La Serata Strana

 

Cari Amici,

sono ancora io che vi sto scrivendo e lo faccio sempre con più entusiasmo, in quanto sono sempre più numerose le Vostre richieste di continuare il racconto della mia vita!

E allora eccomi qua nella mia ennesima avventura!!!

Una sera tornai a casa dalla biblioteca, dove avevo passato tutto il pomeriggio per studiare un argomento molto importante di fisica, e trovai Mikela lì come al solito che mi aspettava, dietro i fornelli; stava preparando qualcosa di molto buono, dato il magnifico profumo che aleggiava per tutta la casa.

Io chiesi quale fosse il motivo di tutto quel ben di Dio e lei mi disse con molta naturalezza che aveva invitato due amici a cena.

Io chiesi chi fossero e lei mi rispose che era una sorpresa.

Allora mi recai in camera e mi cominciai a spogliare per liberarmi delle vesti quotidiane e mettermi un po’ più a mio agio.

Sentii Mikela che si stava avvicinando alla camera e allora mi girai verso la porta per accoglierla con un sorriso; quando fu dentro si recò verso di me e mi chiese se fossi arrabbiata per il suo invito senza avermi chiesto una autorizzazione e io le risposi che non ne aveva bisogno, lei era padrona quanto me e quindi la sorpresa era da me molto grata!

Allora con un sorriso molto dolce, mi sfiorò le labbra con le sue e mi baciò molto intensamente, con la sua solita e impagabile passione!

Io contraccambiai e la strinsi a me dicendole che ero molto contenta di avere una compagna così premurosa e unica!

Lei mi disse che aveva preparato la vasca da bagno con oli ed essenze per potermi rilassare meglio e io rimasi piacevolmente sorpresa, ma proprio poco sopra ho elencato i molti pregi del mio amore.

Mi recai in bagno e Mikela mi seguì, per poter eventualmente essere ancora in mio aiuto!

Che dire ….. non si ha parole per certi suoi atteggiamenti e vi giuro che questa sua continua attenzione, non mi è assolutamente di fastidio, perché Mikela sa quando è il momento di essere presente e quando invece c’è bisogno di tranquillità!! Insomma, il suo amore è talmente grande che rasenta la perfezione!

Mi tolsi gli ultimi indumenti e lentamente entrai nella vasca piena di acqua profumata e schiumosa.

Mikela rimase a guardarmi, attenta, ma discreta e notavo il suo viso soddisfatto ne vedere il mio corpo affondarsi nella soffice crema da lei preparata.

Dopo poco che io mi ero adagiata nella vasca, lei con molta delicatezza cominciò a lavarmi e mi passava le mani sui seni, dolcemente, mi stringeva i capezzoli ed io godevo di queste coccole, un piacere unico, fisico e morale!

La sua mano lentamente arrivò al mio ventre e sempre con molta delicatezza mi sfiorò la mia paserottina, che ormai era molto calda, nonostante fossi immersa in una vasca d’acqua!

Chiusi gli occhi e assaporai quel momento e ben presto arrivai ad un intenso orgasmo.

Lei era molto attenta a queste cose e si accorse del mio piacere e la sua carezza diventò più leggera.

Si avvicinò al mio viso con un sorriso mi baciò le labbra e si allontanò.

Io rimasi un bel po’ in quella tinozza di acqua calda e sentivo Mikela che spignattava per preparare la cena.

Dopo un po’ sentii suonare la porta e quando si aprì, udii le voci di due ragazzi ……. Erano voci calde, ma non mature, piacevoli …… e sorrisi al pensiero di quanto fossi veramente fortunata nel avere un’Amica così grande e giusta!

Allora uscii dalla vasca e mi misi l’accappatoio, mi recai in camera e mi misi un bel tanga bianco e un vestito crema, quello che preferiva Mikela.

Mi presentai in sala dove i due giovani ospiti, che sembravano più giovani di noi almeno di  un paio d’anni, erano accomodati sul divano nero.

Mi guardarono, ma il viso più soave era quello di Mikela che vide il vestito suo preferito e mi sorrise; io le risposi e mi avvicinai per avere notizie di questi due sconosciuti: Gianni e Marco, i loro nomi, due compagni di lavoro di Mikela.

Due ragazzi puliti, che si dimostrarono anche presto simpatici con una serie di battute, anche un po’ spinte, ma sempre contenute e non offensive!

Ci sedemmo a tavola e mangiammo con molto piacere l’ottimo cibo preparato dalla mia compagna, e ogni tanto ci guardavamo tutti e quattro, come per scrutarci e poter carpire qualcosa di più dagli sguardi ed i lineamenti dei nostri ospiti.

Così dopo aver mangiato e … molto bevuto, un ottimo vino delle nostre parti, ci siamo alzati e ci siamo nuovamente accomodati nel salottino.

I due giovani si sedettero sul divano nero e noi due sulla poltrona davanti al caminetto, ancora spento poiché non ancora periodo, ma comunque suggestivo.

