Suites a
Violoncello Solo
senza Basso
composées
par
Sr. J. S. Bach
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LA FUGA
Convenzioni nella modulazione della fuga, la mutazione Pedale
Fux
La forma schematica della fuga è la seguente.
-1-
Esposizione Doppia
esposizione Riesposizione -2-
Controesposizione -3-
Sviluppi e Divertimenti -4-
Stretti -5-
Pedale
Gli
elementi con cui è costruita sono i seguenti.
-1-
Soggetto -2-
Risposta -3-
Controsoggetto -4-
Parte libera
1- Rappresenta il tema della fuga. (semifrase, frase o periodo)
2- Se si scrive per le voci l'estensione di un soggetto (tra la nota più grave e quella più acuta) non deve oltrepassare l'intervallo di sesta al fine di consentire alla voce che deve fare la risposta di muoversi nella propria tessitura.
3- Un soggetto di fuga troppo lungo presenterebbe delle entrate troppo dilatate nuocendo al processo imitativo. Al contrario un soggetto troppo corto le entrate si susseguono troppo rapidamente.
4- Deve appartenere interamente ad un tono o se modula modulare alla dominante, tonalità più affine. La regola relativa alla modulazione alla dominante deriva dalla necessità di collegamento tonale delle varie entrate del soggetto e della successiva risposta nell'ambito dell'esposizione, che deve mantenere una coerenza ed una unità tonale oltre che formale.
5- La figurazione ritmica con cui inizia si chiama testa del soggetto.
6- Il soggetto deve poter rappresentare un basso d'armonia, dato che nel corso della fuga si presenterà in tutte le voci.
1- Rappresenta l’imitazione del soggetto. Dopo che una parte ha fatto sentire il soggetto la risposta lo imita.
L’imitazione non può avvenire a qualsiasi intervallo dato
che una nuova entrata del soggetto la segue. Si è stabilito pertanto che la
risposta avvenga nel tono più affine al tono principale, quello della
dominante.
2- Quando il soggetto non modula la risposta lo imita nel tono della dominante e viene definita fuga reale.
3- Quando il soggetto modula, se la risposta lo imitasse in modo perfetto alla quinta superiore a sua volta modulerebbe alla sua dominante, dominante della dominante del tono del soggetto, il che renderebbe difficile una nuova entrata del soggetto nel tono principale. Si è pertanto stabilito, come convenzione particolare della fuga, che quando un soggetto modula alla dominante, la risposta lo imiterà tornando al tono principale e non alla propria dominante. In questo caso la risposta viene definita tonale.
4- Per mantenere la fuga in stretti rapporti tonali tra tono principale e tono della dominante si è inoltre stabilito che quando il soggetto raggiunge la dominante ad essa si risponderà non con la dominante della dominante ma col I° grado del tono principale. Le altre voci che completano l'armonia stabiliranno se considerarlo IV° grado del tono della dominante o tonica del tono principale.
5- Tutte le volte che il soggetto modula o che raggiunge la dominante avremo un cambiamento di imitazione nella risposta che viene definita mutazione. La dominante avrà un'imitazione reale, senza mutazione, quando si presenta in forma di progressione o come fioritura.
6- Le norme relative alla mutazione della dominante si riferiscono al primo disegno melodico del soggetto ( testa del soggetto) e all'ultima nota del soggetto. Punti di collegamento tra soggetto e risposta. Dopo la prima mutazione il soggetto non può subire ulteriori mutazioni a meno che non vi sia una vera modulazione alla dominante.
La tonica
La Dominante
1- Quando la Dominante è la prima nota del soggetto le si risponderà con il I° grado del tono principale. Le note successive del soggetto saranno interpretate come note nel tono principale se non portano alterazioni del tono della dominante o ne sottendono l'armonia.
Solo nel caso in cui la dominante del soggetto muova alla sottodominante (alterata o no) per tornare alla dominante, queste note saranno interpretate nella risposta nel tono principale del soggetto, con il VII° grado sempre alterato (sensibile). In tutti gli altri casi, ed anche al IV° grado alterato del tono del soggetto, si risponderà con i gradi corrispondenti del tono della dominante. J S Bach Fuga N° XVI WTC1 midi
Vediamo come in questa risposta Bach risponda alla dominante, RE, prima nota del soggetto, con il I° grado del tono del soggetto, SOL, producendo una mutazione di intervalli. Dato che la risposta entra sull'ultima nota (o penultima a seconda dell'interpretazione), e le ultime due note del soggetto appartengono alla armonia di tonica SOL, se Bach avesse risposto realmente, la prima nota della risposta sarebbe stata La ed avrebbe impedito il collegamento armonico tra soggetto e risposta. Con la mutazione le due armonie coincidono.
