Il costume che indossano gli attori della farsa fliacica è formato da una tuta attillata che copre interamente le braccia e le gambe. In corrispondenza del busto è indossato un corpetto, in genere color carne, su cui sono dipinti i capezzoli e l’ombelico. Sedere, ventre, pettorali sono fortemente accentuati da imbottiture che, a seconda delle parti che deformano, prendono il nome rispettivamente di propugivdion, progastrivdion, prosternivdion. Elemento indispensabile è infine il grosso fallo posticcio, realizzato in cuoio.

Tuta e corpetto costituiscono la "base" dell’abbigliamento dell’attore, in quanto simulano la nudità. Venivano indossati anche per impersonare ruoli femminili.

Il costume dei phlyakes è strettamente imparentato con quello degli attori della commedia attica antica: i personaggi indossavano la tuta attillata e il fallo posticcio, ma non il corpetto dai particolari naturalistici.

Le maschere fliaciche hanno tratti molto marcati; quelle dei personaggi femminili sono spesso dipinte in bianco.

Sopra il costume fliacico sono portati abiti di uso comune: la exomìs (e!xwmiv"), un tipo di tunica corta che lascia scoperta una spalla, indossata da schiavi o da personaggi di condizione umile; il chitone (citwvn), una tunica lunga o corta, indossata solitamente da uomini di condizione libera e agiata, l’himation (i@mavtion), il mantello lungo, portato spesso sopra la tunica o direttamente sul corpo nudo. I personaggi femminili indossano di solito il peplo (pevplo"), una tunica lunga, sulla quale era portato a mo’ di scialle l’himation , un lembo del quale poteva essere riportato sul capo.

Alcuni personaggi hanno attributi propri che li contraddistinguono, ad esempio, lo scettro o l’aquila per Zeus, il tripode o l’albero di alloro per Apollo.

 

 

Torna alla prima pagina