Titolo I - Disposizioni generali
CAPO I
- Campo di applicazione |
Art. 1 |
- Decorrenza e durata del CCNL . Tempi e 3333 |
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procedure di applicazione |
Art. 2 |
Titolo II - Relazioni sindacali
CAPO I
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- Obiettivi e strumenti |
Art. 3 |
CAPO II - LA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA INTEGRATIVA
- Oggetto e contenuti della contrattazione integrativa |
Art. 4 |
- Decorrenza e durata del contratto integrativo |
Art. 5 |
CAPO III - LA PARTECIPAZIONE
- Il sistema di partecipazione |
Art. 6 |
A) Informazione |
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B) Concertazione |
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C) Consultazione |
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D) Altre forme di partecipazione |
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- Comitati per le pari opportunità |
Art. 7 |
CAPO IV- I SOGGETTI SINDACALI
- Soggetti sindacali titolari della contrattazione integrativa |
Art. 8 |
- Titolarità dei permessi e delle prerogative sindacali |
Art. 9 |
- Composizione delle delegazioni nella contrattazione integrativa |
Art. 10 |
CAPO V - NORME DI COMPORTAMENTO E PREVENZIONE DELLA CONFLITTUALITA’
- Comportamento delle parti |
Art. 11 |
- Interpretazione autentica dei contratti |
Art. 12 |
- Aree di inquadramento |
Art. 13 |
- Accesso dall’esterno |
Art. 14 |
- Passaggi interni |
Art. 15 |
- Sviluppi economici all’interno delle Aree |
Art. 16 |
- Posizioni organizzative |
Art. 17 |
- Conferimento e revoca delle posizioni organizzative |
Art. 18 |
- Relazioni sindacali riferite al sistema classificatorio |
Art. 19 |
- Norme di prima applicazione |
Art. 20 |
Titolo I - Forme di lavoro flessibile
Capo I
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- Rapporto di lavoro a tempo parziale |
Art. 21 |
- Orario di lavoro del personale con rapporto di lavoro |
Art. 22 |
a tempo parziale |
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- Trattamento economico-normativo del personale |
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a tempo parziale |
Art 23 |
Capo II - Mansioni del lavoratore
- Mansioni superiori nel nuovo sistema classificatorio |
Art. 24 |
Capo III - Orario di lavoro
- Riduzione dell’orario |
Art. 25 |
Capo IV - Istituti di peculiare interesse
- Norme in materia di formazione e |
Art. 26 |
aggiornamento professionale |
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- La mobilità volontaria nell’ambito del comparto |
Art. 27 |
- Struttura della retribuzione |
Art. 28 |
- Aumenti della retribuzione base ed effetti dei nuovi stipendi |
Art. 29 |
- Lavoro straordinario |
Art. 30 |
- Fondo unico di ente per i trattamenti accessori del personale ricompreso nelle Aree A, B e C |
Art. 31 |
- Utilizzo del Fondo unico di ente per i trattamenti accessori |
Art. 32 |
CAPO II - SPECIFICHE TIPOLOGIE
- Area dei professionisti |
Art. 33 |
- Area medica |
Art. 34 |
- Fondo per i trattamenti accessori per il personale delle qualifiche ad esaurimento di cui all’art. 15 della L. n. 88/89 |
Art. 35 |
- Efficacia giuridica ed economica di alcuni istituti |
Art. 36 |
- Disposizioni particolari |
Art. 37 |
- Norme di rinvio |
Art. 38 |
- Previdenza complementare |
Art. 39 |
- Disapplicazioni |
Art. 49 |
- Allegato A: declaratoria delle Aree
- DICHIARAZIONI CONGIUNTE n......
- DICHIARAZIONI A VERBALE
1. Il presente contratto concerne il periodo 1 gennaio 1998 - 31 dicembre 2001 per la parte normativa ed è valido dal 1° gennaio 1998 al 31 dicembre 1999 per la parte economica.
2. Gli effetti giuridici decorrono dal giorno successivo alla data di stipulazione, salvo diversa prescrizione del contratto. L’avvenuta stipulazione viene portata a conoscenza degli enti interessati con idonea pubblicità da parte dell’Agenzia.
3. Gli istituti a contenuto economico e normativo con carattere vincolato ed automatico sono applicati dagli enti entro 30 giorni dalla data in cui ne hanno avuto conoscenza a norma del comma 2.
6. Dopo un periodo di vacanza contrattuale pari a tre mesi dalla data di scadenza della parte economica del presente contratto o a tre mesi dalla data di presentazione delle piattaforme, se successiva, ai dipendenti del comparto sarà corrisposta la relativa indennità, secondo le scadenze previste dall’accordo sul costo del lavoro del 23 luglio 1993. Per l’erogazione di detta indennità si applica la procedura dell’art. 52, comma 1 del D.lgs. 29/1993.
7. In sede di rinnovo biennale, per la determinazione della parte economica da corrispondere, ulteriore punto di riferimento del negoziato sarà costituito dalla comparazione tra l’inflazione programmata e quella effettiva intervenuta nel precedente biennio, secondo quanto previsto dall’accordo di cui al comma precedente.
1. Il sistema delle relazioni sindacali, nel rispetto della distinzione dei ruoli e delle responsabilità dell’amministrazione e dei sindacati, è riordinato in modo coerente con l'obiettivo di contemperare l'interesse dei dipendenti al miglioramento delle condizioni di lavoro e alla crescita professionale con l'esigenza di incrementare e mantenere elevate l'efficacia e l'efficienza dell'attività amministrativa e la qualità dei servizi erogati alla collettività.
2. Il perseguimento dell’obiettivo indicato al comma precedente comporta la necessità di uno stabile sistema di relazioni sindacali convenientemente articolato in momenti di confronto negoziale e in momenti di interazione non negoziale atti a garantire la partecipazione delle parti sociali. In tale impostazione il sistema di relazioni sindacali nell’ambito del comparto ricomprende:
Le materie di contrattazione collettiva integrativa di cui sopra sono integrate da quelle previste nell’art. 19, comma 1, lett. A) del presente CCNL. La contrattazione in tema di mobilità e dei riflessi delle innovazioni tecnologiche ed organizzative avviene al momento del verificarsi delle circostanze che la rendono necessaria.
E’ demandata al contratto collettivo integrativo l’articolazione delle tipologie dell’orario di lavoro di cui all’art. 17 del CCNL 6 luglio 1995. Decorsi trenta giorni dall’inizio delle trattative senza che sia stato raggiunto l’accordo le parti riassumono la rispettiva libertà di iniziativa.
3. Nelle materie di seguito indicate, aventi per oggetto gli atti di gestione adottati e la verifica dei relativi risultati, così come in tutte quelle demandate alla contrattazione, l'amministrazione fornisce un'informazione successiva:
4. Per l’informazione di cui al comma 2 sono previsti almeno due incontri annuali. La documentazione viene fornita alle organizzazioni sindacali con un congruo anticipo.
1. La concertazione è attivata, mediante richiesta scritta, entro tre giorni dal ricevimento dell’informazione di cui all’art. 6:
A) dai soggetti sindacali di cui 8, comma 1 per le seguenti materie:
a) definizione dei criteri per la determinazione e distribuzione dei carichi di lavoro e delle dotazioni organiche;
b) verifica periodica della produttività degli uffici;
c) introduzione di nuove tecnologie e processi di riorganizzazione dell’ente aventi effetti generali sull’organizzazione del lavoro;
B) dai soggetti sindacali di cui all’art. 8, comma 2:
a) definizione dei criteri per la determinazione e distribuzione dei carichi di lavoro e delle dotazioni organiche in sede locale;
b) la verifica periodica della produttività degli uffici in sede locale.
2. Sono, altresì, oggetto di concertazione le materie previste all’art.19, comma 1, lett. B).
3. La concertazione si svolge in appositi incontri che iniziano entro quarantotto ore dalla data di ricezione della richiesta; durante la concertazione le parti si adeguano, nei loro comportamenti, ai principi di responsabilità, correttezza e trasparenza.
