5.6. CRIPTA DI S. MICHELE DI OLEVANO SUL TUSCIANO |
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A pochi km da Salerno, nella grotta dell'Angelo o di S. Michele a quota 450 m sul monte Raione sotto un'ampia volta naturale, si trova un articolato complesso di sette cappelle, unico esempio in Italia e in Europa, che conserva le caratteristiche e il fascino di un insediamento medioevale di grande significato storico e figurativo, la Cripta di S. Michele. Inizialmente sconosciuto nel suo vero valore di luogo di culto, perché considerato essenzialmente sotto l'aspetto archeologico e speleologico, solo da alcuni anni l'intero complesso è stato posto all'attenzione della Soprintendenza che ne ha curato i primi lavori di restauro, grazie a A. G. Kalby, docente di Storia dell'Arte Medioevale che, in una campagna di ricerca fatta nel 1961, scoprì che, dietro lo strato di limo che copriva le pareti, si celavano affreschi di grande valore artistico. |
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Figura 5. 37. Seconda Cappella | Figura 5. 38. Un affresco | Figura 5. 39. Un altro affresco | |
Le prime due cappelle, quelle con gli
affreschi, s'incontrano nel vasto salone della grotta oltre
un'ampia scala di 25 scalini in pietra. Quella più piccola a
pianta rettangolare è costituita da due parti distinte, una a
cielo aperto con la facciata a timpano e l'ingresso al centro ai
cui lati vi sono due absidi contornate da fregi di stucco di
tipo longobardo. Qui si trova l'affresco con la Madonna e Gesù
in atto benedicente tra due angeli. L'altra parte presenta una
cella a pianta quadrata con copertura a trullo, delimitata da
due muretti laterali su uno dei quali esternamente è addossato
un arcosolio. |
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Figura 5. 40. Il battesimo di Cristo | Figura 5. 41. Ultima Cappella | ||
L'abside di destra raffigura Pietro in atto
benedicente alla greca, con indice e medio sollevati, tra i
quattro Evangelisti che portano in mano un libro. |
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Alle spalle delle prime due, attraverso un
sentiero, la cui pendenza si accentua man mano, si arriva alle
altre due cappelle, là dove la luce si attenua e il salone
viene ad unirsi alla volta della caverna. Lungo il percorso si
nota un canale coperto che, con un ingegnoso sistema di conche,
convoglia l'acqua che gocciola dalla volta formando un continuo
rifornimento idrico che ancora oggi viene utilizzato dai
visitatori. |
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Figura 4.42. S. Vito |
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