3.2. VELIA E LA SUA CULTURA MEDITERRANEA |
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“Non sarà mai terra di grandi carovane turistiche. Ma chi voglia avere l’avventura mediterranea di una città greca di filosofi e navigatori ardimentosi, nella più deserta ed austera purità del suolo italico, volga le spalle alla pingue pianura pestana e alla meraviglia dei suoi templi e valichi i monti del Cilento, fra colli svariati di ulivi e di querce, tra valloncelli e mandorli in fiore, fra dossi ammantati di lentischi, di mirti di finestre … e discenda, con le acque dell’Alento, lì dove una pianura deserta è dominata da una torre imperiosa cinta da una corona di ulivi: è Velia, l’antica Elea, presso la marina di Ascea”. In questa forma lirica Amedeo Mainzi descrive, negli anni ‘60, l’emozione profonda suscitata in lui da un viaggio attraverso il Cilento, verso Velia. |
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Velia, originariamente chiamata Elea dal nome di una sorgente vicina così come ci viene tramandato da Erotodo, fu fondata intorno al 540 a.C. da coloni focei provenienti dalla costa della Turchia che acquistarono dagli Enotri un pezzo di terra tra Palinuro e
Agropoli. |
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Figura 3. 8. Busto di Parmenide |
Figura 3. 9. Torre medioevale |
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Velia riuscì quasi sempre a non farsi coinvolgere nei drammatici avvenimenti politici e negli scontri che segnarono per molti secoli la storia della Magna Grecia, pur intrattenendo con molte colonie greche intensissimi rapporti commerciali. Durante le guerre puniche si alleò con i Romani e se Roma conservò in quei difficili momenti il controllo del Tirreno, lo deve in larga parte ai suoi alleati velini che disponevano di una potente flotta. |
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L'esplorazione della città avvenuta negli anni Cinquanta e Sessanta ha permesso di definire il perimetro delle mura che circonda un territorio vasto circa 90 ha che poteva contare tra i 5000 e i 7000 abitanti. La città era organizzata per quartieri: quello meridionale che aveva carattere di centro politico e residenziale e quello settentrionale, più piccolo, in funzione del porto fluviale alla foce
dell'Alento. |
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Figura 3. 10. La Porta rosa |
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Nel punto più stretto della strada si trova la splendida Porta Rosa, che costituisce un viadotto geniale che congiunge, in alto, le due parti della collina e in basso i due quartieri e i due porti allora esistenti.
Della città arcaica rimangono notevoli tracce, di cui, quelle ancora oggi visibili si trovano sull'acropoli posta sul promontorio fuori dalle mura. Sull'acropoli si è trovato quello che è forse il più antico abitato di Elea, successivamente risistemato e destinato a luogo di culto con un grandioso tempio ionico, forse consacrato ad Atena, di cui restano solo i basamenti. Ad oriente, oltre la Porta Rosa, tra piccoli santuari, luoghi di culto ed altari, si erge la Torre del Castelluccio del IV secolo a.C. |
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Figura 3. 11. I resti del teatro di Velia |
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