2- Dopo aver iniziato con la tonica o la mediante o con qualsiasi altro grado il soggetto va al V° grado direttamente o passando attraverso altre note per concludere il disegno melodico sulla Dominante le si risponderà con il I° grado del tono principale. J S Bach Fuga N° XVIII WTC1
In questo soggetto Bach raggiunge la dominante all'inizio del secondo movimento della seconda battuta ad essa risponde col primo grado del tono principale, e lo considera modulante alla dominante dalla seconda nota del soggetto, considerando la sensibile al primo grado (seconda nota) come fioritura. Le note successive si muovono nella cadenza della dominante con i seguenti bassi fondamentali IV-V(VII)-I. Gedalge nel suo trattato della fuga dà la seguente regola: quando la nota precedente la dominante è la tonica o la mediante le note anteriori alla dominante vengono interpretate nel tono principale del soggetto, in quanto la cadenza si muove su questo grado, mentre se la nota che precede la dominante non è né la tonica né la mediante esse apparterranno alla cadenza della dominante e modulanti a questo tono. 3- Quando il soggetto termina con la dominante le si risponderà con il I° grado del tono principale.
Il controsoggetto può essere definito il secondo tema della fuga. Deve avere un suo carattere autonomo. Accompagnando il soggetto e la risposta segue i loro andamenti tonali. Una fuga può avere uno o più controsoggetti. Il controsoggetto deve avere un’armonia rivoltabile rispetto al soggetto ed alla risposta, trovarsi cioè in una parte superiore o inferiore, deve essere quindi scritto in contrappunto doppio, (1) triplo etc.. secondo il numero dei controsoggetti. La prima entrata viene scritta in una voce corrispondente se il controsoggetto inizia col soggetto. L’ entrata è bene che intervenga dopo la testa del soggetto al fine di identificare bene i due temi.
Il controsoggetto inoltre rappresenta la frase di risposta al soggetto ed entrerà con la risposta. Il controsoggetto quindi oltre ad essere costruito come contrappunto rivoltabile della risposta e del soggetto deve avere una relazione fraseologica con il soggetto
Le parti libere vengono costruite in stile imitativo al soggetto, al controsoggetto e ad eventuali code.
L’esposizione rappresenta la prima parte della fuga. Essa consiste in due entrate del soggetto e rispettive due risposte, come regola indipendentemente dal numero delle parti (sia vocali che strumentali) con cui è composta una fuga, spesso però il numero delle entrate corrisponde al numero delle voci.
E’
bene far sentire la prima entrata del soggetto senza il controsoggetto al fine
di percepire bene il tema.
Le entrate del soggetto e quelle della risposta, dovranno essere esposte in voci corrispondenti. Per voce corrispondente ci si riferisce al rapporto tra le voci maschili e quelli femminili. Le voci di: Basso, Baritono,Tenore avranno le loro corrispondenti rispettivamente nelle voci di Contralto,Mezzosoprano,Soprano. Nella scrittura polifonica si usano le voci di Basso-Tenore-Contralto-Soprano. (rappresentanti la scrittura corale) nelle composizioni a due e tre voci si usano voci attigue. Un soggetto esposto al soprano deve essere riproposto al tenore e viceversa, un soggetto esposto al contralto deve essere riproposto al basso e viceversa.
Normalmente la risposta entra sulla voce attigua al soggetto.
Una
fuga può avere uno o più controsoggetti, il controsoggetto entra
nella stessa parte che ha esposto il soggetto e successivamente seguirà a
risposta e soggetto. Deve essere scritto in contrappunto doppio (1) per poter
essere rivoltato. Se il controsoggetto entra insieme al soggetto dovrà essere
esposto in una voce corrispondente.
Fuga a due parti
Fuga
a tre parti
Fuga
a quattro parti
Esposizione con due
controsoggetti.
CONVENZIONI NELLA
MODULAZIONE DELLA FUGA, LA MUTAZIONE.
