Al principio la chiesa di Santa Maria dei Lombardi funse anche
da fortilizio, come dimostra la presenza al suo interno, di due
torri, la prima nell'abside della cripta e la seconda adibita a
fossa cimiteriale.
La chiesa, con una facciata esterna risalente al 1700,
inizialmente ad un'unica navata con pianta a croce latina, fu
successivamente modificata rialzando di qualche metro il
pavimento e costruendo due navate laterali.
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Varcata la soglia ci si trova immersi in un
tempio che è tutto una sorprendente rivelazione, incentrato sul
grande polittico del 1540 esposto sull'altare maggiore, di
Giovan Filippo Criscuolo, allievo di Andrea Sabatini, composto
da nove tavole: l'Eterno Padre, Santa Lucia, La Madonna con
Bambino, la Maddalena, il S. Giovanni Battista, l'Adorazione dei
Magi, il S. Marco e gli Angeli oranti.
A destra dell'altare maggiore vi è una tavola raffigurante la
Madonna con Bambino tra Santa Caterina d'Alessandria e Santo
Vescovo, realizzata tra il terzo e quarto decennio del
Cinquecento da un anonimo pittore individuato come il Maestro di
Vallo della Lucania.
Al XV secolo risale la tavola che rappresenta l'Adorazione dei
Pastori di Cristoforo Faffeo, artista di cui si attesta la
presenza a Napoli presso la corte Aragonese tra il 1489 e il
1497.
La scultura lignea di Santa Margherita, proveniente
probabil-mente dalla chiesa di Santa Margherita, è forse dello
scultore Giovanni da Nola, operante nel Cilento nei primi anni
del XVI secolo.
La Madonna del Sacro Monte è una scultura proveniente dalla
chiesa di S. Giorgio, non più esistente, opera di un ignoto
artista del primo ventennio del XVII secolo.
Il dipinto su tavola, il Matrimonio Mistico di Santa Caterina,
databile intorno al quarto decennio del XVI secolo è di un
pittore ignoto che tenta di caratterizzarsi attraverso le
elaborazioni semplificate delle evoluzioni raffaellesche del
Sabatini e del Criscuolo.
Altre opere da ammirare sono: la statua lignea di Santa Maria di
Antiochia della fine del Quattrocento; la cappella barocca
Carafa con la scultura lignea di S. Nicola di Bari, protettore
di Novi; la cappella del Sacramento con raffigurazioni
evangeliche del 1746 e uno stemma con i simboli dei Pignatelli e
dei Colonna; l'imponente S. Giovanni Battista, della prima metà
del XVI secolo; il Compianto su Cristo databile tra il XV-XVI
secolo; la grande tela della Madonna della Purezza del 1601; la
statua lignea di scuola napoletana del Cristo Risorto; il busto
reliquiario di S. Giorgio del XVI secolo proveniente dal
convento dei Celestini; e i pannelli lignei della via Crucis
dello scultore cilentano Bruno Aloia.
La cripta, che risale a prima del Mille e nella quale si scende
da una piccola rampa aperta nella navata sinistra, è dedicata
allo Spirito Santo. E' composta da un'aula centrale e da alcuni
ambienti affrescati. Su una parete si ammira lo straordinario
affresco della Natività, databile ai primi anni del XV secolo,
che si caratterizza per l'intensa religiosità popolare e per
una insolita particolarità: Maria è raffigurata a letto,
coperta da una coltre con grandi fiori e il Bambino in una
piccola mangiatoia, riscaldato dal solo bue. Nella cripta si
trova anche il gruppo scultoreo dell'Annunciazione, opera del
XVIII secolo attribuibile alla bottega di Giacomo Colombo.
Tra i numerosi argenti, patrimonio della parrocchiale di Novi,
meritano di essere ricordati: il vaso per l'olio santo del 1589,
una pisside di scuola napoletana databile tra il XVII e il XVIII
secolo, un ostensorio con un angelo scolpito del XVIII secolo e
una croce in argento massiccio, anch'essa risalente allo stesso
periodo.
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