10.4.9. LA FESTA DI SAN NICOLA DI BARI A ROSCIGNO

Il  6 dicembre Roscigno, la città museo della nostra provincia, celebra la festa di S. Nicola di Bari, patrono universale invocato da marinai e artigiani, protettore dell’infanzia e patrono di diverse città italiane e straniere.
S. Nicola, nato a Patara in Licia, figlio unico di genitori ricchi spiritualmente ed economicamente, si distinse per zelo pastorale e per doti di eccezionale bontà oltre che per una lunga serie di miracoli compiuti da vivo (salva alcuni marinai da un sicuro naufragio, calma una furiosa tempesta, preserva il proprio paese da una terribile carestia, resuscita tre giovani chierici assassinati da un albergatore che li aveva derubati, riesce a rendere la libertà a tre ufficiali ingiustamente condannati dall’imperatore Costantino), che lo accreditano subito come Santo davanti all’intera cristianità, tra la fine del III secolo e la metà del IV .
Sepolto nella chiesa di Mira in Asia Minore, i suoi resti mortali vi rimangono esposti fino alla primavera del 1087, quando vengono trafugati e portati via mare a Bari, città di cui S. Nicola diventa subito patrono e dove viene eretta una grande e ricca basilica, tutt’ora meta di pellegrinaggi e centro di culto e folclore cittadino.

In occasione della festa di S. Nicola la comunità di Roscigno si raccoglieva in piazza Nicotera con tutti i buoi del paese a implorare il Santo per un proficuo e sano raccolto. Il sacerdote, dopo la solenne celebrazione, benediceva i buoi incornati con i famosi “vicciddi”, delle ciambelle di pane che poi venivano lanciate tra la folla, a rappresentare il frutto della terra e del lavoro dell’uomo aiutato dalla forza dei buoi che preparano la terra per la semina.
Proprio per salvaguardare la tradizione, il Consiglio Pastorale ha ripreso l’antica benedizione ma al posto dei buoi oggi si benedicono i mezzi agricoli.
Dopo i riti religiosi segue la festa contadina con degustazione di prodotti della tradizione contadina, musiche e danze popolari.

Figura 10. 39. San Nicola di Bari