Storia dei Sanniti

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LA VITA SOCIALE

  I Sanniti non hanno lasciato, o almeno non ci sono pervenuti, documenti o codici o semplici scritti che possono oggi aiutarci a descrivere il loro assetto sociale, politico ed economico. Solo le fonti classiche ci permettono, congiuntamente alle scoperte archeologiche, di ricostruire per grandi linee quella che poteva essere la vita quotidiana.

Il Sannio, al pari di altre regioni, ebbe un processo di sviluppo alquanto lento fino al periodo delle guerre contro Roma. Il contatto con i Romani, o meglio lo scontro con i Romani, sviluppò e rafforzò molto la loro concezione politica di Stato e, di conseguenza, si ebbe in seguito una rinascita della loro organizzazione sociale, come il contatto con la Campania migliorò l'attività commerciale e lo sviluppo culturale, e la civiltà greca influenzò le convinzioni religiose. Nella società sannita non esistevano particolari famiglie che emergevano sul resto della popolazione. Ciò avvenne solo dopo le guerre contro Roma. Infatti non esistevano latifondisti o proprietari di grandi appezzamenti terrieri per il semplice fatto che tutti possedevano animali da far pascolare o campi da coltivare.

Non esisteva la schiavitù e tutti avevano la massima libertà di affermare le proprie opinioni. Per questa ragione, i Sanniti ebbero una sana evoluzione sociale rispetto alle altre popolazioni della penisola, un'evoluzione che portò queste genti a cognizioni politiche che rispettavano "in primis" la famiglia ed il territorio. Erano questi i fondamenti dell'ideologia politica sannita, e dalla famiglia con il suo territorio si giungeva all'idea di unità popolare e quindi di Stato.

 

Sia il clima che la diffusione della pastorizia imponevano ai Sanniti l'uso di indumenti di lana che veniva lavorata dalle donne con il fuso per poi essere colorata e venduta. Gli ornamenti erano solitamente di bronzo, qualche volta d'argento o d'oro. La donna portava anelli, collane girocollo con pendenti e bracciali, come quelli a spirale terminanti con una testa di serpente ritrovati in molte sepolture sannite. L'uomo indossava bracciali bronzei con raffigurazioni varie, come animali e forme geometriche ed essendo particolarmente attento all'aspetto ed alla prestanza fisica, usava indossare larghe tuniche strette alla vita con un cinturone metallico o di cuoio duro, in modo da permettere tutti i movimenti. Portava una corta capigliatura e barba. Proprio il cinturone era l'emblema dell'uomo sannita, era il segno distintivo della raggiunta maggiore età. Aveva valenza sia civile che militare ed era formato da una lunga striscia metallica, cesellata e borchiata, chiusa con fermagli raffiguranti soggetti vari, anche mitologici. L'interno era foderato ed imbottito con cuoio o tessuto, fermato al metallo con ribattini e graffe. Numerosi sono i cinturoni ritovati nelle sepolture in tutto il Sannio.

Erano ottimi guerrieri e usavano dimostrare la propria baldanza fisica con giochi di combattimento che avvenivano durante feste e banchetti ma anche in occasioni di manifestazioni funebri per la commemorazione di importanti personaggi. Di solito la lotta finiva con la messa a terra dell'avversario. A volte questi giochi servivano anche a scegliere i giovani migliori per maritare fanciulle di particolare bellezza, in modo da evitare contese sfocianti in modi molto più tragici.

I Sanniti erano monogami ed alla moglie era affidato il compito di educare i figli e governare la casa. Era una società di tipo patriarcale.

 

Fonte: dal sito I Sanniti di Davide Monaco da Isernia.