del 28 dicembre 1996.
- L'art. 17 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e successive
modificazioni e integrazioni, recante: «Attivazione delle direttive 91/156/CEE
sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugli imballaggi e sui
rifiuti di imballaggio», pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta
Ufficiale n. 38 del 15 febbraio 1997, e' il seguente: «Art. 17 (Bonifica e
ripristino ambientale dei siti inquinati).
- 1. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto il
Ministro dell'ambiente, avvalendosi dell'Agenzia nazionale per la protezione
dell'ambiente (ANPA), di concerto con i Ministri dell'industria, del commercio e
dell'artigianato e della sanita', sentita la Conferenza permanente per i
rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano,
definisce:
a) i limiti di accettabilita' della contaminazione dei suoli, delle acque
superficiali e delle acque sotterranee in relazione alla specifica destinazione
d'uso dei siti;
b) le procedure di riferimento per il prelievo e l'analisi dei campioni;
c) i criteri generali per la messa in sicurezza, la bonifica ed il ripristino
ambientale dei siti inquinati, nonche' per la redazione dei progetti di
bonifica;
c-bis) tutte le operazioni di bonifica di suoli e falde acquifere che facciano
ricorso a batteri, a ceppi batterici mutanti, a stimolanti di batteri
naturalmente presenti nel suolo al fine di evitare i rischi di contaminazione
del suolo e delle falde acquifere.
1-bis. I censimenti di cui al decreto del Ministro dell'ambiente 16 maggio 1989,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 121 del 26 maggio 1989, sono estesi alle
aree interne ai luoghi di produzione, raccolta, smaltimento e recupero dei
rifiuti, in particolare agli impianti a rischio di incidente rilevante di cui al
decreto del Presidente della Repubblica 17 maggio 1988, n. 175, e successive
modificazioni. Il Ministro dell'ambiente dispone, eventualmente attraverso
accordi di programma con gli enti provvisti delle tecnologie di rilevazione piu'
avanzate, la mappatura nazionale dei siti oggetto dei censimenti e la loro
verifica con le regioni.
2. Chiunque cagiona, anche in maniera accidentale, il superamento dei limiti di
cui al comma 1, lettera a), ovvero determina un pericolo concreto ed attuale di
superamento dei limiti medesimi, e' tenuto a procedere a proprie spese agli
interventi di messa in sicurezza, di bonifica e di ripristino ambientale delle
aree inquinate e degli impianti dai quali deriva il pericolo di inquinamento.
A ta fine:
a) deve essere data, entro 48 ore, notifica al comune, alla provincia ed alla
regione territorialmente competenti, nonche' agli organi di controllo sanitario
e ambientale, e a situazione di inquinamento ovvero del pericolo concreto ed
attuale di inquinamento del sito;
b) entro le quarantotto ore successive alla notifica di cui alla lettera a),
deve essere data comunicazione al comune ed alla provincia ed alla regione
territorialmente competenti degi interventi di messa in sicurezza adottati per
non aggravare la situazione di inquinamento o sul pericolo di inquinamento,
contenere gli effetti e ridurre il rischio sanitario ed ambientale;
c) entro trenta giorni dall'evento che ha determinato l'inquinamento ovvero
dalla individuazione della situazione di pericolo, deve essere presentato al
comune ed alla regione il progetto di bonifica delle aree inquinate.
3. I soggetti e gli organi pubblici che nell'esercizio delle proprie funzioni
istituzionali individuano siti nei quali i livelli di inquinamento sono
superiori ai limiti previsti, ne danno comunicazione al comune, che diffida il
responsabile dell'inquinamento a provvedere ai sensi del comma 2, nonche' alla
provincia ed alla regione.
4. Il comune approva il progetto ed autorizza la realizzazione degli interventi
previsti entro novanta giorni dalla data di presentazione del progetto medesimo
e ne da' comunicazione alla regione. L'autorizzazione indica le eventuali
modifiche ed integrazioni del progetto presentato, ne fissa i tempi, anche
intermedi, di esecuzione, e stabilisce le garanzie finanziarie che devono essere
prestate a favore della regione per la realizzazione e l'esercizio degli
impianti previsti dal progetto di bonifica medesimo. Se l'intervento di bonifica
e di messa in sicurezza riguarda un'area compresa nel territorio di piu' comuni
il progetto e gli interventi sono approvati ed autorizzati dalla regione.
