Diario italiano
Il Rimino 167, anno XI
Novembre 2009

07.11.2009
La Chiesa predi...Letta


Grandi manovre vaticane per il dopo-Berlusconi, il Grande-Centro affidato a Casini, nonostante l'articolo di Letta sull'Osservatore

L'Osservatore Romano di oggi 7 novembre fa presentare un volume-documentario sui viaggi del papa in Italia dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta.

Gianni Letta, non potendo ambire alla nomina cardinalizia o alla cattedra di Pietro, è stato proposto da Berlusconi come suo candidato ideale per il Quirinale. Ultima conferma, nel libro di Bruno Vespa: dove Letta è definito dal capo del governo come "il migliore in assoluto" tra tutti i candidati possibili.

Ma la Chiesa che ricorre a Letta sull'Osservatore per una recensione, è la stessa che in altri uffici ben più importanti e segreti non ama più tanto l'attuale capo del governo.

Ne l'Espresso uscito ieri, Marco Damilano scrive che in Vaticano il dopo-Berlusconi è già cominciato: "... tra la Curia e palazzo Grazioli non c'è più il calore di una volta".

Su questo sfondo si colloca razionalmente la scelta di Casini di correre da solo alle regionali della prossima primavera. Salvo "eccezioni". Ma ricordando che il Centro  è identificato in lui, dalle autorità ecclesiastiche d'Oltretevere.

Damilano chiude il suo pezzo accennando all'ipotesi che possa esserci "uno scioglimento traumatico del Parlamento" voluto da Berlusconi per avere elezioni anticipate. Ma tutto dipende dal Quirinale, come si sa, finché c'è questa Costituzione. Napolitano resta l'osso duro del ventre molle della politica italiana di questi anni.
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06.11.2009
Muri, non solo Berlino


Come eravamo noi, al "tempo del muro". Dalla guerra di Corea alla crisi di Cuba ed all'uccisione di JFK

Per i 20 anni dalla caduta del muro di Berlino (9 novembre 1989), possiamo leggere interessanti documentazioni e analisi.

Bisognerebbe aggiungere a riflessioni così efficaci sul quadro europeo ed internazionale, anche alcune righe che, senza pretendere troppo, tentassero di raccontare "come eravamo" noi, al "tempo del muro".

Tempo che non era allegro. Ovvero il dopoguerra, le tensioni mondiali che avevano ancora nome di guerra. La guerra di Corea. Poi ci fu la guerra fredda. L'equilibro del terrore atomico. La crisi di Cuba, 15 ottobre 1962. E quando fu ucciso Kennedy, da noi era sera, il 22 novembre 1963, sembrò che il mondo intero crollasse sotto il peso catastrofico di una disfida militare globale.

Quella sera del 22 novembre 1963 il Tg della Rai interruppe le trasmissioni in segno di lutto, e come sottofondo al monoscopio partì un valzer viennese.

Quel "silenzio" è quasi un simbolo della vita del tempo. Pompa magna dell'ufficialità, nessuna informazione ai cittadini. Appunto un muro fra noi ed il Potere.

Oggi ci sono altri muri nel mondo, molti altri ne vorrebbero costruire anche da noi.
Per tutti vale quanto ha scritto il 5 novembre scorso, su "Repubblica", Joaquìn Navarro-Valls ricordando l'incontro fra Gorbaciov e papa Giovanni Paolo II "meno di un mese dopo il crollo del muro": "Entrambi sapevano che la libertà è un rischio al quale non si può rinunciare mai".

Questo è l'unico rischio che dobbiamo, vogliamo correre.
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04.11.2009
Legge del 1998 ignorata


Lettera aperta al Ministro degli Interni. Uffici periferici ignorano anche la circolare del 15 settembre scorso

Signor Ministro dell'Interno, ci sono uffici periferici del suo dicastero che ignorano certe normative vigenti.

Caso concreto. Chi assume una badante straniera deve entro 48 ore denunciarne la presenza nella propria abitazione, in base all'art. 7 del D.lgs. 25 luglio 1998 n. 286 (che riproduco in calce) con una "Dichiarazione di ospitalità".

Orbene, in taluni uffici periferici si pretende invece la "Comunicazione di cessione del fabbricato" (di cui all'art. 12 DL 59/1978, convertito in legge 191/1978).

Tra la "Dichiarazione di ospitalità" e la "Comunicazione di cessione del fabbricato" passa una differenza che lei comprende, e che è grande come la catena delle Dolomiti.

Le segnalo tutto questo affinché lei possa provvedere a che i suo uffici conoscano ed applichino le leggi in vigore. Perché, nella fattispecie, una "Comunicazione di cessione del fabbricato" potrebbe ledere interessi legittimi del datore di lavoro. Il quale invece deve dichiarare soltanto che in casa sua ospita con regolare contratto un lavoratore occupato come badante.

La "Dichiarazione di ospitalità ex art. 7, D.Lgs. 286/98 e successive modifiche" è citata nella circolare del Ministero dell'Interno, 15.9.2009 n. 5714 ai Signori Questori. Circolare ovviamente archiviata, in quei certi uffici, e non comunicata al personale che opera agli sportelli.

