L’AFFRESCO è una
tecnica pittorica antichissima, resistentissima (sono giunti fino a noi,
senza troppi danni, affreschi greci, etruschi, romani) e semplicissima;
non occorrono colle per mesticare i colori, né fissativi alla fine del
lavoro ed è, gioco forza, di rapida esecuzione.
L’intonaco su cui si dipinge,(sabbia di fiume silicea e calce spenta) pur se preparato nel debito modo, non concede che 7/8 ore di giusto assorbimento. La rapida esecuzione non inganni; l’affresco per la sua laboriosità non si improvvisa poiché richiede un notevole bagaglio di conoscenze. In questa tecnica i colori (pigmenti puri e terre) mescolati alla calce provati e riprovati in precedenza, vengono stesi sull’intonaco bagnato e asciugano con esso; in questa fase, tecnicamente detta carbonatura, avviene una reazione chimica: il silicio contenuto nella sabbia, l’idrato di calcio contenuto nella calce spenta, l’acido carbonico contenuto nell’aria, fanno sì che la calce riacquisti il suo iniziale stato di “sasso”, incorporando i colori. Quanto sopra, molto sinteticamente, è l’aspetto tangibile e tecnico dell’affresco, ma ciò che non si può raccontare o spiegare, e chi dipinge a fresco sa molto bene, questa è la sola tecnica pittorica che “TI SCEGLIE”. |
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