5. Entro sessanta giorni dalla data di presentazione del progetto di bonifica la
regione puo' richiedere al comune che siano apportate modifiche ed integrazioni
ovvero stabilite specifiche prescrizioni al progetto di bonifica.
6. Qualora la destinazione d'uso prevista dagli strumenti urbanistici in vigore
imponga il rispetto di limiti di accettabilita' di contaminazione che non
possono essere raggiunti neppure con l'applicazione delle migliori tecnologie
disponibili a costi sopportabili, l'autorizzazione di cui al comma 4 puo'
prescrivere l'adozione di misure di sicurezza volte ad impedire danni derivanti
dall'inquinamento residuo, da attuarsi in via prioritaria con l'impiego di
tecniche e di ingegneria ambientale, nonche' limitazioni temporanee o permanenti
all'utilizzo dell'area bonificata rispetto alle previsioni degli strumenti
urbanistici vigenti, ovvero particolari modalita' per l'utilizzo dell'area
medesima. Tali prescrizioni comportano, ove occorra, variazione degli strumenti
urbanistici e dei piani territoriali.
6-bis. Gli interventi di bonifica dei siti inquinati possono essere assistiti,
sulla base di apposita disposizione legislativa di finanziamento, da contributo
pubblico entro il limite massimo del 50 per cento delle relative spese qualora
sussistano preminenti interessi pubblici connessi ad esigenze di tutela
igienico-sanitaria e ambientale o occupazionali. Ai predetti contributi pubblici
non si applicano le disposizioni di cui ai commi 10 e 11.
7. L'autorizzazione di cui al comma 4 costituisce variante urbanistica, comporta
dichiarazione di pubblica utilita', di urgenza e di indifferibilita' dei lavori,
e sostituisce a tutti gli effetti le autorizzazioni, le concessioni, i concerti,
le intese, i nulla osta, i pareri e gli assensi previsti dalla legislazione
vigente per la realizzazione e l'esercizio degli impianti e delle attrezzature
necessarie all'attuazione del progetto di bonifica.
8. Il completamento degli interventi previsti dai progetti di cui al comma 2,
lettera c), e' attestato da apposita certificazione rilasciata dalla provincia
competente per territorio.
9. Qualora i responsabili non provvedano ovvero non siano individuabili, gli
interventi di messa in sicurezza, di bonifica e di ripristino ambientale sono
realizzati d'ufficio dal comune territorialmente competente e ove questo non
provveda dalla regione, che si avvale anche di altri enti pubblici. Al fine di
anticipare le somme per i predetti interventi le regioni possono istituire
appositi fondi nell'ambito delle proprie disponibilita' di bilancio.
10. Gli interventi di messa in sicurezza, di bonifica e di ripristino ambientale
nonche' la realizzazione delle eventuali misure di sicurezza costituiscono onere
reale sulle aree inquinate di cui ai commi 2 e 3. L'onere reale deve essere
indicato nel certificato di destinazione urbanistica ai sensi e per gli effetti
dell'art. 18, comma 2, della legge 28 febbraio 1985, n. 47.
11. Le spese sostenute per la messa in sicurezza, la bonifica ed il ripristino
ambientale delle aree inquinate nonche' per la realizzazione delle eventuali
misure di sicurezza, ai sensi dei commi 2 e 3, sono assistite da privilegio
speciale immobiliare sulle aree medesime, ai sensi e per gli effetti dell'art.
2748, secondo comma, del codice civile. Detto privilegio si puo' esercitare
anche in pregiudizio dei diritti acquistati dai terzi sull'immobile. Le predette
spese sono altresi' assistite da privilegio generale mobiliare.
11-bis. Nel caso in cui il sito inquinato sia soggetto a sequestro, l'autorita'
giudiziaria che lo ha disposto autorizza l'accesso al sito per l'esecuzione
degli interventi di messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale delle
aree, anche al fine di impedire l'ulteriore propagazione degli inquinanti ed il
conseguente peggioramento della situazione ambientale.
