testoconsulenzalegale:
QUESITO 1 Sono un laureato in sc. Biologiche, indirizzo ecologico ambientale, iscritto
all' albo professionale dei biologi, elenchi speciali, in organico da quattro
anni come agente faunistico ambientale v qualifica vigilanza presso la
provincia vicina alla mia residenza.
Nell' ufficio vigilanza ora siamo in 5, un coordinatore ex VI livello e
quattro agenti v livello vigilanza.
Quando il coordinatore ha chiesto aspettativa per il servizio militare in
organico eravamo in tre un diplomato (due anni di anzianità di servizio),
un agente ( diplomato con cinque mesi di anzianità di servizio ) ancora
in prova ed io (laureato con tre anni di anzianità di servizio), il dirigente
ha nominato coordinatore protempore ognuno dei su menzionati per un ugual periodo.
Scrivendo all' ufficio personale "la decisione di procedere in questo modo
deriva dal fatto che non vi sono particolari differenze di professionalità e
anzianità tra i tre agenti".
Vorrei conoscere la legittimità di tale provvedimento e le regole che il
dirigente dovrebbe seguire, in assenza di regolamento interno, per individuare
il dipendente idoneo a ricoprire la mansione superiore.
QUESITO 2
Sono un laureato in sc. Biologiche, indirizzo ecologico ambientale,
iscritto all' albo professionale dei biologi, elenchi speciali, in organico da
quattro anni come agente faunistico ambientale v qualifica vigilanza presso
la provincia vicina alla mia residenza.
Attualmente l' ente si sta rivolgendo alle vicine Università, stipulando
convenzioni, per la gestione delle problematiche faunistiche. Alle mie
richieste di occuparmi di ciò che è l'argomento attinente alle mie
professionalità scolastica, mi viene risposto che sono un agente di vigilanza e
che mai avrò titolo per recriminare nulla, in quanto, appunto, agente e non
biologo .
Esiste qualche tutela normativa verso questo comportamento che ormai è prassi
Vi ringrazio anticipatamente e mi congratulo con il servizio di estrema utilità
che avete istituito
Con ossequi Vi porgo distini saluti
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Caro Vincenzo,
al momento attuale la laurea non è un titolo valido
affinché possa valere all'interno di un ufficio come elemento di preferenza di
un soggetto rispetto ad un altro. Non solo. Se le mansioni che ti sono state
assegnate al momento di assunzione del tuo incarico non prevedevano un tuo
compito specifico, con relativa qualifica, nulla puoi fare per vantare dei
diritti nei confronti di scelte fatta dai tuoi superiori. E' chiaro che,
comunque, il mondo del lavoro è fatto di tantissime leggi speciali che cambiano
di momento in momento e certamente quello che io Ti scrivo è vero solo in linea
di tendenza. Per essere certo di quello che io ti scrivo dovrei vedere
tutto quanto relativo al tuo rapporto di lavoro. Comunque quanto sopra
riportato dovrebbe essere, tendenzialmente, giusto.
Lo stesso dicasi per il secondo quesito. L'ente può
svolgere il suo lavoro con una certa discrezionalità. Tale discrezionalità è
requisito fondamentale per svolgere il proprio lavoro in tranquillità. Se un
soggetto acquisisce un diritto o uno status soggettivo giuridicamente
rilevante, allora è nel suo diritto recriminare per i comportamenti tenuti
dall'ente, nel caso di un provvedimento lesivo di tali interessi legittimi e
diritti, davanti all'autorità competente. Ma se tali diritti non sono stati
acquisiti, come penso che sia nel tuo caso, nulla può essere opposto all'ente.
Capisco che ciò non è giusto. Ma il mondo del lavoro, soprattutto in questi
ultimi anni, si sta evolvendo in una direzione che tutela più le specializzazioni
che una "semplice laurea". Se un soggetto firma un cotratto di lavoro
l'unica cosa che lo stesso può vantare è quanto contenuto dal contratto stesso
o dal contratto nazionale categoria.
Sperando di essere stato esaustivo nel risponderTi.
è lieta l'occasione per porgere i miei più Cordiali e Distinti saluti.
Dr. Alessandro Ludovici