Capodanno 2002 (1)

 

 

 

Vi voglio raccontare questa mia avventura che peraltro è molto vicina e quindi ancora molto viva.

Io spero che tutti Voi ormai mi conosciate e che avete letto tutti i miei racconti!!!

Ad alcuni so che sono piaciuti ed io ne sono contenta.

 

Era il 31 dicembre del 2002 … insomma questo ultimo capodanno … ed eravamo un gruppo di amici e amiche a casa nostra che festeggiavano la fine e l’inizio del nuovo anno.

Avevamo preparato un cenone veramente grande … io e Mikela per tutto il pomeriggio avevamo cucinato con molta cura e passione.

Gli amici alle 21 a gruppi si presentarono al nostro uscio ed ognuno aveva con sé qualcosa per arricchire la nostra serata.

Alle 22 eravamo pronti per servire in tavola tutto quello che solitamente si mangia a Capodanno:

cotechino, lenticchie, polenta e buon vino!

Fino alle 23 e 45 abbiamo cenato, ma a pochi minuti dalla fine i nostri amici maschi si alzarono per preparare un vero e proprio spettacolo pirotecnico!

In quel momento, anche se eravamo molto sotto zero, la temperatura si alzò e il freddo non era sentito.

Io  e Mikela allo scoccare della mezzanotte ci abbracciammo e ci augurammo un buon anno .. come il passato .. meglio!!!!

Poi fu la volta di tutti … “BUON ANNO!!!” … abbracci, baci e brindisi!

Molti sms che ci auguravano un buon inizio da tutte le parti del paese ….. ed oltre!

Anche mio fratello mi scrisse … una frase bella … ma fatta … pazienza!

Dopo minuti di estrema felicità e festa, ci recammo nuovamente in casa … e ci accorgemmo che in casa faceva più caldo!

Ad un mio amico venne l’idea di raggiungere un suo conoscente che stava facendo una festa a pochi km da noi ed allora dopo qualche piccola discussione, decidemmo di partire!

Qualche macchina e via.

Arrivammo dopo una mezz’oretta nel posto dove si trovava l’amico, ed entrammo nel locale.

Era allestito con luci e musica, era molto carino ed accogliente.

Ci recammo a salutare Franco, l’amico che aveva organizzato.

Ci sedemmo in alcuno posti che erano liberi, molti erano in pista a ballare la musica mista … latino-americano, liscio e dance.

Dopo poco ci ambientammo e ci spingemmo anche noi a ballare.

Oltre al nostro gruppo non conoscevo nessuno, o quasi.

Infatti. Fatti qualche passo di ballo, mi girai sorpresa e vidi Simone!

Era da tanto che non lo vedevo, era cambiato … sembrava anche più grande!

Era tirato a festa, stava ballando con una bionda molto carina sulla ventina …  e si strusciava a lei  calorosamente.

Volevo avvicinarmi per salutarlo, ma pensai che forse poteva essere inopportuno ed allora continuai a ballare con molta scioltezza.

Ricordavo ancora con piacere quel massaggio che mi fece molti anni prima, quel suo tocco speciale e quella eccitazione che mi aveva provocato con le sue mani delicate.

Ad un certo punto mi sentii una mano leggera sulla mia spalla, mi girai e … lo vidi!

Mi sorrise e mi diede un bacino sulla guancia, sempre molto a modo.

Lo salutai e gli chiese come andava, e lui mi rispose bene.

Mi chiese se avevo ancora bisogno di un  massaggio e io gli sorrisi e gli dissi che mi mancava tanto il suo servizio.

Cominciammo a ballare insieme in pista, … era scatenato ed io ero felice di averlo rivisto.

Ad un certo punto mi disse con chi ero e gli feci vedere alcuni dei miei amici.

Mi chiese se tra loro c’era un mio fidanzato e io gli replicai di no.

Allora, anche io gli feci la stessa domanda riguardo alla biondina e lui con aria un po’ frizzante, ma delicata mi sussurrò che avrebbe voluto, ma che “purtroppo” era lesbica … dichiarata!

Gli feci notare che l’avevo visto in atteggiamenti molto intimi con lei, e Simone mi rispose che Sara lo conosceva molto bene e che quindi sapeva di non doversi preoccupare.

Dentro di me salì un brivido … ed ero contenta di sapere che qualcuno aveva il coraggio di ammettere le proprie tendenze.

Gli chiesi se voleva bere qualcosa e cercai di coinvolgere anche la sua amica.

Mentre andavamo verso la zona addebita a bar, gli chiesi che fine aveva fatto la storia con la sua amica fidanzata, per la quale aveva quella grossa infatuazione.

