9.7.3. IL POMODORO SAN MARZANO DELL'AGRO SARNESE-NOCERINO

Il pomodoro, da pomo d’oro nome volgare di Solanum lycopernicum, è una pianta erbacea annua appartenente alla famiglia delle Solanacee, originaria dell’America Latina, largamente coltivata in tutti i paesi temperati caldi del mondo. Fu importata in Europa nel 1500, ma la sua espansione si è avuta solo con l’inizio del secolo scorso, quando iniziò la coltivazione intensiva e la trasformazione e conservazione industriale del prodotto.
Il pomodoro è una pianta a fusto sarmentoso e pubescente dalle foglie lobate che si ramifica abbondantemente nelle parti più basse. Le infiorescenze, a grappolo, sono inserite sugli internodi e la fioritura avviene a partire dai primi palchi. Il frutto è una grossa bacca, rossa a maturità, di pezzatura a forma diversa a secondo della varietà.
Il pomodoro è diffuso come coltura ortiva in tutta Italia, ma in pieno campo è coltivato in Puglia, Campania, Emilia Romagna, Calabria e Sicilia. A seconda della destinazione del prodotto, si ha infatti la coltura per consumo fresco o da mensa e quella da industria per la produzione di pelati, concentrati e succhi.

Tra le varietà da pelati la più nota ed apprezzata è la San Marzano, la cui origine si presume sia localizzata in contrada Fiano tra Sarno e Nocera Inferiore per poi diffondersi nella zona di San Marzano sul Sarno, un pomodoro dalla forma allungata, parallelepipeda tipica, dal colore rosso vivo, provvisto esternamente di due caratteristiche depressioni longitudinali opposte l’una all’altra e con scarsa presenza di semi e fibre placentari. La polpa è consistente dal sapore dolce-acidulo per gli alti volori di acidità e zuccheri contenuti. L’epicarpo risulta facilmente staccabile, caratteristica questa che lo rende particolarmente adatto alla pelatura.
E’ un prodotto tipicamente campano che costituisce un importante riferimento per l’industria conserviera e per la dieta mediterranea. Si coltiva soprattutto nella zona denominata Agro-Sarnese-Nocerino e nell’Acerrano-Nolano, situate nelle province di Salerno e Napoli. La coltivazione avviene in terreni pianeggianti, ricoperti di materiale vulcanico, profondi, soffici con buona dotazione di sostanza organica ed un’elevata quantità di fosforo e potassio.

Figura 9. 35. Il pomodoro San Marzano

La messa a dimora delle piantine avviene nella prima quindicina di aprile. La coltivazione deve essere di tipo verticale con fili opposti di sostegno, sono ammesse spollinature e cimature mentre la raccolta si effettua esclusivamente a mano. La resa massima è di circa 80 tonnellate per ettaro e la resa in pelati si aggira intorno al 70%.
I pomodori una volta raccolti, vengono lavati, scelti, pelati, nuovamente scelti, inscatolati con aggiunta di liquido di governo a pressione atmosferica o sottovuoto ed infine sterilizzati.
Apprezzato e conosciuto in tutto il mondo per le sue pregevoli caratteristiche organolettiche e nutritive, il pomodoro San Marzano ha ottenuto in data 1/7/1996 il riconoscimento DOP con regolamento N. 1263/96.