43esima Coppa delle città di Lussino Croazia

 

 

Siamo alla classicissima di fine anno....la coppa delle città, gara di pesca in apnea a coppie nelle acque della splendida isola di Lussino.

Quest’anno gli italiani sono veramente tanti, troviamo infatti una squadra di Genova, Cesena, Verona, Pesaro e le solite e immancabili Trieste e Muggia con 4 ben squadre; la compagnia dei tre giorni precedenti e’ stata piacevole, infatti in un appartamento da 8posti ce la siamo spassata tra un racconto di pesca, una mangiata di pesce unita a molte ore passate in mare chi a pesca chi ben determinato a preparare il campo gara.

 

Una bella foto di gruppo

 

 

Una bella cenetta a base di spigole al sale

 

 

 

 

Carlo Furlan (Udine) e Roberto Mastromauro (Muggia)

 

Il caminetto viene acceso per cuocere

altri branzini alla brace

 

Roberto Mastromauro

 

Purtroppo  anche quest'anno le avverse condizioni meteo hanno costretto gli organizzatori del club Udica a ripiegare su un campo gara molto limitato per le numerose squadre partecipanti.

La gara si è infatti svolta praticamente nel porto di Lussin piccolo, unica parte riparata dallo scirocco che soffiava impetuoso la mattina della manifestazione.Non che questo campo gara sia privo di pesce, ma certamente non regge il confronto con le zone circostanti, su tutte, le bellissime secche dei Palazzioi, dove da anni si aspetta di poter far disputare una gara con la G maiuscola. Ma, si sa, questo periodo dell'anno non è certo il più adatto per trovare belle giornate di alta pressione, condizione necessaria per andare su queste secche esposte ai forti venti di bora che da queste parti può raggiungere la forza di una burrasca.

Ad ogni modo, confidando in anni più fortunati, veniamo alla cronaca della kermesse lussiniana....

Io e il mio compagno (Stefano Claut) abbiamo le idee molto chiare, infatti abbiamo dedicato buona parte dei giorni precedenti alla preparazione del campo gara ipotetico, infatti ben interpretando le previsioni meteo siamo quasi sicuri della zona dove si  disputerà la gara.

Puntando sull’individuazione di prede sicure e di diverse specie abbiamo parecchie zone dove giravano branzini, nell’alga Stefano ha trovato delle lamiere dove viveva stabilmente un bel tordo nero di oltre il kilo, inoltre abbiamo un orlo parecchio fondo dove le corvine sono di casa, si tratta pero’ di pesci da catturare in cadute e che,una volta concesso un tiro utile, spariscono in tane inespugnabili.

Scottati poi dall’esperienza dell’anno passato dove un grongo ci avrebbe fatto arrivare in zona podio, ci siamo dedicati particolarmente alla ricerca dei serpenti, fuori dal porto purtroppo ne abbiamo trovato solo alcuni non in peso, mentre all’interno della baia in un momento di pazzia,Stefano che ha tentato la carta del paperino per trovare i famigerati gronghi, ha individuato un cassone buttato in 18metri dove viveva un bel grongo sicuramente in peso.

Siamo quindi abbastanza contenti se tutto va bene abbiamo “virtualmente” 1 tordo, una corvina ,qualche branzino e il grongo quindi ben 4 specie, infatti con le nuove regole introdotte l’altro anno si premia chi pesca specie diverse.

La mattina della gara le oltre 60 squadre provenienti da tutta europa (anche se quest'anno sono mancati spagnoli e francesi) si ritrovano a bordo del Marina, storico traghetto che da sempre accompagna gli atleti al centro del campo gara per l'imbarco sulle "frecce lussiniane" abilmente pilotate dai simpatici barcaioli locali.....(Genova ne sa qualcosa!!!!).Ma si fa presto a capire, nonostante l'ottimismo degli organizzatori tratti in inganno da una passeggera calata del vento, che il campo gara sarà il porto.Di nuovo!!! E si! Perchè dovete sapere che anche il giorno prima,per lo svolgersi della coppa delle Nazioni, il forte vento da sudest aveva costretto gli atleti ad una gara al riparo in porto.Per la cronaca dominata dai soliti croati che però ormai da anni non hanno rivali degni di nota vista l'ormai costante mancanza di italiani, spagnoli e francesi.....praticamente il mondo della pesca sub......

 

Il rito della vestizione mattutina

 

 

Igor Bisulli (sx) e Stefano Claut

 

 

Maurizio Fradel sul traghetto

La barca in dotazione a Trieste I

 

Andrea Lo piccolo e Gianluca Musso

GENOVA

l’udinese Carlo Furlan

in squadra con Mastromauro

 

Mastromauro pronto

 

L’inossidabile Guido Bisulli

In coppia con il giovane Riccardo Valente

 

Le barchette che incominciano

ad allontanarsi

 

 

 

 

Comunque sia la gara ha inizio.

Incominciamo a preoccuparci di quanti pesci da noi marcati nei giorni precedenti siano stati prelevati nella Coppa delle Nazioni, presto scopriremo che il problema non sarà quello..

