Ho passeggiato su un nastro azzurro 2° parte

La Piramide Ospedale

 

Come avevo promesso la volta scorsa, quando vi ho parlato della mia visita all’Isola Blu, devo raccontarvi della Piramide Ospedale che la mia Guida mi fece visitare.

Usciti dalla radura dove avevamo incontrato i gruppi di “persone”,ci dirigemmo verso un altro spiazzo leggermente spostato rispetto a questo; attraversammo nuovamente una porzione di bosco e, all’arrivo lo spettacolo che vidi mi fece trattenere il fiato per l’emozione: davanti a me si stagliava un’enorme piramide bianca, talmente brillante sotto i raggi del sole che socchiusi gli occhi per un momento, non ebbi bisogno di chiedere cosa fosse, davanti al mio sbigottimento L’Essere azzurro che mi accompagnava mi disse, vedi questo è il luogo dove le anime si rigenerano per lo stress subito nel trapasso, e curano i danni provocati dalle malattie e dalla vita terrena, noi la chiamiamo la Piramide ospedale; ovvio che non ha nulla a che fare con i “nostri ospedali”, credo piuttosto che si riferisca al fatto che sia un luogo di cura, purificazione e rigenerazione delle energie.

Entrammo….era un ambiente molto ampio, luminosissimo, con musica in sottofondo,c’erano diversigruppi di persone, alcune vestite di bianco, altre con i colori che vi ho descritto precedentemente. Grigio, bronzo, arancio ecc ecc., bene, quelli vestiti di bianco erano i “dimissionari” cioè coloro che avevano terminato il loro soggiorno all’interno della Piramide,e, si apprestavano ad iniziare veramente il loro percorso in quella nuova dimensione.

Mi notarono,è chiaro che io non avrei dovuto essere lì, così il mio compagno di viaggio spiegò loro che la mia era una visita, per così dire, didattica, dovendo io assolvere un compito divulgativo per gli esseri umani, dovevo comunque sapere alcune cose importanti, e la Piramide rientrava in questa categoria; a quel punto, strano ma vero, mi fu offerto del cibo, anche lì si mangia, stentavo a crederlo,andammo in un locale adibito a mensa, dove c’erano lunghi tavoli completamente coperti di vassoi e ceste ricolme di frutta e ogni tipo di leccornia: dolci, budini che in realtà avevano il sapore di altri cibi e altre cose ancora.

Ci accomodammo, insieme ad altri e di fronte a me si sedette un giovane di bell’aspetto che si presentò dicendomi: molto piacere io mi chiamo Marco;mi raccontò brevemente la sua storia e poi mi disse una cosa che lì per lì mi lasciò sconcertato,esattamente non ricordo le parole ma suonava così: non temere la solitudine, incontrerai la tua metà nel 1999, con lei farai un lungo cammino e insieme costruirete “il futuro”, immaginatevi la mia espressione, ero effettivamente solo in quel periodo e sentirmi dire da qualcuno che non conoscevo cosa mi riservava la vita è stato sicuramente un colpo, comunque posso dire a distanza di anni che effettivamente nel 1999 incontrai la donna che oggi è mia moglie e, con la quale condivido davvero queste esperienze.

Il mio accompagnatore, mi esortò ad assaggiare qualcosa di quel ben di dio, anche per sdrammatizzare quell’attimo di mio sgomento, io che sono un goloso per antonomasia mi buttai su di uno strano budino, mi dissero:”devi tagliarlo a fette, non si mangia col cucchiaio”, obbedii, feci le fette e con mia grande meraviglia aveva il sapore della carne, sempre più impressionato assaggiai la frutta che era squisitamente dolce, un’esperienza nell’esperienza insomma.

