Antonio Montanari

BIBLIOTECA MALATESTIANA DI SAN FRANCESCO A RIMINI
Notizie e documenti, nuova edizione (2012)


Bessarione

2. Bessarione e Bologna.



Bessarione fu a Bologna come Legato papale per la città e le Romagne tra 1450 ed il 1455.
Scrive Fabrizio Lollini: «I difficili rapporti tra Bologna ed il papato, culminati in una profonda crisi nella prima metà del Quattrocento, erano stati affrontati – ed in parte risolti – da Niccolò V, che nel 1447 aveva stipulato col Comune nuovi patti tesi a riaffermare alcuni punti irrinunciabili per il pontefice. Ogni potestà politica sul territorio era demandata al papa, ed ogni nomina importante (dai Gonfalonieri ai Massari) delegata ai locali Riformatori che dovevano però agire di comune intento con il rappresentante il potere romano: egli, come Legato e Vicario Apostolico, costituiva il grado più alto dell’autorità giudiziaria, ed ogni suo atto veniva addirittura ratificato in anticipo dal pontefice. Veniva così a crearsi una supremazia papale, temperata però ampiamente dalla collegialità che si doveva avere nel caso di decisioni di rilievo con gli organi di autogoverno cittadini».
I cittadini, prosegue Lollini «erano già in gran parte monopolizzati da alcune famiglie in aperta lotta tra loro, ed il Legato doveva quindi inevitabilmente prendere posizione dalla parte dell’una o dell’altra fazione».
Per cardinale Bessarione,era il primo incarico importante fuori da Roma. Egli avviò soprattutto è ricordato perché «la riforma ed il riordinamento dello Studio (fissando numero e natura dei corsi, nonché disponendo provvigioni per il mantenimento dei lettori)».
Lollini in nota aggiunge: «Sul riordinamento dello Studio, cfr. Nasalli Rocca cit., pp. 37-39 (con bibliografia), e C. Bianca, "Note su Andrea Barbozza e il cardinale Bessarione", Res Publica Litterarum, 1983, pp. 43-58 (a p. 45 e nota 50, con bibliografia)». [Fonte: "Bologna, Ferrara, Cesena. I corali del Bessarione tra circuiti umanistici e percorsi di artisti" in "Corali miniati del Quattrocento nella Biblioteca Malatestiana", a cura di Piero Lucchi, Milano, Fabbri, 1989, pp. 19-36.]


Nel sito web dell'Università di Bologna, si legge:
«Il XV secolo fu in Italia il secolo della rinascita delle humanae litterae e della riscoperta dei classici greci. Una delle caratteristiche di questo movimento, noto come Umanesimo e ispirato da una nuova coscienza filologica, fu il ritorno a Platone. Quasi tutti gli scritti di Platone furono riscoperti in questo periodo, dato che nel medioevo Platone era noto piuttosto attraverso le opere dei neoplatonici. Il centro della rinascita platonica fu Firenze, ma a Bologna nel 1420 era stato aperto un insegnamento di greco antico. Tra i grecisti più illustri che furono a Bologna emerge il cardinale Giovanni Bessarione (1402-1472) di origine greca, che ebbe una funzione importante nel tentativo di riavvicinare la Chiesa Greca a quella Latina. Bessarione fu uno dei sostenitori del ritorno a Platone (cfr. In calumniatorem Platonis, del 1455). Tuttavia le sue vaste conoscenze filologiche lo mossero anche alla riscoperta di Aristotele e la sua nuova traduzione in latino della Metafisica rappresenta un tentativo moderno di rileggere un testo che aveva dominato la filosofia dei secoli precedenti. Il grande filologo Isaac Casaubon, quando alla fine del XVI secolo pubblicò una nuova edizione dell'opera omnia di Aristotele, insieme alle traduzioni di altri umanisti come Gaza, Scaligero, Patrizi, Filelfo (che pure fu professore a Bologna) scelse per la Metafisica la traduzione del Bessarione».


L'università, come leggiamo nella voce del DBI curata da Lotte Labowsky, «durante gli anni delle guerre civili aveva attraversato un periodo di decadenza: gli edifici furono restaurati e ingranditi, gli statuti vennero riorganizzati, stipendi adeguati vennero stabiliti per i professori, e gli studenti più poveri poterono approfittare dell'aiuto generoso del Bessarione. Egli stesso provvide alla nomina di insegnanti competenti».


Indice Biblioteca Malatestiana di Rimini.
Mappa Biblioteca Malatestiana di Rimini.

Antonio Montanari
(c) RIPRODUZIONE RISERVATA


"Riministoria" e' un sito amatoriale, non un prodotto editoriale.
Tutto il materiale in esso contenuto, compreso "il Rimino", e' da intendersi quale "copia pro manuscripto".

Quindi esso non rientra nella legge 7.3.2001, n. 62, "Nuove norme sull'editoria e sui prodotti editoriali e modifiche alla legge 5 agosto 1981, n. 416", pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 67 del 21 marzo 2001.

Antonio Montanari, 47921 Rimini
via Emilia 23 (Celle)
tel. 0541.740173

Riministoria
il Rimino
BIBLIOTECA MALATESTIANA DI SAN FRANCESCO A RIMINI1609, 05.02.2012, 11:02