Capodanno 2002 (4) "La sorpresa"

 

……. Cari Amici sono stata costretta a continuare il racconto di questo magnifico capodanno, siccome tante sono state le mail scritte per sapere come è andata a finire ……..

  …. Dunque la stavo massaggiando al ventre e lei si stava rilassando molto lentamente.

Sapevo che era l’unico modo per poter instaurare un contatto con la giovane ragazza e poi comunque non ero sicura che avrei voluto qualcosa da lei.

Era strano, l’attrazione era forte, ma avevo paura, paura di sbagliare, non ero sicura che Sara fosse veramente pronta ad un rapporto tra ragazze.

Sara non parlava e il suo addome piatto si gonfiava a ritmo del suo respiro.

Io stringevo verso il centro e sfioravo spesso il suo ombelico, profondo, sensuale … invitante.

L’olio stava per finire ….

Io, allora, cercai di rallentare il movimento rotatorio per allungare la durata del massaggio.

Mi ero riservata un po’ d’olio per le sue tonde colline e per i suoi acerbi capezzoli.

Cercavo di capire quando poter arrivare a quel frutto proibito, senza provocare imbarazzi alla giovane.

Seguivo le sue fasce muscolari che erano diventate turgide lungo il corpo, nel parti laterali del ventre e portavano in alto verso i seni.

Per alcune volte le percorsi e con piccoli gesti sfioravo la parte sottostante alle rotondità.

Le sentivo e le vedevo riempirsi del suo respiro, ormai molto frequente.

Il suo viso era soave, rilassato ma carico di erotismo.

Ero pronta a finire quel massaggio preparatorio ed iniziare la nostra danza erotica?

Il profumo era intenso e molto eccitante, per la prima volta mi trovavo a tu per tu con una patner che non conoscevo e per la prima volta mi sentivo libera di agire come volevo.

Mi avvicinai al suo viso e le diedi un bacio sulle labbra socchiuse, al contatto delle mie Sara aprì dolcemente la bocca per accogliere la mia lingua ed io gliela introdussi dolcemente.

Mi rialzai presi l’ultimo goccio di olio e lo misi sopra nella punta del seno.

Colava lentamente tutto attorno, facendo luccicare l’areola.

Adagio le posai le mie mani e con delicati movimenti cominciai a massaggiare quelle magnifiche tette.

Ormai le mie mani avevano palpato abbondantemente quel seno che si era ammorbidito sotto le mie dolci cure, ma i capezzoli erano ancora più turgidi e gonfi di libidine.

Mi accuccia verso Sara, ma questa volta le baciai la ciliegina sopra alla torta e cominciai a succhiarla dandole leggeri morsi per aumentare il piacere alla giovane compagna, che era in estasi, completamente trasportata da questo turbine sessuale.

Io mi sentivo bene ed ero felice ed estremamente eccitata, il tempo passava velocemente e presto sarebbe stata l’alba, il primo giorno del 2003, la prima mattina di un anno che stava iniziando bene!

Mentre leccavo, con la mano scivolai verso il basso del ventre ed arrivai all’elastico del tanga rosso e con una piccola mossa insinuai le dita sotto l’indumento per arrivare alla calda fessura.

Ci arrivai!

Era veramente molto calda e bagnatissima; le mie dita penetrarono il solco senza difficoltà dato la enorme quantità di umori.

Percepii un piccolo sussulto e subito le pareti si chiusero attorno alle mie dita.

Distinsi una contrazione, un orgasmo e forse non era il primo, ma quello lo sentii e quella vibrazione mi fece avere un piccolo piacere anche a me.

Avrei avuto voglia che anche lei mi toccasse, ma mi rendevo conto che non era facile per lei dover agire se non l’aveva mai fatto.

Con naturalezza si tolse il piccolo capo e lo getto via.

Rimase nuda.

Potevo scorgere la sua patatina parzialmente rasata e molto stretta, sembrava quasi vergine.

Aveva il pelo ispido e ritto, forse era un segno della sua eccitazione.

Stavo scoppiando e non avevo il coraggio di denudarmi per poter agevolare la piccola ad un suo segno di coinvolgimento.

Rimasi un poco ferma, e questo fu il momento che lei si sblocco.

Mi disse di essere curiosa di vedere le mie parti intime.

Io indugiai un attimo e poi per non perdere la grande eccitazione, mi alzai e  mi tolsi dapprima la maglietta che mi aveva dato lei, rimanendo a petto nudo e poi i pantaloni restando con il mio piccolo tanga bianco.

Mi risedetti accanto e Sara con molta dolcezza mi mise un braccio al collo e mi costrinse ad accovacciarmi vicino al suo viso.