4. Nella concertazione le parti verificano la possibilità di pervenire a un accordo. Il confronto deve, comunque, concludersi entro il termine massimo di trenta giorni dalla sua attivazione. Dell'esito della concertazione è redatto verbale che riporta le posizioni delle parti nelle materie che sono state oggetto del confronto.
A) nei confronti dei soggetti sindacali di cui all’art. 8, comma 1:
2. Resta ferma la consultazione del rappresentante per la sicurezza nei casi di cui all’art. 19 del D. lgs. 19 settembre 1994, n. 626.
1. Al fine di favorire un ordinato governo dei processi di innovazione e di ristrutturazione organizzativa degli enti, in applicazione di quanto previsto dalla legge n. 59/1997, sono costituiti presso ogni ente del comparto appositi Comitati composti dai rappresentanti dell’amministrazione e dai rappresentanti sindacali dei dipendenti di cui all’art 8, comma 1.
2. Nell’ambito dei Comitati previsti al comma 1 le parti esaminano e verificano i risultati dell’azione dell’amministrazione e registrano le convergenze sulle linee di indirizzo riguardo ai processi di rinnovamento e di ristrutturazione organizzativa dell’ente. Di tale attività, corredata dei dati raccolti sulle predette materie, viene data comunicazione semestrale al Comitato di settore.
3. Presso ogni ente è costituita, anche in relazione alle dimensioni dell’ente stesso, una Conferenza di rappresentanti dell’amministrazione e delle organizzazioni sindacali abilitate alla contrattazione integrativa. La Conferenza esamina due volte l'anno – una delle quali prima della presentazione del bilancio di previsione agli organi deliberanti degli enti le linee essenziali di indirizzo in materia di organizzazione e gestione dell'ente, con particolare riguardo ai sistemi di verifica dei risultati in termini di efficienza, di efficacia e di qualità dei servizi istituzionali.
4. Per l'approfondimento di specifiche problematiche, in particolare concernenti l'organizzazione del lavoro, l'ambiente, l'igiene e sicurezza del lavoro, i servizi sociali e la formazione del personale, il sistema della partecipazione è completato dalla possibilità di costituire, a richiesta, in relazione alle dimensioni degli enti e senza oneri aggiuntivi per gli stessi, Commissioni bilaterali ovvero Osservatori con il compito di raccogliere dati relativi alle predette materie - che l’amministrazione è tenuta a fornire - e di formulare proposte in ordine ai medesimi temi.
1. I Comitati per le pari opportunità, istituiti presso ciascun ente nell’ambito delle forme di partecipazione previste dall’art.6 lett. D), svolgono i seguenti compiti:
a) raccolta dei dati relativi alle materie di propria competenza, che l’amministrazione è tenuta a fornire;
b) formulazione di proposte in ordine ai medesimi temi anche ai fini della contrattazione integrativa di cui all’art. 4, comma 3, lett. A);
c) promozione di iniziative volte ad attuare le direttive dell’Unione Europea per l’affermazione sul lavoro della pari dignità delle persone, nonchè azioni positive ai sensi della legge n. 125/1991.
2. I Comitati, presieduti da un rappresentante dell’amministrazione, sono costituiti da un componente designato da ciascuna delle organizzazioni sindacali di comparto firmatarie del presente CCNL e da un pari numero di rappresentanti dell’amministrazione. Il presidente del Comitato designa un vicepresidente. Per ogni componente effettivo è previsto un componente supplente.
3. Nell’ambito dei vari livelli di relazioni sindacali previsti per ciascuna delle materie sottoindicate, sentite le proposte formulate dai Comitati per le pari opportunità, sono previste misure per favorire effettive parità nelle condizioni di lavoro e di sviluppo professionale, che tengano conto anche della posizione delle lavoratrici in seno alla famiglia:
- processi di mobilità.
4. Gli enti favoriscono l’operatività dei Comitati e garantiscono tutti gli strumenti idonei al loro funzionamento. In particolare, valorizzano e pubblicizzano con ogni mezzo, nell’ambito lavorativo, i risultati del lavoro da essi svolto. I Comitati sono tenuti a svolgere una relazione annuale sulle condizioni delle lavoratrici all’interno degli enti.
5. I Comitati per le pari opportunità rimangono in carica per la durata di un quadriennio e comunque fino alla costituzione dei nuovi. I componenti dei Comitati possono essere rinnovati nell’incarico per un solo mandato.
1. I soggetti sindacali titolari della contrattazione integrativa di ente di cui all’art.4, comma 3, lett. A) sono le organizzazioni sindacali di categoria firmatarie del CCNL di comparto.
2. I soggetti sindacali titolari della contrattazione integrativa di cui all’art. 4, comma 3. lett. B) sono :
- le R.S.U.;
- le organizzazioni territoriali delle associazioni sindacali di categoria firmatarie del CCNL.
1. La titolarità dei permessi sindacali nei luoghi di lavoro, così come previsto dall’art. 10, comma 1 dell’Accordo collettivo quadro sui distacchi, aspettative e permessi e sulle altre prerogative sindacali sottoscritto il 7 agosto 1998, compete con le modalità e nelle quantità previste dall’Accordo stesso ai seguenti soggetti:
a) componenti delle rappresentanze sindacali unitarie (R.S.U.) elette ai sensi dell’Accordo collettivo quadro per la costituzione delle rappresentanze sindacali unitarie per il personale dei comparti delle pubbliche amministrazioni e per la definizione del relativo regolamento elettorale, stipulato il 7 agosto 1998;
b) dirigenti sindacali:
2. Per le altre prerogative si rinvia a quanto previsto dall’Accordo quadro di cui al comma 1.
1. La delegazione trattante per la contrattazione integrativa è costituita:
I - a livello nazionale o di sede unica di ente:
- dal titolare del potere di rappresentanza o da un suo delegato;
- dal Direttore generale o Segretario generale o suo delegato;
- da una rappresentanza dei dirigenti titolari degli uffici direttamente interessati alla trattativa;
b) per la parte sindacale: dai soggetti sindacali di cui all’art. 8, comma 1;
II - a livello di struttura periferica come individuata all’art. 4, comma 3, lett. B):
- dal titolare del potere di rappresentanza dell’amministrazione nell’ambito della struttura o da un suo delegato;
- da una rappresentanza dei responsabili degli uffici direttamente interessati alla trattativa e tenuti all’applicazione del contratto;
b) per la parte sindacale: dai soggetti sindacali di cui all’art. 8, comma 2.
2. Gli enti del comparto possono avvalersi, nella contrattazione collettiva integrativa, dell’attività di rappresentanza e di assistenza dell'Agenzia.
1. Il nuovo sistema di classificazione del personale è orientato al superamento delle attuali rigidità per porsi al passo con i processi di cambiamento in corso nell’ambito degli enti e con l’evoluzione dei modelli organizzativi e contribuire al miglioramento dei livelli di efficienza/efficacia dell’azione amministrativa e di qualità dei servizi. Esso si articola su tre aree professionali, che accorpano come segue le qualifiche funzionali dalla I alla IX del sistema di inquadramento previsto dal DPR n. 285/1988:
Area A : accorpa le qualifiche funzionali fino alla IV;
Area B : accorpa le qualifiche funzionali V e VI;
Area C : accorpa le qualifiche funzionali VII, VIII e IX.
III q.f. e inferiori : nel primo livello retributivo dell’Area A (posizione A 1)
IV q.f.: nel secondo livello retributivo dell’Area A (posizione A 2)
V q.f.: nel primo livello retributivo dell’Area B (posizione B 1)
VI q.f.: nel secondo livello retributivo dell’Area B (posizione B 2)
VII q.f. nel primo livello retributivo dell’Area C (posizione C 1)
VIII q.f. nel terzo livello retributivo dell’Area C (posizione C 3)
IX q.f. nel quarto livello retributivo dell’Area C (posizione C 4)
Nulla è innovato per quanto attiene al personale con qualifica di Ispettore generale e di Direttore di Divisione.
