Andrea Fabbri
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Dall'Adriatico al Tirreno
attraverso la Basilicata
(parte 2 - Da Pietrapertosa a Sapri)

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bbluQuinto giorno. Pietrapertosa-Corleto ( 60 km )
Guardia Perticara Tornanti ValicoBosco Parto verso le 6.30 dopo una abbondante colazione sfruttando l'orario di apertura dell'hotel che alle 6.00 è già in piena attività. La strada inizia a salire immediatamente e dopo pochi chilometri si inoltra nel Bosco Monte Piano. Uno spettacolo! Unici rumori, a parte quello del mio pedale sciancato, sono quelli degli animali che si rifugiano nel fitto della vegetazione al mio passaggio con la strada che si riduce ad una stretta strisciolina di asfalto larga un paio di metri. Da Pietrapertosa al bivio con la strada 109, circa una ventina di chilometri, incontro solo 1 auto e un gregge. Niente altro. Il resto è solo silenzio, sole che filtra tra i rami, temperatura fresca (sono ben oltre i 1000 mt) . Splendido! Nei pressi del ristorante Furr ci sono un paio di strappi impegnativi ma il resto è tutto relativamente facile. Giunto all'intersezione con la 109 proseguo per Cirigliano quindi scendo fino al torrente Gorgoglione e quindi risalgo nell'omonimo paesino su per una spettacolare salita tutta tornanti. Dopo Gorgoglione si sale ancora per un po' e poi scendo nel bellissimo borgo di Guardia Perticare impeccabilmente ristrutturato dopo il terremoto del 1980. Riparto da Guardia e dopo qualche altra discesa e salita arrivo a Corleto dove alloggerò nel centralissimo Hotel la Rosa per 27 euro. A Corleto ho anche il piacere di incontrare Mariano, ciclista locale, che prova un certo fascino per il cicloviaggio e che mi avrebbe accompagnato volentieri per un certo tratto ma purtroppo un piccolo infortunio gli/ci preclude questa possibilità.

bbluSesto giorno. Corleto - Grumento ( 40 km )
Pozzo petrolifero BoscoGeneratore eolico Oggi tappa corta, a Grumento c'e' la possibilità di campeggio e ho deciso di utilizzarlo prima della tappa che mi porterà a ritrovare il mare all'altezza di Sapri. Da Corleto si parte salendo ancora per una dozzina di chilometri. La salita non impegna particolarmente, ben più fastidiosi sono gli ormai immancabili insetti. Anche in questo lungo tratto il traffico è del tutto assente, beh a dire il vero questa mattina un paio di auto le incontro.... quindi possiamo dire traffico "medio"! Pedalo a lungo nel silenzio, seguendo la strada che si snoda in mezzo al bosco, accompagnato dal ritmico "sclak" del mio pedale sinistro a cui neanche una imponente dose di grasso spray è riuscito a porre rimedio. Superato il valico si scende nella val d'Agri giacimento petrolifero Italiano come testimoniano i numerosi impianti che incontro lungo strada. Superato il ponte sull'Agri ancora pochi chilometri e sono all'agriturismo Parco Verde nei pressi di Grumento. Il campeggio attiguo è "essenziale" e io sono l'unico cliente (!) come sarò pure l'unico cliente dell'agriturismo dove cenerò la sera (!!).

bbluSettimo giorno. Grumento - Sapri ( 75 km )
Sapri Felce PanoramaAlberi Risveglio gelido. Primo per la bassa temperatura della val d'Agri secondo perchè mentre sto preparando le sacche della bicicletta nella semioscurità dell'alba mi accorgo di un branco di cani randagi che si aggira all'interno dell'area del campeggio. Il capobranco è un grosso (molto grosso!) pastore maremmano seguono 5 o 6 cani meticci di taglia medio-grande. Più staccato c'e' un altro cane, anche lui di buona taglia, ma è ridotto ad una pelliccia bianca malconcia che copre a fatica qualche osso sghembo. Non so bene che fare. Il plotoncino guidato dal capobranco avanza compatto passando in rassegna ogni angolo del campeggio, lancio una occhiata al cane del campeggio legato alla catena ad una trentina di metri da me, ma questo, fiutato il pericolo, si è eclissato all'interno della sua casina di lamiera e risulta del tutto invisibile. I cani randagi non si mostrano aggressivi nei miei confronti, ma certo risultano piuttosto inquietanti con gli occhi che si accendono dei riflessi della mia lampada frontale mentre continuano a girarmi attorno nella semioscurità del campeggio deserto. Dopo qualche (lungo) minuto si allontanano rimane indietro solo lo spelacchiato e la tentazione di lanciargli qualche biscotto è davvero forte ma la paura di attirare le attenzioni del resto del branco mi trattiene. Mi spiace ma dovrai cercare fortuna altrove. Ben carico di adrenalina mi metto in marcia lungo la 103 e dopo una decina di km svolto in direzione di Lagonegro. Seguono una ventina di chilometri di saliscendi con qualche strappo nella parte iniziale parecchio impegnativo. Per il resto solito traffico assente, soliti insetti molesti e soliti cani sciolti che obbligano a qualche breve sosta fuoriprogramma. Il valico non è segnalato ma quando inizio a scendere verso Lagonegro sono sicuramente ben oltre i 1000 mt. Da evidenziare anche un canion caratterizzato dalla vegetazione lussureggiante con abbondanza di felci e piante rampicanti. Svalicato verso Lagonegro, se si esclude qualche breve tratto pianeggiante, si può dire che è tutta discesa fino a Sapri! Purtroppo però oggi è domenica, bollino nero di società autostrade, e parte del traffico della vicina Salerno-Reggio Calabria si è riversato sulle strade attorno Lagonegro. Risultato, chilometri di auto fumose incolonnate. Anche passato l'imbuto di Lagonegro nella discesa verso sapri è un continuo via-vai di auto. Non so cosa mi succede ma mi assale un misto di malinconia e frustrazione. Non riesco neanche a godermi l'infinita discesa verso Sapri, non riesco a proseguire. Dopo 5 giorni su strade deserte, attraverso boschi silenzioni, in vetta a montagne incantate, attraverso paesini dove il tempo sembra essersi fermato, questa bolgia stile riviera romagnola non mi attira affatto e decido che il viaggio di quest'anno finisce qui. Il parco del Cilento con le sue scogliere e le sue perle (Palinuro in primis) dovranno aspettare un'altra occasione, un altro viaggio. Così dopo la notte passata al camping Acapulco di Villammare vado alla stazione di Sapri dove inizio il viaggio di ritorno verso casa, altre 11 ore e rotte tra treni regionali e attese alle stazioni di Napoli e Roma Termini

bredParte 1. Da Pesaro a Pietrapertosa

by Andrea Fabbri

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