Alassio (1)

 

Cari Amici …..

 

Vi voglio raccontare una mia ennesima storia accaduta qualche anno fa.

 

Era un mio periodo di forte stress e d’accordo con Mikela, mi recai da sola al mare, per rilassarmi un poco.

Lei mi avrebbe raggiunta qualche giorno dopo, in quanto non aveva la possibilità di staccare dal suo lavoro.

Cercammo su internet una località vicino, ma accogliente e soprattutto rilassante.

Trovammo, dopo una lunga ricerca, un paese nel ponente Ligure e precisamente Alassio.

Ci piacque soprattutto la posizione, il paesaggio e le spiagge; sicuramente non era tra i più economici, ma devo dire che n’è valsa la pena …. completamente! E a questo proposito vorrei

ringraziare e salutare tutti gli amici che ho conosciuto e che mi hanno veramente rilassato e divertito in questo incantevole paese!!!

Feci la sacca, ma non presi molte cose, era estate e faceva caldo!

Salutai Mikela, invitandola al più presto a raggiungermi e lei mi diede il solito dolce e caloroso bacio sulla bocca facendomi capire quanto era dispiaciuta non poter partire con me, ma che sarebbe stato per poco in quanto si sarebbe impegnata per ricongiungersi in breve tempo di nuovo a me!

Presi la macchina e partii.

Arrivati al primo autogrill, scesi per fare colazione e mettere qualche goccio di benzina, quanto bastava per arrivare in Riviera.

Capatina in bagno per una pisciatina  e via di nuovo in macchina, ma qua ebbi la prima sorpresa della gita che doveva essere all’insegna del relax: al fianco della mia auto c’era una giovane ragazza bionda molto esile che aveva  un enorme zaino e un cartello davanti a sé con scritto: “FRANCE”.

Mi indicò il cartello e io le risposi che mi sarei fermata prima e cioè ad Alassio, lei mi guardò e mi sorrise e con un cenno delle spalle mi rispose in francese “tre bien” (come si scrive non lo so! Ma so che vuol dire “va bene”!!!)

Allora io un po’ titubante aprii la macchina e lei con decisione mise il suo zaino dietro ed entrò in auto.

Ero un po’ sbalordita, ma poi siccome ormai dovevo ballare …. Beh accesi la radio e misi in moto l’auto.

Avevo anche una enorme preoccupazione e cioè che cosa ci saremmo dette in viaggio: io non sapevo (e non lo so tutt’ora) parlare in francese ….. a mala pena conosco l’inglese!

Infatti per le prime rimanemmo in silenzio e ascoltavamo la musica della radio, quando ad un certo punto si interruppe la trasmissione per annunciare un incidente a pochi km da noi e nella stessa direzione.

Non potevo uscire dall’autostrada, poiché lo svincolo era già passato e appena vidi una piazzola molto grande, mi fermai e cercai di far capire alla mia sconosciuta ospite che c’era stato un grosso tamponamento e che probabilmente ci saremmo dovute fermare  per un po’ di  tempo onde evitare di fermarci sotto il sole in coda.

Lei mi sorrise ed io non sapevo se avesse capito, ma non mi sembrava preoccupata.

Scendemmo dall’autovettura e ci recammo poco dietro a degli alberi per poterci riparare dal sole.

Non c’era nessuno ed ero sicura che in quel posto non avremmo avuto altre persone che ci potessero disturbare.

Mi sdraiai su di una panchina e chiusi gli occhi, assaporandomi la quiete, ma poi presa dallo scrupolo di aver abbandonato la poverina, mi raddrizzai per vedere come si era sistemata e rimasi stupita nel vederla sdraiata su di un pezzo di prato un po’ riparato, ma soleggiato, in toplex e con i pantaloncini.

Allora mi avvicinai, anche per la curiosità di vederla meglio, e pensai come dirle se non avesse avuto paura che qualcuna la potesse vedere, ma non sapevo proprio come dirglielo …. Allora arrivata molto vicina, la chiamai e comincia a parlare in un farfugliato inglese per farmi capire …. Ma ecco che lei iniziò a parlare in italiano …. stentato … ma comprensibile!

Mi disse che non c’era molto da vedere in quanto era poco fornita di seno non come me che invece ero abbondante, e così dicendo mi mise una sua mano su una mia poppa e me la toccò.

Io ebbi un scossa, una strana emozione e siccome ero senza reggiseno, sentii molto intensamente quella palpata, decisa e dolce.