1. L’accesso alle posizioni delle varie Aree secondo le indicazioni contenute nella declaratoria all. A avviene attraverso le procedure concorsuali pubbliche ovvero mediante quelle di avviamento al lavoro di cui alla legge n. 56/1987, secondo quanto previsto dall’art. 36 del D.lgs. n. 29/1993 e dall’art. 45, comma 11 del D. lgs. n. 80/1998, le quali devono garantire un adeguato accesso dall’esterno.
1. Nell’ambito del sistema classificatorio sono possibili passaggi interni:
1. Nell’ambito dell’area C gli enti, sulla base dei propri ordinamenti ed in relazione alle esigenze di servizio, possono conferire ai dipendenti ivi inseriti incarichi che, pur rientrando nell’ambito delle funzioni di appartenenza, richiedano lo svolgimento di compiti di elevata responsabilità, che comportano l’attribuzione di una specifica indennità di posizione organizzativa.
2. Le posizioni organizzative di cui al punto precedente possono riguardare settori che richiedono l’esercizio di:
- funzioni di direzione di unità organizzativa, caratterizzate da un elevato grado di autonomia gestionale ed organizzativa;
- attività- ivi comprese quelle informatiche- con contenuti di alta professionalità o richiedenti specializzazioni correlate al possesso di titoli universitari e/o di adeguati titoli connessi all’esercizio delle relative funzioni;
- attività di staff e/o di studio, di ricerca, ispettive, di vigilanza e controllo, caratterizzate da elevata autonomia ed esperienza.
3. I valori minimi e massimi dell’indennità di cui al comma 1 sono ricompresi tra un minimo di lire 2 milioni e un massimo di lire 5 milioni annue lorde per 13 mensilità in relazione alle risorse disponibili nei Fondi di cui agli art. 31.
1. Possono procedere all’individuazione delle posizioni organizzative gli enti che abbiano realizzato:
- l’attuazione dei principi di razionalizzazione previsti dal D.lgs. n. 29/1993, con particolare riferimento agli artt. 3, 4, 7, 9 e 14;
- la ridefinizione delle strutture organizzative e delle dotazioni organiche;
- l’istituzione e l’attivazione dei servizi di controllo interno o dei nuclei di valutazione, determinando i criteri generali e le procedure per il conferimento e la revoca degli incarichi per le posizioni organizzative.
- inosservanza delle direttive contenute nell’atto di conferimento;
- intervenuti mutamenti organizzativi;
- accertamento di risultati negativi.
4. La revoca dell’incarico comporta la perdita della indennità di posizione e la riassegnazione del dipendente alle funzioni del profilo di appartenenza.
5. La valutazione dei risultati delle attività svolte dai dipendenti cui sono stati conferiti gli incarichi avviene di norma con cadenza annuale in base a criteri e procedure definite preventivamente da ciascun ente.
1. Nell’ambito del sistema classificatorio sono previsti i seguenti livelli di relazioni sindacali:
- la graduazione delle posizioni organizzative, ai fini dell’attribuzione della relativa indennità;
- i criteri e le procedure di valutazione periodica delle attività svolte dai dipendenti investiti di incarichi di posizione organizzativa e le relative necessarie garanzie di contraddittorio.
1. Il personale in servizio alla data di entrata in vigore del presente contratto è inserito nel nuovo sistema di classificazione con effetto automatico dalla stessa data mediante l’attribuzione all’Area ed alla posizione interna secondo la tabella di corrispondenza all. B, senza incremento di spesa, fatto salvo quanto previsto al comma 2.
2. Dalla stessa data indicata al comma 1, al personale già appartenente alle qualifiche funzionali I e II, inquadrato nell’area A è attribuito il trattamento economico tabellare iniziale della ex III qualifica funzionale.
3. Le dotazioni organiche di ciascun ente restano invariate e i relativi contingenti sono attribuiti, con i medesimi criteri e senza incremento di spesa, alle nuove Aree in base all’allegata tabella B di corrispondenza.
4. Sono portate a compimento tutte le procedure selettive o concorsuali interne ai singoli enti, indette per la copertura di posti vacanti, in corso o già programmate alla data di entrata in vigore del presente contratto. I vincitori sono automaticamente inquadrati nel nuovo sistema di classificazione, nella posizione nella quale confluisce quella cui si riferisce la procedura selettiva o concorsuale, con effetto dalla data stabilita nel contratto individuale.
5 Al personale assunto dall’esterno a seguito delle procedure di cui all’art. 14 è attribuito il trattamento tabellare corrispondente alla declaratoria ricompresa nell’all.A cui si riferisce il profilo professionale della selezione.
1. Il rapporto di lavoro a tempo parziale può essere costituito relativamente a tutti i profili professionali ricompresi nelle aree del sistema di classificazione del personale mediante:
a) reclutamento dall’esterno, nell’ambito della programmazione triennale del fabbisogno di personale, ai sensi delle vigenti disposizioni;
b) trasformazione di rapporti di lavoro da tempo pieno a tempo parziale su richiesta dei dipendenti interessati.
2. Nell’ipotesi contemplata al comma 1, lett. b) la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale avviene automaticamente entro sessanta giorni dalla ricezione della domanda. In essa deve essere indicata l’eventuale attività di lavoro subordinato o autonomo che il dipendente intende svolgere ai fini di quanto previsto ai commi da 4 a 7.
3. L’amministrazione, entro il predetto termine, può, con provvedimento motivato, rinviare la trasformazione del rapporto di lavoro per un periodo non superiore a sei mesi nei casi in cui essa comporti, in relazione alle mansioni e alla posizione organizzativa del dipendente, grave pregiudizio alla funzionalità del servizio.
4. I dipendenti con rapporto di lavoro a tempo parziale, con prestazione lavorativa non superiore al 50% di quella del lavoratore a tempo pieno, nel rispetto delle vigenti norme sulle incompatibilità, possono svolgere un’altra attività lavorativa e professionale, subordinata o autonoma, anche mediante l’iscrizione ad albi professionali.
5. Gli enti, ferma restando la valutazione in concreto dei singoli casi, sono tenuti a individuare le attività che, in ragione della loro interferenza con i compiti istituzionali, non sono comunque consentite ai dipendenti di cui al comma precedente, con le procedure previste dall’art. 1, comma 58 bis della legge 23 dicembre 1996, n. 662 e successive modificazioni ed integrazioni.
6. Nel caso di verificata sussistenza di un conflitto di interessi tra l’attività esterna del dipendente - sia subordinata che autonoma - con quella della specifica attività di servizio, come nel caso in cui la predetta attività lavorativa debba intercorrere con un’amministrazione pubblica, gli enti non possono consentire la trasformazione del rapporto a tempo parziale.
7. Il dipendente a tempo parziale è tenuto a comunicare entro quindici giorni all’ente in cui presta servizio la data di inizio dell’eventuale attività lavorativa esterna e le modificazioni che in questa intervengano.
8. Al fine di favorire la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale nell’ipotesi prevista al comma 1, lett. b), il valore risultante dall’applicazione del limite percentuale del 25% della dotazione organica complessiva di personale a tempo pieno di ciascuna delle posizioni economiche inserite nelle aree del sistema di classificazione del personale può essere arrotondato all’unità se inferiore a 1. Il contingente corrispondente alla predetta percentuale è utilizzato fino alla capienza per soddisfare le domande dei dipendenti interessati indipendentemente dalla relativa motivazione, con le procedure indicate nei commi precedenti.
9. Per le nuove assunzioni con rapporto di lavoro a tempo parziale sono rispettate le indicazioni minime della legge 449/1997 e successive modificazioni ed integrazioni, non incidenti comunque sul contingente di cui al comma 8.
