5.18. LA BASILICA DI SANTA TROFIMENA A MINORI

Le vicende storiche di Minori sono strettamente legate al culto e alla venerazione per la Santa Martire Trofimena di Patti, di cui, per più di un millennio, la cittadina ha conservato gelosamente le reliquie. L'urna contenente i resti della Santa fu rinvenuta, come riporta la tradizione, sulla spiaggia di Minori forse tra il VI-VII secolo.
Riconosciuta subito come Santa, i cittadini di Minori edificarono in suo onore un'imponente Basilica, ma le sue reliquie furono trasferite ad Amalfi per timore delle incursioni dei Longobardi che, nonostante ciò, nell'anno 839 riuscirono a trafugarle e a trasporarle a Benevento per opera del principe Sicario. Per intercessione del principe Radelchi e del Vescovo di Benevento, le sacre spoglie della Santa furono riportate a Minore dagli Amalfitani con solenne processione di clero e di popolo il 13 luglio 840 e nascoste gelosamente nella Basilica che nel 987, con l'elevazione di Minori a sede vescovile, divenne la cattedrale minorese.

Col passare dei secoli, però, si perse la memoria riguardo alla posizione esatta in cui erano state nascoste le reliquie. Soltanto verso la metà del Settecento, quando per volere del Vescovo Silvestro Stanà si iniziò a ricostruire la cattedrale, esse furono ritrovate, nella notte del 27 novembre 1793. A partire da quella data le reliquie sono custodita nella Cripta sotto il presbiterio della nuova cattedrale, che dalla prima metà del sec. XIX ha assunto l'aspetto attuale.
La facciata principale, di leggero gusto barocco, che si eleva da un sacrato recintato da una balaustra in pietra, presenta in una nicchia al di sopra dell'ingresso principale il busto della Santa di fattura tardo barocco; su quelli laterali, in due ovali, i busti dei SS. Apostoli Pietro e Paolo e tra le otto lesene ornate con capitelli compositi in stucco, le statue degli Evangelisti.
A lato della chiesa è l'alto campanile a pianta quadrangolare di stile neoclassico diviso in altezza in tre ordini decorati con lesene e ampi finestroni arcuati in cui si intravedono le maestose campane.
L'interno della Basilica è a croce latina divisa in tre navate da pilastri sormontati da archi che determinano quattro varchi per lato. Sugli archi della navata centrale, più alta rispetto a quelle laterali, corre una travatura su cui poggia la volta a botte rivestita da eleganti stucchi barocchi, cherubini e decorazioni tipiche del Settecento; sulla volta dell'arco trionfale è riprodotto in stucco lo stemma della città di Minori.

Figura 5. 69. Santa Trofimena

Nella navata centrale, in alto, vi è il quadro a contorni sagomati raffigurante S. Andrea, Santa Trofimena e S. Matteo e ai due lati di questa antica tela due dipinti del pittore Mario Carotenuto raffigurano episodi della vita di Santa Trofimena. In fondo, sul lato destro, dopo l'organo, si eleva il pulpito di pregiati marmi su due colonne di braccatello, fatto costruire nel 1616 da Tommaso Brancolino Vescovo di Minori.
Alle tre navate segue l'ampio transetto su cui si apre una bellissima cupola impostata su quattro grandi archi sorretti da altrettanti grossi pilastri, protetta all'esterno da un tiburio ottagonale con copertura ravennate a tetto con tegole. Sull'altare, eseguito con marmi pregiati multicolori da Tommaso Borrelli di Napoli, vi è una maestosa tela firmata Marsi, su cui è raffigurato l'Angelo con il piccolo Tobia. Di fronte, in un armadio munito di porta in legno di noce è conservato il simulacro di Santa Trofimena, un busto eseguito nei primi decenni del Novecento, con sopravveste in argento che apparteneva ad una precedente statua della Santa.
Superata la balaustra in marmo, si accede al presbiterio ricco di decorazioni a stucco, nella cui zona absidale si erge il maestoso altare di marmi policromi ed intarsiati, con al lato un tempietto stuccato costituito da lesene, cornice e timpano.
Di rilevante valore artistico sono la tavola della Crocifissione, attribuita a Marco Pino da Siena, il trono vescovile in marmo con baldacchino, nonché le due cappelle che si aprono ai lati del presbiterio.
Nella zona sottostante il presbiterio, è situata la Cripta a cui si accede da due scale curve rivestite in marmo bianco, che si svolgono intorno ai due pilastri che sorreggono la cupola.