I miei capezzoli reagirono subito e data la leggerezza della t-shirt, si notarono abbondantemente.

Lei non accennava a togliere la presa ed io con naturalezza le portai la mia mano sulla sua pancia per confortarla riguardo alle precedenti affermazioni circa al suo fisico.

Con le dita cercavo di conquistare millimetri di corpo e le guardavo il petto per poter avere la sicurezza di avvicinarmi ai suoi seni.

Lei, Lally il suo nome, socchiuse gli occhi e abbassò la mano e con l’altra mi prese la mia che era sul suo corpo e me la portò sul suo piccolo seno.

Aveva le aureole molto piccole e lo stesso capezzolo sembrava molto immaturo; le mie dita presero, per quanto potevano, quella minuscola protuberanza di colore scuro, ma molto sodo.

Accarezzavo leggermente la zona, non parlavo e guardavo il viso soddisfatto di Lally; aveva veramente un bella espressione, strana, ma molto originale.

Lei riaprì gli occhi, erano passati pochi minuti, e a questo punto capii che era molto eccitata … ma lo ero anche io. Ad un certo punto  lei mise una mano sotto la mia maglietta e andò a cercare il mio seno e quando lo trovò si soffermò a giocarellare  con il mio “ghingo”  (termine cognato tra me e Mikela per indicare il capezzolo!).

Lo stringeva anche lei tra le dita e a volte mi faceva anche un po’ male, ma era un dolore piacevole!

L’eccitazione cresceva di intensità e lei mi fece capire che mi voleva baciare; io mi lasciai andare verso di lei e la baciai; dapprima solo sulle labbra e poi aprii la bocca per far entrare la sua lingua e ci baciammo con una grande intensità!

Mi sentivo attraversata da brividi e l’adrenalina scorreva nel sangue fortemente; la mia mente volava in una realtà completamente nuova, non avevo mai provato prima certe emozioni; la sua mano stava scendendo per il mio corpo, si soffermò sul mio ventre e toccava l’ombelico.

Il tempo passava lentamente, fortunatamente le macchine non si fermavano nel piazzale e noi eravamo sempre sole …. Anche se comunque c’eravamo un po’ appartate da eventuali sorprese!

Le sue dita si trovarono sul bottone dei miei pantaloncini di jeans ed io ebbi un piccolo sobbalzo, come se volessi  minimamente resistere, ma Lally, con naturalezza, mi rassicurò cercando di modificare il suo bacio in uno più dolce ed io allora trattenetti il respiro per poter agevolare l’operazione, ed infatti il pomellino saltò!

Piano piano scese anche la cerniera e così potei sentire la sua mano al bordo del mio tanga, che ormai era zuppo di umori.

Ma questo non era sorta di mio imbarazzo, poiché sapevo che la cosa non avrebbe di certo bloccato l’azione della mia occasionale compagna.

Ed infatti lei, prima mi tocco dal di sopra e sentendo lo stato sorrise compiaciuta, e poi mi scostò lo slip e mi cominciò a toccare il mio fiorellino.

Era un tocco strano, non come quello di Mikela, era più energico e nello stesso tempo più sicuro!

Io mi sdraiai sul prato lasciando la sua bocca, volevo godere più profondamente questo trattamento e quindi cercavo di trovare una posizione comoda.

Lei sentitasi svincolata e ormai avendo capito di avermi conquistato pienamente, si portò con la sua bocca sul mio ombelico e con la lingua stava limonando con esso, e lo faceva veramente bene.

Con le dita mi faceva delle piccole penetrazioni, e io ebbi un primo grandioso orgasmo.

Lei non se ne accorse e io dovetti fermarla per non essere disturbata in quel sereno momento e Lally si fermò.

Io avevo chiuso gli occhi e respiravo con grossi affanni.

Allora dentro di me sentivo di dover sicuramente contraccambiare queste emozioni e quindi mi rialzai, sedendomi a fianco a lei.

Le diedi un bacino sulla bocca e la feci nuovamente coricare sul prato.

Scesi con il mio bacio sul seno che era ancora nudo, presi il suo capezzolino in bocca e lo succhiai, lo sentii diventare duro sulla mia lingua.

Ormai avevo raggiunto la giusta eccitazione per poter continuare la mia opera ed ero veramente contenta di ciò stava succedendo.

Arrivai anche io piano piano al bottone dei suo pantaloncini e lo sbottonai.