12. Le regioni predispongono sulla base delle notifiche dei soggetti interessati
ovvero degli accertamenti degli organi di controllo un'anagrafe dei siti da
bonificare che individui:
a) gli ambiti interessati, la caratterizzazione ed il livello degli inquinanti
presenti;
b) i soggetti cui compete l'intervento di bonifica;
c) gli enti di cui la regione intende avvalersi per l'esecuzione d'ufficio in
caso di inadempienza dei soggetti obbligati;
d) la stima degli oneri finanziari.
13. Nel caso in cui il mutamento di destinazione d'uso di un'area comporti
l'applicazione dei limiti di accettabilita' di contaminazione piu' restrittivi,
l'interessato deve procedere a proprie spese ai necessari interventi di bonifica
sulla base di un apposito progetto che e' approvato dal comune ai sensi di cui
ai commi 4 e 6. L'accertamento dell'avvenuta bonifica e' effettuato, dalla
provincia ai sensi del comma 8.
13-bis. Le procedure per gli interventi di messa in sicurezza, di bonifica e di
ripristino ambientale disciplinate dal presente articolo possono essere comunque
utilizzate ad iniziativa degli interessati. 13-ter. Gli interventi di messa in
sicurezza, di bonifica e di ripristino ambientale previsti dal presente articolo
vengono effettuati indipendentemente dalla tipologia, dalle dimensioni e dalle
caratteristiche dei siti inquinati nonche' dalla natura degli inquinamenti.
14. I progetti relativi ad interventi di bonifica di interesse nazionale sono
presentati al Ministero dell'ambiente ed approvati, ai sensi e per gli effetti
delle disposizioni che precedono, con decreto del Ministro dell'ambiente, di
concerto con i Ministri dell'industria, del commercio e dell'artigianato e della
sanita', d'intesa con la regione territorialmente competente. L'approvazione
produce gli effetti di cui al comma 7 e, con esclusione degli impianti di
incenerimento e di recupero energetico, sostituisce, ove prevista per legge, la
pronuncia di valutazione di impatto ambientale degli impianti da realizzare nel
sito inquinato per gli interventi di bonifica.
15. I limiti, le procedure, i criteri generali di cui al comma 1 ed i progetti
di cui al comma 14 relativi ad aree destinate alla produzione agricola e
all'allevamento sono definiti ed approvati di concerto con il Ministero delle
risorse agricole, alimentari e forestali.
15-bis. Il Ministro dell'ambiente, di concerto con il Ministro dell'universita'
e della ricerca scientifica e tecnologica e con il Ministro dell'industria, del
commercio e dell'artigianato, emana un decreto recante indicazioni ed
informazioni per le imprese industriali, consorzi di imprese, cooperative,
consorzi tra imprese industriali ed artigiane che intendano accedere a incentivi
e finanziamenti per la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie di bonifica
previsti dalla vigente legislazione.
15-ter. Il Ministero dell'ambiente e le regioni rendono pubblica,
rispettivamente, la lista di priorita' nazionale e regionale dei siti
contaminati da bonificare.».
Nota all'art. 1:
- L'art. 20 della legge 23 marzo 2001, n. 93, e' riportato nelle note alle
premesse.
Art. 2
Criteri per la mappatura e per l'individuazione
degli interventi urgenti
1. La mappatura consiste:
a) in una prima fase di individuazione e delimitazione dei siti caratterizzati
dalla presenza di amianto nell'ambiente naturale o costruito;
b) in una seconda fase di selezione di quei siti, individuati ai sensi della
lettera a), nei quali e' accertata la presenza di amianto, nell'ambiente
naturale o costruito, tale da rendere necessari interventi di bonifica urgenti.
2. La prima fase della mappatura, di cui al comma 1, lettera a), e' realizzata
secondo le categorie di ricerca ed i parametri definiti nell'allegato A, tenendo
conto che nella mappatura devono essere inclusi tutti i siti - compresi quelli
per i quali sono gia' disponibili dati derivati da censimenti, notifiche,
sopralluoghi - nei quali sia effettivamente accertata una presenza di amianto,
nonche' le ulteriori localizzazioni che potranno essere individuate dalle
regioni e dalle province autonome di Trento e di Bolzano.
