Diario italiano, "il Rimino"


Quando fui 'censurato'




... sul blog della Stampa


Nascondere il presente

Segnalatistampa Attorno alla crisi del Pd ho ballato un'intera estate. Qualcuno non ha gradito. Nulla di male, succede. Adesso che tutti ne parlano, non ho nulla da aggiungere.

Il 9 ottobre richiamavo il fatto come, sul trionfo del pensiero unico nella politica italiana, i signori dell'opposizione avessero i riflessi molto lenti. Insomma non facevano il loro mestiere.

Quel post, "Mal di stomaco", segnalato in home il 9 ottobre, era cancellato il giorno dopo. Mai successo.
Il punto dolente era forse in un passaggio sul "lodo Alfano". Bene, avevo cosi' la conferma d'aver visto giusto. De minimis non curat praetor. Soltanto le faccende serie fanno agitare.

La censura, detto bonariamente, mi ha espulso dalla home del giornale da quel 9 ottobre. Per un foglio liberale il fatto dovrebbe apparire strano.
Peggio sarebbe se la causa fosse "ad personam": non contro il contenuto, ma contro il contenitore, ovvero il sottoscritto. Non mi scandalizzerei neppure se fosse cosi'. Avrei anche una traccia possibile per arrivare a certi suggeritori. Tra Rimini e Torino non ci sono linee aeree, ma viaggiano egualmente investimenti pubblicitari.

Barbara Spinelli scrive oggi sulla "Stampa" che i "commentatori" sono "facili a scrutare i cedimenti passati, meno facili a scrutare i cedimenti presenti". Ha perfettamente ragione. Elenca i "vizi del passato che sopravvivono", conformismo, indifferenza, complicita'.

Il guaio e' che se qualcuno, pur soltanto della periferia di un blog da lettore, vuole sottrarsi a quei vizi, non gli e' concesso di farsi ascoltare. Il problema del "lodo Alfano" e' una cosa dannatamente seria. Una legge incostituzionale. Non si puo' far finta di nulla.

Barbara Spinelli ha scritto oggi in riferimento alle parole di Gianfranco Fini sull'indifferenza degli italiani alle leggi razziali del duce (1938). Ho gia' osservato che allora vigeva la legge del manganello.
Per questo, resto esterrefatto leggendo,  al proposito (e su altre questioni), Riccardo Barenghi che elogia Fini. Anche se poi conclude di non sapere quanta "buona fede" ci sia nelle prese di posizioni di Fini, e ricordando che ai richiami di Berlusconi Fini si e' sempre "adeguato".

Basterebbe soltanto questo aspetto per considerare Fini il "(retro)marcia su Roma", e non un "leader di sinistra nel centrodestra". Purtroppo Barenghi si adegua al folclore di questi tempi. Luxuria docet. Per non ricordare (seriamente) il massimalista Benito Mussolini...

[21.12.2008, Anno III, post n. 340 (717), © by Antonio Montanari 2008]

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Anno X, n. 155, Novembre 2008
Date created: 21.12.2008 - Last Update: 21.12.2008, 17:30/
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