Kadril
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Kadril: All The Best

 

Il gruppo belga Kadril, attivo già da venticinque anni, è uno di quei rari esempi di connubio ben riuscito tra elementi della musica tradizionale e del rock. Un quarto di secolo trascorso a sperimentare in modo interessante e intelligente tra folk ed elettronica, con il risultato di essere a ragione considerati una delle band più interessanti in assoluto nel campo – ci si passi il termine – di questo “fusion-folk” così atipico, ma per certi versi figlio di questi ultimi anni.

I Kadril nascono nel 1976 ad opera dei fratelli Libbrecht (Erwin, Peter e Harlind, figli di uno dei fondatori della scuola filosofica di Anversa), tutti e tre interessati alla musica folk: il repertorio iniziale della band era composto quasi esclusivamente da brani acustici ispirati a danze tradizionali come bourrée, gighe e – ovviamente – quadriglie. All’epoca i punti di riferimento dei musicisti che componevano il gruppo erano gruppi storici come i Dubliners, gli Ossian, la Bothy Band, Alan Stivell, i Planxty, La Bamboche e i Malicorne.

La band belga traeva la sua iniziale ispirazione da vecchie raccolte di canti medievali risalenti anche al XV secolo, ma a differenza del tipico (e dominante) approccio puristico al materiale sonoro, i brani venivano rielaborati, ri-plasmati dal gruppo con felice intuito e gusto del tutto personale. L’esordio discografico avvenne nel 1986 con l’omonimo LP Kadril. Gli anni non erano però molto promettenti per un qualsiasi gruppo folk che volesse rimanere confinato nell’ambito di questa angusta etichetta, e di ciò i fratelli Libbrecht si rendevano perfettamente conto: con questo tipo di approccio, ben difficilmente ci sarebbe stato un futuro per i Kadril e così, verso la fine degli anni ’80, inizialmente quasi per gioco, ma poi in maniera sempre più convinta, alcuni elementi del rock cominciarono ad entrare nella musica del gruppo.

Il 1990 vede la nascita del loro secondo CD, intitolato De Vogel In De Muite (“l’uccello in gabbia”), fondamentale per lo sviluppo stilistico della band, che inizia a dirigersi decisamente verso il folk-rock, anche in virtù dell’ingresso nel gruppo del cantante e chitarrista - di evidente derivazione rock - Patrick Riguelle, che in precedenza aveva lavorato con Brendan Croker.

L’arrivo di Patrick sposta ancor più le atmosfere dei Kadril verso l’elettronica, ed uno dei brani del CD, “Heerke Van Maldegem” diventa in Belgio discretamente popolare, rilanciando di rimbalzo il successo del gruppo dei fratelli Libbrecht.

Trascorrono altri quattro anni: siamo nel 1994, e viene pubblicato il terzo album dei Kadril, Nooit Meer Krijt (“mai con il gesso”), co-prodotto dalla radio belga in lingua fiamminga “Radio 1”: ormai il folk-rock è per così dire la vera e propria “lingua ufficiale” dei Kadril.

Due anni dopo il gruppo è ormai maturo per la (sempre difficile) prova di un disco live, e difatti è la volta di De Groote Boodschap (“il grande messaggio”), anch’esso co-prodotto da “Radio 1”.

Il 1997 è un anno cruciale per i Kadril, poiché la loro “anima rock”, ovvero il cantante Patrick Riguelle, decide improvvisamente di abbandonare la band: appena dieci minuti dopo avere appreso di questa decisione, Peter Libbrecht compone la song “Van Boord” (“lo sbarco”), una delle più toccanti dei Kadril. Il suo testo recita più o meno: “Abbandona la nave, mio vecchio amico, dopo tanti anni, ma non stupirti se la nave continuerà a navigare…”. In pratica un commiato, ma anche una decisa presa di posizione a testimoniare la volontà di andare avanti nonostante la grave perdita (e anche nonostante il pessimismo generale al riguardo).