10. Le amministrazioni, in presenza di particolari situazioni organizzative o di gravi e documentate situazioni familiari dei dipendenti interessati, previamente individuate nel contratto collettivo integrativo, possono elevare il contingente di cui al comma 8 di un ulteriore 10 % come tetto massimo. In deroga alle procedure previste da detto comma, le domande per la trasformazione del rapporto di lavoro sono in tali casi presentate con cadenza trimestrale ed accolte ai sensi del comma 2 a valere dal primo giorno del trimestre successivo.
11. Qualora il numero delle richieste relative ai casi di cui al comma 10 ecceda il contingente comprensivo della quota aggiuntiva ivi prevista, viene data la precedenza ai dipendenti:
- che abbiano figli minori, con ordine di priorità in relazione al numero dei figli stessi.
12. L’avvenuta trasformazione del rapporto di lavoro a tempo pieno in rapporto a tempo parziale ai sensi del D.lgs. 152/1997 è comunicata per iscritto al dipendente nei termini previsti dai commi 2 e 3 con l’indicazione della durata e dell’articolazione della prestazione lavorativa secondo quanto tra il dipendente stesso e l’amministrazione.
1. Il dipendente con rapporto di lavoro a tempo parziale copre una frazione di posto di organico corrispondente alla durata della prestazione lavorativa. Questa non può essere inferiore al 30 % di quella del lavoratore a tempo pieno. In ogni caso, la somma delle frazioni di posto a tempo parziale non può superare il numero complessivo dei posti di organico a tempo pieno trasformati.
2. Il tempo parziale può essere realizzato:
- con articolazione della prestazione di servizio ridotta in tutti i giorni lavorativi (tempo parziale orizzontale);
- con articolazione della prestazione lavorativa su alcuni giorni della settimana o del mese, ovvero con la concentrazione della prestazione stessa in determinati periodi dell'anno (tempo parziale verticale), in misura tale da realizzare comunque, nell'arco temporale preso in considerazione (settimana, mese o anno), la durata complessiva del lavoro prevista per il dipendente a tempo parziale.
3. In presenza di particolari e motivate esigenze il dipendente può concordare con l’amministrazione ulteriori modalità di articolazione della prestazione lavorativa, che contemperino le reciproche esigenze nell’ambito delle fasce orarie individuate con le procedure di cui all’art.4 e nel rispetto delle tipologie di regime orario giornaliero, settimanale, mensile o annuale praticabili presso l’ente. A tal fine si terrà conto della natura dell’attività istituzionale, degli orari di servizio e di lavoro praticati e della situazione degli organici nei diversi profili professionali.
4. Il dipendente con rapporto di lavoro a tempo parziale ha diritto al ripristino del rapporto a tempo pieno alla scadenza di un biennio dalla trasformazione, anche in soprannumero, o anche prima della scadenza del biennio qualora ricorra la condizione necessaria della disponibilità del posto in organico.
2. Nell’ambito del nuovo sistema di classificazione del personale previsto dal presente contratto, si considerano "mansioni immediatamente superiori" le mansioni svolte dal dipendente all’interno della stessa Area in profilo appartenente alla posizione di livello economico immediatamente superiore a quella in cui egli è inquadrato, secondo la declaratoria riportata nell’allegato A del presente contratto. Le posizioni di sviluppo economico di cui all’art. 16 non sono prese in considerazione a tal fine. Sono, altresì, considerate "mansioni immediatamente superiori", per i dipendenti che rivestono l’ultima posizione economica dell’Area di appartenenza, le mansioni corrispondenti alla posizione economica iniziale dell’Area immediatamente superiore.
3. Il conferimento delle mansioni superiori di cui al comma 2 avviene nei seguenti casi :
a) nel caso di vacanza di posto in organico, per non più di sei mesi, prorogabili fino a dodici qualora siano state avviate le procedure per la copertura del posto vacante, anche mediante le selezioni interne di cui all’art.15;
b) nel caso di sostituzione di altro dipendente assente con diritto alla conservazione del posto, per la durata dell’assenza. Non rientra nella previsione l’ipotesi di assenza per ferie del titolare.
4. Il conferimento delle mansioni superiori di cui ai commi precedenti è comunicato per iscritto al dipendente incaricato, mediante le procedure stabilite da ciascun ente secondo i propri ordinamenti, sulla base di criteri, coerenti con la propria organizzazione, da definire entro tre mesi dall’entrata in vigore del presente contratto, che tengano conto del contenuto professionale delle mansioni da conferire, sentite le Organizzazioni sindacali di cui all’art. 8, comma 1. La disciplina delle mansioni superiori come integrata dal presente articolo entra pertanto in vigore dalla data di definizione dei predetti criteri.
1.Al personale adibito a regimi d’orario articolati su più turni o coinvolto in sistemi d’orario comportanti significative oscillazioni degli orari individuali finalizzati all’ampliamento dei servizi all’utenza e/o comprendenti particolari gravosità, è applicata, a decorrere dalla data di entrata in vigore del contratto integrativo, una riduzione d’orario sino a raggiungere le 35 ore settimanali. La riduzione potrà realizzarsi alla condizione che, in armonia con le premesse, il relativo costo sia fronteggiato con proporzionali riduzioni di lavoro straordinario oppure con stabili modifiche degli assetti organizzativi che portano all’autofinanziamento.
2. Entro il 30 giugno del 2000 le parti verificheranno e converranno sulle modalità di applicazione a tutto il personale del comparto delle modifiche legislative eventualmente intervenute in materia.
Le attività di formazione oggetto del presente comma si concludono con l’accertamento dell’avvenuto accrescimento della professionalità del singolo dipendente, certificato attraverso l’attribuzione di un apposito attestato al termine dei corsi.
5.Per l’attuazione dei programmi di formazione, gli enti possono avvalersi anche della collaborazione della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, delle Università e di altri soggetti pubblici o società private specializzate nel settore. La predisposizione dei programmi in materia di sistemi informativi destinati al personale informatico sarà realizzata ai sensi dell’art.7, lett. e) del D.lgs. n. 39/1994.
6. Per garantire le attività formative di cui al presente articolo, gli enti utilizzano le risorse disponibili sulla base della direttiva del Dipartimento della Funzione Pubblica n. 14/95 relativa alla formazione, nonchè tutte le risorse allo scopo previste da specifiche norme di legge, come quelle del D.lgs. 39/1993, ovvero da particolari normative dell’Unione Europea.
7. Il personale che partecipa alle attività di formazione organizzate dall’ente è considerato in servizio a tutti gli effetti. I relativi oneri sono a carico dell’amministrazione. I corsi sono tenuti, di norma, durante l’orario di lavoro. Qualora i corsi si svolgano fuori dalla sede di servizio, la partecipazione ad essi comporta, sussistendone i presupposti, il trattamento di missione ed il rimborso delle spese di viaggio. I corsi si svolgono, di regola, a livello regionale e/o territoriale secondo le esigenze organizzative, anche allo scopo di favorire la partecipazione dei dipendenti e nel rispetto dei principi enunciati al comma 9.
1. Gli enti del comparto possono ricoprire i posti vacanti in organico, destinati all’accesso dall’esterno, mediante passaggio diretto, a domanda, di dipendenti in servizio presso altro ente del medesimo comparto che rivestano la posizione corrispondente nel sistema classificatorio.
2. Il dipendente è trasferito, previo consenso dell’ente di appartenenza, entro quindici giorni dall’accoglimento della domanda.
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1. Gli stipendi tabellari derivanti dall’art. del CCNL stipulato in data 1° luglio 1996 sono incrementati degli importi mensili lordi, per tredici mensilità, indicati nelle allegate tabelle D e D/bis alle scadenze ivi previste.
2. A seguito degli incrementi indicati al comma 1, i valori dei trattamenti correlati alle posizioni economiche del nuovo sistema di classificazione di cui alla tabella C, sono rideterminati nelle misure e alle decorrenze stabilite dalle allegate Tabelle E ed F.