Nella circolare si legge: <<Quanto alle modalità di presentazione della dichiarazione di cui trattasi nulla si dice nella legge, limitandosi soltanto a sancire l'obbligo per il datore di lavoro di "darne comunicazione scritta, entro quarantotto ore, all'autorità di pubblica sicurezza">>.

Ecco l'art. 7 D.lgs. 25 luglio 1998 n. 286: "Chiunque, a qualsiasi titolo, dà alloggio ovvero ospita uno straniero o apolide, anche se parente o affine, ovvero cede allo stesso la proprietà o il godimento di beni immobili, rustici o urbani, posti nel territorio dello Stato, è tenuto a darne comunicazione scritta, entro 48 ore, all'Autorità locale di pubblica sicurezza.
La comunicazione comprende, oltre alle generalità del denunciante, quelle dello straniero o apolide, gli estremi del passaporto o del documento di identificazione che lo riguardano, l'esatta ubicazione dell'immobile ceduto o in cui la persona è alloggiata, ospitata o presta servizio ed il titolo per il quale la comunicazione è dovuta".
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02.11.2009
Tobagi, non dimenticare


Non solo Br, ma pure Gelli e P2, con "ricatto e disinformazione", ovvero un metodo ed una logica politica molto attuali

Domani esce in libreria il volume che Benedetta Tobagi ha voluto dedicare al padre Walter, ucciso dalle Br il 28 maggio 1980.

Il "CorSera" di stamani ne offre un capitolo in anteprima. C'è un passo che dal 1980 riporta ai nostri giorni: "...intorno alla loggia P2 sembra vigere da sempre la consegna di minimizzare e riportare tutto al silenzio, al più presto".

Segue una testimonianza del giudice istruttore Giuliano Turone: "C'è un metodo. La logica che guida Gelli nella costruzione del suo archivio è quella del ricatto e della disinformazione".

Turone si riferisce a questo episodio descritto da Benedetta Tobagi: nel marzo 1981, "... tra i pochi e selezionati documenti che il maestro venerabile aveva impacchettato per portarseli via" (e ritrovati "dentro alla valigia sequestrata nella ditta Giole di Licio Gelli, a Castiglion Fibocchi, vicino ad Arezzo"), c'è anche il volantino di rivendicazione dei terroristi che hanno ucciso suo padre.

"Stava in una busta sigillata con la dicitura, molto generica, <Rizzoli - lettera Brigate Rosse>, insieme ad altre cartelle selezionate di documenti riservatissimi, riguardanti tra le altre cose i piani di ricapitalizzazione e riassetto proprietario del gruppo Rizzoli - Corriere della Sera, elaborati nei primi mesi del 1980 da Bruno Tassan Din con Licio Gelli e l'avvocato Umberto Ortolani".

Ricatto e disinformazione sono due vocaboli ancora di stretta attualità.
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01.11.2009
Licenziato dai prof?


"Il sovrano impostore" difeso da Marcello Veneziani. Sul "Giornale" di famiglia

Divertente il pezzo odierno di Marcello Veneziani ("il Giornale"). Secondo cui "il Corriere dei professori" licenzia il premier. La colpa è tutta del fondo di ieri del prof. (appunto) Giovanni Sartori, dove si facevano i conti alle urne delle elezioni politiche. Grazie al cielo l'articolo di Sartori non è stato definito "il conto della serva".

Sartori ha sostenuto, citando un altro prof. Ilvo Diamanti (ma di "Repubblica"), che il partito del cavaliere (partito che non si può nominare, altrimenti ci arriva un'altra diffida...), nelle elezioni del 2008 ha ottenuto il 28,9% di voti degli aventi diritto. Quindi ha demolito la tesi di chi, come Berlusconi, dichiara di avere una maggiorana assoluta del 51% come minimo...

L'altro punto importante del pezzo di Sartori riguarda la cosiddetta Costituzione "vivente", non quella scritta. In base alla "vivente", Berlusconi vanta un primato su tutti i ministri, negato dalla Corte costituzionale.

Sartori ha scritto che questa Costituzione "vivente" in Italia non è mai stata messa in pratica. E' la verità. Che non piace, per cui oggi Veneziani ha cominciato allegramente il suo pezzo così: "I principi regnanti della stampa italiana, Sua Maestà il Corriere della Sera e la regina consorte, la Repubblica, citandosi a vicenda, hanno colpito al cuore il sovrano impostore, Silvio Berlusconi, dimostrando che il popolo non è con lui".

In Italia c'è poca attenzione a questi problemi di diritto costituzionale, considerati non soltanto noiosi ma pure superflui. Il che non corrisponde alla realtà dei fatti. Perché nessuno può inventarsi interpretazioni di norme a proprio piacimento ed a proprio vantaggio come sta tentando (speriamo inutilmente) di fare Berlusconi.
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Anno XI, n. 165, Settembre 2009
Date created: 01.11.2009 - Last Update: 07.11.2009, 16:19/
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