Subito gli atleti si buttano lungo la costa nella speranza di insidiare qualche bella spigola, viste le condizioni favorevoli per questo tipo di pesca, e vista la sua presenza in questo periodo dell'anno.Quasi tutti...ma non tutti.Noi infatti tentiamo la carta dei pesci segnati.Ormai da qualche anno infatti il regolamento premia la varietà di specie catturate a discapito della quantità, pertanto la strategia migliore è sempre quella di insidiare sia le specie di fondo che quelle del sottocosta. E così facciamo. Puntando dritti verso l'estremità esterna del campo gara (dove lo scirocco genera onde di 3-4 metri) lascio il mio compagno Stefano in una zona dove nei giorni prima c'era sempre un branco di spigole ed io mi dirigo sulla tana del tordo. Ma come sempre la differenza tra la teoria e la pratica si fa sentire. Infatti, con questo mare, il tordo non è nella sua tana e i branzini non sono nella loro baia.....Ma non ci perdiamo d'animo.Io alla disperata ricerca del tordo nei paraggi della sua tana lo scorgo dopo l'ennesimo tuffo tra le onde e l'acqua torbida ma.....il tiro non è dei migliori e lo perdo!

 

Stefano si sposta nella parte esposta ai marosi dove nella schiuma riesce a catturare un branzino di mezzo kilo, peccato che non sia partito direttamente nella zona esposta, infatti mi confida di averne visti altri ma purtroppo sul posto erano già passati diversi atleti e i pesci erano molto nervosi. A quel punto io, dopo aver visitato una tana di corvine ed averne catturato una (purtroppo sotto peso), vado a recuperare Stefano ed insieme decidiamo di tentare qualche tuffo sulla zona dove in preparazione avevamo visto delle corvine da kilo.....ma molto fonde. La profondità va dai 25 ai 30 metri che con questo mare e in questo periodo dell'anno (causa il poco allenamento) sono quasi proibitive. Ad ogni modo, dopo una serie di tuffi, io riesco a cadere proprio sul branco (purtroppo già innervosito) che mi sfila davanti a velocità sostenuta.Ma evidentemente non è la mia giornata ed il tiro d'imbracciata produce solo un contorcimento del pesce e la consapevolezza di aver perso l'opportunità buona, Stefano visita un altro tratto di orlo buono ma di corvine nessuna traccia.

Mancano ancora 2 ore di gara e decidiamo di spostarci all'interno del porto, Stefano si dedica agli aspetti al nulla vista anche la confusione di atleti nella baia mentre io punto sul grongo “sicuro” sperando di ritrovarlo vivo e vegeto.

Per fortuna Il grongo c’e’ e risulta oltre il limite dei 2,5kili per cui valido.Ne catturiamo anche altri ma tutti sottopeso.E la nostra gara finisce....nel fango!

 

Al ritorno verso il Marina ci aspetta il carosello dei carnieri.La curiosità è tanta, ma i carnieri pochi! Più di metà delle squadre infatti sono rimaste a secco.

Comunque non mancano i bei carnieri dei locali più che altro composti da spigole.Tra tutti spicca una bella palamita che risulterà di ben 3,6kili catturata dalla squadra di Hvar.

Dopo esserci cambiati ci ritroviamo tutti nei piani alti del Marina per un buon pasto caldo e per la girandola dei racconti di gara.

 

 

Il misero carniere di Trieste I

 

Maurizio Fradel in coppia con

Roberto Pagliaro Trieste II

 

 

 

da sx Claut Stefano, Andrea Lo piccolo,

Gianluca Musso e Igor Bisulli

 

 

 

 

I genovesi con due belle spigole

L’unica altra squadra italiana

che ha portato prede valide

 

 

 

Tutti hanno le loro mirabolanti avventure da raccontare.I simpatici e bravi ragazzi di Genova (con i quali abbiamo condiviso l'appartamento nei giorni precedenti la gara) sono stati davvero eccezionali nonostante la sfortuna ed il barcaiolo che non li portava dove volevano....catturando due bei branzini da kilo.Ma le altre squadre italiane sono rimaste a carniere vuoto, a dimostrazione della povertà di questo campo gara.

 

Guido Bisulli e moglie

 

Stefano Claut

 

 

Le cassette con il pescato

 

La squadra di Hvar con la bella

Palamita terza classificata

 

I secondi classificati

 

La squadra di Rijeka 1

Primi classificati

 

 

La classifica sul maxi schermo

allestito nella palestra

Il resto della classifica

 

 

 

 

Come sempre è bellissima la pesatura del pescato che si svolge in una grande palestra (o all'aperto se il tempo lo consente).Quest'anno poi corredata dall'uso del computer per la classifica in tempo reale.Alla fine la spuntano i ragazzi di Fiume beffando i bravi atleti locali Igor Morin e Claudio Toic con carniere di spigole,cefali,gronghi e qualche salpa.

Noi ci accontentiamo di un 13esimo posto che resta comunque il miglior piazzamento degli italiani, ma che certo non ci appaga, visto il quinto posto dell'anno precedente.16esima si piazza Genova,niente male come prima esperienza nelle acque di Lussino.

 

Il ritorno a casa corre sui 2 pesci persi che ci avrebbero regalato il quarto posto......ma si sa....le gare sono così!

 

Appuntamento al prossimo anno!

 

Bisulli Igor

 

 

 

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