Era soave, tenero, come una bimba che vuole il bacino della buona notte.

Mi trovai a pochi millimetri dalla sua bocca e poi mi appoggiai alle sue labbra e la baciai, intensamente e lei rispose con vigore.

Mi sentii le sue mani sui miei seni che erano più piccoli dei suoi, ma questo a Sara non importava ed infatti appena ci staccammo dal nostro bacio, lei mi disse con voce roca, quanto fossero belli da toccare.

Lo faceva con disinvoltura e mi piaceva; non mi sembrava poi così novellina. Anzi!

Cercai di accostare i miei capezzoli ad i suoi (è una cosa che mi piace tanto!)

Ci riuscii e notai che anche a lei era gradito, in quanto si muoveva per aver un maggior contatto.

Ci sfregammo un pochino e sentivo molto distintamente i suoi bottoncini sui miei ed erano duri come mai avevo sentito.

Con un colpetto lei mi stese sul letto e con frenesia mi prese in bocca grande parte del mio seno.

Chiusi gli occhi per apprezzare quest’opera e sempre più mi stavo rendendo conto che Sara era molto più spregiudicata di Lucia, la giovane di Alassio.

Sembrava che si fosse svegliata, si era scatenata!

Non aveva più paure od imbarazzi!

Mi lasciò il seno e piano piano scese con la lingua verso il basso.

Si soffermò sul mio ombelico e poi riprese la discesa verso il basso ed arrivò al mio tanga.

Me lo percorse con la lingua lungo la linea dell’elastico, provocandomi una sorta di solletico.

Con i due indici mi prese gli slip e me li sfilò ed io le diedi una mano sollevando il bacino.

Mi trovai nuda: ebbi un piccolo brivido e non  seppi se per il freddo della stanza o per la situazione.

Passò pochissimi attimi e poi Sara prese l’iniziativa; sentii le sue dita che mi scostavano il pelo alla ricerca del mio prezioso frutto.

Quando la sentii soffermarsi sulla mia clitoride provai un intenso piacere, forse un piccolo orgasmo.

Con le piccole dita mi accarezzava quella parte e il piacere aumentava in maniera smisurata.

Lavorava con molta cura la porzione di corpo, con le mani e con la lingua e sentivo che gli umori stavano vistosamente aumentando.

Allora Sara mi introdusse un dito che, visto le dimensioni minute, non sentii molto.

Ma dopo poco sentii anche un secondo e poi un terzo che violavano la mia bagnata fessura.

Lavorò un po’ così e cominciai a sentirla ed avare piacere.

Ad un certo punto sentii un poco di dolore, aprii gli occhi e vidi che la giovane aveva introdotto molta parte della sua mano e stava comunque spingendo per raggiungere al completo assorbimento del suo arto.

Non ci credevo anche perché, per quanto piccola la mano, le dimensioni diventavano considerevoli ed io  non  avevo mai accettato un rapporto del genere, forse perché mi ricordava il dolore provato con il grosso pene di mio fratello.

Ma in quel momento il male era diverso dal passato ed allora piano piano la sensazione cambiò e divento nuovamente piacevole, intenso e strano ….. una senso di riempimento che non avevo mai provato prima!

Ci mise poco e tutta la mano era all’interno!

Si muoveva molto lentamente ed io avevo ulteriormente aumentato il flusso degli umori.

Stavo inerte, ma gemevo dal piacere, piccoli mugolii che davano fiducia a quella ragazza che probabilmente non si aspettava questa circostanza.

Sempre con molta delicatezza cercò di imprimere un piccolo movimento e ci riuscì.

Io ero stupita della capienza della mia piccola gattina, ma nello stesso tempo questo momento me lo volevo vivere con molta serenità!

Quando la mano era completamente fuori, fui presa da sconforto, sentii un senso di svuotamento ed allora presi il poso di Sara e lo invitai a riprendere l’atto.

Ma lei si ritrasse ed io rimasi delusa, pensai che fosse finito tutto.

Sara si allontanò dal mio corpo e si avvicinò ad un borsone poco lontano dal letto.

Lo aprì e mi chiese di chiudere gli occhi.

Io eseguii e quando mi invitò ad aprirli, la vidi che indossava un fallo di plastica.

Molto grosso, ma non tanto lungo.

Si avvicinò e mi disse di non avere paura, poiché quelle dimensioni erano paragonabili alla sua mano …. Più o meno!!!!!!!

Io ero ancora molto eccitata e la mia voglia era ancora alta.

Quando mi fu nuovamente vicino mi appoggiò la mano sul mio sesso e prese molto dei miei viscosi umori per passarli su membro di lattice.

