PILLOLE DI SAGGEZZA

sabato 16 febbraio 2013

L'ELABORAZIONE DELLE IMMAGINI

Secondo capitolo di quella che, per molti, potrebbe sembrare la saga dell'immodestia e della faciloneria. Da parte nostra tenteremo di dare delle risposte, degli input, solo sulla base dell'esperienza accumulata che, per quanto limitata, pur qualche piccolo frutto è riuscita a dare. Anche in questo campo saremo aperti a tutti i consigli ed a tutte le critiche, ricordandoci che nessuno può farsi maestro in un campo così difficile e pieno di trabocchetti. Se è pur vero che "cadendo s'impara", è sicuramente meglio evitare ad altri errori già fatti ed ai quali si è trovato rimedio. Chiaramente non pretendiamo di dare risposte sicure né proporre il "miracolo"; ricordiamoci tutti una cosa fondamentale: se un'immagine è povera di contenuti (esposizione troppo breve), è mossa (ma tanto mossa), è decisamente sfocata, è affetta dal riflesso di un lampione (ma va!), ecc. ecc., non c'è elaborazione che tenga!

Si comincia:

 

La vostra immagine è caricata sul desktop del programma di elaborazione immagini; che sia Astroart, MaximDl o altro non fa alcuna differenza. L'unica difficoltà può sussistere, per alcuni, sulla lingua in cui sono specificati i comandi. Per semplicità qui specificheremo tutti i comandi in lingua italiana (la nostra lingua!), ma quando non sarà possibile tradurre il termine straniero lo riporteremo in lingua madre. 

Quasi tutti i programmi hanno, preimpostata (default), la possibilità di visualizzare in modalità "auto" le immagini caricate. In parole povere, con questa opzione i programmi cercano le soglie migliori per rappresentare le immagini sullo schermo...ma sempre secondo quanto è stato loro imposto dai programmatori che li hanno creati. Per questa modalità dobbiamo fare dei distinguo:

1) Nebulose: potrebbe andar bene, tanto per cominciare.

2) Galassie: in genere "rende" l'idea.

3) Ammassi Globulari: grosso dubbio, anzi, grossissimo.

4) Ammassi Aperti: può andare.

5) Pianeti/Luna: decisamente non va bene.

Altre possibilità di visualizzazione, in genere, sono:

1) Lineare: è usata generalmente sui pianeti e, personalmente, la troviamo adatta per gli ammassi aperti, quando non presenti nebulosità diffuse e deboli.

2) Logaritmica: evidenzia i particolari deboli che sono prossimi al valore del fondo cielo, presenti anche negli oggetti più luminosi. Provatela sugli ammassi globulari!

3) Esponenziale: va benino sui nuclei cometari e galattici, ma non ci ha mai dato grosse soddisfazioni.

4) Equalizzata: rende un contrasto eccessivo all'immagine; non l'abbiamo mai utilizzata.

5) Gauss Equalizzata: non c'è male, sopratutto su deboli galassie.

Ovviamente, questi distinguo sono dovuti più alle sostanziali differenze esistenti fra gli oggetti ripresi che ai programmi utilizzati. Per le Nebulose e le Galassie, se l'immagine non è già più che buona c'è ben poco da fare. I Globulari, in genere, necessitano di qualche procedimento di elaborazione per rendere veramente al meglio. Gli Ammassi Aperti, che non riscuotono le nostre simpatie, alla fin fine sono solo stelle (non ci lapidate per questa affermazione!) e si può far ben poco per migliorarne l'aspetto, anche perché difficilmente un ammasso aperto, se degno di questo nome, rientra in una singola ripresa di un classico chip commerciale. Il mosaico è tutta un'altra storia; il campo inquadrato dal ccd può essere esteso tramite l'adozione di un riduttore di focale, ma poi entrano in gioco altre variabili e non sempre è sufficiente; il mosaico permette riprese molto vaste (M31, M42), ma metterle poi tutte insieme sono "dolori". Per i Pianeti, dove abbiamo quasi bocciato i programmi di elaborazione, la visualizzazione deve essere fatta esclusivamente sfruttando tutto l'intervallo dell'istogramma...e qui vi volevamo portare!

   L'ISTOGRAMMA

 

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