Al termine del pasto salutammo i nostri commensali e proseguimmo nel giro all’interno della Piramide, prendemmo un ascensore che ci portò al primo piano, usciti nel corridoio, vidi moltissime stanze dentro le quali, in ognuna c’erano: una specie di letto messo in posizione inclinata, coperto da una cupola trasparente che forse serviva per non disperdere l’energia che veniva irradiata al “paziente”, dal pavimento sotto la cupola si alzava una luce azzurra che la riempiva completamente e, da dietro la testiera partivano degli anelli di luce dorata che attraversavano il corpo disteso, con lo stesso movimento del cerchio del prestigiatore quando esegue le levitazioni e vuol far vedere che non c’è trucco.

Un’altra particolarità era che le pareti perimetrali della stanza erano assolutamente “solide” viste dall’esterno, ma all’interno sembrava non ci fossero, al loro posto scorrevano immagini di paesaggi naturali, animali e piante, comunicando sensazioni di grande serenità, anche qui sottofondo con musica dolce.

Salimmo nuovamente sull’ascensore e mi fece visitare anche gli altri piani, dove, sinceramente, le differenze erano veramente poche, il particolare che mi saltò agli occhi fu che all’interno delle cupole sopra i letti cambiava il colore dell’energia che veniva irradiata, questo perché in base alla sua frequenza curava un aspetto diverso, per cui la luce azzurra serviva per risanare l’Aura, quella verde del secondo piano serviva a rigenerare il “ nuovo corpo”, quella bianca del terzo piano serviva a rivitalizzare lo Spirito; un’altra differenza che ricordo è che sulle pareti non scorrevano più immagini ma venivano visualizzate le frequenze della musica che creavano bellissimi giochi di colore.

Mi venne spiegato che non tutti facevano il “percorso completo”, ovvero solo coloro che avevano terminato il loro Karma, e quindi potevano scegliere di proseguire il cammino in quarta dimensione, su altri pianeti diversi dalla Terra, usufruivano di tutto il trattamento, perdonatemi questo esempio ma non saprei come spiegare diversamente; agli altri venivano rigenerati l’Aura elo Spirito, dovendo poi reincarnarsi nuovamente in terza dimensione.

Mentre camminavamo nei corridoi, incontrammo spesso “personale medico”in servizio, notai che tutti portavano come divisa una lunga tunica bianca simile ad un saio, con maniche larghe e collo alto, sul petto avevano come uno stemma, un cerchio con una, due, due lune e un occhio centrale, ovvero coloro che prestavano servizio al primo piano avevano sulla tunica un cerchio azzurro con una mezza luna bianca, quelli del secondo un cerchio verde con due mezzelune bianche, quelli del terzo un cerchio dorato con due mezzelune e una specie di “occhio” centrale bianchi, nessuno di loro mi rivolse la parola, nonostante io avessi come sempre una miriade di domande da fare, purtroppo nessuno mi considerò.

Vista la mia delusione, e sotto sotto molto divertito, il mio ospite mi disse che quei personaggi appartenevano al gruppo degli “Anziani”e provenivano da dimensioni molto più elevate di quella dove ci trovavamo, ma che con la loro conoscenza erano gli unici in grado di svolgere quel compito.

Uscimmo dalla Piramide, la giornata era splendida, ma, aimè il tempo a mia disposizione era scaduto, non volevo andare come sempre del resto, ma la mia guida disse che non c’era alternativa dovevo tornare, fu così che riattraversammo la foresta, riguardai quei luoghi meravigliosi e giunti sulla spiaggia “riapparve” il mio mezzo di trasporto: il nastro azzurro, quello che mi avrebbe ricondotto a casa, prima di lasciarmi andare la mia guida mi promise che mi avrebbe fatto vedere altre cose bellissime che esistono nell’Universo e così fu, ma questa è un’altra storia.

Sono fatti eccezionali, che capitano a poche persone, e i ricordi sono uno dei doni che Dio ci ha fatto, a volte chiudo gli occhi e penso, sento gli odori e sento i suoni che incontro nei miei viaggi e ciò mi scalda il cuore (anche se a volte ho pensato di essere matto)

Un abbraccio di luce

Astrale