Na Dorsa
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Na Dorsa: The Wild Music Of The Gael

 

Pare che la storia sia andata pressappoco così: un turista che si trova ad assistere a una session tradizionale nel nord dell’Irlanda, nella contea di Fermanagh, chiede che tipo di musica sia, quella che i musicisti stanno suonando, e il fiddler Mick Hoy gli risponde: “Ah! Questa è la fiera musica dei celti!”, ovvero, in inglese “The Wild Music Of The Gael”. Questa orgogliosa (e simpatica) definizione deve proprio essere andata a genio ai componenti della band Na Dorsa, che di conseguenza l’hanno scelta come titolo del loro album di esordio, ospite questo mese della nostra testata.

Il termine “Dorsa” è il corrispettivo in gaelico di Dorsey, un piccolo villaggio della contea di Armagh, punto di accesso ad una roccaforte risalente all’età del bronzo, denominata il Dorsey trench, che si ritiene costituisse la parte meridionale di una fortificazione erta a difesa dell’antica capitale dell’Ulster, Eamhain Mhacha.

Na Dorsa è anche il nome di uno dei gruppi più importanti della scena musicale nord-irlandese. Una band di recente nascita, essendosi formata da poco più di due anni, ma che in breve tempo si è imposta tra le più interessanti dell’isola di smeraldo.

Dopo pochi mesi dall’esordio, i Na Dorsa erano già chiamati a far parte della rappresentativa irlandese all’Expo 2000 di Hannover, in Germania, al fianco di nomi del calibro di Donal Lunny, Altan e Dervish. Nel giro di pochi mesi la formazione nord-irlandese mette piede in Italia, ospite del prestigioso Folkest, ma suona anche in altri festival europei importanti come Dranouter in Belgio e Tesserete in Svizzera. Anche in patria, naturalmente, Na Dorsa comincia a diventare un nome familiare agli appassionati di Irish traditional: il gruppo si esibisce nel 2001 al “Music Under The Mountains Festival” di Wicklow e al Johnnie Crampsie Festival a Strabane. È il trampolino di lancio per un tour americano di tre settimane nel marzo del 2002, cui seguiranno le partecipazioni al Gosport folk festival in Inghilterra, al SNCF folk festival di Basilea, al Warwick festival e al prestigioso Tommy Makem festival.

Lo scorso autunno, infine, il gruppo nord-irlandese ha suonato all’Ennis Trad weekend, al Belfast Folk festival e al William Kennedy International Piping festival. A questa frenetica attività concertistica i Na Dorsa hanno affiancato una buona presenza sugli schermi televisivi irlandesi, avendo partecipato a trasmissioni sia per la BBC che per la rete in lingua gaelica TG4.

A comporre questa band sono cinque musicisti provenienti dalle contee dell’Irlanda del Nord.

Tiarnán Ó Duinnchinn (uilleann pipes e whistle) è l’unico nato nella contea di Monaghan, a differenza degli altri membri della band, originari nella contea di Armagh. È uno dei piper maggiormente presenti nei piping festival irlandesi, oltre che nelle sale d’incisione, avendo partecipato anche ad alcune colonne sonore e a vari spot pubblicitari. Gli ultimi quattro anni lo hanno visto come piper al fianco di Maire Brennan dei Clannad, ed è stato il solista di cornamusa della Epopée Celtique al festival di Lorient, in Bretagna.

Alla chitarra troviamo Paul Meehan (strumentista dallo stile energetico e ricco di sfumature ritmiche interessantissime), già presente su alcuni album di Nial Vallely e del gruppo North Cregg. L’accordionist dei Na Dorsa è Martin Quinn, discendente da una famiglia di ricca di figure di musicisti e cantastorie. Anche Quinn ha al proprio attivo un gran numero di tour, registrazioni discografiche e apparizioni televisive al fianco di altri importanti artisti nord-irlandesi.

Paul Bradley è il fiddler del gruppo. Anche lui originario della contea di Armagh, è oggi uno dei violinisti irlandesi più stimati e apprezzati. Bradley ha registrato un album solistico, Atlantic Roar, che ha di recente ricevuto recensioni entusiastiche sulla stampa specializzata.