3. Le misure degli stipendi risultanti dall’applicazione del presente contratto sono utili ai fini della tredicesima mensilità, dei trattamenti di previdenza e di quiescenza, dell’equo indennizzo e sono assunte a base ai fini delle ritenute previdenziali e assistenziali e relativi contributi nonché della determinazione della misura dei contributi di riscatto. Il compenso per il lavoro straordinario nella strutturazione prevista dalla vigenti disposizioni, viene calcolato con riferimento al tabellare delle posizioni di appartenenza.
4. Il personale cui è attribuita una posizione di sviluppo economico ai sensi dell’art. 16, mantiene l’indennità integrativa speciale in godimento.
5. I benefici economici risultanti dalla applicazione del presente articolo sono computati ai fini previdenziali, secondo gli ordinamenti vigenti, alle scadenze e negli importi previsti dal presente contratto nei confronti del personale comunque cessato dal servizio, con diritto a pensione, nel periodo di vigenza economica del contratto stesso. Agli effetti del trattamento di fine servizio e delle competenze spettanti in caso di licenziamento, nonchè dell’indennità prevista dall’art. 2122 c.c., si considerano solo gli scaglionamenti maturati alla data di cessazione del rapporto di lavoro.
1. Le risorse in atto destinate, in base all’art. 35, comma 3, lett. a) del CCNL 6 luglio 1995, alla corresponsione dei compensi per lavoro straordinario sono ridotte del 10% a decorrere dal 1° gennaio 1999.
1 E’ costituito presso ciascun ente del comparto un Fondo per i trattamenti accessori alimentato dalle seguenti risorse economiche:
1. Il Fondo per i trattamenti accessori di cui all’art. 31 è prioritariamente finalizzato a promuovere reali e significativi miglioramenti nei livelli di efficienza/efficacia dell’amministrazione e di qualità dei servizi istituzionali, mediante la realizzazione, attraverso la contrattazione integrativa, di piani produttivi annuali e pluriennali e di progetti strumentali e di risultato, basati su sistemi di programmazione e di controllo quali-quantitativo dei risultati.
2. In relazione a tali finalità, le risorse che compongono il Fondo sono prioritariamente utilizzate:
- per erogare compensi diretti ad incentivare la produttività collettiva per il miglioramento di servizi;
- per finanziare sistemi di turnazione che si rendano necessari per fronteggiare particolari situazioni di lavoro e per la corresponsione di compensi per lavoro straordinario qualora le risorse direttamente assegnate al fine specifico dall’art. 30 siano esaurite per effetto delle prioritarie esigenze funzionali e nei limiti della percentuale di riduzione di cui al citato art. 30;
- per finanziare i passaggi economici nell’ambito di ciascuna delle Aree professionali, destinando a tale scopo quote di risorse aventi caratteri di certezza e stabilità;
- per incentivare la mobilità del personale secondo le esigenze proprie degli enti;
- per compensare: l’esercizio di compiti che comportano specifiche responsabilità, rischi, disagi; gravose articolazioni dell’orario di lavoro; la reperibilità collegata a servizi che richiedono interventi di urgenza;
- corrispondere compensi correlati al merito e all’impegno individuale in modo selettivo.
1.I Professionisti destinatari della presente sezione costituiscono una risorsa fondamentale per il perseguimento degli obiettivi delle amministrazioni. Correlativamente, anche in ragione del duplice profilo di "professionisti" e di "dipendenti" investiti di particolari responsabilità, essi rappresentano un’area di funzioni di peculiare interesse sotto il profilo contrattuale.
2.I Professionisti svolgono la loro attività in conformità alle normative che disciplinano le rispettive professioni, rispondendone a norma di legge, secondo i singoli ordinamenti professionali con l’assunzione delle conseguenti responsabilità.
3.Il rigoroso rispetto delle norme deontologiche che promanano dai rispettivi Ordini o Collegi professionali costituisce un vincolo primario per ciascun professionista il quale si attiene altresì agli indirizzi del competente coordinatore della specifica branca professionale, al fine di assicurare l’uniformità di indirizzo dell’attività professionale in relazione alle linee programmatiche e gestionali dell’amministrazione.
4.Corollario della personale responsabilità e dell’autonomia professionale è la sostanziale autonomia ed unitarietà delle strutture professionali, all’interno delle quali il Professionista esplica la sua opera, anche dal punto di vista organizzativo.
5.Fatto salvo quanto previsto dal presente contratto, resta ferma l’applicabilità del CCNL 1994-97, in attesa della compiuta definizione degli specifici istituti contrattuali da effettuarsi entro il 30 dicembre 1998.In particolare per quanto riguarda il personale medico e vetrinario si conferma l’impianto ed il riferimento di cui all’art 94, I comma del CCNL 1994-97.
6.Gli incrementi economici previsti dalla presente sezione sono quelli di cui alle tabelle D e D bis, nonché quelli indicati negli articoli 42 e 43.
7.Con la presente sezione le parti,inoltre, hanno concordemente stabilito:
1. Gli enti conferiscono a professionisti delle singole aree professionali, secondo le rispettive articolazioni territoriali e le peculiari esigenze di funzionalità delle relative strutture professionali, incarichi di coordinamento generale, centrale e periferico aventi come contenuto la razionale distribuzione dei compiti tra i professionisti e la promozione della necessaria uniformità di indirizzo. Gli incarichi sono conferiti per ciascuna area professionale mediante selezione per titoli professionali e di servizio, in relazione alle esigenze connesse all’organizzazione generale dell’ente e all’organizzazione del lavoro nell’ambito di ciascuna area professionale: quello di coordinatore generale eventualmente previsto dall’organizzazione dell’ente a professionisti con almeno quindici anni di servizio; tutti gli altri a professionisti con anzianità predeterminata secondo il tipo di incarico e di norma non inferiore a sei anni di servizio. Essi non danno luogo a sovraordinazione gerarchica di alcun tipo nei confronti di altri professionisti, sono di natura temporanea e sono revocabili anche prima della scadenza.
2. La selezione per titoli di cui al comma 1 è effettuata dagli enti nel rigoroso rispetto dei criteri vincolanti sanciti dall’art. 36, comma 1. A tal fine la selezione sarà affidata ad apposita Commissione comprendente, in ogni caso, il Direttore Generale o Segretario Generale dell’ente, o suo delegato, e uno o più componenti esterni di chiara valenza professionale e di comprovata esperienza, appositamente individuati dall’amministrazione.
3. La Commissione di cui al comma 2 si atterrà a criteri obiettivi di valutazione articolati sui seguenti elementi:
b) capacità organizzativa e attitudini relazionali dimostrate da ciascun candidato nell’esercizio dei propri incarichi;
c) esperienza complessivamente maturata in relazione all’attività concretamente svolta ed agli incarichi ricevuti.
d) anzianità maturata nella qualifica.
4. I criteri per l’affidamento e la revoca degli incarichi di coordinamento, prima della definitiva determinazione, sono oggetto di informazione ai sensi dell’art. 6 lettera A) e , ove richiesto di concertazione con le procedure dell’art. 6 lett. B)
5. La durata dell’incarico di coordinamento è definita dall’amministrazione nel contesto dei criteri generali di cui al comma 4. Alla scadenza l’incarico può essere motivatamente riconfermato.
6. La revoca anticipata rispetto alla scadenza dell’incarico di coordinamento, non superiore a 5 anni, può avvenire solo in conseguenza di risultati negativi nell’espletamento della funzione accertati dal Direttore generale o Segretario generale dell’ente stesso, sentito il competente coordinatore professionale.
1. Nella valutazione dell’attività dei professionisti l’amministrazione garantisce l’assoluta trasparenza del processo e l’apporto determinante in sede valutativa delle necessarie competenze tecniche sia sotto l’aspetto della conoscenza delle specifiche discipline e delle regole che le governano, sia sotto quello della capacità di esprimere un giudizio rigorosamente obiettivo sulla base di metodiche valutative adeguate alla specificità delle aree professionali.
2. I criteri che informano le procedure di valutazione, prima della definitiva determinazione, sono portati a conoscenza delle rappresentanze sindacali delle organizzazioni di categoria firmatarie del presente contratto con le modalità previste dall’art.4.
