Fairport Convention
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Fairport Convention – XXXV

 

Trentacinque anni…sembra incredibile ma è proprio così: tanto tempo è passato da quando un giovanissimo chitarrista, Simon Nicol, si incontrava con alcuni suoi amici a casa propria, buttando giù l’idea di formare un gruppo musicale che avrebbe contribuito a modificare in modo decisivo l’approccio alla folk music per i decenni a venire: i Fairport Convention.

Erano i tempi dorati di gruppi che rispondevano ai nomi di Beatles e Rolling Stones, ma in parallelo qualcos’altro iniziava a prendere corpo – dal punto di vista musicale – in quell’Inghilterra della fine-anni Sessanta: alla stessa maniera degli Steeleye Span e dei Pentangle (pur se con sfumature, intenzioni e approccio differenti), anche i neonati Fairport Convention avevano iniziato a coltivare l’idea di coniugare le canzoni tradizionali delle British Isles con la strumentazione elettrica, tanto in voga in quegli anni. Ben presto divennero una vera e propria istituzione, popolarissimi in patria e all’estero.

Ad essi dobbiamo grandi capolavori (il celeberrimo Liege And Lief un gradino più su degli altri…), e si può affermare con assoluta certezza che questa band riuscì a influenzare in modo determinante l’evoluzione stessa di quello che sarebbe stato in seguito ribattezzato come folk-rock.

A ben vedere, i Fairport Convention furono innovativi non solo dal punto di vista della strumentazione adottata: a loro si deve anche un approccio che, pur tenendo conto della tradizione musicale delle isole britanniche, prendeva seriamente in considerazione l’opportunità di presentare materiale originale, in ciò incoraggiati dalla levatura artistica dei musicisti che componevano la band. La loro formazione ha infatti visto alternarsi, nel corso degli anni, musicisti di livello assoluto, come ad esempio Ashley Hutchings, Richard Thompson, Dave Swarbrick e Sandy Denny: personaggi artistici di grande valore, autori di diversi brani (specie nel casi di Thompson e della compianta Denny) divenuti ormai dei classici del folk contemporaneo.

Trentacinque anni, si diceva all’inizio. Chissà quanti dei fan dei Fairport della “prima ora” (e noi tra questi) avrebbero immaginato allora che a distanza di tanto tempo, ormai in un altro millennio e con un aggeggio di plastica da ascoltare così differente nell’aspetto dal caro, vecchio vinile, gli stessi (più o meno…) Fairport Convention sarebbero stati ancora attivi e sulla breccia, a incantarci con le loro alchimie sonore!

Certo, gli anni passano per tutti; ormai smaliziati, siamo un po’ tutti abituati alle sonorità e alle fusioni più audaci, in campo musicale, ma quella indefinibile magia, quel sound che tanto ci affascinava negli anni della nostra adolescenza è in buona parte presente anche in questo XXXV, ovvero “trentacinque” in numeri romani, album celebrativo dei tre decenni e mezzo di attività di questa storica band inglese.

Va precisato che, sin dagli anni Settanta, i Fairport hanno cessato di essere una band “a tempo pieno”, ma ogni anno si sono puntualmente ri-incontrati per una serie di occasioni particolari, e annualmente hanno avuto anche un “proprio” seguitissimo festival a Cropredy, per fare il punto sulla propria musica. Probabilmente anche questo continuo trait-d’union ha contribuito in modo determinante a far sì che la band sopravvivesse in ottima salute artistica fino ai nostri giorni.

Ad essere precisi la copertina del CD, pubblicato dalla Compass Records e distribuito in Italia dalla IRD di Milano, recita testualmente: XXXV; 1967-2002 – The 35th Anniversary Album, e già una simile introduzione lascia intuire che siamo in presenza di una di quelle ricorrenze avvertite come “importanti” anche dal punto di vista degli interpreti (e autori) dell’album. Ovvia quindi la curiosità di capire, ancor prima di ascoltare il disco in questione, su cosa fosse caduta la scelta dei Fairport per celebrare questo anniversario: bene, troviamo in modo appropriato, negli oltre sessanta minuti di XXXV, un equilibrato mix tra nuovo e vecchio. A ricordare il glorioso passato troviamo infatti rielaborazioni di brani ormai divenuti veri e propri classici come lo strumentale “Portmeirion” (con Ian Anderson al flauto!), la stupenda “The Banks Of Sweet Primroses”, la pacifista “The Deserter”, e la deliziosa “Now Be Thankful”, composta dal duo Swarbrick-Thompson.

Gli attuali Fairport Convention comprendono Simon Nicol (voce e chitarra), Dave Pegg (basso e voce), Ric Sanders (violino e piano), Chris Leslie (voce, mandolino e violino) e Gerry Conway (batteria e percussioni): in un modo o nell’altro tutti questi musicisti hanno avuto a che fare con la storia di questa band per un buon periodo di tempo, e ciò contribuisce a rendere la formazione una delle più solide e valide degli ultimi decenni. Particolarmente interessanti gli intrecci vocali, con Simon Nicol (unico membro rimasto del line-up originale) e Chris Leslie a dividersi le parti solistiche e Dave Pegg a contribuire per le parti armoniche. Un cenno di particolare merito va alla solida ritmica, fornita dallo stesso Pegg e da uno strepitoso e ispiratissimo Gerry Conway.

Quando si è trattato di scegliere un brano che presentasse XXXV ai lettori della nostra testata, come è facilmente comprensibile ci siamo trovati nella tipica situazione di “imbarazzo della scelta”.

Alla fine abbiamo optato per quello che a ragione può essere considerato il pezzo “centrale” di questo album celebrativo: “The Crowd”, firmato dalla cantautrice annA rydeR (chissà poi perché tenga tanto a firmarsi così…) e che viene ripresentato, in versione “unplugged” anche alla fine del disco. È un brano registrato dal vivo proprio al festival di Cropredy nell’agosto del 2001, e che celebra in modo suggestivo la gioia e l’emozione di ritrovarsi, pubblico (“the crowd”) e musicisti, a suonare e cantare insieme, almeno per una volta l’anno, in pace e allegria. Un brano celebrativo per un disco celebrativo.

XXXV ci mostra, in definitiva, ciò che i Fairport sono oggi: una band ancora valida e vitale, che non ignora l’importanza del proprio passato, ma che non vi si abbarbica disperatamente alla ricerca di quella linfa vitale che è invece tuttora ben presente all’interno del gruppo. In fondo con XXXV questi grandi musicisti si confermano ancora, dopo tanti anni, le colonne portanti del folk-rock. Secondo noi non è cosa da poco.

Il sito web ufficiale dei Fairport Convention è www.fairportconvention.co.uk, mentre il sito della dinamica Compass Records, oggi una delle più belle realtà nel campo della discografia folk mondiale, è rintracciabile all’U.R.L. www.compassrecords.com

 

                                                                                                          Testo di Alfredo De Pietra

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