Simone mi rispose che per alcuni tempi aveva ancora praticato i massaggi, era riuscito anche a convincerla a lasciare il suo ragazzo, ma che poi lei si era trasferita e che quindi non era successo più nulla!

Ci raggiunse Sara.

Era una ragazza veramente carina: magra quanto bastava, un viso molto dolce, un corpo sinuoso e un seno rotondo pronunciato che sporgeva vistosamente.

Si avvicinò a me e mi chiese come mi chiamavo, io le dissi il mio nome.

Aveva un aria padrona e sicura di sé.

Mi metteva anche un po’ in soggezione.

Simone, gentilmente, si scusò in quanto si doveva allontanare per andare a salutare amici che non vedeva da molto tempo.

Mi disse di stare tranquilla che sarei stata in buona compagnia con Sara e così dicendo sogghignava conoscendo anche le mie inclinazioni.

Lo salutammo e cercammo di iniziare un discorso.

Mi sentivi imbarazzata ed emozionata nello stesso tempo.

Io ero vestita molto normale, camicetta bianca, gilet e sciarpina rossa (l’unico capo di quel colore per la famosa tradizione!) e jeans con qualche taglio sul sedere.

Lei invece era molto elegante: vestito nero con strass, la scollatura che faceva risaltare il suo magnifico decolté, calze a rete fine e scarpe con il tacco a spillo.

Non vedevo il suo capo rosso, ma pensai che sicuramente era il tanga …. 

Si accese una sigaretta e me ne offri una, ma io la rifiutai visto che non fumo.

Si portava alla bocca quel bicchiere con molta grazia e con la lingua spostava il ghiaccio della sua  caipiroska.

Io avevo ordinato un cuba libra e me lo stavo sorseggiando, guardando intensamente quella ragazza, così carina e sensuale.

Le cadde l’accendino e io mi accuccia a raccoglierlo e mentre stavo risalendo un raggio di luce del laser gli puntò lo spacco del vestito e scorsi la giarrettiera rossa che gli faceva capolino sopra le calze nere.

Mi rimisi dritta ed ero notevolmente eccitata.

Quando fui nuovamente a tu per tu con la Sara, mi accorsi che il suo volto era cambiato, e che il suo sguardo era più sensuale.

Forse era una mia immaginazione ed allora cercai di non farci caso.

Faceva molto caldo ed allora mi sbottonai un bottone in alto e uno in basso della camicia, che comunque non avrebbe scombussolato il mio abbigliamento, ma avrebbe sicuramente portato un po’ più aerazione al mio corpo.

Parlammo del più e del meno per lunghi istanti quando, a causa di un ragazzo agitato dalla frenesia del ballo, la giovane ragazza  mi rovinò addosso.

Cercò di aggrapparsi per evitare di cadere, io mi rovesciai la bevanda a dosso e macchiai vistosamente la mia camicetta bianca.

Quando tutto ritornò nella normalità il giovane si scusò con me e con Sara, la quale si era nuovamente ristabilita.

Io mi guardai e la macchia era localizzata sulla parte sinistra del mio corpo.

Lei mi guardò e subito aveva un viso preoccupato e dispiaciuto, ma poi, forse per sdrammatizzare, mi sorrise e mi disse che avevo cambiato look … anno nuovo vita nuova!

Io le risposi con un sorriso, non troppo convinto.

Sentivo quel liquido fresco che mi colava sotto all’indumento e direttamente sulla pelle, dato che sotto non portavo nulla.

Il freddo mi fece indurire un capezzolo e Sara se ne accorse e con un gesto naturale me lo prese al di sopra della camicetta e mi diede un piccolo pizzicotto ….. molto leggero.

In quel momento tutto il sangue mi affluì all’estremità del mio seno e per pochissimi istanti rimasi paralizzata.

Poi presi io l’iniziativa e raccogliendo un cubetto di ghiaccio che era caduto dal mio bicchiere sul bancone e glielo misi nella vistosa scollatura.

Fece un sobbalzo, ma accettò lo scherzo molto sportivamente.

Fece un piccolo balletto per far scivolare il ghiaccio verso il basso del vestito e con una mano lo prese sotto dalla gonna.

Se lo passo sulle labbra e poi me lo appoggiò sulla guancia e molto lentamente lo avvicinava alle mie, come se volesse un consenso o un rifiuto.

Io stavo ferma, ormai ero in preda ad una strana emozione, anche se intorno a noi c’erano molte persone.

Il cubetto arrivò all’angolo della mia bocca ed allora si fermò.

Dentro di me salì un po’ di delusione e sconforto, ma capii.

  

L’avventura non è finita ….. spero che abbiate la pazienza di aspettare il seguito …..