L’acquisto più recente del quintetto ha un cognome tra i più famosi, nel campo della musica irlandese: si tratta della vocalist Stéphanie Makem; sua nonna era la famosissima folksinger Sarah Makem, così come il celebre Tommy Makem è suo zio. Il legame con la tradizione familiare è testimoniata dall’opera di catalogazione delle opere della nonna, intrapresa di recente da Stéphanie, cantante “specializzata” nel recupero del repertorio musicale dell’Ulster.

Musica dell’Irlanda del Nord quindi, quella dei Na Dorsa, un repertorio abbastanza particolare rispetto a quello del resto dell’isola, come affermato in alcune recenti interviste dal fiddler del gruppo, Paul Bradley: “Anche a prescindere dal senso di identità, proprio della musica dell’Ulster, è il revival della musica del Donegal ad aver innestato questo interesse nei confronti della musica nord-irlandese, se non altro per una maggiore definizione delle proprie caratteristiche: dal tipo di strumentazione predominante – per lo più fiddle e accordion – al repertorio (highland, polke, scottishe) e alle caratteristiche musicali proprie di questa musica. Con tutto ciò, voglio precisare che ci sentiamo perfettamente a nostro agio anche nel suonare la musica originaria delle altre regioni d’Irlanda, come del resto è testimoniato in diversi brani presenti su The Wild Music Of The Gael. Probabilmente anche in questi ultimi è però possibile avvertire un certo tipo di approccio “settentrionale”, riconoscibile da una verve e da una energia del tutto particolari”.

Sottolinea ancora Bradley: “Ciò che differenzia la nostra musica è la forte personalità di ciascuno degli elementi della nostra band. Quando suoniamo insieme, ne scaturisce qualcosa di molto diretto, e quasi sempre non particolarmente riarrangiato: quello che per noi è importante, oltre all’impatto e alla forza della nostra musica, è l’onestà con cui cerchiamo di suonare i brani della nostra tradizione. Naturalmente senza dimenticare che dobbiamo anche divertire il pubblico che ci sta di fronte!

La furiosa musica dei celti, appunto, come il titolo del disco di esordio dei Na Dorsa. Un disco vivo e fresco, pieno di spunti e idee interessanti, eseguito da musicisti validissimi. Fa bene, Bradley, a puntualizzare che non solo Ulster potremo trovare in The Wild Music Of The Gael: un po’ tutta l’Irlanda è presente in questo album, con brani originari delle contee di Clare, Down, Sligo o Leitrim, oltre a una tune composta dal chitarrista bretone Gilles Le Bigot e a un paio di origine americana (“The West Fork Gals/The Bull At The Wagon”). Rimane forte, comunque, la sensazione di trovarsi di fronte ad una band dalla sonorità del tutto particolare, in certo modo differente dalla maggior parte degli altri gruppi Irish, pur nel rispetto della tradizione musicale gaelica.

The Wild Music Of The Gael, o in gaelico Ceol Caithréimeach na nGael, ci viene presentato da “Reels”, un brano composto da alcuni reel orchestrati da una delle più importanti fiddler (e pianiste) della contea di Armagh, Josephine Keegan. Gli stessi Na Dorsa confessano, nelle note di copertina, di non essere al corrente dei nomi dei singoli reel che compongono il set in questione.

I Na Dorsa, che la prossima estate saranno in tour in Italia, stanno per pubblicare un singolo, che conterrà due track (“Banks Of Red Roses” e “Silver Slipper”) tratte dal secondo album, prodotto da Steve Cooney, che verrà pubblicato il prossimo autunno. Il singolo potrà essere acquistato on line presso il sito web www.chivalry.com . Il gruppo dei Na Dorsa può essere contattato all’indirizzo di posta elettronica di Tiarnán Ó Duinnchinn, tiarnan.oduinnchinn@btinternet.com .

Il sito web ufficiale del gruppo nord-irlandese è: www.dorsa.com.

 

                                                                                              Testo di Alfredo De Pietra

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