3. Ai fini della valutazione dell’operato dei professionisti, si terrà conto delle risorse umane, finanziarie e strumentali effettivamente poste a disposizione dell’ufficio professionale, in relazione agli obiettivi assegnati e ai carichi di lavoro, nonché dell’impegno profuso dal professionista, in relazione alla rilevanza degli incarichi espletati.
4. Prima di procedere alla definitiva formalizzazione di una valutazione ai fini della revoca dell’incarico di coordinamento, e di provvedimenti sanzionatori, l’amministrazione acquisisce in contraddittorio le valutazioni del professionista interessato, il quale può essere all’uopo assistito da un rappresentante dell’organizzazione sindacale cui egli aderisce o comunque conferisce mandato ovvero da persona di sua fiducia.
5. L’esito della valutazione, al pari degli eventuali provvedimenti adottati nei confronti del professionista interessato dall’Ordine professionale di appartenenza, è riportato nel fascicolo personale del medesimo professionista. Dell’esito stesso si tiene conto nelle decisioni di affidamento degli incarichi.
6. L’esito negativo della valutazione ed i provvedimenti negativi dell’Ordine di appartenenza per demerito professionale, anche disgiuntamente, possono determinare, a seconda della gravità e dell’incarico rivestito:
b) la revoca dell’incarico di coordinamento.
1. L’Amministrazione assume iniziative per provvedere tempestivamente alla copertura assicurativa della responsabilità civile dei professionisti esposti ai relativi rischi, nonché dei correlati oneri di patrocinio legale, in relazione ai danni arrecati dallo stesso professionista a terzi nello svolgimento dell’attività professionale, con esclusione dei fatti ed omissioni commessi con dolo o colpa grave. Gli oneri connessi alla suddetta copertura assicurativa collettiva, comprensiva degli oneri di assistenza legale, in ogni stato e grado del giudizio, sono assunti dalle amministrazioni, anche a tutela dei propri diritti e interessi, anche mediante l’utilizzo delle risorse destinate a servizi sociali a favore del personale interessato, secondo modalità che saranno concordate in sede di contrattazione decentrata.
1. L’aggiornamento professionale è assunto dagli enti come metodo permanente teso ad assicurare il costante adeguamento delle competenze professionali all’evoluzione delle specifiche discipline e dei relativi contesti di riferimento, nonché ai mutamenti organizzativi e tecnologici interni, nell’obiettivo di arricchire il patrimonio cognitivo necessario a ciascun professionista, in relazione alle responsabilità attribuitegli, per la più efficace esplicazione dell’apporto professionale nell’interesse dell’ente.
2. L’amministrazione definisce annualmente la quota delle risorse da destinare ad iniziative di aggiornamento dei professionisti anche in relazione alle direttive impartite in materia dal Ministro per la Funzione Pubblica, con nota n. 14/1995 e con riferimento alle altre risorse indicate all’art. 26.
3. L’amministrazione definisce le politiche di aggiornamento e formazione relative a ciascuna area professionale in conformità alle proprie linee strategiche e di sviluppo. Le iniziative formative sono realizzate, nel rispetto dei criteri generali stabiliti ai sensi dell’art. 26, anche in collaborazione con soggetti pubblici o società specializzate nel settore.
4. La partecipazione alle iniziative di aggiornamento professionale, inserite in appositi percorsi formativi, anche individuali, viene concordata dall’amministrazione con i professionisti interessati ed è considerata servizio utile a tutti gli effetti.
5. Il professionista può partecipare, senza oneri per l’amministrazione, per un periodo massimo annuale di quindici giorni, a corsi di formazione ed aggiornamento professionale che siano in linea con le finalità indicate nei commi 1 e 3. Al professionista può inoltre essere concesso un periodo di aspettativa non retribuita per motivi di studio della durata massima di tre mesi nell’arco di un anno.
1.Con riferimento al personale dell’Area medica le parti confermano tutte le seguenti norme peculiari contenute nel CCNL - stipulato il 14 aprile 1997- attuativo dell’art 94 del CCNL dell’11 ottobre 1997:
1. I termini per la risoluzione del rapporto di lavoro con preavviso o con la corresponsione della relativa indennità sostitutiva sono fissati come segue:
b) ulteriori 15 giorni per ogni successivo anno – o frazione di anno pari o superiore a sei mesi – di anzianità, fino a un massimo di altri 4 mesi di preavviso.
2. In caso di dimissioni del professionista i termini di cui al comma 1 sono ridotti ad un quarto.
3. I termini di preavviso decorrono dal primo e dal sedicesimo giorno di ciascun mese.
4. La parte che risolve il rapporto senza l’osservanza dei termini di cui al comma 1 è tenuta a corrispondere all’altra parte un’indennità pari all’importo della retribuzione spettante per il periodo di mancato preavviso. L’amministrazione ha diritto di trattenere su quanto eventualmente dovuto al professionista l’importo corrispondente alla retribuzione per il periodo di preavviso da lui non osservato.
5. È in facoltà della parte che riceve la comunicazione di recesso risolvere anticipatamente il rapporto, con il consenso dell’altra parte, sia all’inizio che durante il periodo di preavviso comunicato.
6. Durante il periodo di preavviso non possono essere concesse ferie. Pertanto, in caso di preavviso lavorato si dà luogo al pagamento sostitutivo delle ferie non godute.
7. Il periodo di preavviso è computato nella anzianità lavorativa a tutti gli effetti.
8.In caso di decesso del professionista, l’amministrazione corrisponde agli aventi diritto l’indennità sostitutiva del preavviso secondo quanto stabilito dall’art. 2122 c.c., nonché il corrispettivo dei giorni di ferie maturati e non goduti.
9.L’indennità sostitutiva del preavviso deve calcolarsi computando la retribuzione di cui agli artt. 42 e 43, comma 1, lett. a).
10. I commi da 6 a 9 si applicano anche nei confronti del restante personale del presente CCNL tenendo conto che in tal caso la retribuzione spettante è quella propria della posizione di appartenenza dei dipendenti .
3.L’erogazione degli incentivi da attribuire a livello di contrattazione integrativa per la realizzazione degli obiettivi e programmi di incremento della produttività è attuata dopo la necessaria verifica del raggiungimento dei risultati secondo le vigenti disposizioni.
3.L’erogazione degli incentivi da attribuire a livello di contrattazione integrativa per la realizzazione degli obiettivi e programmi di incremento della produttività è attuata dopo la necessaria verifica del raggiungimento dei risultati secondo le vigenti disposizioni.
1 Il Fondo di cui all’art. 6 del CCNL sottoscritto in data 1 luglio 1996 è incrementato degli importi di cui all’art. 34 del presente CCNL per la quota corrispondente, nonché dalle seguenti risorse economiche:
7. Resta in vigore l’accordo per l’adeguamento della normativa in materia di servizi sostitutivi della mensa per il personale del comparto, stipulato in data 24/4/1997.
8. Sino a diversa disciplina contrattuale resta altresì congelata per il personale in servizio alla data di entrata in vigore del presente contratto e con gli effetti maturati a tale data, l’applicazione dell’art 5 del CCNL - ICE del biennio 96-97.
2. Entro il 31 .12.1999 le parti procederanno, altresì, ai sensi dell’art. 72 del d.lgs. n. 29 del 1993, alla piena contrattualizzazione della disciplina dei rapporti di lavoro mediante recupero alla disciplina pattizia degli istituti non regolamentati dal precedente CCNL ed eventuale revisione delle norme contrattuali da attualizzare. Nelle more le norme di legge e contrattuali che non sono espressamente abrogate, rimangono in vigore.