Si imponeva la scelta di una nuova voce solista, e iniziarono le audizioni di prova: molti erano i cantanti (maschi) validi, ma alla fine la scelta cadde sulla voce femminile di Eva De Roveere. Il contrasto con la rude voce di Patrick era evidente, ma i fratelli Libbrecht si rendevano conto del fatto che qualsiasi altra voce maschile avrebbe dato il via ad una infinita serie di paragoni con Patrick, fino ad allora vera icona del gruppo. Per circa un anno i Kadril lavorarono per riadattare buona parte del proprio repertorio alla voce di Eva e per aggiungere ad esso nuovi brani. Evidentemente i risultati ottenuti dovevano essere ritenuti dalla band molto soddisfacenti, tant’è vero che nel 1999 venne pubblicato l’ennesimo CD del gruppo, album denominato semplicemente Eva. Ancora una volta l’immagine dei Kadril subiva una profonda metamorfosi, con un gustoso background elettrico su cui dulcimer e cornamuse intessevano melodie a tratti melancoliche, a tratti molto “solid” e possenti. Soprattutto si continuava ad evidenziare in Eva l’animo innovatore di questo gruppo belga, passato dal folk-rock ad una musica evidentemente figlia degli anni ’90, che arrivava ad includere anche l’uso di campionatori e batterie elettroniche. Le vendite di questo disco si attestarono nell’ordine delle 7000 copie, cifra tutt’altro che disprezzabile per il mercato del folk fiammingo. Tra l’altro, per stessa ammissione dei fratelli Libbrecht, in più di un’occasione è stato richiesto dagli organizzatori dei tour di ridurre drasticamente il numero degli elementi della band (oggi i Kadril contano nove componenti) allo scopo di rendere inferiori i costi: queste richieste hanno ricevuto sempre uno sdegnato rifiuto dai fratelli Libbrecht, che pur comprendendo la remuneratività di una tale operazione, hanno preferito continuare a tirare dritto per la loro strada, ponendo sempre in secondo piano il lato economico della questione.

Pervenuti così al venticinquesimo anno di attività, i Kadril hanno opportunamente pensato di festeggiare l’importante anniversario con il doppio CD antologico All The Best, ottimo compendio degli anni trascorsi a suonare insieme, ed evento conclusivo di una serie di eventi celebrativi che hanno compreso anche una serie di concerti che hanno visto per l’occasione il ritorno di Patrick Riguelle con i vecchi compagni di strada e di musica, sia pure in “condominio” con la voce di Eva De Roveere. Una buona parte dei brani che compongono All The Best sono assolutamente inediti, e testimoniano l’assoluta peculiarità di un sound caratterizzato da un background tipico del rock (chitarra elettrica-basso-batteria) su cui splendide melodie vengono intessute da un merletto solistico composto da strumenti tradizionali come accordion, fiddle, bagpipe e hurdy-gurdy, qualcosa realmente difficile da descrivere compiutamente, ma comunque estremamente interessante e gradevole: per quel che possono valere i paragoni, una specie di “electric-Blowzabella”, se ci si passa il termine. L’attuale line-up dei Kadril è composta da Eva De Roveere (voce e clarinetto), Peter Libbrecht (voce e fiddle), Hans Quaghebeur (hurdy-gurdy, accordion, fife e tastiere), Harlind Libbrecht (voce, dulcimer e mandolino), Bart De Cock (bagpipe e arpa celtica), Erwin Libbrecht (chitarra, bouzouki e voce), Dirk Verhegge (chitarra elettrica), Koen Dewaele (basso elettrico) e Ronny Reuman (batteria e percussione).

Da All The Best sono tratti due brani che potete ascoltare sulla compilation di Keltika di questo mese: “En Dro Mod Koh/En Dro Folk” è un recente inedito (registrato a giugno del 2001 live in studio) di chiara ispirazione bretone, essendo la musica del brano tratta dal testo “Musiques Pour La Danse Bretonne” di Yann Dour (éditions Caruhel, Guillac), mentre l’ipnotica, suggestiva “She’s Like The Swallow” rende giustizia alle qualità canore di Eva De Roveere, supportata da un tappeto di tastiere e dalla chitarra elettrica di Dirk Verhegge.

Un cenno particolare all’etichetta discografica: la belga Alea-Wild Boar Music è di proprietà dello stesso Erwin Libbrecht, uno dei membri dei Kadril, e sta diventando una delle più interessanti realtà discografiche del continente: oltre – ovviamente – ai CD dei Kadril, per questa etichetta incidono (tra gli altri: la Wild Boar Music ha “sfornato” una trentina di dischi folk negli ultimi tre anni!) anche gli Shantalla (ospitati nel precedente numero di Keltika), autentica rivelazione dell’Irish music più recente, e la band femminile Laїs, che di recente ha riscosso un buon successo nei Paesi fiamminghi. Il CD All The Best è distribuito in Italia, come del resto una buona parte del catalogo Wild Boar Music, da Felmay. Ulteriori informazioni sui Kadril sono reperibili sul sito web ufficiale della Wild Boar Music, www.wildboarmusic.com

 

                                                                                                          Testo di Alfredo De Pietra

Discografia

Kadril (LP, 1986 – ristampato su CD nel 1998 dalla Wild Boar Music)

De Vogel In De Muite – Dureco, 1990

Nooit Meer Krijt – Dureco, 1994

De Groote Boodschap – Dureco/Radio 1, 1996

Eva – Alea/Wild Boar Music, 1999

All The Best – Alea/Wild Boar Music, 2001

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