5.1. LA CERTOSA DI PADULA |
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L'imponente complesso della Certosa di S. Lorenzo a Padula, che domina fisicamente e idealmente il Vallo di Diano con i suoi 51500 mq di superficie tra meravigliosi giardini, chiostri e cortili, è uno dei più grandiosi monumenti del barocco dell'Italia meridionale. La Certosa fu fondata da Tommaso Sanseverino, conte di Marsico e signore di Padula, nel 1306, sul luogo di una primitiva grancia virginiana, detta di S. Lorenzo, situata a valle del paese di Padula, cedutagli dall'abate di Montevergine in cambio di alcune proprietà nel territorio del cartello di Sanseverino. In questo luogo venne realizzata la nuova struttura conventuale che finì pere inglobare quella virginiana e ne prese il nome. |
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Figura 5. 1. La Certosa vista dall'alto |
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La Certosa non ha conservato che a tratti il
suo primitivo aspetto trecentesco; infatti ha subito nel corso
dei secoli, e fino ai primi dell'Ottocento, numerosi lavori di
ristrutturazione che le hanno conferito una configurazione
spiccatamente barocca e l'aspetto grandioso e suggestivo che la
faranno dichiarare monumento nazionale già nel 1882. |
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Figura 5. 2. Chiesa gotica e coro |
Figura 5. 3. Cappella di S. Michele |
L'impianto iconografico è sempre il medesimo: gli spazi principali, orientati parallelamente, collegati da percorsi coperti e tra loro ortogonali, sono gli spazi per la vita comunitaria e di rappresentanza ove risiedono i conversi che, in qualità di dirigenti agricoli, capomastri e artigiani, costituivano il punto di contatto tra la comunità religiosa e il territorio circostante. Tali spazi sono nettamente separati sia dagli ambienti di servizio, siti all'esterno, che da quelli di stretta clausura dove si svolge la vita più intima dei padri certosini. |
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Figura 5. 4. La Chiesa della Certosa |
Figura 5. 5. Chiostro dei procuratori |
Nella chiesa non erano ammessi estranei e
tantomeno le donne alle quali era riservata, all'esterno di ogni
certosa e quindi anche a Padula, una seconda chiesetta detta
"delle donne", aperta a tutti. |
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Un lungo percorso rettilineo, attraversando
l'intero complesso fino allo scalone ellittico ed aprendosi
alternativamente sui chiostri, consente al visitatore,
attraverso la lunga prospettiva, di intuire la disposizione del
complesso monastico e la sua vastità. |
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Figura 5. 6. Biblioteca |
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Una scalinata situata nell'angolo del
chiostro conduce al piano superiore, le cui pareti sono decorate
da un finto porticato che mostra scene di vita agreste, paesi in
lontananza, corsi d'acqua tra rocce e figure di uomini solitari
in percorsi boscosi. |
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Nella sala capitolare vi sono pregevoli
stucchi e statue mentre la volta è affrescata con i Miracoli di
Cristo. Dietro l'altare si trova una tela del Settecento
raffigurante la Vergine col Bambino e i santi Lorenzo e Brunone
del pittore napoletano Salvatore Brancaccio. |
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Figura 5. 7. Scalone |
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Il chiostro della Certosa, lungo 104 m e
largo 149, con una superficie di 12000 mq, articolato su 84
pilastri su cui corre una fascia in pietra con triglifi e metope
decorate con scene ispirate al martirio dei santi e alla
passione del Redentore, costituisce il centro della vita
monastica. Intorno al grande chiostro, completato solo sul
finire del XVIII secolo, sono disposti i quartieri dei
certosini. |
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Figura 5. 8. Il Chiostro |
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