1. In attuazione di quanto stabilito dall’art. 72, comma 1 del D.lgs n. 29/1993, dalla data di stipula del presente CCNL, sono inapplicabili, nei confronti del personale del comparto, le disposizioni di legge e di regolamento che siano con esso in contrasto. In particolare risultano disapplicate le seguenti norme:
a) con riferimento agli artt. da 1 a 12 e all’art.19: gli articoli da 1 a 13 del CCNL 6 luglio 1995 e l’art. 5 del DPR 43/1990;
b) con riferimento agli artt. da 13 a 18: il DPR 1° marzo 1988, n. 285 e le proposizioni annesse con le relative declaratorie di qualifiche e profili dal 1° al 9° livello;
c) con riferimento all’art. 21: l’art. 15 del CCNL 6 luglio 1995;
d) con riferimento all’art.26: l’art. 31 del CCNL 6 luglio 1995.
2. Le disapplicazioni dei CCNL dell’11/10/96 e del 14/04/97 per l’area dei professionisti e per l’area medica saranno effettuate a completamento di quanto previsto dall’art 33, fatto salvo quanto previsto dal comma 1
Comprende professionalità riferite ad attività di supporto che non comportano particolari valutazioni di merito e che presuppongono conoscenze specifiche e/o qualificazioni professionali.
Accesso dall’esterno: nelle posizioni A 1 e A 2, attraverso le procedure di cui alla legge 56/87 e successive modificazioni.
Requisiti: assolvimento dell’obbligo scolastico.
In quest’Area si inseriscono, a diversi gradi di sviluppo delle conoscenze e delle specializzazioni di base richieste, profili di professionalità corrispondenti a ruoli operativi fungibili, in termini di supporto strumentale ai processi produttivi.
Esempi di profili di professionalità corrispondenti ai diversi livelli di sviluppo nell’Area A:
Posizione A1 CONOSCENZE. Presuppone conoscenze di base su natura e ruolo dell’attività istituzionale, sui prodotti/servizi dell’ente e sulle normative interne fondamentali.
CONTENUTI ATTITUDINALI. Presuppone la capacità di assicurare il necessario supporto al processo produttivo con l’utilizzo di apparecchiature di uso comune e di tecniche ordinarie.
Profili professionali di riferimento nell’ambito del previgente ordinamento per qualifiche funzionali (DPR n. 285/1988) e dell’organizzazione del lavoro cui detto ordinamento era rapportato: ausiliario di amministrazione, ausiliario alle lavorazioni.
Posizione A2
CONOSCENZE. Presuppone conoscenze di base su natura e ruolo dell’attività istituzionale, sui prodotti/servizi dell’ente e sulle normative interne fondamentali.
CONTENUTI ATTITUDINALI. Presuppone: la capacità di assicurare il necessario supporto al processo produttivo con l’utilizzo di apparecchiature di uso comune e di tecniche ordinarie; requisiti di affidabilità nella gestione delle risorse tecniche affidate; la capacità di fronteggiare imprevisti e anomalie nel funzionamento.
Profili professionali di riferimento nell’ambito del previgente ordinamento per qualifiche funzionali (DPR n. 285/1988) e dell’organizzazione del lavoro cui detto ordinamento era rapportato: archivista, operatore qualificato, addetto alle macchine ausiliarie.
Requisiti per l’accesso dalla posizione A1: esperienza professionale di 2 anni nella posizione A1.
Il personale appartenente a questa Area è strutturalmente inserito nel processo produttivo svolgendone fasi o fasce di attività nell’ambito di direttive di massima e di procedure predeterminate attraverso la gestione delle strumentazioni tecnologiche. Valuta nel merito i casi concreti ed interpreta le istruzioni operative. Risponde dei risultati secondo la posizione rivestita.
Accesso dall’esterno: nelle posizioni B 1 e B 2 e mediante procedure concorsuali.
Requisiti: Diploma di scuola media secondaria di secondo grado.
Requisiti per l’accesso dall’Area A: Titolo di studio richiesto per l’Area A, accompagnato da 8 anni di esperienza professionale nella posizione A1 o di 4 anni nella posizione A2.
In quest’Area si inseriscono, a diversi gradi di sviluppo delle conoscenze e delle competenze richieste, ruoli organizzativi tra loro ampiamente fungibili, articolati sia sulla figura dell’operatore di linea (ruolo gestionale), sia su figure a medio-alta qualificazione che utilizzano conoscenze tecniche, metodologiche o specialistiche, ovvero riferite al contesto socio-tecnico nell’ambito di gruppi di lavoro o in ruoli di staff.
Esempi di profili di professionalità corrispondenti ai diversi livelli di sviluppo nell’Area B:
Posizione B1
CONOSCENZE. Presuppone: conoscenze di base sul contesto di riferimento interno ed esterno, delle normative che regolano l’attività istituzionale dell’ente e la sua organizzazione, nonché dei vincoli da rispettare; conoscenze professionali di base riferite all’informatica applicata e al processo o ai processi di pertinenza.
CONTENUTI ATTITUDINALI. Presuppone l’esplicazione di servizi interni e sul territorio rientranti nell’attività istituzionale dell’ente, ovvero l’applicazione al processo produttivo sulla base di conoscenze ed esperienze adeguate alle esigenze di governo delle procedure che caratterizzano il processo produttivo, in sintonia con il complesso dell’ambiente operativo; deve saper utilizzare strumentazioni informatiche e telematiche a supporto del servizio o del processo produttivo.
Profili professionali di riferimento nell’ambito del previgente ordinamento per qualifiche funzionali (DPR n. 285/1988) e dell’organizzazione del lavoro cui detto ordinamento era rapportato: operatore di amministrazione, operatore specializzato; operatore di vigilanza-guardiaparco.
Posizione B2 CONOSCENZE. Presuppone: conoscenze ed esperienze adeguate allo svolgimento delle attività presenti nel processo produttivo con riguardo anche al contesto di riferimento interno ed esterno, alle normative che regolano l’attività istituzionale dell’ente e la sua organizzazione e ai vincoli da rispettare; conoscenze professionali di base riferite all’informatica applicata e al processo o ai processi di pertinenza.
CONTENUTI ATTITUDINALI. Presuppone: una effettiva capacità di controllo delle fasi e/o attività del processo in sintonia con il complesso dell’ambiente operativo; attitudini di problem solving con riferimento alla linea operativa; la capacità di reperire le informazioni necessarie per le attività da svolgere e di operare con l’impiego delle strumentazioni informatiche e telematiche; la capacità di operare per il raggiungimento degli obiettivi prefissati attraverso un apporto qualitativamente differenziato orientando il contributo professionale ai risultati complessivi del gruppo e alla soddisfazione dei clienti interni/esterni; capacità di eseguire procedure ed elaborazioni del ciclo informatico.
Profili professionali di riferimento nell’ambito del previgente ordinamento per qualifiche funzionali (DPR n. 285/1988) e dell’organizzazione del lavoro cui detto ordinamento era rapportato: assistente di amministrazione, assistente tecnico.
Requisiti per l’accesso dalla posizione B1: possesso del titolo di studio richiesto per l’accesso dall’esterno all’Area, ovvero esperienza professionale di 4 anni nella posizione B1.
Il personale appartenente all’Area opera strutturalmente nel processo produttivo ed è competente a svolgere tutte le fasi del processo.
Esso costituisce garanzia di qualità dei risultati, della qualità, di circolarità delle comunicazioni interne, di integrazione delle procedure, di consulenza specialistica.
Assume la responsabilità di moduli organizzativi, ottimizza l’impiego delle risorse a disposizione e, in correlazione con elevata professionalità, assume il ruolo di facilitatore di processo, ai fini del raggiungimento degli obiettivi stabiliti.
Esplica funzioni specialistiche informatiche, tecniche, di vigilanza ispettiva e di collaborazione sanitaria.
Accesso dall’esterno : nelle posizioni C 1 e C 3 mediante pubblico concorso.
Requisiti: Diploma di laurea breve per l’accesso alla posizione C 1; diploma di laurea per l’accesso alla posizione C 3.
Requisiti per l’accesso dall’Area B: Titolo di studio richiesto per l’accesso dall’esterno alla posizione C1 o, in mancanza, titolo di studio richiesto per l’Area B, accompagnato da 7 anni di esperienza professionale nella posizione B1 o di 5 anni nelle posizioni B2.