Mikela prese subito la situazione in mano e mi baciò passionalmente sulle labbra; io dapprima rimasi un po’ sconcertata e poi presa da quel calore mi lasciai andare e contraccambiai il gesto con il mio solito entusiasmo.

I due ragazzi a quella visione si eccitarono e cominciarono a toccarsi sopra i pantaloni, e ben presto con la coda degli occhi vidi che uno dei due si era liberato dalla tortura dei jeans e tirata giù la cerniera aveva fatto uscire un eccellente pene e cominciò ad  accarezzarlo con foga.

Anche l’altro prese lo spunto e si liberò.

A questo punto Mikela  mise una  mano dentro il mio vestito e con molta dolcezza mi cominciò a toccare il seno, e ben presto il capezzolo diventò duro e voglioso; io per non sgualcire il vestito lo sfilai dalle spalle e rimasi a seno nudo.

Allora un ragazzo si alzò e con titubanza si avvicinò a noi; sentii un leggero calore umido sull’altro capezzolo ed allora controllai cosa stesse succedendo e vidi il ragazzo che me lo stava succhiando con tenerezza e quindi non mi stava importunando.

Anche l’altro si avvicinò e mise le sue mani sul corpo di Mikela la quale si alzò e con molta naturalezza si spogliò!

Vidi il pene del  ragazzo in piedi che ebbe un sussulto e sembrò ancora più grosso.

Poi mi fece alzare me e mi tolse completamente il vestito facendomi rimanere con il tanga e basta.

Eravamo tutti e quattro in piedi ed io e  Mikela guardavamo i due ragazzi che si stavamo spogliando con un po’ d’impaccio data la loro forte eccitazione.

Mikela mi abbraccio e il mio seno si accarezzava con il suo e mi mise la lingua nella mia bocca, e cominciò nuovamente un intenso bacio che però fu interrotto da Marco il quale mi staccò e mi mise la sua lingua sulle mie labbra ancora umide di Mikela.

Gianni prese Mikela e se la portò verso il divano dove la fece sedere e lui davanti gli porgeva il suo pene, e lei lo prese in bocca e con abilità lo cominciò a pompare.

Io sentii presto il membro di Marco che sfiorava il mio corpo e in quel momento ebbi un breve periodo di panico; non sapevo se avrei dimenticato le violenze di mio fratello.

Ma lui con molta dolcezza, riuscii a convincermi, se pur ignaro delle mie titubanze, e si sedette sulla poltrona mi prese le mani e mi avvicinò a lui e cominciò a leccarmi la  mia patatina.

Era leggermente umida, ma ancora dell’eccitazione dei baci di Mikela, ma con mia piacevole sorpresa, presto si inumidì anche per le dolci leccate del giovane.

Mikela si alzò e fece sedere Gianni e dopo le si sedette sopra al suo pene e quando non si vedette più l’asta, lei cominciò a muoversi su e giù.

Io ero sempre sotto la leccatura di Marco che sembrava instancabile …. Ma non riuscivo ad arrivare ad un orgasmo e la cosa mi spiaceva poiché sapevo che il povero ragazzo non sarebbe resistito molto in quella situazione …. Ed infatti si fermò dopo poco e mi prese per le mani e mi fece sedere sopra di lui, ma non mi introdusse il suo pene della mia vagina, si strusciava e ansimava.

Io cercavo di capire cosa voleva fare e quando lui mi chiese se mi piacesse, io gli risposi che cosa mi doveva  piacere, e lui mi confermò il fatto che non mi aveva introdotto il suo membro e che stava cercando di farmi abituare alla situazione …. E poi mi disse che la mia amica le aveva detto che io ero vergine e quindi di fare piano.

In quel momento mi sentii un po’ confusa e non sapevo cosa fare … ma siccome vedevo che lui non prendeva nessuna decisione, visto che ero ormai coinvolta nella situazione e non stavo godendo di quel momento, decisi di cambiare gioco!

Senza parole, presi la sua asta e me la puntai lentamente verso la mia fessura; lui non accennava nessun movimento e piano piano mi entrò dentro la quale era molto umida e quindi non ci fu  resistenza.

Quando fu dentro rimasi un poco a pensare e non sentivo dolore, ma, ahimè, neppure piacere ed infatti allora comincia a muovermi con dolcezza e lui abbozzo un piccolo movimento di accompagnamento.

Non provai nulla quella sera, ovvero nulla di quello che veramente è il piacere del sesso, e capii anche il perché!! …. Perché per avere un buon piacere ho dovuto aggiungere un sentimento!!!!

Ma questo ve lo dirò un'altra volta!!

Senza contare che comunque dopo questa esperienza, che reputai positiva, o quasi, ci fu ancora qualche visita di mio fratello ….. e ……….

Anche questo però ve lo dirò in un altro racconto!!!!!!!!!!!!