Con la mano masturbava lentamente il membro di color pelle: aveva anche le vene e un grosso glande con persino il buchino sopra.

Si avvicinò ulteriormente e poggiò il bastone sulle mie grandi labbra, lo sentii freddo e duro: avevo paura, ma sapevo che se mi avesse fatto male avrei potuto sospendere quell’operazione.

Cominciò, molto lentamente, la penetrazione.

Io socchiusi gli occhi e poi li chiusi totalmente.

Sentivo che tutto si stava allargando e percepivo un minimo dolore.

Ma la sofferenza era sopportabile e l’esperienza della mano mi aveva entusiasmato, quindi cercavo di resistere per arrivare fino in fondo, d’altronde non era molto lungo.

La penetrazione procedeva ed io mi stavo nuovamente bagnando anche se non ero ancora nella fase del piacere, ma ero molto eccitata.

Le misi la mano sul ventre per fermarla e con l’altra mi accertai di quanto mancasse per essere completamente deflorata da quel grosso fallo.

Poche dita …. Ed allora feci un segno di consenso perché Sara continuasse.

Ed infatti con un colpo deciso lo infilò tutto!!!

Ebbi un dolore più intenso, ma non duraturo.

Feci una piccola smorfia e lei mi infilò un dito in bocca per poter scaricare quel momento.

Si rifermò di nuovo ed io rimasi senza pensieri per un attimo, ma ripresi subito l’attività e pensai prima di tutto come mai quella ragazza aveva certi oggetti nella borsa ed poi  io …. che stavo facendo? … sicuramente se la mia compagna si fosse presentata con quel cosone le avrei di certo riso in faccia e non le avrei permesso di penetrarmi  con così tanto aggeggio !!!!!!!

Ma ero lì! … supina e perplessa in attesa di una sua iniziativa.

Non provavo più dolore, e lo stato di riempimento stava nuovamente ritornando, accompagnato da uno strano calore che mi saliva piano piano dal basso ventre e quando arrivò all’apice della schiena si fermò … poi riprese tutto attorno alla spina dorsale fino al collo e il capo!

Era una cosa piacevole, mai provata!

Riprese a muoversi, molto lentamente e con estrema dolcezza ed io prima di abbandonarmi pensai ancora come facesse Sara a sapere come muoversi e con tale naturalezza, ma fu un pensiero subito accantonato, sopraffatto da altre sensazioni ….

Mi venne in mente che una volta Mikela, la mia compagna, mi disse che un orgasmo sublime, paradisiaco, cominciava con questo calore e che presto si sarebbe trasformato in enorme piacere.

Sara si muoveva  con un ritmo giusto, né troppo forte, né troppo lento …. Con estrema naturalezza.

Il mio corpo stava per esplodere e si stava inarcando per ricevere più profondamente quell’arnese di piacere …. Quando ad un ennesimo suo colpo, io lo accompagnai con impeto a tal punto che Sara si accorse che stavo per venire ed allora tolse rapidamente il membro e senza fatica ci infilò nuovamente la sua mano.

Le venni addosso e lei dentro di me!

Gli umori schizzarono fino al suo corpo,  come mai era successo ……

Sentii stringersi la mia vulva, che avvolgeva la sua mano ormai intrappolata in quella bagnatissima custodia!

Dopo alcuni secondi di impetuoso orgasmo mi rilassai e riappoggiai  il corpo al letto, sempre con la sua manina dentro di me.

I suoi occhi erano soddisfatti e il suo viso, ora, rilassato!

Mi disse con voce rauca e sensuale che le era piaciuto tanto e che non aveva mai sentito un orgasmo così maestoso … era contenta e sazia del suo operato.

Mi chiese conferma del mio piacere ed io le risposi con un sorriso!

Presi un grosso sospiro ed espulsi la sua mano che scivolò fuori.

Misi la mia mano sulle mio buchino e mi accertai che fosse ritornata alle solite dimensioni e ne ebbi subito conferma …. Sorrisi dentro di me!!!!!

Lei si avvicinò al mio sesso e me lo baciò ma non sentii molto ero ancora sfinita del precedente giochetto.

Poi con la lingua risalì verso di me e si coricò vicino, mettendomi una mano sopra il mio seno e con le dita titillava il mio capezzolo, quello sensibile, che si indurì subito.

Volevo prendere l’iniziativa, ma non sapevo da dove partire …… ed ecco che lei mi anticipò …. E a questo punto una nuova sorpresa mi colpì con grande stupore……

 

Ve l’avevo detto ….. che era stato un Capodanno speciale!!!!!! …. Ma questo ve lo voglio raccontare nel prossimo capitolo  …. L’ultimo di questa magnifica notte!!!!!