David Munnelly
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David Munnelly: Swing… 

Se ci chiedessero quale sia lo strumento musicale attualmente più “fertile” sulla scena musicale irlandese, personalmente non avremmo esitazioni ad indicare l’accordion. Questi ultimi anni stanno infatti portando alla ribalta un numero particolarmente elevato di accordionist di grande levatura tecnico-artistica, e cresce di pari passo l’interesse del pubblico (e anche delle case discografiche) nei confronti di questo strumento, in fondo relativamente “recente”, nell’ambito di questa musica, rispetto ai vari fiddle, whistle e uilleann pipes.

Andando indietro nel tempo, il primo nome che in tal senso viene alla mente è quello di Jackie Daly, accordionist dei De Dannan (quando ancora si chiamavano De Danann…), e del resto la band di Frankie Gavin è sempre stata caratterizzata da una presenza dell’accordion particolarmente evidente. I De Dannan sono ormai sulla scena da oltre venticinque anni, e sempre nuovi, validissimi accordionist si sono avvicendati all’interno di questo storico gruppo: a questo elenco non poteva mancare il nome del giovane David Munnelly, ennesimo “hot-shot” della scena tradizionale irlandese e nuova star dell’accordion nell’ambito dell’Irish music.

David Munnelly ha appena venticinque anni: questo vuol dire che emetteva i suoi primi vagiti quando i De Dannan registravano il loro primo disco. Ebbene, ad onta della giovane età Munnelly si è guadagnato in questi ultimi anni una solidissima reputazione all’interno del mondo della musica tradizionale irlandese, al punto da essere stato scelto quale accordionist dei De Dannan, con i quali anche recentemente è andato in tour, sia in patria, che in Europa e in America.

David è originario di Belmullet, nella contea di Mayo, e proviene da un ambiente familiare letteralmente intriso di musica tradizionale: i suoi primi maestri di accordion furono infatti i suoi nonni. Nel corso degli anni Munnelly ha letteralmente bruciato le tappe, esibendosi (e registrando) assieme a nomi del livello di Matt Molloy, dei Chieftains (è presente in uno dei brani del loro CD Water From The Well), di Arty McGlynn, Gerry O’Connor, Niamh Parsons e Sharon Shannon.

Naturalmente, all’attività con i De Dannan, David affianca una intensa attività solistica, che di recente lo ha portato in studio di registrazione attorniato da un gruppo di musicisti di notevole valore per la produzione del suo primo CD, questo Swing…, da cui è tratto il brano “The Two Bridge’s Barndances”, presente sul CD di Keltika di questo mese.

Swing… è un disco che in Irlanda ha ottenuto un buon successo di pubblico e di critica, e in effetti fin dal primo brano si evince nettamente una certa diversità dal consueto standard del tipico “disco-di-musica-irlandese”: David Munnelly dichiara infatti nelle note di copertina la sua passione per le registrazioni di musica irlandese risalenti all’America degli anni ’20: la iniziale “The American Polka” è così un brano registrato originariamente dai Flanaghan Brothers, e ripreso in seguito da John J. Kimmel e (nel 1950) da Jean Carignan. Ciò significa in pratica un approccio abbastanza jazzy al materiale sonoro proposto, gustosamente differente da quanto ultimamente ci era stato dato ascoltare in altri dischi di celebrati accordionist irlandesi: ecco quindi che anche il titolo Swing… ci sembra particolarmente adatto a descrivere la musica di questo disco, distribuito in Italia da I.R.D.

La performance di David è una riuscita combinazione di maestria tecnica, grande vigore e tangibile entusiasmo. L’influenza di un altro “grande” dell’accordion (…parliamo di Maírtín O’Connor…) fa qua e là capolino, ma la personalità artististica di Munnelly è comunque innegabile, ed anche in qualità di compositore il giovane accordionist mostra una fertile vena: una buona parte dei brani di Swing… è infatti composta dallo stesso David.

Il legame con la famiglia è in David ancora molto forte: l’album è infatti espressamente dedicato ai nonni dell’accordionist, con tanto di foto nel libretto del CD, a testimoniare la grande importanza – tutt’ora viva e avvertita nella maggior parte di questi artisti – della trasmissione orale per la sopravvivenza di questa musica.

Sul CD di Keltika è presente il brano “The Two Bridge’s Barndances”, composto dallo stesso Munnelly e dedicato, ancora una volta, alla memoria delle due nonne del giovane accordionist, Bridget Munnelly e Bridget McDonnelly: l’atmosfera è naturalmente lirica ma non struggente, del tutto differente da ciò che ci si aspetterebbe da un brano commemorativo.

Un cenno particolare infine ai musicisti che accompagnano David Munnelly in questo suo esordio discografico: il CD ospita infatti Sharon Shannon (questa volta, per evitare doppioni, al fiddle), Richie Buckley al sax soprano, Daire Bracken al fiddle e la voce di Andrew Murray in un gradevolissimo rifacimento della nota canzone di Dougie MacLean, “Singing Land”.

Un disco gradevole, pieno di…swing!

 

                                                                                              Testo di Alfredo De Pietra 

© New Sounds 2000