Sebastiano Messina - BONSAI - Repubblica - 12 dicembre 2003
   

PARTITO IN PROVETTA

Questa fecondazione artificiale non riesce proprio, al centro-sinistra. Non parliamo del ddl sugli embrioni - che ha separato le cellule laiche da quelle ortodosse, facendo nascere un aborto di legge - ma del progetto per la nascita di una lista unica, ovvero di un partito in provetta. L'esperimento era già a buon punto, con l'impianto di tre embrioni politici nello stesso simbolo, quando sono cominciati i dubbi, le polemiche, gli scontri. Così oggi ci si pone alcuni interrogativi laceranti. E' giusto, è legittimo, è ammissibile che vangano utilizzati anche partiti - come quello di Di Pietro - estranei alla coppia Ds-Margherita? Può valere per lo Sdi l'eccezione per le liste sterili? In quali casi è ammesso il ricorso alle cellule di partito nate fuori dal matrimonio ulivista, per esempio quelle di Rifondazione?
Come al solito - siamo in Italia - prevale il compromesso. Non sarà permesso a Prodi di creare più di tre liste uniche per volta, ma i partiti che da più di cinque anni non riescono ad avere il quorum potranno adottare i candidati eccedenti e impiantarli nel proprio simbolo. Resta il problema più delicato: cosa fare con i leader creati in laboratorio ma non impiantati in una coalizione vincente. Si fa strada, sia pure in mezzo a un conflitto di coscienze, l'ipotesi di consentirne il congelamento.

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