Ma a questo punto ….. (lo so che molte persone non ci crederanno, ma è successo veramente ed io ne sono ancora oggi che lo racconto, stupita e meravigliata, ma serena!) ….. ci fu l’ennesima sorpresa: Lally, scoperta dai suoi indumenti intimi, aveva un piccolo pene al posto della passerotta!!

Io mi bloccai ….. anche perché non avevo mai visto un arnese così piccolo!

Lei mi guardava e non parlava ed io non sapevo che fare!

Il piccino ebbe un piccolo sobbalzo, sembrava che protestasse per la mia sosta!

Ma che fare?????

Poi la guardai e il suo viso si era inscurito e mi dispiaceva, infondo non c’era nulla di male e poi io non ero tanto lesbica da rifiutare il contatto con un pene, oltretutto di quelle dimensioni!

Allora dopo questi attimi lo presi in mano: era molto tenero e molle.

Lo cominciai a muovere scoprendo il piccolo glande e vidi che, magicamente, prese un po’ di consistenza, sia in durezza che in grandezza.

La guardai nuovamente, (o forse dovrei parlare al maschile, ma preferisco considerarla ancora una “lei”) e vidi che la sua espressione era cambiata … era nuovamente raggiante.

La mia eccitazione era veramente alle stelle e quindi sapendo che per un uomo la cosa più richiesta è quella di prendere il loro sesso in bocca, mi accuccia e con un solo boccone glielo presi tutto!

Lally sussultò ed emise un leggero gemito ed io a sentire quella sua reazione, comincia con foga a leccare e succhiare quel piccolo pene che anche se ormai ritto aveva comunque dimensioni ridotte!

Ma la cosa non mi interessava, anzi mi  attraeva ancora di più!

Ricordando quello che mi diceva mio fratello, su come e dove un ragazzo provava più piacere, cercavo di impegnarmi su quegli insegnamenti, come mai avevo fatto prima con altri.

Non so perché stavo facendo quel pompino con quel entusiasmo, ma mi stava piacendo veramente tanto e, per la prima volta, raggiunsi un lieve orgasmo che fu ampliato quando lei mi riverso il suo liquido in bocca.

Feci scivolare il suo sperma sul suo pene e si fermò anche un po’ sul suo pelo ricciolo che contornava il suo pube.

Mi stesi vicino a lei e la baciai. Lei contraccambiò e girandosi su un fianco verso di me, mi disse: “mercie! Mon amour!”

Io risposi con un sorriso, ero talmente spossata che non avevo parole.

Ci ricomponemmo e  risalimmo in macchina, accesi la radio e sentii che il traffico era nuovamente regolare.

Allora partii per la volta della sospirata vacanza e quando arrivai ad Alassio, lei scese dalla macchina e mi salutò.

Io le dissi di volerla accompagnare ancora un poco, ma lei mi rispose che avevo fatto già molto e che non mi dovevo preoccupare, un altro passaggio lo avrebbe trovato sicuramente!

Ci salutammo con un bacino e un sorriso ed io mi recai all’albergo.

Arrivai dalla reception e vidi un ragazzo molto giovane dietro il banco intento al gioco del suo personal.

Gli dissi il mio cognome  e lui controllò prontamente sul suo pc la mia prenotazione.

Mi chiese un documento e mi diede la chiave della stanza numero 7 …. Il mio numero fortunato!

Da una porta, sbucò una donna che avrà avuto una quarantina d’anni, molto carina e fine, la quale mi disse che ero la benvenuta.

Era la proprietaria dell’albergo e la mamma di quel giovane; con decisione comandò al figlio di portarmi la sacca in camera e il ragazzino un po’ scocciato poiché distolto dalla sua avventura virtuale, uscì dalla guardiola e prendendo il mio bagaglio salì le scale …. Arrivammo davanti alla porta, infilò la chiave e aprii l’uscio.

Era una bella stanza, confortevole e pulita!

Mi girai verso di lui e gli diedi un bacino per quella cortesia che era doppiamente gradita per il sacrificio che aveva dovuto fare.

Lui diventò rosso e mi sorrise soddisfatto.

 Mi misi a mio agio e ufficialmente cominciò la mia vacanza ……. Anche se le sorprese non erano già mancate!!!!!!

…. Ma voglio continuare il mio racconto …. In un altro capitolo, che scriverò presto …. Ve lo prometto!!!

 

Ciao un bacio