NEWS
 
NOTIZIE VARIE E NOVITA'
 
 
EDITORIALE

Lettera aperta ai dirigenti, i soci e simpatizzanti del gruppo sportivo.

Rho, luglio 2007

Cari amici Dirigenti e Soci del gruppo, anche quest’anno alla fine della attività sportiva sono a scrivervi due righe per riassumere un poco l’attività dell’anno sportivo appena trascorso e proporre alcuni spunti di discussione per il futuro.

In primo luogo voglio ringraziare veramente tutti quanti contribuiscono a far sì che il nostro piccolo gruppo sportivo sia sempre in grado di proporre e continuare nel tempo una attività sportiva che permetta in primo luogo di socializzare tra noi e offra ai ragazzi/e tutto quello che abbiamo intenzione di realizzare per la loro educazione, grazie veramente a tutti i collaboratori.

L’anno appena trascorso ha visto un notevole aumento del numero dei soci, dai circa 140 della precedente stagione siamo arrivati a circa 200 della corrente stagione, abbiamo messo in campo una squadra di minivolley (4 elementare) con il PGS, una squadra di categoria Giovanissime , una squadra U14, una squadra U17 e una squadra di genitori amatoriali sempre con il PGS, notevole è stato il movimento dei bambini del primo volley (1,2,3 elementare).

Oserei dire che il nostro movimento è cresciuto in quantità e penso anche in qualità, con le Giovanissime abbiamo sfiorato per un soffio la qualificazioni alle finali provinciali e comunque abbiamo dimostrato di poter giocare alla pari con compagini molto più titolate, le nostre Ragazze nel campionato primaverile si sono comportate benissimo vincendo molto e rischiando anche di vincere il loro primo torneo, obiettivo mancato per un soffio (Pero).

I genitori hanno messo in campo delle squadre che a mio parere bene si sono comportate considerando che molti giocavano assieme per la prima volta e che qui è vero, la qualità degli allenamenti non è sempre stata eccelsa, ci siamo confrontati e ci confronteremo sempre a lungo su questo argomento.

Per ultimo, ma non certo di importanza, voglio ricordare la nascita della sezione Jonathan per offrire attività sportiva ai ragazzi diversamente abili, che ci riempie di orgoglio e di speranza, senza dubbio ci vedrà impegnati in questa iniziativa sempre più nel prossimo anno.

Uno degli obiettivi principali che avevamo sulla categoria genitori è sicuramente stato raggiunto, la possibilità di conoscere gente nuova e confrontare le idee, le intenzioni e divertirci assieme (Bormio insegna) è stata una strada percorsa.

Certo l’anno trascorso non ha presentato solo rose e fiori, non è mancata certamente una dialettica vivace e sostenuta, anche ora che scrivo c’è qualche problema sul torneo di San Giovanni, però è sicuramente meglio avere critiche costruttive e un dialogo anche duro tra noi innanzitutto perché comunque ci aiuta crescere, e poi tutto sommato le discussioni e le puntualizzazioni sono il sale e il pepe della vita che altrimenti risulterebbe sempre più monotona.

Spero vivamente di ritrovarci tutti assieme il prossimo anno ancora più numerosi e nel contempo Vi offro alcuni spunti di riflessioni, che ci potrebbero aiutare nel nostro cammino.

Cosa ci sta dietro questo bello sport che appassiona molto, convince poco ed educa ancora meno ?
Due potrebbero esser i punti in discussione: il “Troppismo” e il “Vuoto”.
Anzitutto è troppo l’agonismo esasperato, sempre alla ricerca prima di tutto del risultato, da ottenere con qualsiasi mezzo, una rivalità cercata per demolire anziché ricostruire, una rivalità che porta spesso alla violenza, una violenza fisica, una violenza dello spirito molto più sottile, lo sport è una ottima opportunità per mantenere lo status quo, fa parlare la gente e nel contempo distrae dai veri problemi.

La peculiarità che il nostro gruppo sportivo dovrà a mio parere sempre mantenere è l’attenzione alla persona, al primo posto per noi non devono essere posti i risultati sportivi, ma sempre la dignità dei nostri atleti, poi verrà il successo nello sport.

Nel nostro gruppo sportivo non dovremo mai dire frasi del tipo “ faccia fare un altro sport a sua figlia perchè nella pallavolo è negata”, le lasciamo volentieri affermare ad altre società che hanno altri obiettivi ma non l’educazione delle persone.

Troppa violenza economica, troppi rischi di alienazione troppi soldi per pochi sport e squadre e troppo pochi soldi per gli sport minori o le società dilettantistiche.

A fronte del Troppismo il Vuoto.

Anzitutto lo sport patisce un grande vuoto di valori, manca un chiaro progetto educativo rivolto specialmente ai ragazzi, quello che noi ci sforziamo di fare è proprio questo, fornire valori e avere un progetto educativo, lo sport che vogliamo offrire Noi deve essere educazione, occasione di crescita autentica e completa, palestra di valori ed esercizi di virtù oltre che di talento atletico.

Da non tacere poi il vuoto di alcuni oratori, come quello di Mazzo, oggi grande assente, l’oratorio ha lasciato lo sport a palestre, campi e società.

E’ venuta a mancare la continuità educativa tra oratorio e sport e non è più chiara la consapevolezza dell’indiscutibile possibilità, legata allo sport, di educare alla gratuità, al sano agonismo, al vincere ed al saper perdere, ad incontrare e a rispettare.

Non si deve assolutamente demonizzare lo sport per il solo fatto di essere la prima scelta che fanno i giovani, giocare e fare sport in maniera sana è porre in essere un contatto, una relazione, un rapporto di competizione o di collaborazione che è un DONO regalato a tutti, il più bel dono fatto ad un ragazzo è quello di lasciarlo giocare.

I nostri all’educatori devono perciò sforzarsi di vivere il ruolo tecnico e formativo non come momenti staccati, ma come esperienze perfettamente e contemporaneamente realizzabili in piena armonia.

Termino Perchè mi sembra di essere stato già troppo lungo e noioso.

Ciao a tutti e buon lavoro
 
Qui puoi inserire una descrizione per la tua pagina.