3. La seconda fase della mappatura, di cui al comma 1, lettera b), e' realizzata
sulla base dei criteri e della procedura individuati ai sensi dell'articolo 1,
comma 2.
4. A supporto della rilevanza di un'area inserita nella mappatura, possono
essere allegati eventuali dati statistici disponibili e studi epidemiologici
relativi a patologie asbesto-correlate.
Art. 3
Strumenti per la realizzazione della mappatura
1. La mappatura delle zone interessate dalla
presenza di amianto deve essere realizzata avvalendosi di Sistemi informatici
impostati su base territoriale (SIT), integrati da software specifico per le
elaborazioni e le interrogazioni, secondo gli standard del Sistema informativo
nazionale ambientale (SINANET) ed organizzato nel seguente modo:
a) gestione anagrafica dei punti;
b) gestione dei dati del sito e dei monitoraggi effettuati secondo quanto
esplicitato all'articolo 2;
c) rappresentazioni geografiche della diffusione territoriale dei siti con
presenza di amianto o di materiali o di manufatti contenenti amianto, corredati
dai dati sulla loro quantita' suddivisa tra materiali friabili e compatti e,
laddove esistenti, da informazioni sulla concentrazione percentuale nelle varie
matrici ambientali.
2. Ai fini della mappatura i siti devono essere georeferenziati.
Art. 4
Interventi di bonifica
1. In sede di prima applicazione, fino alla
trasmissione della documentazione di cui all'articolo 1, comma 3, tenuto conto
delle situazioni critiche per la salute dell'uomo e l'ambiente, il Ministero
dell'ambiente e della tutela del territorio, su indicazione delle regioni, delle
province autonome di Trento e Bolzano e dei comuni interessati e tenuto conto
dei criteri di cui all'allegato B, individua e finanzia gli interventi di
bonifica di particolare urgenza.
2. Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio procede con proprio
decreto all'attribuzione delle risorse per gli interventi di particolare urgenza
a favore dell'ente territoriale competente. Al finanziamento degli interventi di
bonifica di particolare urgenza, di cui al comma 1, e' destinato secondo quanto
indicato nell'allegato C, il 50% della disponibilita' totale delle somme di cui
all'articolo 20 della legge 23 marzo 2001, n. 93.
3. Le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano individuano gli
ulteriori interventi urgenti da effettuare e definiscono le relative priorita'
di attuazione.
4. Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, sentita la
Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province
autonome di Trento e Bolzano, provvede con proprio decreto al riparto delle
risorse disponibili.
5. Con accordi di programma, sottoscritti dal Ministero dell'ambiente e della
tutela del territorio, dal Ministero della salute, dalle regioni e dalle
province autonome vengono individuate le modalita' di finanziamento degli
interventi urgenti e le modalita' di cofinanziamento pubblico e privato.
6. Ai fini di agevolare le operazioni di bonifica e di smaltimento dei rifiuti
derivanti dalle medesime e' tenuto presso le sezioni regionali dell'Albo
nazionale delle imprese che effettuano la gestione dei rifiuti, nell'ambito
delle relative attivita' e finanziamenti, ai sensi del decreto legislativo 5
febbraio 1997, n. 22, e successive modifiche e integrazioni, un repertorio che
identifica le aziende iscritte all'Albo stesso e, su base volontaria, il listino
non impegnativo per l'Albo dei prezzi da ciascuna praticati per le diverse
tipologie di servizio.
Nota all'art. 4:
- L'art. 20 della legge 23 marzo 2001, n. 93, e' riportato nelle note alle
premesse.
Art. 5
Copertura finanziaria
1. Agli adempimenti previsti dal presente
regolamento, concernenti la mappatura dei siti inquinati e gli interventi di
bonifica di particolare urgenza, si fa fronte con le risorse previste
dall'articolo 20 della legge 23 marzo 2001, n. 93, finalizzate ai medesimi
scopi.
2. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano trasmettono
annualmente al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio una
relazione sullo stato di avanzamento degli interventi finanziati e sulle somme
effettivamente erogate.
Il presente regolamento, munito del sigillo dello Stato, sarŕ
inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica
italiana.
