Andrea Fabbri
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Montecarlo - Acqualagna
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Settimo giorno. Lerici-Pisa (Km 70)
Quella di oggi è una giornata tutto relax. A parte i primi kilometri per uscire da Lerici, imboccata la strada che costeggia il mare, l'asfalto è tutto piatto, fin quasi a renderlo
un po' noioso. Passo per Carrara dove centinaia di blocchi di marmo risplendono sulla banchina in attesa di essere caricati sulle navi mercantili. Nella zona di Forte dei Marmi la sede stradale
è enorme e le normali corsie di marcia sono affiancate da pista ciclabile e piste pedonali di grandi dimensioni. A Viareggio ritorno sulla via Aurelia che mi porta fino a Pisa dove
farò tappa al camping Torre Pendente. Nel pomeriggio d'obbligo visita a Piazza del Campo con escursione sulla torre pendente.
Ottavo giorno. Pisa-Firenze (Km 80)
Anche questa tappa non prevede difficoltà particolari. La strada è quasi sempre pianeggiante a parte qualche breve ascesa in corrispondenza di alcuni centri abitati. Il problema
più grosso lo trovo proprio per uscire dalla città di Pisa dove ingannato dai cartelli stradali sbaglio strada un paio di volte. Alla fine mi piazzo sul lungo Arno ignorando divieti
e sensi unici e così riesco ad uscire in direzione di Cascina. Passo Pontedera ed Empoli e quindi attraverso Lastra a Signa entro in Firenze. Vado un po' avanti in cerca di un punto di
vendita di cartine stradali della città quando mi imbatto nei cartelli turistici per piazzale Michelangelo. A quel punto trovare l'omonimo camping è questione di pochi minuti. La
giornata si chiude con una cena presso parenti che non vedevo da (troppo) tempo.
Nono giorno. Sosta a Firenze
Visitare Firenze in un giorno è
come pretendere di visitare tutta l'Italia in una settimana! La concentrazione di monumenti, musei e opere d'arte è tale che richiederebbe una sosta ben più lunga della mia.
Tuttavia essendo stato già altre volte a Firenze mi limito alla consueto giro S.Maria in Fiore, Palazzo Vecchio e ponte Vecchio per poi cercare un po' di frescura nel giardino di Boboli.
Nel pomeriggio mi attardo sul lungo Arno ad ammirare decine di improvvisati artigiani. Ci sono delle signore orientali che intrecciano foglie e steli di erba fino a fargli assumere forme di
animali in una sorta di origami vegetale, altre che con gesti decisi disegnano su cartoncini i nomi dei passanti decorandoli con vistosi motivi floreali. In un angolo un ragazzo armato di piccole
tenaglie piega e ripiega un filo argentato plasmando modelli di motociclette americane mentre un anziano trapana e decora piccole pietre di fiume con colori sgargianti a formare ciondoli e
bracciali. Quello che mi impressiona di più è però un ragazzo di colore che, a piazzale Michelangelo, disegna futuristici paesaggi con pianeti e lune che risplendono dietro
alberi e cascate. E' impressionante vedere con quale velocità, utilizzando solo bombolette spray, un cucchiaio molato e qualche foglio di un vecchio elenco telefonico, disegna su un
cartoncino bianco incredibili forme che, combinate con sorprendente maestria, formano splendidi paesaggi. La serata la concludo in pizzeria e poi subito in tenda. Domani sarà una giornata
impegnativa.
Decimo giorno. Firenze-Badia Prataglia (Km 75)
Questa è la tappa più
dura di tutto il viaggio, infatti ho previsto il passaggio sul valico della Consuma e poi la salita fino a Badia Prataglia. Parto dal campeggio di buon ora e subito mi porto sul lungo Arno
per uscire da Firenze senza perdite di tempo in direzione di Pontassieve dove farò scorta di panini e acqua. Poco dopo Postassieve la strada inizia a salire. La salita è
impegnativa, qualche breve falsopiano da l'illusione di una tregua ma poi subito l'asfalto si impenna nuovamente. Nella prima parte la strada attraversa oliveti e l'ombreggiatura è
praticamente nulla mentre più in alto una alberatura maggiore regala qualche fazzoletto d'ombra. Sono 15 kilometri di salita da affrontare con il passo giusto, senza strafare, con la
consapevolezza che altre salite aspettano di essere conquistate. Arrivo al passo (1050m slm) in discrete condizioni, breve sosta al piccolo bar e quindi mi lancio in discesa in direzione Poppi.
Subito dopo Poppi taglio verso Soci dove mi aspetta la prossima salita. L'ascesa verso Badia Prataglia è poca cosa se confrontata con il passo della Consuma ma i kilometri nelle gambe e il
caldo che nel frattempo si è fatto notevole non consentono distrazioni. L'arrivo a Badia Prataglia (835m slm) non conclude le fatiche in quanto il campeggio Capanno è situato ancora
più su a 1007m e il dislivello tra paese e campeggio è coperto da una stradina di circa 2 km con pendenze del 15%. E' un lavoro da rampichino su cui concentrerò le ultime
energie.
Undicesimo giorno. Sosta a Badia Prataglia
La sosta a Badia Prataglia la avevo prevista principalmente come giornata rigeneratrice, da passare in pieno relax. Tuttavia le mie condizioni al mattino sono buone complice un'ottima dormita con
temperature finalmente accettabili. Così non resisto e sceso in paese a racattare qualche panino, mi metto lo zaino in spalla ed imbocco il primo sentiero. Chi conosce queste zone sa di
cosa sto parlando! Le foreste Casentinesi alternano imponenti abetaie a lussureggianti faggete attraversate da mille sentieri. Chi ama la montagna non può esimersi dal passare ore ed ore
immerso in questa overdose di natura. Io conosco un po' la zona ma non ho portato con me la carta dei sentieri per cui mi limito a ripercorrere alcuni sentieri già noti fino alla
sommità del monte penna (1330m slm). Verso sera una violenta grandinata metterà prematuramente fine alla giornata.
Dodicesimo giorno. Badia Prataglia-Acqualagna (Km 130)
Questa è una altra giornata che,
specie per la lunghezza, si preannuncia parecchio impegnativa ma essendo l'ultima non devo preoccuparmi di risparmiare energie per i giorni successivi. Parto dal campeggio di Badia Prataglia un
po' in ritardo e dopo la colazione in paese devo subito affrontare la salita che mi porta al valico dei Mandrioli (1173m slm). La salita è impegnativa ma sono solo 5 o 6 kilometri quindi
nonostante la gamba fredda arrivo al valico abbastanza agevolmente. La discesona verso Bagno di Romagna è splendida. L'asfalto è in ottime condizioni, il traffico del tutto assente
ed il panorama merita in più punti una fotografia. Giunto a Bagno di Romagna proseguo per Pieve Santo Stefano. La strada sale nuovamente verso il valico di Montecoronaro (830m slm) e a
tratti richiede un certo impegno. Scendo verso Pieve Santo Stefano e faccio sosta a Sansepolcro per il pranzo a casa di parenti. Nel pomeriggio proseguo sulla strada ormai totalmente pianeggiante fino a
Città di Castello dove inizia l'ultima salita verso il valico di Bocca Serriola (730m slm). A parte i primi kilometri, l'ascesa verso Bocca Serriola non presenta pendenze impegnative e
salgo rapidamente. Vicino la cima un brevissimo acquazzone fornirà anche un pochino di refrigerio. Dopo il valico è praticamente tutta discesa e passando per Apecchio e Piobbico
arrivo velocemente a casa ad Acqualagna!!