In quest’Area si inseriscono, a diversi gradi di sviluppo delle conoscenze e delle competenze richieste, ruoli organizzativi tra loro ampiamente fungibili, articolati su figure sia di tipo gestionale (operatore di processo, facilitatore di processo, responsabile di processo, responsabile di struttura), sia di tipo professionale (esperti di progettazione, specialisti di organizzazione, "professionals") operanti a livelli di responsabilità di diversa ampiezza secondo lo sviluppo del curriculum.
Esempi di profili di professionalità corrispondenti ai diversi livelli di sviluppo nell’Area C:
CONOSCENZE. Presuppone: possesso di una cultura di impresa; conoscenza approfondita del ruolo dell’ente e del suo posizionamento in relazione al contesto di riferimento, conoscenza approfondita delle normative, delle regole e dei principi organizzativi che il governo dell’attività istituzionale dell’ente presuppone, nonché dei vincoli esterni da rispettare; conoscenze professionali di base riferite all’informatica applicata e al processo o ai processi di pertinenza. CONTENUTI ATTITUDINALI. Presuppone conoscenze ed esperienze idonee ad assicurare la capacità di gestire e regolare i processi di produzione; attitudini al "problem solving" rapportate al particolare livello di responsabilità; capacità di operare orientando il proprio contributo professionale all’ottimizzazione del sistema, contribuendo al monitoraggio della qualità; capacità di gestire le varianze del processo in funzione del "cliente"; attitudine alla cooperazione e all’integrazione nel gruppo. Nel settore informatico: capacità di curare la realizzazione dei programmi informatici e la relativa manutenzione, ottimizzazione e revisione; di assicurare l’installazione ed assistenza per il funzionamento delle apparecchiature; di effettuare l’analisi tecnica delle procedure collaborando alla definizione dei programmi sottesi alle stesse.
Profili professionali di riferimento nell’ambito del previgente ordinamento per qualifiche funzionali (DPR n. 285/1988) e dell’organizzazione del lavoro cui detto ordinamento era rapportato: collaboratore di amministrazione, collaboratore di informatica.
Posizione C3 CONOSCENZE. Presuppone: padronanza della cultura di impresa; elevata esperienza pratica; conoscenze approfondite delle tecniche e delle metodologie necessarie per il governo del sistema aziendale; orientamento al risultato; possesso di skills professionali adeguate alla complessità del contesto aziendale e fondate sulla conoscenza delle leve gestionali.
CONTENUTI ATTITUDINALI. Presuppone la capacità di gestire e regolare i processi di produzione sulla base di una visione globale dei processi produttivi della struttura organizzativa di appartenenza; attitudini al "problem solving" rapportate al particolare livello di responsabilità; capacità di operare orientando il proprio contributo professionale all’ottimizzazione del sistema, al monitoraggio sistematico della qualità e alla circolarità delle informazioni; capacità di gestire le varianze del processo in funzione del "cliente"; attitudine alla cooperazione e all’integrazione operativa e funzionale, capacità di gestire teams di lavoro anche interfunzionali guidando e motivando gli appartenenti al gruppo. Nel settore informatico: capacità di analisi complessa delle procedure e delle reti di comunicazione; di coordinamento e di gestione di gruppi di progettazione informatica.
Profili professionali di riferimento nell’ambito del previgente ordinamento per qualifiche funzionali (DPR n. 285/1988) e dell’organizzazione del lavoro cui detto ordinamento era rapportato: funzionario di amministrazione; funzionario di informatica; funzionario di vigilanza.
Requisiti per l’accesso dalle posizioni C1e C2: possesso del titolo di studio richiesto per l’accesso dall’esterno all’Area, ovvero titolo di studio di scuola media superiore e esperienza professionale di 4 anni nelle posizioni C1 o C2.
Posizione C4 CONOSCENZE. Presuppone: elevato livello di qualificazione nella gestione dei processi aziendali in un’ottica di cultura di impresa; elevata esperienza pratica; conoscenza approfondita delle leve gestionali dell’ente e in particolare delle strumentazioni gestionali e operative orientate al risultato; possesso di skills professionali adeguate alla complessità del ruolo nel contesto aziendale; attitudine all’assunzione di responsabilità anche in contesti critici.
CONTENUTI ATTITUDINALI. Presuppone l’assunzione di responsabilità formale in ordine alla conduzione di strutture organizzative e alla gestione delle risorse nell’obiettivo di contribuire responsabilmente allo sviluppo e all’integrazione delle conoscenze rilevanti per i processi aziendali; la partecipazione al sistema di valutazione; la capacità di assumere decisioni anche in situazioni di criticità orientando il proprio contributo all’ottimizzazione del sistema, al monitoraggio sistematico della qualità, alla circolarità delle informazioni, all’integrazione interna ed esterna . Nel settore informatico: capacità di assicurare in posizione di responsabilità l’analisi complessa delle procedure e delle reti di comunicazione e la loro gestione; di coordinamento e gestione di gruppi di progettazione informatica.
Profili professionali di riferimento nell’ambito del previgente ordinamento per qualifiche funzionali (DPR n. 285/1998) e dell’organizzazione del lavoro cui detto ordinamento era rapportato: funzionario capo; esperto di amministrazione; esperto di informatica.
Requisiti per l’accesso dalle posizioni C1 , C2 e C3 : possesso del titolo di studio richiesto per l’accesso dall’esterno all’Area, ovvero titolo di studio di scuola media superiore e esperienza professionale di 8 anni nelle posizioni C1 e C2 o di 4 anni nella posizione C3.
NORME FINALI
1. Nella prima applicazione i profili del personale dipendente coincidono, nelle denominazioni, con quelli di inquadramento previsti dal DPR. 285/88, sino all’applicazione dell’art 13, comma 7 del presente CCNL.
2. Ai fini del requisito dell’esperienza professionale per l’ammissione alle selezioni interne, per il personale dipendente non in possesso dei requisiti per l’accesso dall’esterno, in possesso del titolo di studio richiesto per l’area immediatamente inferiore , il periodo di servizio maturato nelle posizioni di sviluppo di cui all’art. 16 è sommato al servizio effettuato nelle posizioni economiche di riferimento A2, B1, C1, e C4.
3. Ai fini dell’applicazione dell’art. 28, comma 2 del d.lgs n.29/93 e successive modificazioni ed integrazioni, sono considerate equipollenti all’ex carriera direttiva le posizioni economiche C1, C3 e C4, per l’accesso alle quali sia richiesto il possesso del diploma di laurea.
4. L’esperienza professionale richiesta tra i requisiti di accesso è sia quella maturata nella posizione economica di inquadramento del nuovo sistema classificatorio sia quella maturata nella qualifica di provenienza confluita nella medesima posizione.
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* Nell’area C è compreso anche il personale delle qualifiche ad esaurimento ex art. 15 l. 88/1989, che conserva il proprio trattamento economico.
TABELLA D
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Ispettore Generale R.E. Direttore Divisione R.E. Nono livello C4 Ottavo livello C3 Settimo livello C1 Sesto livello B2 Quinto livello B1 Quarto livello A2 Terzo livello A1 Secondo livello A1 Primo livello A1 |
68.000 63.000 55.000 50.000 46.000 42.000 39.000 37.000 35.000 33.000 32.000 |
II DIFF I DIFF LIVELLO BASE medici legali m.I, TP II Fascia m.I. TP I Fascia m.I. TD II Fascia m.I. TD I Fascia altri medici II Fascia I Fascia |
94.000 79.000 62.000
92.000 73.000 69.000 53.000 92.000 73.000 |
In riferimento all’art. 33 le parti convengono, inoltre, di dover procedere alla verifica ed all’adeguamento degli istituti contrattuali relativi alla sezione dei professionisti e dei medici in relazione all’evoluzione legislativa sulla libera professione ed alle innovazioni contenute nel collegato alla finanziaria in materia di contenzioso.