E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
Roma, 18 marzo 2003
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del
territorio
Matteoli
Il Ministro dell'economia e delle finanze
Tremonti
Visto, il Guardasigilli: Castelli
Registrato alla Corte dei conti il 30 aprile 2003
Ufficio di controllo sugli atti dei Ministeri delle infrastrutture ed assetto
del territorio, registro n. 1, foglio n. 277
Note all'art. 5:
- L'art. 20 della legge 23 marzo 2001, n. 93, e' riportato nelle note alle
premesse.
Allegato A
prima
pagina
seconda pagina
terza
pagina
Nota all'allegato A:
- L'art. 10 della citata legge 27 marzo 1992, n. 257, e' il seguente: «Art. 10
(Piani regionali e delle province autonome). - 1. Le regioni e le province
autonome di Trento e di Bolzano adottano, entro centottanta giorni dalla data di
emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di cui all'art.
6, comma 5, piani di protezione dell'ambiente, di decontaminazione, di
smaltimento e di bonifica ai fini della difesa dai pericoli derivanti
dall'amianto.
2. I piani di cui al comma 1 prevedono tra l'altro:
a) il censimento dei siti interessati da attivita' di estrazione dell'amianto;
b) il censimento delle imprese che utilizzano o abbiano utilizato amianto nelle
rispettive attivita' produttive, nonche' delle imprese che operano nelle
attivita' di smaltimento o di bonifica;
c) la predisposizione di programmi per dismettere l'attivita' estrattiva
dell'amianto e realizzare la relativa bonifica dei siti;
d) l'individuazione dei siti che devono essere utilizzati per l'attivita' di
smaltimento dei rifiuti di amianto;
e) il controllo delle condizioni di salubrita' ambientale e di sicurezza del
lavoro attraverso i presidi e i servizi di prevenzione delle unita' sanitarie
locali competenti per territorio;
f) la rilevazione sistematica delle situazioni di pericolo derivanti dalla
presenza di amianto;
g) il controllo delle attivita di smaltimento e di bonifica relative
all'amianto;
h) la predisposizione di specifici corsi di formazione professionale e il
rilascio di titoli di abilitazione per gli addetti alle attivita' di rimozione e
di smaltimento dell'amianto e di bonifica delle aree interessate, che e'
condizionato alla frequenza di tali corsi;
i) l'assegnazione delle risorse finanziarie alle unita' sanitarie locali per la
dotazione della strumentazione necessaria per lo svolgimento delle attivita' di
controllo previste dalla presente legge;
l) il censimento degli edifici nei quali siano presenti materiali o prodotti
contenenti amianto libero o in matrice friabile, con priorita' per gli edifici
pubblici, per i locali aperti al pubblico o di utilizzazione collettiva e per i
blocchi di appartamenti.
3. I piani di cui al comma 1 devono armonizzarsi con i piani di organizzazione
dei servizi di smaltimento dei rifiuti di cui al decreto del Presidente della
Repubblica 10 settembre 1982, n. 915, e successive modificazioni e integrazioni.
4. Qualora le regioni o le province autonome di Trento e di Bolzano non adottino
il piano ai sensi del comma 1, il medesimo e' adottato con decreto del
Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro della sanita', di
concerto con il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato e con
il Ministro dell'ambiente, entro novanta giorni dalla scadenza del termine di
cui al medesimo comma 1.
- Il decreto del Presidente della Repubblica 8 agosto 1994, recante «Indirizzo e
coordinamento alle regioni ed alle province autonome di Trento e di Bolzano per
l'adozione di piani di protezione, di decontaminazione, di smaltimento amianto»
e' stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 251 del 26 ottobre 1994.
Allegato B
prima
pagina
seconda pagina
Nota all'allegato B:
- Il decreto ministeriale 6 settembre 1994, recante «Normative e metodologie
tecniche di applicazione dell'art. 6, comma 3, e dell'art. 12, comma 2, della
legge 27 marzo 1992, n. 257, relativa alla cessazione dell'impiego dell'amianto»
e' pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 220 del 20
settembre 1994.
Allegato C
prima
pagina
seconda pagina
Nota all'allegato C:
- L'art. 20 della citata legge 23 marzo 2001, n. 93, e' riportato nelle note
alle premesse.
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