A San Francesco, la biblioteca universitaria
["il Ponte", Rimini, 17.05.2009]
In un lungo articolo dedicato alla presenza di San Francesco a Rimini (sul settimanale "il Ponte datato 17 maggio 2009), padre Giambattista Montorsi parla anche della biblioteca malatestiana che si trovava proprio presso il convento riminese di San Francesco.
Riporto il passo relativo a questa biblioteca.

"La presenza dei francescani, con il passare dei secoli, fu messa in particolare evidenza dalla biblioteca. Vedi «Biblioteca malatestiana di S. Francesco. Notizie e documenti» ("Il Ponte", 9 aprile 2006) di Antonio Montanari.
Il progetto di costituire una biblioteca aperta al pubblico e utile soprattutto agli studenti poveri, è stato realizzato nel 1430 per iniziativa di Galeotto Roberto Malatesti.
Dagli storici si parla di un’intensa attività libraria riminese dopo il 1430 e prima del 1452, quando viene aperta la biblioteca di Cesena. Questa attività è facilmente collegabile alla esistenza della biblioteca dei Malatesti presso il convento di San Francesco di Rimini.
Nel 1455 Roberto Valturio completa il suo De re militari, dove si legge dei «moltissimi volumi di libri sacri e profani, e di tutte le migliori discipline» donati da Sigismondo alla biblioteca del convento di San Francesco. Sempre Valturio nel 1475 lascia alla stessa biblioteca i suoi volumi. Montanari ricorda: «Sono testi latini, greci, ebraici, caldei ed arabi che restano quali tracce del progetto di Sigismondo per diffondere una conoscenza aperta all’ascolto di tutte le voci, da Aristotele a Cicerone, da Aulo Gellio al Lucrezio del “De rerum natura”, da Seneca a sant’Agostino, sino a Diogene Laerzio ed alle sue “Vitae” degli antichi filosofi».
Da un documento pubblicato da Angelo Battaglini nel 1794 veniamo a sapere che nel 1475 esisteva già una libreria del convento di San Francesco, era diventata copiosa a spese di Sigismondo, ed era posta al piano terreno, luogo non adatto per conservare libri. Nel 1490 avvenne il trasporto della «celebre» biblioteca francescana «a più conveniente luogo», secondo le disposizioni di Valturio.
Nel Sito riminese di Raffaele Adimari, stampato a Brescia nel 1616, si legge che presso il convento dei Conventuali esisteva una «sontuosa, et buona libreria». All’inizio del secolo XVII Antonio Bianchi scrive che «della preziosa libreria, che i Malatesti, per conservarla ad utile pubblico, avevano dato in custodia ai frati di San Francesco», restano soltanto quattrocento volumi per la maggior parte manoscritti".
Antonio Montanari

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