9.2.8. LA MOZZARELLA NELLA MORTELLA

La Mozzarella nella Mortella, un tempo nota come treccia del Cervati, nasce nel territorio del basso Cilento, compreso nelle Comunità Montane del Calore Salernitano, del Vallo di Diano, del Gelbison-Cervati, del Bussento, del Lambro e del Mingardo, dalla trasformazione del latte di vacca, spesso provenente dalla razza podolica.

La modalità di confezionamento è forse l’aspetto principale della tipicità di questo prodotto.
L’uso antico di conservare la mozzarella in rametti di mortella (denominazione dialettale del mirto Vaccinium Myrtillus), deriva probabilmente dalla necessità di conservarla e trasportarla dai pascoli dove veniva prodotta, alle abitazioni del paese.
L’arbusto, ricco di oli essenziali, largamente diffuso sia nel sottobosco delle faggete che nella macchia mediterranea, tipiche della zona di produzione, conferisce al formaggio un inimitabile aroma.
Il prodotto, a pasta filata, si presenta di forma ellissoidale o sferica, di colore bianco porcellanato con superficie liscia e lucente. La pasta, compatta, ha un sapore dolce leggermente acidulo con un aroma delicato da imputare al mirto.

Figura 9. 11. Mozzarella nella mortella