Antonio Montanari

BIBLIOTECA MALATESTIANA
DI SAN FRANCESCO A RIMINI
Notizie e documenti, nuova edizione (2012)


Mal d'amore per Novello Malatesti.

Nel 1434 il sedicenne Novello, per iniziativa di Sigismondo, firma il contratto di matrimonio con Violante che aveva soltanto quattro anni e mezzo: è la premessa ad un accordo politico fra le loro famiglie che si erano continuamente combattute. Le nozze giungono otto anni dopo, il 4 giugno 1442 a Gubbio, dove la corte feltresca ogni anno soggiornava a lungo.
Lui ha 24 anni, lei soltanto dodici. Per questa sua età immatura ai fini coniugali, dopo le gioiose feste pubbliche i due giovani sono costretti alla separazione. Violante resta ad Urbino, poi è spedita a Roma, mentre sullo sfondo si delinea un inquietante quadro politico: «Il costretto ed indecifrabile soggiorno di Violante a Roma» aumentava il dissidio tra lei ed il fratello Federico, dopo la morte del padre Guidantonio nuovo duca d'Urbino, contro il quale s'indirizzavano le accuse dei nemici d'aver cacciato la sorella dalla propria casa e dai propri beni.
Violante, nella notte del 23 luglio 1444 quando cui venne ucciso suo fratello Oddantonio, fa voto di rimanere pura ed illibata per sempre. Immaginiamo quindi con quale spirito giunga tre anni dopo a Cesena, accolta dalla città come se le nozze fossero state celebrate il giorno prima. Passati pochi giorni Novello cade infermo per un'emorragia ad una gamba: l'imperizia del suo medico personale lo costringe a ricorrere alle cure di quello del fratello Sigismondo a Rimini. Scrisse Fantaguzzi che Domenico, «fattosi alazare una vena grossa d'una gamba», rimase storpiato.
Le cronache del tempo ricordano Violante bella quant'altri mai, semplice e mansueta, ma anche piena di ogni festevolezza. Nel 1458 avviene il dramma della sorella Sveva, accusata di adulterio e di tentato veneficio dal marito Alessandro Sforza, signore di Pesaro. Il fratello Federico, scrivendo al cognato duca di Milano, riesce a salvare Sveva dai malvagi tentativi del consorte (che per ben tre volte cercò di farle bere del veleno), rinchiudendola in un convento di Pesaro. «Profondamente scossa nell'anima, Violante volle farsi in qualche modo partecipe del dolore di Sveva», e decise di astenersi anche dal cibo. Ma pensò anche alla salute dei propri concittadini: il marito concordò con lei quando gli propose la demolizione del vecchio ospedale di San Gregorio fuori Porta cervese, per fabbricarne uno nuovo, detto del Crocifisso, nei pressi del duomo.
Novello muore nel novembre 1465 quando Violante ha 35 anni. Qualche tempo dopo, con il nome di suo Serafina, lei si ritira a Ferrara in un monastero dove scomparirà nel 1493.

(Fonte di questa pagina:
Novello Malatesti, un principe per la cultura.
Dominato dalla madre e non amato dalla sposa
.)

La lunga parentesi sulle vicende famigliari di Novello serve soltanto a dimostrare che è molto arduo fare storia della cultura partendo dalle notizie psicologiche di un personaggio, come succede “a contrario” per Sigismondo Pandolfo Malatesti.
Di lui la Savino ha scritto che “secondo l'immagine consegnata dalla storiografia locale, non coltivò interessi da bibliofilo né tanto meno da bibliografo con la stessa costanza e passione del fratello”. Le fonti citate in nota sono Antonio Piromalli (1953) ed Augusto Vasina (1978).
In difesa di Sigismondo ricordiamo quanto ne scrisse Roberto Valturio (“De re militari”, XII, 13): alla biblioteca dei Francescani, Sigismondo dona «plurima denique sacrorum ethnicorum librorum, ac omnium optimarum artium volumina una donatione contuleris», «moltissimi volumi di libri sacri e profani, e di tutte le migliori discipline». Sono testi latini, greci, ebraici, caldei e arabi che restano quali tracce del progetto di Sigismondo per diffondere una conoscenza aperta all’ascolto di tutte le voci, da Aristotele a Cicerone, da Aulo Gellio al Lucrezio del De rerum natura, da Seneca a sant’Agostino, sino ad Diogene Laerzio ed alle sue Vitae degli antichi filosofi. Sono gli stessi autori che il ricordato medico riminese Giovanni di Marco, già in contatto con la corte malatestiana della sua città, morendo lascia nel 1474 alla «Libraria sive Bibliotheca» dei francescani di Cesena.
Per altre notizie, si veda il mio Sigismondo, filosofo umanista.

Pagine di Riministoria su Novello Malatesti:
Novello, scolaro a corte. Educazione umanistica e progetto della Malatestiana
Novello Malatesti, un principe per la cultura. Dominato dalla madre e non amato dalla sposa


Indice Biblioteca Malatestiana di Rimini.
Mappa Biblioteca Malatestiana di Rimini.

Antonio Montanari
(c) RIPRODUZIONE RISERVATA


"Riministoria" e' un sito amatoriale, non un prodotto editoriale.
Tutto il materiale in esso contenuto, compreso "il Rimino", e' da intendersi quale "copia pro manuscripto".

Quindi esso non rientra nella legge 7.3.2001, n. 62, "Nuove norme sull'editoria e sui prodotti editoriali e modifiche alla legge 5 agosto 1981, n. 416", pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 67 del 21 marzo 2001.

Antonio Montanari, 47921 Rimini
via Emilia 23 (Celle)
tel. 0541.740173

Riministoria
il Rimino
BIBLIOTECA MALATESTIANA DI SAN FRANCESCO A RIMINI
1732, 25.08.2012.
Agg. 28.08.2012, 16:20