Su un
poggio conico di natura calcarea, a metri 270 sul livello del
mare, all'estremità dell'antico borgo medioevale di Pisciotta,
sorge il complesso religioso dedicato ai SS. Apostoli Pietro e
Paolo.
La sua costruzione inizia nel XVI secolo; sovrapponendosi ad
edifici religiosi più antichi e attraverso ampliamenti
successivi, esso raggiunge le dimensioni attuali intorno alla
metà del Settecento.
Il campanile, coperto da un alto tamburo e alleggerito da
monofore nei quattro lati, è una robusta torre di guardia a
corona quadrata ornata da lesene che reggono un pronunciato
cornicione mistilineo.
Collegate alla struttura principale, anche se costruite come
corpi indipendenti, due splendide cappelle: quella del Monte dei
Morti costruita sull'antico cimitero in stile barocco intorno al
Settecento, con l'altare dedicato alla Madonna delle Grazie, che
conserva una statua lignea di S. Biagio e una tela seicentesca
con l'effigie di S. Francesco (che si ritiene scampata
all'incendio appiccato al convento dai Saraceni nella scorreria
del 7 giugno 1640) e quella di S. Vincenzo con la volta
interamente affrescata. La chiesa madre, la Parrocchiale, è
costituita da una spaziosa sala rettangolare affiancata da
piccole navate laterali, ed è coperta da volta a botte e con
una veste barocca che deve aver modificato l'antico aspetto.
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Gli affreschi che decorano la volta, di
recente realizzazione (1949) sono opera del pittore salernitano
Pennino.
Sull'altare maggiore è posta la statua della Madonna delle
Grazie con ai due lati due interessanti angeli reggicandelabro
dei primi del Seicento. Questa statua, insieme alle due sculture
lignee dei SS. Apostoli Pietro e Paolo furono donate dal Re
Carlo di Borbone per sostituire le due sculture precedentemente
distrutte durante un'incursione saracena.
Ai lati della chiesa numerosi altari realizzati dalle più
importanti famiglie gentilizie locali del tempo sono dedicati a
Santa Sofia, (con una bella statua lignea della santa); alla
Trinità, con una tela della Vergine che inginocchiata su una
nube è incoronata dal Figlio e dall'Eterno alla presenza dei
Santi Carlo Borromeo e Francesco d'Assisi; alla Concezione di
Maria; a S. Vito, (si conserva un'ampolla con il sangue del
Martire); a Santa Caterina di Alessandria; a Sant'Agnello;
all'Epifania e alla madonna delle Grazie. Nella Cripta è
collocato l'altare della Natività.
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Interessanti appaiono le tele ai lati del
coro, provenienti dal convento dei Frati Minori: a sinistra la
Deposizione, della fine del Seicento ad opera della Scuola
Napoletana del Caravaggio, una bella composizione affollata di
personaggi, secondo una prospettiva che parte dal gruppo delle
pie donne che soccorrono la Madre svenuta e si allarga ai
Discepoli che recuperano il corpo di Cristo; a destra la tela
della Madonna del Rosario, probabilmente della prima metà del
Seicento e restaurata nel 1993, nella quale la Vergine in gloria
porge il Rosario a S. Domenico, mentre il Bambino lo offre a
Santa Rita.
Di notevole valore artistico sono la tela raffigurante il
Martirio di Santa Caterina d'Alessandria del 1788; la tela
dell'Annunciazione del Settecento di Giuseppe Musso; la tela
seicentesca raffigurante l'Adorazione dei Magi; la tavola con la
Madonna di Portosalvo della metà del Seicento, con ai lati una
rappresentazione di "Pisciotta racchiusa tra le sue
mura"; e il Presepe Napoletano con pastori del Settecento. |