Nella fuga ci sono delle convenzioni speciali riguardo alla modulazione, al fine di trovare migliori collegamenti nelle varie entrate del tema, data la loro complessità accenniamo alle principali. Abbiamo accennato come la modulazione di un soggetto sia limitata al tono della dominante, V° grado, SOLM in DOM. Avremo questo andamento tonale: DOM-SOLM, questo permette la successiva entrata della risposta nella tonalità della dominante SOLM. Ma se la risposta seguisse la riproduzione speculare del soggetto dovrebbe modulare alla propria dominante, REM, non permettendo la successiva entrata del soggetto in DOM. Quindi si è stabilita la convenzione (mutazione) che la risposta moduli alla sottodominante, cioè torni in DOM per permettere la successiva entrata del soggetto. Avremo quindi il seguente andamento tonale del soggetto rispetto alla risposta: [soggetto DOM-SOLM] [risposta SOLM-DOM] avremo quindi una mutazione di intervalli. Quando un soggetto non modula (quindi richiederebbe una risposta reale) ma raggiunge la dominante (si escludono quindi progressioni e fioriture) si considera ugualmente modulante al tono della dominante al fine di trovare migliori collegamenti armonici tra soggetto e risposta.
Indicando
con colore rosso il tono principale e con colore verde quello il tono alla
dominante, avremo il seguente andamento modulante in una fuga tonale.
(Esposizione)
Andamento
modulante di una fuga reale.
http://it.wikipedia.org/wiki/Fuga_(musica) A volte la successione delle entrate può essere: soggetto - risposta - risposta - soggetto, come avviene ad esempio nella fuga n° 1 del 1° volume del Clavicembalo ben temperato di J.S.Bach. In quest'opera si incontra sovente anche un'altra disposizione: soggetto - risposta - soggetto - soggetto (cfr. fuga n° 14 del 1° volume). Spesso tra un'entrata e l'altra delle voci possono essere interpolati dei piccoli episodi basati su progressioni unitonali o modulanti denominati divertimenti, i quali utilizzano materiale ritmico-melodico tratto dal soggetto, dal controsoggetto o dall'eventuale Coda. Ciò può verificarsi tra la seconda e terza entrata tematica e a volte anche tra la terza e quarta.
Una
fuga che usa più di un soggetto si chiama a due soggetti, a tre soggetti in base al numero
dei nuovi soggetti, la rispettiva esposizione darà la doppia, tripla
esposizione.
Una
nuova esposizione nella quale le voci entrano con la solita successione della
prima.
Si definisce fuga doppia, tripla etc., una fuga con uno o due controsoggetti, secondi temi, definizione caduta in disuso.
Gli sviluppi o divertimenti sono rappresentati da dei motivi delle varie parti tematiche dell'esposizione elaborati in forma di canone, imitazione o progressione e una riproposizione di Soggetto e Risposta ad un tono affine.
Primo divertimento
Il primo divertimento nel tono principale porta la tonalità verso il relativo maggiore o minore a secondo del modo del soggetto, in questa nuova tonalità avverrà la riesposizione del soggetto e risposta.
I divertimenti sfociano su un pedale di dominante dopo il quale inizia la sezione degli stretti.
Nell'esposizione la risposta entra al termine del soggetto, negli stretti queste entrate sono ravvicinate. Si possono avere vari tipi di stretti:
1- Si definisce Stretto canonico quando soggetto e risposta vengono riprodotti integralmente con imitazione alla 5° superiore come avviene nell'esposizione.
2- Il soggetto e la risposta non possono essere completamente esposti, o devono essere interrotti alla nuova entrata, in questo caso il contrappunto continua con il materiale fornito dall'esposizione.
3- Stretti liberi, vengono così definiti quegli stretti, canonici o no, in cui la risposta entra ad intervalli diversi da quello dell'esposizione. Le voci devono entrate a distanze uguali ed entrare su tempi con simile accentazione..
4- Stretto in tesi e arsi, viene così definito quando vengono sfalsati gli appoggi ritmici, levare anziché battere e viceversa.
5- Negli altri stretti il numero delle entrate non è fissato.
Primo stretto
Il primo stretto della fuga viene fatto con imitazione alla 5° superiore, può essere canonico o no, stretto dell'esposizione completa deve avere cioè quattro entrate. Segue in divertimento alcune volte basato sul controsoggetto.
COSTRUZIONE DEGLI STRETTI
1- Gli stretti del soggetto sono collegati da divertimenti 2- Gli stretti del soggetto sono collegati da stretti del controsoggetto 3- Gli stretti del soggetto si susseguono senza interruzione
FUX Johann Joseph GRADUS AD PARNASSUM
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